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Autore: Sweet Destiny    15/12/2013    0 recensioni
Oh yeah, oh yeah baby here we are again
I can see it in your eyes, you want a good time
You wanna put your body on mine
Alright but dont change your mind, dont you change it, oh no
Niente sarebbe mai successo se non avessi avuto la fortuna di essere stata l'unica ad essere in aereoporto anche quando tutti dicevano che fosse già nella sua limusin diretto verso l'hotel.
Non è la solita storia d'amore che tutti si immaginano; nulla è come voi pensate perchè il vero amore è improvviso e spontaneo nulla è programmato e non ha bisogno di conoscere per capire se è veramente innamorato.
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È la mia prima fanfiction su un cantante, spero vi piaccia. Se vi piace recensite facendomi sapere s continuare.
E se volete passate per il mio profilo e leggete le altre mie storie.
Adoro scrivere e so che poso piacervi! Grazie!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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<< Che ora è? >>, gli chiesi.
Guardò il suo orologio che aveva appoggiato su comodino. << Sono le sette e mezza del mattino. >>
Si tirò un po' più in su sullo schienale del letto e mi tirai anche io più in su con le coperte.
<< Mi passeresti i miei occhiali? >>, gli chiesi.
Me li mise e li mise anche lui. 
Prese una sigaretta dal comodino e iniziò a fumare.
<< Vuoi? >>,me la porse, ma rifiutai. << Dai non sei più una brava ragazza dopo questa notte.>>
<< Da questa notte sono passata da santerella a... >>
<< Da santerella sexy a cattivella sexy! >>,mi interruppe.
Mi porse di nuovo la sigaretta e feci un tiro. << Brava! >>, mi diede un pizzicotto su una guancia e mi baciò. << Ma non diventare dipendente! >>, aggiunse.
<< Tu fumi tanto? >>, gli chisi.
<< No, non tantissimo ma normale. >>.
Avevo molto sonno gli occhi mi si stavano chiudendo.
<< Hai sonno? >>, mi chiese accarezzandomi.
<< Hum hum! >>, annuii.
<< Avresti mai immaginato che iniziassi a provare qualcosa simile all'amore per una mia fan? >>, mi chiese. Spalancai gli occhi, il mio cuore iniziò a battere fortissimo. << Sì sei tu quella mia fan! >>, mi accarezzò il viso.
<< Sai quando ti ho visto per la prima volta nel bagno dell'aereo porto in quel momento non ero solo una fan pazzamente innamorata del suo idolo in quel momento ero anche una ragazza che si era innamorata di un ragazzo. >>
<< Davvero? >>, mi chiese incredulo, annui e lo baciai. Mi fece uno dei suoi grossi sorrisi. << Dai adesso è meglio dormire un po'! >>
Aspettai che si addormentasse per mettermi la mia biancheria intima.

Ci svegliammo all'una con un flash di macacchina fotografica. 
In stanza c'era Philip il migliore amico di Bruno. 
<< Quella foto non va a finire da nessuna parte vero? >>, gli chiesi.
<< Dai è solo per un po' di gossip! >>, mi disse.
<< Dai Philip se non vuole non metterla da nessun parte! >>, disse stiracchiandosi Bruno.
Mi guardò con uno sguardo che sembrava dire:"Dai fammela mettere!".
<< Va bene, ma non mettere il mio nome. Se prorpio devi metterlo metti Emvaije che è  il mio nome d'arte. >>, accossentii alla fine.
<< Grande! Siete venuti troppo teneri! >>, aggiunse.
Philip e Bruno iniziarono a parlare in americano ma non capii molto, l'unica cosa che capii che la sua casa discografica aveva accettato di produrre qualcuno e che voleva vederlo al più presto.
<< Ok Philip see you later, Now got out! >>
<< Ok the lunch is prêt! >>, aggiunse Philip uscendo dalla stanza.
<< Vai a prepararti prima tu >>, mi disse.
Scesi dal letto e presi i miei jeans e la canottiera che avevo messo la sera del concerto. 
Mentere mi incamminavo verso il bagno mi girai vero di lui, il suo viso non era più così tanto solare, il suo sgruardo era perso nel vuoto.
<< Che fai mi guardi il sedere? >>, gli dissi per scherzare.
<< Certo, senza il vestito addosso è ancora più bello! >>, sorrise ma non era un sorriso di totale felicità.
Mi infilai i pantaloni e la canottiera e andai a sedermi vicino a lui. << Che cosa è successo? >>
<< Niente, è successa una cosa bellissima per me ma potrebbe essere sia una cosa bella che brutta per qualcun'altro >>, rispose.
<< E che cosa? >>, gli chiesi.
<< Non è importante >>, mi fece un sorriso rassicuratore.
Mi alzai andai in bagno a preparmi. Mi lavai la faccia e mi truccai un pochino. 
Perchè Bruno era triste? Dovevo scoprire assolutamente cosa era successo.
Uscita dal bagno era già vestito e sdraiato sul letto. Indossava una camicia di jeans con le maniche tirate in su una T-shirt grigia e dei jeans militari.
<< Tieni, se vuoi mettiti queste! >>, indicò una maglia difianco a lui.
Era una canottiera bordeaux femminile ornata da pizzo e una giacca di pelle nera con le borchie sulle spalle. Da dove prendeva quei vestiti? Mi tolsi la maglia che indossavo e i misi quello che mi aveva dato e le scarpe che avevo al concerto.
Scemimo nella sala da pranzo dove c'erano Philip, le mie amiche con i ragazzi che vevano conosciuto alla festa che ci aspettavano per mangiare, anche le mie amiche erano vestite con altri vestiti e con le stesse scarpe con il tacco della festa di ieri.
Mi sedetto al tavolo con loro, Bruno era ancora lì a parlare con Philip, volevo capire cosa si stessero dicendo ma non li sentivo e non li capivo molto.
Bruno si sedette vocino a me, mi accarezzò il viso e mi baciò, avevo capito che c'era qualcosa che non andava e sta bo male anche io per lui, ma non volevo chiedergli niente non volevo farlo innervosire, avrei aspettato che me lo dicesse lui.
<< Cosa facciamo oggi? >>, chiese Philip.
<< Visto che siete di Milano portate ci a visitarla. >>, disse il ragazzo che sta notte aveva fatto scintille con Federica.
<< Ma basta Duomo, lo abbiamo visto molte volte. >>, disse quello di Natalie.
<< Andiamo alla China Town in via Paolo Sarpi. >>, propose Natalie.
<< Ceniamo anche fuori. >>, disse Bruno prendendomi la mano sotto al tavolo. Aveva capito che stavo male per lui e mi stava rassicurando.
<< Al messicano. >>, dissi mo all'un'isola io e le mie amiche.
Era da tanto che organizzavamo di andare al ristorante messicano ma non riuscivano mai ad andarci.
Adesso dovevamo avvisare i nostri genitori, non potevamo sparire così.

Tornai di sopra con Bruno, per sistemare le mie cose.
Non riuscivo a vederlo così dovevo assolutamente sapere cosa gli succedeva. << Che cosa succede Bruno? >>
Era sdraiato sul letto a guardare il soffitto, mi sedetti di fianco appoggiò la testa sulle mie gambe e iniziai ad accarezzargliela.
<< La notizia positiva è che ieri sentendoti al mio concerto qualcuno è rimasto molto colpito e vuole offrirti un contratto discografico. >>, mi disse.
<< Cosa?!?! Non ci credo!! >>, ero abbastanza estere fatta era il sogno della mia vita, non sapevo se ridere o piangere, ero rimasta lì immobile con le mani sul viso e gli occhi spalancati dallo stupore.
Bruno si alzò per vedere la mia aspressione del viso. Si mise a ridere e mi saltò a dosso facendomi il solletico per farmi reagire.
<< Qual è quella negativa. >>, gli chiesi.
Si trovava faccaia a faccia sdraiato su di me. << Non importa. >>. E mi baciò.
   
 
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