BURNING
ICE
Camminava
a passo lento, le braccia incrociate e la schiena ritta, che gli
conferivano
quell’andamento fiero che da sempre lo caratterizzava.
Il
cappello calato sugli occhi, a nascondere il suo sguardo intimidatorio.
Lo
sguardo di chi non teme nulla.
Lo
sguardo di chi potrebbe uccidere con un solo schiocco di dita.
Lo
sguardo di un falco.
Non
si ricordava nemmeno il perché era lì, ma poco
gli importava.
Solitamente,
non si presentava mai alle riunioni della Flotta dei Sette; quella
volta, però,
aveva deciso di andare, forse per curiosità, forse per noia.
Sembrava
passato un secolo dall’ultima volta che aveva messo piede su
Marijoa, ma
incurante come sempre, non vi diede peso.
A
volte veniva da chiedersi perché avesse accettato di far
parte della Flotta dei
Sette, dal momento che, ogni cosa riguardasse quest’ultima,
sembrava non
toccarlo minimamente.
Varcò
la porta del palazzo, per poi recarsi nella sala adibita alle riunioni.
-
Guarda guarda…Drakul Mihawk, qual
buon
vento ti porta qui?- lo accolse Doflamingo, con il suo solito
ghigno,
mentre se ne stava comodamente seduto a gambe incrociate sul divanetto
della
sala.
Non
rispose, né lo degnò di uno sguardo.
Si
limitò a sedersi su una delle tante sedie disposte intorno
al lungo tavolo,
rimanendo in silenzio.
Con
la coda dell’occhio, notò gli sguardi torvi con
cui gli altri membri lo stavano
fissando.
Non
era certo il tipo che ispirava simpatia, anzi, era visto da tutti come
un
solitario musone e silenzioso.
Poche
e rare parole uscivano dalla sua bocca, e il suo tono profondo e duro
lasciava
tutti sull’attenti.
Incuteva
timore anche all’uomo più coraggioso del mondo.
Il
suo sguardo non lasciava scampo.
Persino
una donna come lei, avvezza a trattare gli uomini come pezze da piedi,
a non
farsi intimorire da loro, restava muta davanti a lui.
Lei,
Boa Hancock.
Trovava
il suo abbigliamento ridicolo, ma non glielo avrebbe mai detto
chiaramente.
Le
incuteva troppa soggezione.
Durante
la guerra di Marineford, era stata l’unica persona che non
aveva tentato di
contrattaccare, quando aveva cercato di colpire Rufy.
L’aura
e la potenza emanate da quell’uomo erano disarmanti, sotto
ogni punto di vista.
Solo
standogli accanto, potevi sentire il sangue ghiacciarsi nelle vene, il
respiro
mozzarsi, gli arti immobilizzarsi.
Poteva
forse essere definito il più forte, fra tutti i membri della
Flotta.
Il
caso aveva voluto, che durante quella riunione il suo posto fosse
esattamente
di fronte a lui.
Gli
lanciava rapide occhiate, di tanto in tanto, per poi distogliere subito
lo
sguardo.
Quegli
occhi…
Era
quasi impossibile sostenerli.
Solo
pochi prediletti vi riuscivano.
Era
un uomo cupo, silente e poco amichevole.
Tutto
il contrario del suo Rufy.
Eppure…non
riusciva a non incrociare il suo sguardo freddo…
Aveva
detto sì e no due parole, che per lui valevano come un
intero monologo.
Il
resto del tempo lo aveva trascorso ad ascoltare, in silenzio, quella
noiosissima riunione.
Era
in quel genere di momenti che gli veniva persino da rimpiangere i due
anni
appena trascorsi con Roronoa.
I
loro scontri ravvivavano le sue giornate.
Stava
semplicemente lì, seduto a testa china, alzando di tanto in
tanto gli occhi per
guardarla.
Non
era certo uno di quelli che restava folgorato dalla sua bellezza, o che
si
metteva a lodarla con smielate moine.
No,
a lui quella donna non faceva né caldo né freddo.
A
volte la trovava persino sciocca, e pertanto indegna della sua
attenzione.
Poche
persone al mondo per lui erano degne di attenzione, e fra queste vi
erano
individui del calibro di Roronoa e Shanks il Rosso.
Tuttavia,
qualcosa di lei lo interessava, in qualche modo…
Dopo
due ore di seccatura totale, uscì dal palazzo
com’era entrato, senza degnare
nessuno di uno sguardo, in silenzio.
Si
diresse verso la sua imbarcazione, notevolmente piccola se confrontata
con i
maestosi galeoni dei pirati, ma non per questo meno inquietante.
A
pensarci bene, tutto ciò che lo riguardava aveva un qualcosa
di inquietante.
Si
fermò, alzando il volto, quando si accorse della nave a
pochi metri dalla sua
barca.
Una
nave rossa, imponente, con due grossi serpenti verdi ai lati di quella
che
doveva essere la polena, il cui posto era però preso da un
simbolo, emblema
della ciurma stessa: un teschio dal quale fuoriuscivano dei serpenti,
come
raggi da un sole.
A
bordo, uno stuolo di donne lo osservava con diffidenza.
Non
ci mise molto capire a chi appartenesse quella nave.
Con
indifferenza, salì sulla sua imbarcazione e salpò.
Scrutò
quella barca oscena con i suoi occhi glaciali, fino a quando non
scomparve
dietro la linea dell’orizzonte.
-
Principessa, la stavamo aspettando. Salga!-
si inchinò una delle piratesse, mostrandogli la scaletta che
avevano appena
abbassato per permetterle di salire.
Con
l’andamento fiero che la caratterizzava,
s’imbarcò, dando l’ordine di salpare.
Andò
a sedersi sul suo trono, pensierosa.
Si
chiedeva perché un uomo della sua fierezza se ne andasse in
giro vestito in un
modo così ridicolo, con quell’assurdo cappello, e
utilizzasse un’imbarcazione
tanto lugubre e indecente.
Era
un uomo indegno, proprio come tutti gli altri: nulla a che vedere con
il suo
amato Rufy.
Diede
l’ordine di salpare, per poi ricadere in un profondo silenzio.
Dopo
due interi giorni di navigazione, sbarcò su
un’isola di passaggio, per mettere
qualcosa sotto i denti e, soprattutto, per farsi una bevuta.
Ad
ogni passo, gli abitanti del luogo lo scrutavano impauriti.
Qualcuno
correva persino a nascondersi.
L’aura
che emanava era sufficiente a diffondere il panico.
Entrò
in una locanda, dove ordinò del cibo e del buon vino, che
gli venne servito
dall’oste con mani tremanti.
Consumò
quel pasto in silenzio, ordinando di tanto in tanto del vino.
Quand’ebbe
terminato, lasciò alcuni spiccioli sul tavolo, per poi
andarsene senza dire una
parola.
Camminando
lungo la via che riportava alla sua barca,
s’imbatté nuovamente in qualcuno che
aveva lasciato pochi giorni prima. Una donna alta, snella, abbigliata
con un
succinto completo rosso decorato con motivi barocchi, seguita da un
serpente e
da un gruppo di donne.
Al
suo passaggio, tutti restavano abbagliati dalla sua folgorante bellezza.
Lo
sguardo dritto davanti a sé, gli occhi glaciali puntati sui
suoi, gialli e
focosi.
Il
serpente e il falco che si fissavano.
Entrambi
pericolosi, entrambi letali.
Restarono
a fissarsi reciprocamente per alcuni secondi, fino a quando lui nascose
gli
occhi sotto l’ombra della visiera del suo ampio cappello
piumato, e continuò a
camminare per la sua strada, superandola.
Lo
seguì con la coda dell’occhio, senza nascondere
una vena di stizza per essere
stata bellamente ignorata.
Poi,
con un cenno di sufficienza, si apprestò a proseguire.
Un
maleducato, ecco cos’era Drakul Mihawk.
E
allora…perché sentiva come il bisogno che le
rivolgesse la parola?
-
Proseguite in cerca di provviste. Io devo
tornare un attimo alla nave per risolvere una questione-
diede l’ordine
alle piratesse.
-
Ma…- provò a
contestare una di loro.
-
Osi disobbedire all’imperatrice?-
la
fulminò con lo sguardo.
-
N-no p-principessa…-
s’inchinò,
impaurita.
Girò
i tacchi e tornò indietro.
Doveva
incontrare di nuovo il suo sguardo.
Doveva
capire.
Arrivata
alla nave, lo vide sotto un albero a pochi metri da dove avevano
ormeggiato, in
quell’insenatura nascosta da tutto.
Il
luogo ideale per due perone del loro calibro.
Sembrava
dormiente, ma conoscendolo, restava vigile anche nel sonno.
Di
sicuro aveva già percepito la sua presenza.
Si
avvicinò, mantenendo però una certa distanza.
Era
nervosa.
Sapeva
che stava per infrangere una regola.
-
Occhi di Falco?- lo
chiamò.
Lo
vide alzare lo sguardo.
Sentì
un tuffo al cuore, come se le mancasse il respiro, quando
incrociò nuovamente i
suoi occhi.
Tuttavia,
cercò di mantenere l’integrità che da
sempre la caratterizzava.
-
Devo parlarti. Possiamo salire sulla mia
nave?-
ANGOLO
DELL’AUTORE
Salve…eccomi
qua con un’altra delle mie “letamaiate”!
Stavolta vi propongo una nuova coppia,
che personalmente amo da impazzire! In questa breve long (saranno
massimo tre
capitoli) vedremo lo spadaccino più forte del mondo e
l’imperatrice serpente in
uno scontro faccia a faccia…cosa ne uscirà? Ho
messo il rating arancio perché la
scena che ho intenzione di scrivere non mi sembra particolarmente
spinta, ma
quando la posterò nel prossimo capitolo fatemi sapere che ne
pensate, così se
dovesse essere troppo lo cambierò. Grazie in anticipo a
tutti quelli che
leggeranno, fatemi sapere se anche a voi questa coppia piace!
Ah,
dimenticavo: non avendo mai scritto nulla su di loro, ho messo per
sicurezza
OOC nelle note, ditemi se lo devo togliere oppure no.
Grazie
ancora!
Bacioni
Place