Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: vivio    14/12/2013    2 recensioni
Vivio-chan è una bambina "normale", ma si trova a fare quello che una bambina della sua età non farebbe mai...
Genere: Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Fate T., Nanoha T., Sorpresa
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Guardo la scena senza emettere un suono.
Ne un sospiro, ne un imprecazione; dalla mi bocca non esce nemmeno un lamento, a mala pena respiro.
Il mio cuore è accelerato, non si calma.
In questo momento è molto più intelligente di me, perché ha già compreso quello che ho fatto e sta soffrendo.
Irreale.
L’unica parola da dire in quel momento e che descrive perfettamente la situazione.
Sto in piedi, attorno a me c’è solo il buio della cittadina e un silenzio surreale, tanto augusto da far gelare il sangue. Un mostruoso silenzio che mi permette, sfortunatamente, di rivivere la scena varie volte nella mia mente, senza essere fermata.
Dolore, quello che sento è lacerante.
Me ne sto in piedi senza far nulla, con la spada tesa, immobile. Quest’ultima è ancora sporca del liquido denso e rosso che fa da contrasto alla lama argentata. Cola fluido e versatile fino al punto più basso per poi formarsi a goccia e cadere nel suolo, macchiando il terreno di quel colore.
L’unica immagine che ho in mente è il sangue.
Il vostro.
Davanti a me, due corpi privi di vita sono immersi in una pozza di sangue scuro. Si può ben notare il punto in cui la mia lama aveva oltrepassato il primo corpo, per poi oltrepassare anche quello dietro di sé, il quale stava abbracciando l’altro. Il punto in cui la pelle è stata squarciata, facendo intravedere un osso della cassa toracica e diversi organi interni che sembravano voler uscire. Il tutto contornato dal sangue.
Orrendo, disgustoso, fluido, denso, magnifico e degradante; sangue.
Una pozza orrenda che macchia i vestiti dei due cadaveri; fuoriuscito anche dagli angoli della bocca di questi, accaduto per il sol fatto che i due corpi avevano cercato ossigeno, mentre la loro bocca era intasata dal sangue che aspiravo all’inverso.
Ora sono freddi, immobili, ed io li guardo.
Guardo quello che sta dietro all’altro e che ha preso il colpo di spada insieme all’altra, come per volersene andare insieme a lei; che abbraccia anche da morta l’altro corpo, stringendolo contro di sé in una morsa resistente, come per non volerla lasciare e cercare di proteggerla per un ultima volta.
Guardo il secondo corpo, quello steso sopra all’altro, con gli occhi sbarrati; ma in esso non si leggeva paura, erano semplicemente vuoti. Due occhi color del mare che avevano perso tutta la loro lucentezza. Mentre la bocca era rivolta verso il terreno, immersa dal sangue. Morta dissanguata.
Mi guardano, come se potessero ancora farlo, il loro sguardo è freddo ma l’accenno di un sorriso che sporge dalle loro labbra dice molto altro.
“Qualunque cosa farai, saremo sempre fiere di te, Vivio” sono le uniche parole che rimbombano nella mia mente di fronte a quella scena.
Già, ma a quale prezzo?
Perdervi era il più alto che potessi mai pagare.
Non poter mai più sentire le sgridate di Nanoha, per avergli risposto male o per aver fatto una cattiva azione. Non poter mai più essere difesa dalle forti braccia di Fate, che mi rassicurava su tutto. Quanto era buffa quest’ultima, nel venire a tenermi d’occhio a scuola, credendo non la notassi. Mi rassicurava sempre.
In qualunque momento loro c’erano.
Mi hanno preso con sé, e mi hanno cresciuta come se fossi veramente loro figlia. Mi hanno difesa dai più forti, salvata dai malvagi e riservato un sorriso anche quando ero nel torto.
Momenti che non rivedrò più per un semplice motivo.
Perché sono morte.
Sono qui davanti a me, stese, in mezzo ad un mare di sangue, fredde e senza vita.
La colpa di tutto questo sono io. L’artefice sono solo io.
Mi avete sempre insegnato di stare dalla parte dei giusti, di difendere le mie convinzioni, che per salvare tutti bisognava saper sacrificare la cosa a me più cara. Non importa quale fosse stata la mia scelta, voi mi avreste perdonata, non ho ragione?
Sono già sicura in questo momento lo state già facendo. Mi perdonerete, ne sono certa.
La mia era per una buona causa.
Anche se un grido straziante di dolore squarcia il silenzio della notte, non mi pentirò mai di quello che ho fatto.
Questo, il fatto di salvare il mondo a qualunque costo, me lo avete insegnato voi.
  
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