Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: _DangerDays_    10/12/2013    1 recensioni
Non posso pensare solo a me.Se io smettessi di piangere,potrei aiutare gli altri.Eppure,penso che non ce la faccio,sento un vuoto troppo grande in me.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mia sorella...

Una bomba.PUF.
Mia sorella era morta.Scalcio,urlo,e ogni tentativo di mia madre di fermarmi è inutile.La mia piccola sorellina. Alla fine corro sopra in camera e mi raggomitolo in un angolino e piango.Piango tutte le mie lacrime e tra singhiozzi,mi calmo.Avrò pianto due ore.Ma è questo che succede nei giorni di guerra.Le persone muoiono.Non posso lasciarmi andare ora.Non posso.Lei,mia sorella non vorrebbe.Mi consiglierebbe di non mollare,mentre penso "se lei fosse qui ora" .Ma non è qui con me.è morta,con una bomba,mentre faceva una piccola passeggiata al parco.Ma è questo che succede nei giorni di guerra.Penso.Penso a tutti gli altri morti,e penso che le loro famiglie devono sentirsi come me.Ora.
Non posso pensare solo a me.Se io smettessi di piangere,potrei aiutare gli altri.Eppure,penso che non ce la faccio,sento un vuoto troppo grande in me.E per un attimo penso di mollare tutto,andarmene,PER SEMPRE.
Ora mi sono calmata.Ma decido di non scendere per la cena,sono ancora troppo sconvolta.Ed ecco che risale a galla il dolore,ho un'altra crisi emotiva.Stavolta strappo alcuni dei miei vestiti di seta morbida.
Non quelli che piacevano a mia sorella.So che continuerò ad avere queste crisi per alcune settimane.Ma poi la vita tornerà quasi normale.Ma tornerà con freddezza.La freddezza che odio.La freddezza che mi convince a stare nella sua morsa.
E passano le settimane.Mi convinco sempre di più ad uscire dalla mia camera,anche semplicemente andando in giro per casa.Mia madre mi porta sempre i vari pasti,dal primo giorno che mi sono chiusa in camera.
Alla fine decido di uscire.Fuori è strano.
Non lo ricordavo,non c'è il sole.E l'aria è fredda,proprio come il mio animo.
Appena faccio un passo,le persone,una ad una,mi fanno le condoglianze.Risoondo con un cenno del capo o un sussurro per dire "grazie".
Alla fine tutto il paese mi ha fatto le condoglianze,tranne una persona,un bambino.Mi sembra triste,ha un album da disegno in mano.Mi avvicino,e,per la prima volta da quando è morta mia sorella ho un tono amichevole.-Ciao- dico -Ciao a te.- È la sua risposta.Non stacca gli occhi dal suo foglio,neanche un attimo,mi siedo vicino a lui.Mi affaccio per vedere il suo disegno.Sono sconvolta.Il bombardamento.È questo che ha disegnato.Ma non c'è solo mia sorella.C'è un'altra donna.Il disegno è semplicemente stupendo,ma non mi piace la raffigurazione.-Piacere.Raffaele,tu?-Mi chiede lui.Chiude l'album,ma io sono pietrificata.Mi da un colpetto.-Sara sedici anni,tu?-Gli rispondo-Dodici-.

Silenzio glaciale.Quanto sarà durato?!5 minuti?Poi lui attacca -Mi piace disegnare,parlare dei tuoi problemi e ascoltare i tuoi.A te cosa piace fare?-

Rimango spiazzata da quella domanda.Poi confesso :-Mi piace cantare-

Lui mi prende per mano e mi dice -vieni con me-.

Dopo dieci minuti arriviamo in un posto decisamente isolato,ma stupendo.C'è un panorama mozzafiato,montagne e pianure si uniscono in vari colori che formano una bellezza unica....Che mi porta in estasi.E io mi lascio isolare dal mondo...

-Qui mia mamma mi cantava le canzoni che conosceva-Dice,rompendo il silenzio.Mi giro,e solo allora mi accorgo che piange.Allora decico di cantare.Non so cosa.Qualunque cosa,e lui si mette a disegnare.Ma non tratti precisi.Io canto qualcosa a caso e lui disegna a caso.Si vede che siamo simili,che siamo tristi,confusi.Ci calmiamo.E da quel giorno,quel posto diventa il nostro posto.Dove ci sfoghiamo,calmiamo,piangiamo,disegnamo e cantiamo:ci facciamo coraggio.E io entro in sintonia con lui.Sua madre è morta con la stessa bomba di mia sorella.Con lui non mi sento fredda.

-Devo mostrarti una cosa- Mi dice un giorno.

Apre il suo album.E in quel momento vorrei piangere e ridere allo stesso tempo.Il foglio è diviso in due,sulla prima metà c'è il disegno che ho visto il primo giorno che l'ho conosciuto.Sull'altra..Mia sorella e sua mamma come angeli,in pace,tra le nuvole,e sotto,scritto in piccolo,c'è una dedica: “Questo grazie a te”,poi mi regala il disegno.La dedica era per me..Poi mi dice -ora è arrivato il momento di andarmene.Ma non ti demoralizzare.E VIVI.Non pensare più a me,sono malato.E sto solo soffrendo.-

-Lo farò-. Dico io,impulsivamente.Ci abbracciamo e se ne va,verso l'ignoto.

Questa volta,però,resto viva.Era come un mio nuovo fratello.Ma gli ho promesso una cosa.E non lo tradirò.Mai.Adesso so che non lo devo fare.

 

Passano gli anni,e sono felice.Riguardo ancora il suo disegno,che mi da sempre più forza d'animo.E lo adoro per questo.Perchè lui mi aveva toccato l'anima.Lui mi capiva davvero.E non lo scorderò.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: _DangerDays_