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Autore: Menade Danzante    14/12/2013    3 recensioni
Sciocca, si ripeté, per la prima volta convinta di esserlo davvero. Quella parola – quell'insulto – le riecheggiava nella mente da quando suo padre glielo aveva urlato in faccia.
«Sciocca! Non sei la figlia che ho cresciuto!» le aveva detto, la rabbia e la cattiveria dipinte sul suo volto. «Se lo fossi, non vorresti scappare con quel... con quel... mostro!»
Strinse i pugni, Leyla. Strinse i pugni e sorrise allo stesso tempo, amara: sarebbe scappata con Thomas, oh sì - lo amava da morire. Sarebbe fuggita – era fuggita – per morire d'amore, eppure non stava fuggendo per vivere la vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sciocca

Sciocca




Leyla fece un passo indietro, il fiato corto che le si condensava davanti agli occhi con indescrivibile velocità. Non vi badava troppo: era più impegnata a guardarsi da un paio di artigli affilati a qualche metro da sé.
Ritrasse nuovamente la sua figura agitata, confusa, bramosa di fuggire ma troppo sciocca per farlo davvero: le sarebbe bastato scartare di lato, trovare quella poca adrenalina che aveva ancora in corpo e darsela a gambe, scappare, correre via, salvarsi.

Sciocca, si ripeté, per la prima volta convinta di esserlo davvero. Quella parola – quell'insulto – le riecheggiava nella mente da quando suo padre glielo aveva urlato in faccia.
«Sciocca! Non sei la figlia che ho cresciuto!» le aveva detto, la rabbia e la cattiveria dipinte sul suo volto. «Se lo fossi, non vorresti scappare con quel... con quel... mostro
Strinse i pugni, Leyla. Strinse i pugni e sorrise allo stesso tempo, amara: sarebbe scappata con Thomas, oh sì - lo amava da morire. Sarebbe fuggita – era fuggita – per morire d'amore, eppure non stava fuggendo per vivere la vita.
Ma non era stato questo paradosso a farla sorridere, quasi ghignare di una diabolica smorfia.
Si spostò ancora, più indietro che poté, fino a sentire il freddo muro di marmo contro il tessuto leggero che le copriva la schiena.
Quella strana espressione di isterìa l'aveva già abbandonata: non c'era nulla di divertente, nulla di cui rallegrarsi nello scoprire che suo padre non era andato poi tanto lontano dalla verità.
Un ringhio sommesso la strappò dai suoi pensieri: il sangue, che probabilmente aveva continuato a scorrere nelle sue vene, si raggelò di colpo, mandandole brividi lunga la colonna vertebrale.
«Aspetta, io-» tentò, ma un secondo guaito le fece morire le parole in gola.

Sciocca. Si aspettava davvero di poter ragionare con un mostro?
«Ti prego-» azzardò ancora, prima di sentire le zanne di quella creatura sulla sua carne viva.
«Thomas...» esalò, ma Thomas non la sentì neppure: strattonò con un morso di inaudito vigore il braccio della giovane, rantolando famelico.
Solo in quel momento Leyla si accorse del vento sferzante che muoveva le foglie, i rami, gli alberi, il suo vestito.
Cadde a terra battendo la testa; non fece in tempo neanche ad incassare l'impatto: gli occhi le si chiusero, avvolgendola in una tenebrosa, impervia notte perenne.




Parole: 384



Nota dell'autrice: Buonasera a tutti voi! :)
Finalmente, dopo diverso tempo di totale mancanza d'ispirazione, durante il compito in classe di Matematica, ho avuto l'idea per questa breve Flash! Non ho molto da dire al riguardo, se non che l'interpretazione del testo è assolutamente libera e che potrei avere un progettino per il possibile prequel. Ma non garantisco niente!
È la prima Storia Originale che pubblico sul sito! Sono un po' emozionata! :')
Ringrazio infinitamente chi leggerà, chi recensirà (pareri positivi e negativi sono egualmente ben accetti, non temete!) e chi avrà semplicemente aperto questa storia! :D
Un bacione a tutti! :)
Julie_Julia

   
 
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