Serie TV > Reign
Ricorda la storia  |      
Autore: Fannie Fiffi    07/12/2013    1 recensioni
«La guardava pensoso, la toccava quasi per una reazione spontanea, come se fosse un istinto naturale. »
[Post 1x07, Francis/Mary]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francis, Mary Stuart
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Love Me Tender
 
 
Love me tender,
Love me sweet,
Never let me go.
You have made my life complete
And I love you so.

Love me tender,
Love me dear,
Tell me you are mine.
I’ll be yours through all the years,
‘till the end of time.
 
Elvis Presley, Love Me Tender.


 


— Oh, Francis… — sospirò Mary, staccandosi da lui e ricadendo con la schiena nuda fra le lenzuola.
I sentimenti che la regina provava in quel momento erano i più forti che avesse mai percepito in vita sua, i brividi e i tremiti non riuscivano a placarsi, incoraggiati dal tocco leggero di Francis sulla sua pelle, e il suo corpo sembrava non averne mai abbastanza. Era dunque questo che si provava a diventare donna?
Il principe, dal canto suo, non smetteva di guardarla con quei suoi occhi grandi che dicevano sempre troppo o troppo poco. Attraverso essi Mary riusciva ad avvertire bellezza e grazia, domandandosi se veramente avrebbe potuto avere accesso a quella parte di lui tanto intima e indifesa, se forse ora fosse a un passo dal vederlo chiaramente per ciò che davvero era.
— Mary, come state? — chiese il Delfino di Francia, osservandola attentamente e carezzandole il profilo sinistro del volto.
La giovane si spostò a pancia in giù e gli sorrise. — Non mi sono mai sentita così felice come in questo momento. Come altro potrei stare? —
— La vostra felicità non può che arrecarne a me. Il vostro sorriso non dovrebbe mai spegnersi sulle vostre labbra. — rispose l’altro continuando a sfiorarle il viso senza riuscire a smettere di guardarla. In quel momento, nel silenzio più assoluto, si chiese perché aveva esitato fino ad allora.
— Siete estremamente dolce, quest’oggi. Dovrei forse desumere che sia dovuto al piacere che abbiamo condiviso? — esclamò Mary con ironia e furbizia, guardandolo scoppiare a ridere e sprofondare il volto nei morbidi cuscini.
— Pensate davvero così male di me? — si difese l’altro, tornando a scrutare il suo volto e avvicinandosi. Mary, che fino a poco prima era rimasta adagiata, si alzò sui gomiti per baciarlo, sorridendo.
 Dopo tutto ciò che avevano dovuto attraversare, dopo quello che avevano fatto e detto, niente aveva più importanza; ora erano insieme, avevano la loro possibilità e non l’avrebbero lasciata sfuggire per nessun motivo al mondo. Potevano sapere con certezza che non ci sarebbero state più sfide per loro? Potevano dire con assoluta sicurezza che da lì in poi sarebbe andato tutto bene e che nessuno gli avrebbe più impedito di stare insieme? L’avrebbero voluto davvero tanto, ma non potevano. Erano sfavoriti, certo, forse anche bersagli di complotti ben più grandi di loro, dove l’amore e l’onestà non potevano attraversare le barriere della brama di potere, dove parole come “successione”, “diritto”, “trono legittimo” erano parole che risuonavano aspramente nella loro storia, nella loro vita insieme, ma cosa poteva l’universo intero contro quello che li legava? Oramai i loro destini erano incatenati, incastrati l’uno con l’altro senza poter definire i confini di un’anima e dell’altra. Dove cominciasse e finisse l’essenza di Mary, a lei non era dato saperlo. Tutto ciò che sentiva come una profonda e radicata certezza dentro di sé era che lei apparteneva completamente a Francis, in un modo in cui mai nessuno l’avrebbe potuta avere.
Notando il silenzio e l’espressione assorta della ragazza, Francis mormorò: — Vi state pentendo di ciò che è successo, non è così? —
Mary sembrò risvegliarsi da un sonno profondo, sembrò aprire gli occhi per la prima volta come un neonato che guarda il volto della madre, voltò subito lo sguardo in quello del giovane e, alzando lentamente una mano per toccarlo, quasi per assicurarsi che fosse reale, parlò: — Come ci si può pentire di qualcosa che ti fa sentire così viva? Pentirmi di voi sarebbe l’errore più stupido che possa fare; ora vi appartengo, avete tutto di me, possedete il mio cuore e il mio corpo, ve l’affido e confido nella vostra bontà di non fargli mai del male. Sono vostra. —
Quelle parole erano così cariche di sentimento, di amore incondizionato – un amore che dava senza chiedere nulla in cambio, solamente avendo fiducia nella silenziosa promessa di essere preso in cura – ché Francis non riuscì a parlare per qualche momento. Tutto gli sembrava così inverosimile, com’era possibile che avesse dovuto aspettare tutto quel tempo per trovarla, come aveva fatto a vivere senza di lei fino a quel momento? Ma soprattutto, quali parole avrebbe potuto scegliere, quali parole sarebbero state all’altezza della dichiarazione più completa che gli fosse mai stata fatta?
— Non lasciatemi mai andare, Mary. — fu tutto quello che riuscì a pronunciare. Si trattava di un’affermazione banale, forse era vero, ma era l’unica cosa a cui aveva potuto pensare, perché perderla sarebbe stato peggio che perdere se stesso, perderla sarebbe stato come far smettere di brillare il sole e le stelle in cielo, come far perdere importanza a tutti i mari e le terre che li circondavano; senza lei, per lui l’intera vita avrebbe perso senso e gli abissi degli oceani sarebbero stati solamente un vago riflesso dell’oscurità e del vuoto che avrebbero colto la sua anima.
Poi continuò: — Mi rende triste, sapete? Mi rende triste sapere che un giorno, fra tanti e tanti anni, le persone non potranno più godere del calore del vostro sorriso, che il mondo dovrà perdere tutta questa luce. E la mia unica speranza si ripone nel fatto che io possa andarmene prima di voi, in modo che non debba accettare di essere stato privato di una cosa così bella. È egoista, non credete? Ma cosa posso farci, sono stato educato a diventare un re, e spesso nella loro compassione i re sono le persone più egoiste che questa Terra possa mai conoscere. —
Ogni parola del principe era accompagnata da un tocco sulla pelle morbida di Mary, aumentando così l’impatto che esse causarono sulla giovane; la guardava pensoso, la toccava quasi per una reazione spontanea, come se fosse un istinto naturale – facile come respirare o istintivo come il battere del suo cuore – e lei si sentiva allo stesso tempo leggera per tutto l’amore che stava ricevendo a sua volta, un amore ugualmente incondizionato, ma anche pesante per l’importanza e la sofferenza che quel discorso aveva suscitato, perché anche solo la lontana idea di dover sopportare una vita senza Francis era più terribile di qualsiasi pena fisica che la sua mente avrebbe potuto immaginare.
— Francis, Oh, Francis… Non affliggetevi con questi pensieri, non tormentatevi. Finché avrò forza, energia e una mente pensante, io non vi lascerò. Finché sarò carne, ossa e muscoli, non vi abbandonerò. E un giorno, che sia domani o fra cinquant’anni, voleremo via insieme, perché voi siete me e non potrò mai andarmene senza portarvi con me. Vedete? Sono egoista almeno quanto voi. — rispose Mary sorridendo e cercando di scacciare via le lacrime che quei discorsi avevano suscitato.
— Ma promettetemi una cosa, se non chiedo troppo. — parlò subito Francis, avvicinandosi ancora di più al volto della fanciulla. — Finché saremo insieme, Mary, non parleremo più di queste cose. Non posso permettere che quello splendido sorriso scompaia dal vostro volto, soprattutto se è per qualcosa proferito da me. Ora sapete quanto profondo sia il mio affetto per voi e non dovrete mai dimenticarlo. Nemmeno quando litigheremo. Nemmeno quando penseremo che sia finita. Promettete, dunque, che sorriderete sempre, che mi concederete il privilegio di guardarvi, seppur da lontano, e solo così io avrò la forza di continuare. —  il principe scrutò per un’ultima volta ogni centimetro del suo volto e poi si chinò a baciarla dolcemente, sorreggendole la testa con la mano sinistra, come se da lui dipendesse ogni movimento. Non c’era nulla di ardente in quel bacio, nulla a che vedere con quelli che si erano scambiati in balìa della passione; c’erano solamente promesse silenziose ed eterne, promesse di rispetto, di amore, di gratitudine.
— Vorrete vedermi sorridere anche quando sarò vecchia e magari avrò perso tutti i denti? — la regina scoppiò a ridere sulle sue labbra, tenendoselo ancora stretto, guardandolo dal basso con occhi vispi.
— Voi non invecchierete mai ai miei occhi, Mary. Il vostro sorriso non ha nulla a che vedere con i vostri denti, il vostro sorriso siete voi. È la luce che si espande in tutto il vostro volto, è il riflesso del vostro spirito. Come potrei mai smettere di amarlo?
E poi, mia regina — si interruppe per sorriderle buffamente — vi ricorderò sempre come la bambina che strappò il suo bel vestitino preferito per fasciarmi la ferita al ginocchio quand’ero ancora un ragazzino, rammentate? Siete sempre stata una signorina piuttosto impulsiva. Non che in quel momento mi sia dispiaciuto, ovviamente. Probabilmente mi avete salvato la vita, altrimenti sarei “morto dissanguato”. — terminò l’aneddoto rievocando ciò che la piccola Mary gli aveva detto in quell’occasione, vantandosi per l’intera corte di aver salvato la vita al futuro re di Francia.
L’unica risposta che ricevette fu la risata chiara e forte di Mary, che buttò la testa indietro al ricordo della scena. Il principe sfruttò il momento per posarle un bacio delicato sul collo e, indugiando un po’ sulla sua pelle, ispirò il suo dolce profumo. Quel bacio leggero si trasformò in qualcosa di più quando Mary, continuando a sorridere, portò le mani fra i suoi capelli e avvicinò il proprio corpo al suo. Francis continuò a baciarla teneramente fra le clavicole, accarezzandole le gambe e avvicinandola sempre più a sé: sapeva che se avessero cominciato a lasciarsi andare, non sarebbero più stati in grado di fermarsi.
— Siete sicura? — chiese Francis, interrompendosi e guardandola dall’alto.
— Sempre. —



 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Reign / Vai alla pagina dell'autore: Fannie Fiffi