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Autore: Saratrix    11/12/2013    3 recensioni
“Hai fallito.” Disse Nidafjoll ridendo e allontanandosi da quel luogo.
Lasciando Ratatoskr a terra, ancora ansimante e con i rivoli di sudore che gli percorrevano il viso. Serrò la mascella e i pugni, sbiancando le nocche.
Non sarebbe mai più successo. Non avrebbe mai più fallito.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nidafjoll, Nidhoggr, Ratatoskr
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ratatoskr camminava per le strade della città di Rimini con un’espressione felice e maligna allo stesso tempo sul volto. Le mani nelle tasche dei calzoni e la sciarpa intorno al collo che svolazzava alla sue spalle, mossa dal lieve venticello primaverile.

Aveva portato a termine il suo compito. Ghignò ricordando gli occhi del Draconiano mentre diventavano vitrei, la visione più appagante della sua vita.

Arrivato ai confini della città lasciò la strada principale per addentrarsi nella vegetazione.

Non c’è molta natura nei dintorni di Rimini, ma lui aveva trovato quella piccola radura, nella quale si stava dirigendo, e l’aveva ne aveva fatta la sua base durante quella missione.

Completato il suo incarico aveva chiamato la Nidafjoll, dicendogli di raggiungerlo, solo insieme potevano richiamare Nidhoggr.

Arrivato trovò Nida seduta su un tronco con le gambe accavallate.

“A cosa devo l’essere stata convocata con tutta questa urgenza?” chiese lei alzandosi in piedi e raggiungendolo.

“Oh, lo scoprirai presto, Nida. Ora mi devi aiutare: dobbiamo chiamare il nostro padrone.”

Diedero il via al solito rituale.

Si strinsero le mani, chiusero gli occhi, e recitarono insieme la formula “Dal profondo della tua prigionia, ti chiamiamo, o Eterno Serpente, rispondi alla nostra supplica.”

Tutto si fece buio e scuro e presto i due vennero circondati dalla più totale oscurità. Solo due occhi, grandi e rossi come il sangue, illuminavano lievemente, ma tetramente.

Si inginocchiarono al cospetto di quei rubini a forma di mandorla, al loro padrone, a loro padre, al Signore delle Viverne, a Nidhoggr.

“Ci sono riuscito, mio signore.” esordì Ratatoskr, la sua voce era piena di emozione “Ho trovato il Draconiano, Andrea, e l’ho ucciso. Ora Thuban è morto.”

“Thuban è morto dici? Ne sei sicuro?” una voce forte risuonò per ogni dove.

Il ragazzo rimase un attimo spaesato, prima di rispondere “Sì, padrone.” ma che dubbi gli venivano? Aveva perforato il corpo dell’umano che ospitava lo spirito del drago con la sua lama d’energia. Ne aveva visto gli occhi verdi diventare vitrei. Ha visto il neo verde che aveva sulla fronte diventare marrone. È ovvio che Thuban, il Capo dei Draghi della Guardia, fosse morto.

Un urlo riecheggiò ovunque.

Ratatoskr si accasciò a terra in preda a spasmi, convulsioni, e fitte di dolore in ogni parte del corpo. Era come se una potentissima scarica elettrica lo stesse attraversando, dalle dita dei piedi alle punte dei capelli.

“Non capisco…” ansimò quando il dolore cessò, ancora era steso a terra.

“Non capisci, Ratatoskr? Sai, ti è sfuggito un dettaglio molto importante. Sai quale?”

Silenzio.

Poi un altro urlo squarciò l’aria. Le fitte di dolore tornarono.

“Non lo sai? Ti informo che il Draconiano aveva una figlia. E come ben sai lo spirito passa di padre in figlio, questo vuol dire che quando l’hai ucciso Thuban era già in un altro corpo.”

Altre scariche elettriche, più forti delle precedenti, gli attraversarono tutto il corpo. Rotolò a terra, la mente annebbiata dal dolore che si era fatto insopportabile.

Nella sua mente invocava la morte, così, magari, quel tormento sarebbe finito. Ma non lo urlava ad alta voce: non poteva dimostrarsi così debole davanti a Nida. Non doveva essere debole al cospetto di suo padre.

Dopo tempo che sembro un’eternità il dolore cessò e, con esso, i gemiti e le urla di Ratatoskr.

“Ti affido il compito di trovare la Dormiente e ucciderla, prima che  scopra il suo destino, Nidafjoll. Tu non mi deludere.”

L’oscurità intorno a loro venne meno e gli occhi della Grande Viverna scomparvero. Gli alberi riapparvero e la luna piena risplendeva in cielo.

“Hai fallito.” Disse Nidafjoll ridendo e allontanandosi da quel luogo.

Lasciando Ratatoskr a terra, ancora ansimante e con i rivoli di sudore che gli percorrevano il viso. Serrò la mascella e i pugni, sbiancando le nocche.

Non sarebbe mai più successo. Non avrebbe mai più fallito.



***Commenti dell'Autrice***
Allora come avevo detto nella mia raccolta "A ognuno il suo momento" (per quelli che non l'hanno letta facciano un salto!) ecco qui la punizione di Ratatoskr.
Avrei dovuto mettere il raiting arancione o va bene anche giallo?
Spero che vi sia piaciuta!
Un bacio e recensite in tanti
Sara :)

 
   
 
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