Salve
a tutte mie carissime lettrici. Eccomi qui con una nuova
piccola fan fiction. È una shot a carattere comico.
Scritta al solo scopo di farvi sorridere parla di un incantesimo... che
questa
volta si rivela essere molto divertente e per nulla pericoloso... Cosa
succederebbe se un abitante di Tokio, amico di Usagi fosse ipnotizzato
da un
magico sortilegio?
E se il personaggio in questione fosse Ubaldo??
N.B. : Ho usato i nomi dell’adattamento italiano; questa
storia l’ho scritta
tempo fa... spero vi piaccia!
Ps: la parte inerente alla “sfida” che racconta il
duello è scritta al tempo
presente; l’ho fatto di proposito, come a raccontare una vera
e propria gesta
sportiva.
Buona lettura!
Perlina
aveva nuovamente disobbedito agli ordini della sua mamma,
la regina delle fate del pianeta dell’amore ed era uscita dal
Regno di Venere
per volare indisturbata per lo spazio stellato.
Amava
volare libera per le galassie, girare attorno al sole stando
comunque attenta a non scottarsi, fare visita agli altri pianeti del
sistema
solare e spesso si fermava sulla Luna e osservava con sguardo triste e
sconsolato le rovine del Regno Argentato, ormai decaduto millenni prima.
Quel
giorno decise di volare nei pressi della Terra perché era
curiosa di vedere come fossero gli abitanti di quel pianeta tutto blu
che nelle
Galassie si diceva fosse il più bello
dell’Universo intero.
Si
diresse a tutta velocità verso di essa svolazzando con le
sue
piccole alette dorate.
Da
vicino sembrava ancora più bella e maestosa.
Con
rapido gesto delle manine fece un piccolo applauso a quello
spettacolo, ma con un brusco movimento del braccio sinistro fece
precipitare la
sacchetta di seta che aveva legata al collo che precipitò
dritta verso il
pianeta Terra.
La
piccola Perlina si portò le mani alla bocca, conscia di aver
combinato un guaio, ma fischiettando fece marcia indietro tornando al
suo
pianeta.
Dopotutto
non era un danno irreparabile, nel giro di qualche
giorno tutto si sarebbe risolto.
Il
problema era solo ciò che sarebbe successo in quei giorni!
La
piccola sacchetta intanto precipitava a grande velocità
verso
la Terra e nell’impatto con il vento si aprì e il
suo contenuto cadde sulla
città.
Essa
conteneva una speciale polverina che si fabbricava soltanto
sul pianeta Venere, regno della luce e dell’amore.
Questa
polverina magica se posata su un essere umano faceva in
modo che “il malcapitato” si innamorasse
perdutamente e a prima vista della
prima persona che passava, uomo o donna che fosse. Beh anche se
l’incantesimo
sarebbe durato poco tempo, si preannunciava proprio un bel problemino
per chi
ne restasse colpito!
Un
buffo ragazzo, dai capelli castani, con dei grandi occhiali e
di statura piuttosto bassa camminava allegramente per i cortili della
scuola.
Alzò
gli occhi al cielo per ammirare la splendida giornata di
primavera che era appena iniziata, quando all’improvviso
starnutì.
“Maledette
allergie! – disse prendendo un
fazzolettino di stoffa bianca dalla tasca dei pantaloni della divisa
scolastica.”
“Ciao
Ubaldo” – lo salutò una bella ragazza
dai lunghi codini
biondi
“Oh
Bunny, ciao!” disse ricambiando il saluto.
E
in quell’istante qualcosa nel cuore di
Ubaldo si mosse.
“Cosa fai imbambolato?”
“Oh
niente mia cara!” rispose Ubaldo guardandola negli
occhi
“MIA
CARA???” – esclamò Bunny incredula.
Ubaldo
camminava per i corridoi della scuola, con la testa
fra le nuvole e il cuore che palpitava. Non si era mai reso conto di
quanto
fosse bella Bunny. Si in passato aveva una cotta per lei, ma adesso era
tutto
diverso.
Adesso si era
reso conto che dentro di se, stava provando
sensazioni mai provate, un calore che avvolgeva il suo cuore e lo
coccolava
dolcemente regalandogli un piacevole benessere.
Si lui si era
innamorato di quella ragazza, dai buffi
codini biondi, un po’ pasticciona e capricciosa ma al
contempo sensuale e
bella, cosi bella da avergli rapito l’anima e il cuore che
lui le avrebbe
donato per il resto della vita.
Continuò
a fissarla per tutta la durata della lezione, non
curandosi dei continui richiami del professore, che lo
graziò dalla punizione
soltanto perché era tra i migliori della classe, sempre dopo
Amy ovviamente.
Dal canto suo
Bunny si sentiva a disagio, e spesso si
girava constatando che Ubaldo la stesse fissando insistentemente, come
ipnotizzato.
“Ma
cosa vorrà da me!” si disse a voce bassa
“Che
succede Bunny?” le chiese Marta, sua compagna di
banco
“È
da quando sono iniziate le lezioni che Ubaldo non la
smette di fissarmi. Stamattina l’ho incontrato per i cortili
della scuola e mi
ha salutata chiamandomi “mia cara””.
“E
allora?”
“Beh,
non è da lui e poi mi sorrideva in maniera strana!”
“Beh
in effetti con quella faccia fa un po’ paura!”
–
commentò Marta imitando l’espressione di Ubaldo e
soffocando una risata
“Marta,
non è bello prendere in giro le persone!”
– la
ammonì Bunny, ma anche lei stava cercando di non ridere
La campanella
segnò l’inizio della tanto desiderata paura
pranzo. Bunny, Marta, Amy e Morea uscirono dall’aula per
dirigersi a pranzare
sotto un albero di ciliegio situato nel cortile della scuola. Era
l’ideale pranzare
sedute sul prato fresco appena
tagliato, coccolate dalla leggera brezza primaverile di metà
aprile e godersi
il cinguettio dei cardellini che intonavano un canto in onore della
primavera.
Il paesaggio
era fantastico, non c’era una nuvola in cielo
e la giornata era calda.
“Avrei
preferito andare al lago con il mio Marzio oggi!” –
sbuffò Bunny mentre sedeva sul prato.
“E
quando mai tu non vuoi stare con Marzio!” –
commentò
Marta
“Cosa
c’è sei invidiosa per caso?” –
ruggì Bunny mettendo
sulle gambe il pranzo che la sua mamma aveva preparato per lei
“Come
sei suscettibile, che ti è accaduto?” –
le chiese
Amy
“Ve
lo dico io! Ubaldo è da stamattina che non le leva gli
occhi di dosso!”
Le amiche
risero di gusto, sapevano che un tempo Ubaldo
era cotto di Bunny e questa cosa la metteva parecchio a disagio.
All’improvviso
si sentì una mano sulla spalla e vide
avvicinarsi a lei una rosa rossa fresca, appena colta.
Bunny
sorrise, si girò e con suo malcontento si trovò
Ubaldo che le chiese in maniera spregiudicata se poteva unirsi a lei e
le sue
amiche per il pranzo.
Senza nemmeno
darle il tempo di risponderle si sedette
accanto a lei e scartò il suo pasto.
Con le
bacchette prese un gamberetto fritto e lo offrì a
Bunny portandoglielo alla bocca.
“Uby,
ma che cosa stai facendo???”
“Mi
hai chiamato Ubi! Allora vuol dire che provi qualcosa
per me! Oh come sono felice! Ti prego accetto questo gamberetto fritto
in segno
del nostro amore che è nato oggi e ....”
“Hey,
hey! Frena! Ubaldo ma cosa ti prende?” – gli chiese
Bunny che era arrossita come un peperone mentre le amiche se la
ridevano alla
grande.
“Oh
Bunny io sono cotto di te! Ma hai ragione un vero
principe deve conquistare la sua principessa lottando, ma Ubaldo ce la
farà! A
te piacciono i Milord? E io diventerò un Milord per te, mia
amata donzella dai
capelli dorati!”*
E cosi
dicendo lasciò il pranzo e andò via blaterando da
solo.
Le amiche
scoppiarono in una fragorosa risata, Marta stava
soffocando e si manteneva la pancia con le mani!
Bunny rossa
in viso non sapeva dove mettere la faccia,
poiché Ubaldo aveva gridato come suo solito e gli altri
studenti si erano
girati verso di loro sorridendo divertiti.
“U...
Ubaldo, ha.... ha lasciato il suo pranzo!” – disse
Marta ormai senza fiato
“Beh
io non butto via nulla!” – commentò
Bunny portando
alla bocca i deliziosi manicaretti che Ubaldo aveva preparato per
pranzo –
“Dopo tutto li ha preparati per me!”
“Bunny
sei incorreggibile!” – esclamarono in coro le sue
amiche
Finite le
lezioni andarono come sempre in sala giochi,
dove ad aspettarle c’era Marzio con Moran.
Bunny corse
incontro il suo ragazzo felice di vederlo
finalmente, lui l’accolse tra le sue braccia accarezzandole i
capelli.
“Marzio, meno male che ci sei tu...”
Marzio la guardò incredulo.
Seguite da
Rea che confabulava con Marta entrarono anche
le altre, rosse in viso che non la smettevano di ridere.
Bunny era
furibonda, non solo quel nanerottolo la
corteggiava, adesso le sue amiche l’avrebbero presa in giro
per tutta la vita!
Meno male che
Chibiusa era tornata nel futuro, altrimenti
avrebbe dovuto sopportare anche lei, e la sua perfidia non aveva limiti.
Rea
scoppiò a ridere come una matta, tanto da far girare
Bunny che fissava Marta in modo cagnesco.
Si
rifugiò tra le braccia di Marzio che stralunato guardava
le quattro ragazze ridere a crepapelle!
Moran si
intromise:
“Ragazze
ma si può sapere cosa è accaduto? Voglio ridere
anch’io!!!”- sbuffò
Amy che
era la più seria gli rispose:
“Oggi
Ubaldo ha fatto una dichiarazione d’amore a Bunny!”
– poi scoppiò a ridere di nuovo
“Chi
è Ubaldo?” – chiese Marzio leggermente
infastidito.
Come osavano sedurre la sua Bunny?
Di tutta
risposta Moran scoppiò in una fragorosa risata
unendosi a quelle delle ragazze
“Bunny?
Allora?”
“È
lo perdente della classe,anzi no che dico della scuola!
Te lo ricordi? Il tizio con quegli occhiali strani?”
“Ah..
capisco!” – commentò Marzio che non
poté trattenere
un sorriso divertito.
“Presa
in giro dai miei migliori amici e dal mio
fidanzato! Perfetto! La prossima volta che arriva un nemico vi lascio
morire
tutti!”
“Dai
Bunny non te la prendere, era solo per ridere.”
“Ridere
alle mie spalle, bel fidanzato che sei! Volevo
proprio vedere se si fosse trattato di Seiya, se avessi riso
ancora!” Marzio
inghiottì il rospo dopo averla guardata in modo torvo, poi
ritornò calmo,
dopotutto se l’era cercata quella piccola frecciatina.
“Dai,
scusa! Mi faccio perdonare e stasera ti porto a cena
e poi al cinema. Che ne dici?” – le disse mentre le
stringeva le spalle
“Va
bene...” rispose arrossendo. Non riusciva mai a dire
no a quel ragazzo che tanto amava
“E
se viene da te a infastidirti interverrò io,
contenta?”
“Si!!!”
– esclamò felice mettendogli le braccia al collo
“Il
bello è che ha detto che si trasformerà in un
vero
Milord per lei!” – continuò Marta sempre
più divertita
“Marzio,
ho paura che tu abbia un rivale!” – gli disse Rea
“Ma
come fa a sapere dell’esistenza di Milord???”
– chiese
Marzio incredulo e un po’ preoccupato
“Ricordi un paio di anni fa? Quando ancora mi prendevi in
giro?”
“Certo” – disse sorridendo divertito
“Era impazzito e per corteggiare me e Nina si
travestì da Milord, perché una
volta gli dissi che il mio uomo ideale era lui...”
“Ora
capisco...” concluse Marzio per poi ridere a
crepapelle con Moran e le altre.
Alla fine Moran spezzò le risate: “Scusate... ma
chi è questo Milord?”
All’improvviso tutti si ricordarono di avere qualcosa da fare
lasciando Moran
con il suo interrogativo che, non badando agli amici, fece spallucce e
tornò al
lavoro.
Nel frattempo, Ubaldo era nella sua stanza, stava provando uno smoking
nero,
con un ampio mantello.
Si esibiva in
diverse posizioni e mosse. Provava gesta
eroiche, ingrossava la voce e gonfiava il petto.
Si
guardò bene e soddisfatto di se, prese il cilindro che
aveva poggiato sullo sgabello di fianco lo specchio e uscì
dalla sua camera.
Marzio aveva
appena lasciato Bunny sotto casa sua, le
aveva dato un piccolo bacio sulle labbra ed era andato via dicendole
che si
sarebbero visti quella sera stessa.
Felice come
una Pasqua, senza più pensare a ciò che era
successo a scuola, saltellò verso la porta di casa.
Ma qualcosa
le sfiorò il viso. Avvertì un’ombra
dietro di
se. Spaventata si girò, pronta ad impugnare la spilla magica
e trasformarsi se
si fosse trattato di un nemico.
Con gioia o
delusione, dipende dai punti di vista scoprì
che era soltanto Ubaldo, che aveva segnato il suo arrivo lanciando un
gamberetto fritto.
Un po’ come faceva Milord con le sue rose.
Era salito
sul cancello e si reggeva in equilibrio con le
mani.
“Ubaldo,
ma cosa fai?”– gli chiese Bunny con
l’espressione
di chi non avrebbe mai voluto trovarsi in quella situazione.
“Ti
sbagli, ora il mio nome è Ubaldo-Milord e ti
conquisterò usando i miei speciali gamberetti
fritti!”
Con un balzo
Ubaldo saltò giù, ma il mantello restò
impigliato
al cancello che si strappò a metà e lui sbatte
violentemente la faccia per
terra.
Con le
lacrime agli occhi, si accarezzò il naso
sanguinante, ma questo non lo fermò dal carteggiare la donna
di cui si era
innamorato.
Le cinse la
schiena con il braccio e tentò di darle un
bacio sulla guancia, ma prontamente Bunny si difese prendendolo a
schiaffoni.
“Ubaldo?
Ma sei impazzito?”
“Dai,
non fare la preziosa e andiamo a bere qualcosa
assieme, che ne dici, biondina?”
“Dico
che tu sei impazzito, e comunque la mia risposta è
NO! Io sono felicemente fidanzata, quindi sei pregato di
sloggiare!”
“Forza
piccola, ti porto anche al mare cosi ci divertiamo
un po’ tra le onde!”
“Ma
sei sordo? Ho detto no, non ho nessuna intenzione di
uscire con te. Ho il ragazzo, devi finirla! FILA VIA”
“Io
ti conquisterò e stasera dopo il tramonto sfiderò
il
tuo ragazzo! Io Ubaldo Milord duellerò con il tuo fidanzato
per conquistare il
tuo amore!” – pronunciando la parola fidanzato con
espressione di sufficienza”
“Tu
sei tutto pazzo!” – disse Bunny aprendo la porta di
casa.
Ubaldo la
fermò mettendole una mano sul polso.
“Pazzo
di te ..... Ma che belle mani che hai, che belle
dita... starebbero bene intrecciate tra le mie”
“Questo
è troppo!” – di tutta risposta Bunny
prese la sua
cartella e gliela sbatté sulla testa, aprì la
porta e rientrò in casa
sbuffando.
Ubaldo
estasiato dalla violenza della sua amata, si
sedette sul marciapiede attendendo l’arrivo di Marzio.
La sfida:
Erano
le otto di sera, il sole era ormai tramontato e stava dando
spazio alle stelle e alla luna, che quella sera era piena.
Bunny
finì di sistemarsi per il suo appuntamento con Marzio, diede
un ultimo occhio allo specchio, sorrise compiaciuta, uscì
dalla camera, scese
le scale e dopo aver salutato la mamma uscì di casa.
Sbuffò
malamente non appena vide che Ubaldo era rimasto tutto il
pomeriggio sotto casa sua, seduto sul marciapiede.
Il
suo intento ormai era incontrare questo famoso Marzio, il
ragazzo che aveva rapito il cuore alla sua amata.
Il
motore di una macchina si sentiva in lontananza. Marzio stava
arrivando, Ubaldo si pose avanti Bunny che nel frattempo aveva lo
sguardo
rassegnato e aveva chinato la testa verso il basso tenendo le braccia
conserte
sul petto.
Con
quel costume di Milord sembrava ancora più buffo ma ancora
si
domandava dove avesse mai potuto trovarlo uguale a quello del suo
Marzio.
Finalmente
l’auto arrivò e Bunny corse dal suo amato, quando
Ubaldo la fermò.
“Fermati
Amore mio! Non
vedi che questo bruto non ti merita?”
“Ora
sto davvero perdendo la pazienza! Ubaldo adesso basta, stai
esagerando!” –
“Ubaldo
Milord, per favore! – poi rivolgendosi a Marzio – E
tu, se
hai il coraggio scendi da quella macchina!”
Marzio,
sospirando annoiato, aprì la portiera
e scese dalla macchina e guardò dall’alto del suo
metro e ottantacinque
centimetri di altezza Ubaldo, che a malapena era alto quanto Bunny.
Ubaldo
si fece blu dalla paura non appena
Marzio gli si avvicinò con aria interrogativa.
Il
ragazzo occhialuto non sapeva che fare, si
sentiva a disagio ma quando Marzio prese Bunny per la mano e la
portò verso di
se lui disse:
“Hey
aspetta, bell’imbusto!”
“Cosa
c’è?” – rispose Marzio con la
sua solita
calma, ma era evidente che stava perdendo la pazienza, Ubaldo stava
diventando
davvero insopportabile.
Da
un lato Bunny era felice, le piaceva essere
contesa tra due ragazzi e pensava che sarebbe stato più
bello se ci fosse stato
Seiya che al contrario di Ubaldo, era davvero affascinante e Marzio
avrebbe
avuto davvero paura di perderla.
Mentre
nella sua mente immaginava i due mori
che combattevano per lei, vestita da principessa del medioevo Ubaldo e
Marzio
stavano litigando animatamente.
All’improvviso,
una piatto volò dal balcone di
casa Tsukino che colpì sulla nuca Ubaldo che perse
l’equilibrio e cadde di mento
per terra.
“Finite
di fare baccano!!!” – urlò il padre di
Bunny mentre Ilenia cercava di calmarlo
“Scusa
papà, Ubaldo se ne stava per
andare...”-
“Salve signor Tsukino!” –
salutò Marizio
“Ciao Marzio!!!” squittì la madre di
Bunny
“Buonasera!” – rispose il padre da sempre
geloso di sua figlia.
Trattenendo
le risate Bunny e Marzio salirono
in auto, ma Ubaldo corse davanti la macchina e con le braccia e le
gambe
divaricate occupò la strada!
“Fermi!!!”
“Cosa
vuoi ancora?!” – chiese Marzio ormai al
limite della pazienza
“Ti
sfido
a duello!”
“Cosa??”
“Hai
capito bene! Hai paura per caso???”
“Certo
che no!” - ridacchiò
“Bene
allora procurati un costume simile al
mio e vediamoci alle dieci di questa sera al parco! Ti
sfiderò con i miei
gamberetti fritti!”
Detto
questo corse via urlando qualcosa che
sembrava essere “Ubaldo – Milord
trionferà!”
Bunny
prese il sailorfono e raccontò alle
amiche ciò che era accaduto.
Ovviamente
il racconto suscito l’ilarità di
tutte che decisero di assistere all’incontro.
Marzio
che non si concedeva a queste
buffonate, si convinse solo dopo che Bunny lo pregò e gli
promise che si
sarebbe messa a studiare con più impegno matematica. E poi
se non si fossero
sfidati non l’avrebbe più finita.
Finì
con l’accettare e sbuffando si avviò al
santuario.
Arrivata
l’ora stabilita, Marzio si trasformò
in Milord e attese seduto su una panchina l’arrivo di Ubaldo.
Puntuale
arrivò il suo sfidante.
Morea,
cercando di soffocare le risa, fece da
arbitro e diede inizio all’incontro.
Primo
Round:
Ubaldo
attacca Milord spingendolo, ma
prontamente il bello si sposta facendolo cadere per terra.
Ma
Ubaldo rialzatosi in piedi cerca di
attaccare Milord alle spalle, spingendolo nuovamente, Milord perde
l’equilibrio
ma riesce a restare in piedi e non cadere.
Ubaldo
estrae allora dalla giaccia un bastone
simile a quello di Milord e lo sfida a duellare.
Milord
prende il suo ma appena colpito quello
di Ubaldo, vede che si piega in due. Il bastone di Ubaldo era fatto di
liquerizia.
Le
ragazze risero in silenzio, si bloccarono
con molta fatica... dovevano restare serie.
Con
un colpo secco Milord colpisce il bastone
di liquerizia di Ubaldo che si spezza in due.
Fine
primo round:
Dopo
cinque minuti inizia il secondo round:
Ubaldo
insegue Milord per attaccarlo con i
gamberetti fritti, ma Milord che è più agile
inizia a saltare sugli alberi, le
panchine, i pali della luce. Ubaldo allora si ferma, estrae due molle
dalla
giacca, le attacca sotto la suola delle scarpe e inizia a saltellare.
Il
ragazzo è impacciato, sbatte la faccia un po’
ovunque e comincia a girare su se
stesso sotto lo sguardo esterrefatto di Milord. Mentre Ubaldo continua
a girare
su se stesso Milord si siede su una panchina sbadigliando.
Ma
Ubaldo vedendo la scena si innervosisce e
parte alla carica, aiutato dalle molle saltella verso Milord che
continua a
guardarlo a bocca aperta e cosi Ubaldo approfitta per avvicinarsi a lui
e
ficcargli nella bocca una decina di gamberetti fritti, rischiando di
farlo
soffocare.
Il bello sputa tutto e guarda con odio Ubaldo che ride vittorioso.
Fine
secondo round:
Dopo
altrettanti cinque minuti inizia il terzo
e ultimo round.
Milord
si scrocchia le dita e guarda con odio
Ubaldo che inizia a saltellare da una parte all’altra grazie
all’aiuto delle
sue molle.
Saltellando
Ubaldo lancia altri gamberetti
addosso a Milord che pensa:
“Ma
quanti ne avrà preparati???” –
Allora
Milord con il suo bastone, colpisce i
gamberetti di Ubaldo che finiscono per terra attirando alcuni gatti
randagi
pronti a divorarli in pochi minuti.
Ma
non è finita: Ubaldo fa segno con un dito
di aspettare un secondo. Corre verso una panchina, sempre con le sue
molle, e
caccia da un grosso scatolone una specie di macchina, simile a quelle
che usano
i tennisti per allenarsi.
Inizia così a sparare contro Milord che deve schivare i
gamberetti fritti che
arrivano a una velocità impressionante!
E
mentre spara urla: -“Gamberetti fritti
azione!!!
Salta
a destra, salta a sinistra, schiva,
colpisce con il bastone ma alla fine si ferma e dalla giacca estrae una
rosa.”
Con
la rosa tra le dita prende la mira e la
lancia in direzione di Ubaldo che viene colpito sulla fronte.
Ubaldo
lascia cadere il fucile “spara
gamberetti” e cade per terra, piangendo e dimenandosi.
Morea
sentenziò ridendo la fine dell’incontro
dichiarando Milord il “vincitore” della gara.
All’improvviso
Ubaldo si sentì come nuovo. Era
l’effetto della polverina d’amore che
fortunatamente era finito.
Ancora
per terra vide Milord avvicinarsi a lui
e spaventato urlò e tentò di scappare via ma
alzandosi in piedi non si ricordò
di avere le molle attaccate e saltellando malamente andò via
sbattendo contro
ogni palo che incontrava per strada!
Marzio
stava per sciogliere la trasformazione
ma Bunny lo fermò.
“Bunny
cosa c’è?”
“Ecco
vedi...”
“Dimmi”
– le disse sorridendo
Le
altre che già avevano capito girarono i
tacchi
“Noi
povere single andiamo via! Buonanotte
piccioncini!” – disse Rea sospirando
Milord
e Bunny risero
“Devo
dare il premio al vincitore!” – mormorò
Bunny arrossendo
“Sei
tu il mio premio” – le disse dolcemente
“Milord
vorrei che mi baciassi mascherato come
lo sei adesso avvolgendomi nel tuo mantello” –
disse in un fiato arrossendo in
volto e abbassando la testa.
Milord
avvolse Bunny nel suo mantello, le
prese il viso con due dita e le sorrise.
Bunny
sorrise a sua volta, chiuse gli occhi.
E
al chiaro di luna i due si scambiarono un
dolce bacio.
“Marzio...”
“Dimmi...”
“Ma se al posto di Ubaldo ci fosse stato Seiya?”
Non rispose, ignorando la domanda della fidanzata.
“Dai tesoro... rispondi!”
“Secondo te?”
“Ti saresti arrabbiato?”
“E’ il minimo...”
“Ma perché Seiya è un ragazzo
affascinante...?”
“Come, prego?”
“No... ecco... volevo dire...”
“Fatti portare a cena da lui allora...”
“Dai tesoro, stavo solo scherzando...”
ridacchiò stringendosi al suo Marzio.
E
Ubaldo??
Ubaldo
intanto si era dimenticato di ciò che
era accaduto perché era sotto incantesimo, riuscì
ad arrivare a casa, ma fece
un salto più alto e finì sul ramo di un albero
impigliandosi con il mantello e
incastrando le molle su alcuni rametti e li passò la notte
ululando e piangendo
disperato.
Fine!