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Autore: Emmius99    08/12/2013    1 recensioni
Tornati dalla Roccia Bollente, Zuko non poté fare a meno di guardare Sokka e Katara riabbracciare il padre. Inconsciamente sorrise, ma notando lo sguardo di Hakoda su di se girò lo sguardo, imbarazzato. E senza farsi notare si allontanò dal gruppo.
Genere: Angst, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hakoda, Quasi tutti, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornati dalla Roccia Bollente, Zuko non poté fare a meno di guardare Sokka e Katara riabbracciare il padre. Inconsciamente sorrise, ma notando lo sguardo di Hakoda su di se girò lo sguardo, imbarazzato. E senza farsi notare si allontanò dal gruppo.
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A cena nessuno si accorse della mancanza del principe tranne Hakoda.
-Dov'è Zuko?- chiese
-È sulla terrazza che si allena-
rispose Toph poggiano le mani a terra per vedere meglio.
-Vado a portargli la cena-
-Attento a non prenderlo di sorpresa,- avvisò la dominatrice -potrebbe bruciati senza volere!-
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Avvicinandosi alla terrazza, Hakoda rimase incantato a guardare il giovane dominatore del fuoco.
Il ragazzo stava eseguendo alcuni esercizi, che agli occhi del capo della tribù dell'acqua sembravano una sorta di danza ipnotica.
Le fiamme seguivano i movimenti del ragazzo, le lingue di fuoco gli volteggiavano intorno, senza però scottarlo.
L'uomo si risveglió dall'incanto quando Zuko richiamó le fiamme e le fece dissolvere.
-Sono venuto a portarti la cena- disse Hakoda porgendo una ciotola di zuppa al principe.
-Grazie- Il dominatore prese la scodella e si diresse dove aveva lasciato il suo Dao e la maglia.
Solo ora il capo tribù notò che la schiena del principe era piena di cicatrici, che contrastano con la sua pelle candida.
Hakoda voleva sapere di più sul giovane dominatore, così lo seguì.
-Quando hai imparato a usare la spada?-
-Circa quattro anni fa- rispose il ragazzo
-E chi è stato il tuo maestro?- chiese Hakoda guardando la spada.
-Ho imparato da solo- rispose il principe poggiando la ciotola vuota a terra. Poi prese la spada e la tiró fuori dal fodero e la mostrò al capo tribù. Lui la prese in mano e notò che non era una semplice spada... erano due.
Lo sguardo meravigliato di Hakoda fece fece sorridere Il principe.
-Le cicatrici che hai sulla schiena le hai avute in combattimento?- chiese ancora guardando le spade.
-No,- disse Zuko guardando a terra -ma non ne voglio parlare-
Dopo qualche minuto di silenzio fu Zuko a parlare
-Non ti fidi di me, vero?-
-Diciamo che ho ancora dei dubbi- rispose il capo tribù - per esempio: perché hai deciso di passare dalla nostra parte?-
Il principe ci penso un po', poi saspirando cominciò -Quando sono tornato a palazzo mi sono reso conto che non era quello il posto. Dopo tanti anni alla ricerca dell'Avatar mi sono reso conto che mio padre non mi avrebbe mai amato come sono veramente. Allora ho capito che era questo il  mio destino.-
-Perché pensi che tuo padre non ti voglia bene?- chiese Hakoda colpito dalle parole del giovane
-Io non lo penso, ne sono sicuro!- esclamò Zuko -ha rovinato la mia vita e quella di tutte le quattro nazioni.-
A questa affermazione Hakoda rimase in silenzio, finché Zuko non cominciò a raccontare.
-Quando avevo sei anni l'unico figlio di mio zio morì, così mio padre si propose come successivo signore del fuoco. Azulon per punire la sua arroganza decise che anche lui doveva uccidere il suo primo figlio. Lui stava per uccidermi quando mia madre, pur di salvarmi, uccise il signore del fuoco Azulon.
Ozai divenne il sovrano e mia madre fu esiliata.
 Da allora mio padre cominciò a pretendere che io fossi perfetto, come mia sorella, e quando lo deludevo mi puniva- detto questo Zuko indicò una delle sue cicatrici cicatrici mentre Hakoda lo guardava senza parole -Per Il mio quattordicesimo compleanno mio zio mi portò ad un consiglio di guerra, ma mi fece promettere di non parlare durante l'incontro.
Ad un certo punto un generale propose un piano, un crudele piano, che prevedeva di mandare le nuove reclute come diversivo contro i dominatori della terra ribelli, sapendo che sarebbero morti. Così mi sono alzato in piedi e dissi che era ingiusto e crudele.- Zuko fece una pausa, la voce gli tremava -mio padre si arrabbiò tantissimo e disse che era avrei dovuto affrontare un agni-kai, io guardai il vecchio generale e accettai. Quando fui sull'arena mi girai e vidi che non era Il generale quello che dovevo affrontare, era mio padre. Io lo pregai in ginocchio di perdonarmi, di dimenticare quello che era successo; lui mi si avvicinò, lo guardai negli occhi, e capii che non mi avrebbe perdonato.
"Devi imparare il rispetto, e a sofferenza ti assegnerà" disse, poi mi puntò una mano davanti al viso e fece fuoco. Poi mi esitò e per tornare a casa avrei dovuto catturare l'Avatar. Ora non ho più una casa...- Zuko aveva cominciato silenziosamente a piangere, le lacrime scorrevano lungo le guance per poi cadere a terra. Hakoda non aveva bisogno di altro: lui credeva in Zuko, dopo tutto quello che aveva passato è  riuscito a capire la strada giusta da prendere prendere ora stava aiutando l'Avatar a sconfiggere suo padre.
Abbracciò io ragazzo, lo strinse forte a se finché non si fu calmato, poi gli sussurrò.
-Adesso ti credo-
  
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