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Autore: telesette    09/12/2013    1 recensioni
Pollon era così eccitata al pensiero che, ignorando completamente che il padre si era lasciato sfuggire quella promessa in preda ai fumi dell'alcool, già immaginava di calcare le nuvole a bordo di un meraviglioso carro fatto su misura apposta per lei.
Inutile dire la faccia di Apollo che, una volta realizzato COSA si era lasciato sfuggire di bocca, si disse essersi bevuto la zucca assieme a qualche bicchierino di troppo...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apollo, Eros, Pollon, Zeus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pollon ( ポロン, Poron ) è la protagonista del manga omonimo, intitolato in originale "Olympus no Pollon", e dell'anime "C'era una volta... Pollon", di Azuma Hideo.
In una versione sfacciatamente irriverente e sarcastica dell'antica mitologìa greca, dove i favolosi e magnifici dei del leggendario Monte Olimpo sono raffigurati come caricature e macchiette per il divertimento dei bambini, ha origine la storia di Pollon.
Pollon è la piccola figlia di Apollo, il dio del Sole qui noto per essere un pigro e smidollato scansafatiche, ed è una graziosa bambina bionda, vivace, curiosa, impaziente, capricciosa, nonché una costante fonte di problemi per tutto l'Olimpo... una "combinaguai", appunto, come dice la sigla.
Insieme ai suoi amici animali e al piccolo Dio dell'Amore Eros ( anche qui versione ridicola, nonché diametralmente opposta, del vero Eros ), Pollon si imbatte in una serie di avventure che ripropongono i vari miti dell'Antica Grecia: storie tutte completamente slegate tra loro, dove i personaggi non seguono praticamente alcun elemento logico/cronologico. La serie si compone di vivacità e comicità, il tutto ovviamente colorato per i bambini, dove la protagonista segue pian piano un'evoluzione al carattere che la porterà a diventare un giorno una dea a tutti gli effetti. Grazie ad uno speciale salvadanaio avuto in dono da nonno Zeus, e  delle speciali monetine a forma di cuore da mettervi dentro ( una per ogni buona azione compiuta ), Pollon otterrà finalmente di vedere realizzato il suo sogno.
La serie è oggettivamente rivolta al pubblico infantile, più che altro come piacevole intrattenimento, ma a tratti emergono anche degli aspetti che si discostano leggerissimamente dal format di base. Su questi aspetti, spesso e volentieri, si hanno in effetti dei momenti di serietà ed introspezione volti più che altro alla sensibilizzazione attraverso la storia stessa.

Clicca qui per ascoltare la sigla italiana:
http://www.youtube.com/watch?v=sFjs-qlNhG0

Il regalo di Pollon
( immagini tratte da internet )

 

- Non sto più nella pelle, se penso che tra poco il mio papino mi regalerà quello che mi ha promesso... un Carro del Sole tutto per me, così da sostituirlo quando si sveglia tardi per andare al lavoro!

Pollon era così eccitata al pensiero che, ignorando completamente che il padre si era lasciato sfuggire quella promessa in preda ai fumi dell'alcool, già immaginava di calcare le nuvole a bordo di un meraviglioso carro fatto su misura apposta per lei.
Inutile dire la faccia di Apollo che, una volta realizzato COSA si era lasciato sfuggire di bocca, si disse essersi bevuto la zucca assieme a qualche bicchierino di troppo.
Che fare?
Spiegare qualcosa a Pollon era peggio che tentare di discutere con Zeus, tanto nonno e nipotina erano ottusi allo stesso modo, tuttavia il regalo che si aspettava lei era impossibile.

- E adesso che cavolo mi invento? - si struggeva Apollo, tentando invano di escogitare una soluzione. - Se le dico la verità, la mia bambina è così suscettibile che potrebbe anche non rivolgermi la parola per mesi... No, devo fare qualcosa, un padre non può perdere la stima della sua unica figlia!

In quella, proprio mentre Apollo si scervellava, Eros prese a svolazzargli attorno.

- Ehilà - esclamò. - A quanto pare, ci diamo alle spese pazze: ho sentito che la tua poppante va in giro dicendo a tutti che le regalerai nientemeno che un carro come il tuo, figurati...
- Oh Eros, per l'amor di Zeus, non ti ci mettere anche tu - gemette il dio del Sole. - Mi sono dato la zappa sui piedi, con quella promessa strampalata, ma adesso non posso certo tirarmi indietro!

Eros sbarrò gli occhi.

- Ma... Ma allora non si tratta di uno scherzo, glielo hai promesso davvero ?!?
- Eros, accidenti, cerca di arrivarci almeno tu: ero ubriaco, mi sono scolato una settimana di paga tutta insieme; avrei potuto prometterle qualsiasi cosa, per quello che ricordo...
- Ma... Ma... Ma dico, ti rendi conto? Se il divino Zeus scopre quello che hai combinato, si infurierà come una iena!
- Lo so, ma cosa ci posso fare - pianse Apollo disperato. - Se provo a spiegarlo a Pollon, lei non mi perdonerebbe mai... AIUTAMI-EROS-SONO-DISPERATO-NON-SO-COSA-FAREEE !!!

Tenendo il povero Eros stretto per la gola, Apollo prese a scrollarlo energicamente come un sacco di patate. Il povero malcapitato, non riuscendo quasi più a respirare, prese dunque a farfugliare una serie di versi soffocati ed incomprensibili.
Fortunatamente per lui però, almeno per una volta, l'arrivo improvviso di Pollon risultò provvidenziale.

- Papino Apollooo - cinguettò allegramente la bambina, con la sua inconfondibile vocetta stridula. - Dov'è il regalino tanto carino del mio dolce e adorato papino?

Apollo deglutì.
Lasciando subito Eros, il quale stramazzò svenuto sul pavimento, il dio del Sole cercò di scegliere le parole giuste per cavarsi da quell'impiccio.

- Ehm, Pollon... piccola bambolina adorata, luce dei miei occhi, il tuo papino ha bisogno di spiegarti una cosuccia piccola piccola...
- Oh, ma io lo so benissimo che il mio papino è tanto buono e straordinario quando vuole: infatti mi ha preso un regalo meraviglioso, che non vedo l'ora di vedere, e questo perché ho il papino più bravo e meraviglioso del mondo... tìììnnn!

Quel poco di colore rimastogli scomparve del tutto dalla faccia del dio.
Apollo non aveva il coraggio di rivelare alla figlia come stavano effettivamente le cose, sapendo perfettamente come costei l'avrebbe presa altrimenti, cosicché si imitò ad annuìre leggermente col capo in preda a sudori freddi e brividi di panico.
Frattanto, lassù sulle nuvole del Monte Olimpo, il divino Zeus aveva avuto modo di vedere e ascoltare tutto quanto.

- Ma ditemi voi, che cosa mi è preso di mettere al mondo un simile idiota - borbottò il Padre degli Dei, imprecando ovviamente all'indirizzo del figlio sciagurato. - Promettere una cosa del genere ad una bambina... ma si può essere così deficienti, io mi domando?

Dal momento che ormai il danno era fatto, e che toccava a lui risolvere la situazione, il buon vecchio Zeus scese dal suo osservatorio ( quello che sovente usava per sbirciare le ragazze sulla Terra, all'insaputa di sua moglie Era ) e si presentò davanti a figlio e nipote.

- Oh, papà - gioì Apollo, sperando che l'altro lo cavasse fuori dai guai. - Meno male che sei arriva...
- Chiudi il becco tu - ruggì Zeus, mettendolo a tacere con una sberla. - Ringrazia che oggi sono di buonumore, specie di spugna fradicia che non sei altro!
- Ciao nonnino - lo salutò Pollon allegramente. - Hai visto per caso il regalo del mio papino?
- Ecco, parliamo un po' appunto di questo - sottoineò Zeus. - Facciamo così: ti assegnerò ad una specie di Scuola-Guida prima di tutto e, se ti comporterai bene col tuo istruttore, potrai guidare Dosàncos assieme a tuo padre!
- A... Allora devo darle qualche lezione? - chiese Apollo timidamente.
- Un corno - rispose secco Zeus. - Un istruttore come te è peggio di Era prima di tornare dall'estetista... Pollon farà lezione sul carro di Artemide, imparando le basi fondamentali, dopodiché te la porterai dietro per il tirocìnio!
- Grazie nonnino Zeus - lo abbracciò la piccola riconoscente.
- Sì, grazie papà - fece eco Apollo, abbracciandolo a sua volta.
- Meno ciance - sussurrò Zeus all'orecchio del figlio, per non farsi sentire dalla nipotina. - Ricordati che, per scomodare Artemide, ti detrarrò il costo delle lezioni dalla paga... così forse ti passerà la voglia di alzare troppo il gomito, una volta per tutte!

FINE

   
 
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