Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: MiketsukamiArisu    17/12/2013    1 recensioni
Una sorta di saga filler delle avventure dei nostri adorati Mugiwara. Protagonista, oltre alla ciurma (in particolar modo Rufy), è una giovane donna caduta letteralmente dal cielo sulla loro nave. Una giovane con un potere oscuro e faticoso da portare, e a cui i nostri compagni pirati si affezioneranno presto...
Nessuno spoiler! Pairing Rufy x Eruba
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Rufy, c'è un'altro gabbiano gigante” disse Zoro assonnato. “Se vuoi mangiare pollo arrosto io mi muoverei ora”. Il cappello di paglia fece capolino dalla cabina.
“Uh? Dove, dove?” ghignò felice il ragazzo. Anche gli altri mugiwara sollevarono il capo, scrutando il cielo limpido. “Cibo!” strillò Usopp.“Vai Rufy!”
“Oh, lo vedo anche io” notò sorpresa Nami. “Ma... Aspetta un attimo, quel coso ha...”
“Eccolo! Evviva! Gom gom no... PistAHIA!” Rufy fu abbattuto da un pugno della rossa e il colpo andò a vuoto. “Nami, che cavolo!” protestò Rufy. “Cosa c'è ancora? Voglio la carne!”
“Fermo lì, cretino! Quell'uccellaccio trasporta una persona!” replicò Nami spazientita. “Guardate là! E sta anche scendendo verso di noi!”
Usopp sbiancò. “OSSANTOCIELO CI STANNO ATTACCANDO, SIAMO IN PERICOLO, ZORO TU VAI IO TI GUARDO LE SPALLE DA SOTTOCOPERTA ANDRA' TUTTO BENE IO VI SALVERO' E...!”
“Oh, una ragazza! Mellorine!” notò felice Sanji. “Usopp, smettila di fare il deficiente e impara ad accogliere le donne! Oh Nami-swan, hai una vista eccezionale <3!”
Il pennuto planò verso il ponte della nave e atterrò, emettendo un lungo verso acuto. Sollevò il capo e li guardò tutti, uno per uno. Sulla nave nessuno proferì parola.
“Dice che ha bisogno di aiuto” sussurrò Chopper tremante.
Il pennuto annuì e mostrò la schiena, dove era legata la ragazza priva di sensi. Era minuta, pallida, con lunghi capelli neri, e sembrava ferita gravemente.
Sanji accorse al volo e liberò la ragazza dalle funi di stoffa, chiaramente improvvisate. La sollevò tra le braccia e guardò il Capitano, incerto sul da farsi. “E' giovane” osservò Zoro. “Cosa ci fa in mare aperto?” “Beh, e chi se ne importa?” replicò Rufy. “Non ho capito tanto bene, ma... Ha bisogno di un dottore, no? Chopper?” domandò alla renna.
Il medico di bordo la stava già osservando. “Si, ha subito bisogno di un dottore, e... ah, beh, intendo dire che ha bisogno di me. Credo che abbia le costole sfondate, ma... Non c'è sangue” concluse perplesso il piccolo. “Non so bene come abbia fatto. Sanji, portala in infermeria, devo curarla subito.”
“Corro” disse Sanji con urgenza.
In quel momento la ragazza aprì gli occhi e urlò. Un urlo da gelare il sangue, di pura sofferenza. Sanji trasalì, stringendola al petto. “Ehi, piano! Signorina, mi sente? Non si agiti, così si farà male!” supplicò il biondo. “Vogliamo aiutarti!” le gridò Chopper. “Siamo tuoi amici!”
L'urlo della ragazza si affievolì fino a lasciarla tremante, le labbra sbiancate. I suoi occhi si fissarono in quelli neri di Rufy, in piedi davanti a lei a osservarla. “Ti prego! Salvalo! Lo distruggerà! Ti prego... Io...!” “Ok” la interruppe Rufy, tranquillo. “Lo aiuterò”
La fanciullà, pur stravolta e ai limiti della sopportazione, lo guardò leggermente confusa. “Cosa... Voi...” cercò di chiedere, ma le parole le morirono in gola, e svenne.

La notte seguente...

Chopper era ancora sveglio, al capezzale della giovane dai capelli neri. Sanji l'aveva portata lì e lui l'aveva curata meglio che aveva potuto, ma era ancora confuso. Quando l'aveva spogliata, la pelle sotto gli abiti era del tutto intatta. Inspiegabilmente, appena sotto si intravedevano enormi lividi sottili, come lacerazioni sottopelle, oltre a contusioni sulle costole e sulla schiena. L'aveva fasciata stretta, ma quando aveva deciso di disfare le bende per steccare le costole, i lividi meno gravi erano spariti, e gli altri già in via di guarigione. Una cosa del genere non l'aveva mai vista, era come se le ferite stessero svanendo da sole. Cinque minuti dopo, era tutto sparito. Ora la ragazza dormiva di sonno naturale e stava bene, almeno dal punto di vista fisico, ma Chopper non si sentiva di smettere di vegliarla. Avrebbe aspettato che Sanji si svegliasse per fare la colazione e gli avrebbe chiesto di dargli un occhio.
Invece, mezz'ora dopo fu Rufy a presentarsi nell'infermeria. Chopper lo guardò con aria interrogativa e gli fece cenno di non fare rumore. “Ti serve qualcosa?” sussurrò il dottore.
“No. Ho già mangiato un po' di provviste!” rispose contento, a voce bassa. “Però sai, ero curioso della ragazza qui. Dici che posso svegliarla?” “Prima di tutto, non devi mangiare le provviste! Sanji ti sgrida! E poi, non ti azzardare a svegliarla. Ora sta bene, ma deve riposare!”
“Però sai, le ho detto che avrei aiutato qualcuno, non ho ben capito chi, e volevo sapere chi fosse esattamente!” protestò il Capitano.
“Capisco, ma deve dormire almeno qualche ora. A proposito, potresti darle un'occhiata ogni tanto? Io ho bisogno di dormire un poco”
“Perchè?” domandò perplesso Rufy. “Hai detto che sta bene, no?”
“Sì, ma... Non lo so. Prima ha avuto una... reazione strana. I tessuti interni si sono rinsaldati, come se la rigenerazione cellulare fosse istantanea, e...” “Ok, allora la guardo io! Tu dormi!” Lo interruppe il ragazzo che, come al solito, non aveva capito nulla. Ma Chopper si fidò, sapeva di poter contare su Rufy per ogni cosa... e si addormentò.

“Chopper? Ehi, dormiglione? Svegliati...” lo chiamò Rufy dandogli ditate nella pancia. “La nostra nuova amica è sveglia!” annunciò saltellando. La giovane con i capelli neri era seduta sul lettino candido, vestita e sorridente.
“Oh... Buongiorno!” Salutò Chopper stropicciandosi gli occhietti. “Rufy, sei rimasto qui? Signorina, come stai? Come ti chiami? Che ore sono?” chiese assonnato.
“E' ancora buio, io sto benissimo, e credo che il vostro amico sia affamato” rispose educatamente la ragazza. “Voi siete il dottore, mi sbaglio?” domandò. “Grazie di aver provato a curarmi. Vi devo molto. Anche a voi, signor... Capitano” disse inchinandosi verso Rufy.
“Di niente! E comunque io mi chiamo Rufy, e diventerò il re di tutti i Pirati! Ma mi serve sapere chi devo salvare, ti avevo detto che ti avrei aiutata” replicò pensieroso il moro.
“Ecco, mi dispiace, ma vi prego di dimenticare quanto ho detto. La persona a cui mi riferivo, chiunque essa sia, dev'essere morta. Dottore, io mi trovo in perfette condizioni fisiche, vero?”
“Sì, è così. E a tal proposito, mi spieghi come mai sei guarita in questo modo?” domandò incerto Chopper.
“Allora non dovete più aiutare nessuno, Capitano Rufy. Chiunque stesse soffrendo attorno a me dev'essere morto. A proposito, qualcuno sta per farsi male in cucina.” avvertì la ragazza.
“Cosa? Come? Non ho capito niente. E ho fame” si lamentò Rufy. “Cosa sei tu? Una maga?”
“Rufy, non dire stupidaggini, la magia non esiste!” Lo rimproverò il dottore.
“AHIA!” urlò quancuno dalla stanza accanto. La cucina.
“SAAAAAANJIIIII, VOGLIO LA COLAZIONEEEEE! ANCHE PER LA NUOVA COMPAGNA!” strillò Rufy.
“Oh, è sveglia?! Come sta?! Trattala bene!” urlò felice il cuoco dai fornelli. “Signorina, le preparerò una meraviglia di colazione! Posso sapere il suo nome?!”
Chopper si era sentito mancare. Guardò la ragazza, che fissava Rufy sorridendo. Quando si accorse dello sguardo spaventato di Chopper, si voltò e sollevò le mani. “Dottore, la prego, non mi guardi così. Non sono una sensitiva e non ho nulla di sovrannaturale. Tutto questo è dovuto ad un frutto del diavolo” chiarì la giovane.
“Un frutto... del diavolo?” mormorò Chopper.
“Ohhhhhh! Quale? Quale? Come funziona?!” chiese eccitato Rufy stringendo le spalle della fanciulla. Lei arrossì e rise. “Si, e se non ho capito male anche voi ne conoscete qualcuno”.
“Certo! Comunque, come ti chiami?!” le sorrise il Capitano guardandola negli occhi. Lei chinò il capo, rispettosamente. “Mi chiamo Eruba, e il mio frutto invece si chiama Itami Itami.”
“Er! Ce lo spieghi dopo! Andiamo a fare colazioneeeee!” la strattonò Rufy prendendola per mano.
Chopper, sollevato, sorrise e guardò i due allontanarsi mano nella mano.
Rassettò rapidamente l'infermeria e corse anche lui a fare colazione, desideroso di saperne di più.



SPAZIO DELL'AUTRICE

Salve a tutti voi, miei cari! Questo è soltanto un capitolo di introduzione in cui la trama non si è ancora messa in moto, ma nel prossimo capitolo rimedierò! :) Volevo darvi tempo per farvi conoscere il nuovo personaggio :)
Ho bisogno di avvertirvi di un paio di cose. La prima è che il personaggio di Eruba, inesistente in One Piece, è una sorta di tributo ad un personaggio nato dalla mente geniale di Cristopher Paolini, autore del Ciclo dell'Eredità (meglio conosciuto come la Saga di Eragon).
Eruba è la traslitterazione canonica giapponese del nome Elva.
Ma questa non è una crossover: come chi ha letto i libri avrà intuito la somiglianza con la bambina stregata di Eragon è soltanto nel suo 'macabro' potere. Io ho amato Elva e curiosamente ho trovato le sue capacità affini al mondo di One Piece, con i suoi Frutti del Diavolo.
Pregasi notare il leggero pairing con Rufy, che mi sta facendo sudare sette camicie per non rendere Rufy un OOC :( Ditemelo se esagero! E' così difficile far accoppiare quel tontolone :(
Un abbraccio a tutti i lettori, siete sempre meravigliosi e mi date davvero una mano. Fatemi sapere cosa ne pensate! :)

Un abbraccio, Arisu-san

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: MiketsukamiArisu