Alle
mie paperelle de
Quando la luna s’innamorò del sole.
«When the moon fell
in love with the sun
All was golden in
the sky
All was golden when the day met the night»
| middle of summer |
Elea sbadigliò
sfregandosi gli occhi stanchi, abbagliati dalla luce del vecchio televisore. In
onda davano solo il Tour della Vittoria del Vincitore di quell’anno: Klaus Wreisht del Distretto 6; trasporti. In realtà era riuscita a imparare il suo nome
completo a memoria: Klaus Hector Ludvig Frantz Wreisht. Lo aveva ripetuto
circa un centinaio di volte, portando sua madre sull’orlo della disperazione –
ma lei era fatta così, le piaceva ricordarsi le cose, esaminarle e catalogarle
nella sua testa. Ogni volta che le telecamere inquadravano il viso del ragazzo
si ritrovava a pensare a quanto fosse triste la sua espressione, afflitta da un
qualcosa che lei – dal basso dei suoi nove anni – non riusciva a spiegarsi.
Forse era innamorato, sua madre diceva sempre che l’amore faceva strani effetti
sulle persone, ma non ne era sicura. La televisione si spense all’improvviso,
lasciandola davanti ad uno schermo nero e vuoto. Niente più Klaus Hector Ludvig Frantz Wreisht.
«Ely, è ora di andare a
dormire!» affermò suo padre, allargando le braccia per invitarla a farsi
prendere in braccio.
La bambina arricciò il naso stringendosi
nell’abbraccio di quell’uomo ancora così giovane, con i suoi capelli spettinati
e un accenno di barba ad ornargli le gote pallide. «Mi racconti una storia? Per
favore, papy…» pigolò la piccola, strofinando la
guancia contro la sua spalla – le piaceva il profumo di suo papà, sapeva di
graffite e di qualcos’altro a cui non sapeva dare un nome.
Lo avrebbe sposato, da grande. Lo avrebbe sposato
perché lui era il papà migliore di tutti.
L’uomo annuì ridacchiando, accarezzando le ciocche candide
della figlia, di quel dono speciale che era stato riservato solo a lui, perché
nessun’altra bambina nel Distretto 5 era come lei, e questo rendeva la sua Elea unica, unica fra tutti gli altri. Quando era nata
temevano che non sarebbe sopravvissuta: la luce del sole le faceva del male, la
feriva ed inceneriva come la calura estiva brucia i fiori più fragili, ma era
arrivata fino a lì, aveva nove anni e poco importava se era diversa, se le
persone parlavano male di lei, di lui e sua moglie. «Stasera ti racconto la
storia del Sole che s’innamorò della Luna, ti piace?» domandò posando la
piccola sul materasso, coprendola con le lenzuola. «Una vecchia leggenda narra
di una giovane, innamorata di un bellissimo ragazzo. I due riuscivano a
intravedersi solo per qualche secondo, ma mai abbastanza perché potessero
conoscersi e riconoscersi. Così, una sera, la ragazza pensò di immergere le
mani nella cenere e di lasciare un’impronta sulla schiena del suo amante»
raccontò, fermandosi per controllare se la bambina si fosse addormentata. Ma
appena la sua voce smise di cullarla, la ragazzina aprì gli occhioni
chiari. «E poi… ?» mormorò con la voce assonnata,
rigirandosi fra le coperte.
«Il mattino seguente, con terrore, la ragazza scoprì i
segni di cenere sulla schiena di suo fratello. Da quel giorno lei, il Sole,
fugge via, e lui – la Luna – la insegue incessantemente. Ogni qualvolta riesce
a raggiungerla è un’eclissi. E così sarà per sempre…»
concluse con un sorriso, notando che la figlia oramai si era addormentata. Si
chinò piano su di lei stampandole un piccolissimo bacio sulla fronte,
sussurrandole «Buonanotte mia piccola luna,
buonanotte».
“Il sole
e la luna si abbracciano, e anche se il loro legame non durerà che pochi
istanti, sarà abbastanza perché il loro amore continui a crescere almeno fino a
che potranno stare di nuovo insieme ancora una volta, probabilmente più vecchi
di venti o trent’anni.
E’
durante l’eclissi che il sole e la luna possono stare insieme. Non sapremo mai le
parole che si sono sussurrati l’un l’altra. Non dobbiamo mai scordare che
questi rari momenti accadono soltanto poche volte nell’arco di una vita e sono
unici.
Sergio Bambarén”
|IL SOLE E LA COMETA|
• NdA;
Eccoci qui, come promesso dopo la vittoria di questa cosina nel gioco
del gruppo.
Non è nulla di impegnativo, non sono riuscita a fare di meglio fra lo
studio e l’assenza di nicotina.
Volevo solo dire che, per chi non lo conoscesse, Klaus è un OC di Ivola che potete trovare qui: Blur.
Mentre Elea è un mio OC che trovate qui: I’m frozen to the bones.
73rd Hunger Games.
Per chi li conoscesse ogni riferimento a London e Ben è davvero
puramente casuale, ci ho pensato dopo.~
Mentre la leggenda è una storia cinese, e lancio un grido a radioactive
che potrà facilmente riscontrare un po’ (tanto) di JemxShakira
in tutto questo, eh-eh. ~ È casuale, ovviamente. Mento: è tutto così Jakira.
Insomma, Elea è sempre lei, anche da bambina.
E non ho davvero nulla da dire a riguardo, quindi vi lascio sperando che vi sia
piaciuta e che io non vi abbia deluse.
Tenete dentro le code, paperine.
~yingsu.