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Autore: Kiarachu    19/12/2013    2 recensioni
Beetlejuice e Lydia sono amici da anni, ma lei deve andare al college, via da Peaceful Pine.
Beetlejuice è preoccupato, perchè sa che Lydia potrebbe dimenticarsi di lui.
Gli anni passano, ed una ragazza arriva alla casa dei Deetz, che succederà?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kira si svegliò presto la mattina dopo, voleva proseguire con i lavori di pulizia, prima che arrivasse per posta tutta la sua attrezzatura per guardare le stelle.
Si era specializzata in astrofisica e avrebbe mandato le sue informazioni tramite internet al posto dove lavorava.
 
Prima di trasferirsi nella magione, si era interessata se a Peaceful Pine ci fosse la connessione ad internet, e quando aveva scoperto che c’era, ed aveva visto le foto del posto, aveva pensato che era perfetto per il suo lavoro.
Poi si era messa d’accordo col suo capo per farla lavorare così e aveva detto a Lydia che, finalmente, avrebbe potuto usare il regalo che le aveva fatto.
 
Si mise degli abiti comodi, perché aveva messo a lavare quelli che aveva il giorno precedente, e cominciò a pulire grossolanamente le altre stanze.
 
“Dopo che avrò tolto via il più grosso dello sporco, pulirò ben bene di nuovo e con minuzia!”, disse a se stessa mentre spolverava e spazzava la sala.
 
Beetlejuice la seguiva nelle varie stanze “possedendo” vari oggetti.
 
“Ewww! Sta pulendo TROPPO questa casa! Un po’ di polvere dovrebbe lasciarla!”, si disse tra se e se il fantasma amante della sporcizia.
 
Dopo un po’ che lavorava, Kira sentì come se ci fosse una presenza nella casa e inarcò le sopracciglia.
 
“Mmmh…forse è la stanchezza e il fatto che questa casa è maledettamente strana. E forse anche quel “diario” di Lydia. Aveva una bella fantasia per uscirsene fuori con un personaggio come Beetlejuice!”
 
Il fantasma sentì di nuovo il suo nome ed andò ad investigare, entrando in un oggetto nella stanza dove c’era Kira. “Oh avanti! Dai! Di per altre due volte il mio nome! Argh…è vero…non può sentirmi!”
 
La ragazza sentì nuovamente quella presenza, e si guardò attorno.
 
“Nulla fuori dall’ordinario…beh…continuiamo a pulire”, disse sorridendo e continuando a spolverare e spazzare.
 
Beetlejuce ebbe un’idea e fece un sorrisetto malvagio e si disse tra se e se, “Hei…lei non è i genitori di Lydia, quindi qualche scherzetto posso farlo. Mwahahah!”
 
Così si guardò intorno per vedere che poteva fare e notò un vaso su un mobiletto, con un disegno a strisce, così lo possedette e poi lo fece dondolare, non facendosi notare dalla ragazza, fino a che non cadde per terra, rompendosi in mille pezzi.
 
Kira gridò per lo spavento, girandosi di scatto verso il vaso. Era molto lontana da esso.
 
“Ma che cavolo…come…?”, disse, avvicinandosi al vaso, inarcando un sopracciglio.
 
Guardò ben bene il mobiletto e vide che era perfettamente dritto; era perplessa.
 
“Come cavolo ha fatto a cadere? Sto cominciando a pensare veramente che questa casa sia posseduta. Aspetta! Al costo di sembrarle una pazza, telefonerò a Lydia!”, e così tirò fuori il cellulare per telefonarle.
 
“Si, pronto? Ciao Lyds! Si, si, qui tutto bene grazie. Sto pulendo la casa mentre aspetto la mia attrezzatura. Si, dovrebbe arrivarmi a giorni. Ehm…non so come chiedertelo ma…quando abitavi qui si son verificati strani fenomeni? Tipo sentir presenze, od oggetti che cadevano da soli? Ah si? E…uhm…avete scoperto che cos’era? Ah ok…si, in effetti, ha senso. Grazie. Ah no, niente, è solo caduto un vaso mentre pulivo la stanza. Ed ero molto lontana. Beh, in ogni caso grazie. Ciao e ci si sente!”, e così chiuse la chiamata.
 
“Molto bene! Effettivamente questa casa è molto vecchia e non è così strano che ci siano degli assestamenti della struttura o dei mobili. Anche se non riesco ancora a capire la presenza. Magari son solo io che son stanca e sta casa è un po’ vecchiotta. Vabbè…andiamo avanti!”, e continuò a spolverare.  
 
Beetlejuice digrignò i denti.
 
“Accidenti! Assestamenti un corno! Ma mi farò notare alla fine. Ed in ogni modo non ho perso il mio “tocco”…quella ragazza sente la mia presenza…interessante”, disse sorridendo furbescamente, dopo aver ascoltato la ragazza.
 
 Kira continuò a pulire la casa e siccome Lydia le aveva detto che, se voleva, poteva tenere tutto ciò che era in quella casa – come vestiti ed altre cose – andò anche a curiosare negli armadi dei suoi genitori ed in soffitta, portando bracciate di vestiti sul tavolo di cucina per fare una cernita.
 
Rise molto vedendo quei vestiti così vecchi, e ne gettò via parecchi perché erano irrecuperabili.
 
“Wow…alcuni son ancora mettibili. Anche se non penso che li indosserò…hanno uno stile troppo vecchio. Però potrebbero essere del buon materiale per qualche costume per Halloween.”
 
Beetlejuice la stava seguendo per tutta la casa, aspettando l’occasione buona per agire di nuovo.
 
“Halloween! Ma certo! Manca un mese e mezzo…e adesso, se non ricordo male, in quell’occasione posso uscire dal Neitherworld anche se nessuno mi chiama. Ma spero che questa ragazza dica il mio nome tre volte prima di Halloween!” il fantasma finì di dire, accigliandosi.
 
Kira mise parecchi di quei vestiti a lavare e continuò la selezione. Aveva trovato diversi cappotti e vestiti eleganti, di sicuro appartenuti ai coniugi Deetz, ma anche vestiti da ragazzina, che erano di sicuro di Lydia.
Aveva perfino trovato il poncho che Lydia indossava quando ancora conosceva Beetlejuice.  
 
“Questo poncho ha come un’aura misteriosa intorno…non è molto forte, ma sembra simile all’aura che sento in questa casa. Che cosa strana. Era da un pezzo che non percepivo un’energia spiritica così forte. Quest’indumento è parecchio vecchio. Dopo tutto, chi lo sa, magari questa casa è DAVVERO posseduta. Però non posso dirlo per certo, perché è un’energia così diversa da quella che ero abituata a sentire in Giappone. Devo fare delle ricerche”, finì la giapponese.
 
Sua nonna materna era una sacerdotessa in un tempio scintoista in Giappone, ed era una potente medium. La madre di Kira non aveva ereditato quest’abilità, ma Kira sì, e spesso percepiva energie che gli altri non potevano percepire.    
 
Il problema era che sapeva interpretare solo le energie spiritiche giapponesi, ma non quelle americane, perché erano diverse per lei e non riusciva a capirle.
Avevano una “fluidità” diversa, più grezza rispetto a quelle giapponesi, e anche dopo anni passati in America, non riusciva a comprendere che le dicessero.
 
“Adesso che ci penso…anche quando ho conosciuto Lydia avevo percepito quest’energia venire da lei. Che cosa strana. E un'altra cosa bizzarra: quell’energia se n’era andata, ma ogni tanto ritornava. Soprattutto dopo le feste, quando lei veniva qua dai suoi genitori. Devo fare decisamente una ricerca”, la ragazza dai capelli corvini disse pensierosamente.
 
Mise da parte lo scialle e continuò la cernita, mentre Beetlejuice la guardava dall’orologio che era ancora in quella stanza.  
 
“È una medium? Ma allora perché non riesce a vedermi o sentirmi? Mmmh…forse perché è orientale? Probabile…mi è capitato altre volte.”
 
Kira finì di scegliere i vestiti. Quelli recuperabili li mise nella cesta del bucato, mentre gli altri li divise in due gruppi: quelli da buttare e quelli da poter recuperare per fare stracci per la polvere o altro.
 
La ragazza aveva diversi hobby, uno dei quali era fare lavori a patchwork, ed alcuni di quei vestiti si prestavano molto bene a quello scopo.
Così tagliò rozzamente i vestiti di cotone per farne pezze, e tagliò in quadrati i vestiti per cucire la coperta che aveva in mente di fare nel tempo libero.
 
“Col fatto che lavoro in casa, ho molto più tempo da dedicare ad altro. Son proprio contenta che Lydia mi abbia regalato la sua vecchia casa!”, disse fra se e se Kira.
 
Beetlejuice tornò nel Neitherworld.
 
“Mi chiedo ancora perché Lyds abbia regalato a quella ragazza la casa. Magari è successo qualcosa ai suoi genitori? E col fatto che lei si è dimenticata di me, probabilmente non aveva voglia di tornare in “questo buco di città”, come aveva detto lei, anni fa. Non le do torto, Peaceful Pine è proprio un villaggetto, rispetto alla città. Anche se io preferisco lo stesso questo posto alla città. Qui è più facile spaventare la gente!”, finì ridendo sguaiatamente.
 
La ragazza orientale finì di tagliare i pezzi per la coperta e aveva pure caricato un'altra lavatrice di vestiti, e steso gli altri su in soffitta.
Era anche rimasta stupita del fatto che la lavatrice funzionasse ancora, anche se si era detta che n’avrebbe comprato un'altra. Ma prima avrebbe dato un’occhiata a quella; era anche molto brava con le cose “tecniche”.
 
Aveva teso delle corde da stendere sulle travi della soffitta, dove c’erano già degli “uncini” per quello scopo.   
“Per il momento va bene così, ma devo procurarmi uno stenditoio. Anche se effettivamente qui c’è molto più spazio ed è in ogni caso adatto per stendere i vestiti. Vedrò…”
 
Aveva pulito grossolanamente tutta la casa, così diede una pulita più approfondita a tutte le stanze, passando di nuovo con scopa e poi passando con l’acqua e detersivo.
Beetlejuice era “rientrato” in casa, ma poi era tornato velocemente nel Neitherworld, disgustato da tutta quella pulizia.
 
Kira aveva fatto un pranzo veloce e poi era tornata a pulire e mettere in ordine la casa, per poi andare al villaggio per comprare altre cose, tra cui lo stenditoio, e fare delle ricerche su quella villa.
 
Era andata in biblioteca ed aveva fotocopiato un sacco di giornali di vari anni, riguardanti quell’edificio, ed aveva preso in prestito alcuni libri di storia del posto e riguardanti quella magione.
 
Aveva ringraziato la bibliotecaria, una ragazza della sua stessa età che si chiamava Prudence.
Era venuto fuori che era una vecchia amica di Lydia e, dopo averla aiutata a fare le sue ricerche su quell’abitazione, avevano parlato del più e del meno, per poi scambiarsi i numeri di cellulare.
 
Quando Kira era tornata alla magione, prima si era fatta un bel bagno e poi aveva cominciato a leggere tutti quei libri ed incartamenti.
 
“Prudence è stata molto gentile, e mi ha pure raccontato un sacco di cose di questo posto MOLTO interessanti. È una ragazza un po’ strana, lo ammetto, ma quasi tutti i geek che conosco sono un po’ come lei. E, in ogni caso, era amica di Lydia, quindi suppongo che potremmo diventare amiche.”
 
Aveva preso parecchi appunti e letto tutti gli articoli che aveva fotocopiato, aveva letto anche i capitoli dei libri di storia locale riguardanti quella villa e aveva scoperto diverse cose interessanti.
 
“Accidenti! Comincio a pensare che le cose che Lydia abbia scritto in quel quaderno siano vere!” si disse ed andò a prendere il diario, per confrontarlo con gli articoli e altri appunti che aveva preso.
 
Con sguardo accigliato, andò a guardare diverse date sul “racconto” e le confrontò con gli articoli che aveva evidenziato, rimanendo turbata dalla somiglianza degli accadimenti.
 
“Potrebbe anche essere che Lydia si sia basata su i veri accadimenti e abbia inventato tutto il resto. Anche se il mio sesto senso mi dice che non è così. Ma a volte si sbaglia, o almeno lo spero”, la ragazza disse con voce preoccupata.
 
La cosa che la turbava di più non era il fatto che quelle cose potevano essere vere, ma il fatto che Lydia le avesse detto che quel diario fosse solo un racconto.
E le stava venendo un gran mal di testa per questi due pensieri contrastanti.
 
“Argh! Se solo ci fosse una maniera per…chiamare Beetlejuice, potrei scoprire se questo racconto è solo una storia inventata, oppure se è VERAMENTE il diario di Lydia”, disse mentre scorreva febbrilmente le pagine del diario.
 
Arrivò in fondo al quaderno e si congelò, guardando quella pagina con occhi sbarrati.
C’era una poesia…o meglio: una specie di formula, o per dirle tutta erano due, stesso principio, ma con qualcosa di differente.
 
Beetlejuice era ritornato a “possedere” la casa, appena aveva sentito il suo nome, ed era rimasto piacevolmente shockato nel costatare che la sua amica aveva scritto la formula per chiamarlo.
 
In realtà la “formula” non serviva, l’importante era che si pronunciasse tre volte il suo nome.    
Kira ansimò e si accigliò un poco a sentire di nuovo la “presenza” e pensò che magari fosse un segno.
Si ricordò anche che effettivamente non sentiva quella sensazione tutto il giorno, come se andasse e venisse, e i suoi sospetti crebbero ancora di più.
 
La ragazza inspirò profondamente per calmarsi.
 
“Dai Kira…potrebbe essere solo una tua paranoia. Forse potrei telefonare a Lyds…no…meglio di no. Potrebbe anche pensare che sono impazzita. Le ho già telefonato troppo per queste cose. Questa volta devo…beh…vedermela da me. Va bene. Posso farcela!”, disse con voce un po’ tremante, ma determinata.
 
Così andò nella sua stanza, perché si ricordava che sul diario c’era scritto che quando Lydia chiamava Beetlejuice, lo faceva dalla sua stanza.
Tirò un bel sospiro e, mettendosi al centro sella stanza, recitò la formula:
 
Anche se so che è pericoloso,
Io evoco qualcosa di spaventoso,
Spettri, fantasmi, io mi libero, orsù
Beetlejuice, Beetlejuice, Beetlejuice!
 
La finestra della stanza si spalancò da sola, come se ci fosse stato un vento improvviso, lampi e fulmini solcarono il cielo, la stanza si trasformò radicalmente sotto i suoi occhi esterrefatti e mentre lei guardava tutte queste meraviglie, il fantasma apparve con un gran rumore dietro di lei.
 
Kira sentì la sua presenza e si girò all’improvviso, quasi sul punto di gridare, quando Beetlejuice disse, “È ora di entrare in scena!”, spalancando le braccia e ghignando, per poi avvicinarsi velocemente fluttuando verso la ragazza.
 
Per lei fu troppo e svenne sul colpo, quasi sfracellandosi sul pavimento, se non fosse stato che il fantasma fu più veloce e la prese in tempo, per poi depositarla sul letto di Lydia.
 
Beetlejuice era un pochino preoccupato. Anche se non conosceva Kira, era la sua unica speranza di conoscere che era successo a Lydia, e non voleva che la ragazza orientale si facesse male.
 
Cominciò a dare dei leggeri colpi sulle guance a Kira, per svegliarla.
 
“Hei…uhm…Kira? Sveglia…accidenti. Ma perché ogni volta è sempre la stessa storia! È anche per questo che preferisco i bambini…si spaventano meno facilmente quando mi vedono la prima volta”, disse accigliandosi.
 
La ragazza dai capelli corvini mugolò e si stiracchiò.
 
“Mmmh…ma che cavolo…”, borbottò poi aprì gli occhi, vedendo il fantasma chinato sopra di lei.
 
Sbarrò gli occhi e cominciò a gridare, e Beetlejuice spiccò un salto indietro per lo spavento.
 
Per fermare la ragazza urlante disse imperiosamente, “Hei! HEI! La vuoi piantare? Mi stai assordando! Ti giuro che non ti farò nulla di male. Te lo giuro…nel nome di Lydia”, il fantasma finì seriamente.  
 
Quando disse quest’ultima frase, Kira boccheggiò, smettendo di urlare, e guardò l’entità spiritica con occhi spalancati, poi fece un gran respiro ed esalò l’aria lentamente, cercando di ricomporsi.
Beetlejuice stava lontano un metro dal letto, con la testa china e lo sguardo triste, pensando a Lydia.
 
Kira guardò il fantasma per un po’ e poi disse, “Sei…Beetlejuice, vero? È…incredibile…e…uhm…scusa per la mia reazione. È vero che sono abituata a manifestazioni spiritiche…ma…beh…non me lo aspettavo.”
 
“Adesso…ehm…oddio…ahahah…è tutto così assurdo! Adesso che ti ho evocato…beh…non so proprio cosa fare! Non…non pensavo che saresti arrivato! Una cosa però voglio saperla: tu sai dirmi perché Lydia ha sostenuto che quel suo diario è un racconto? E anche quella cosa del vaso…sei stato tu, vero? Perché lei mi ha detto che erano solo assestamenti dei mobili?”, la ragazza chiese risolutamente.
 
Beetlejuice era perso nei suoi pensieri, ma si riprese quando sentì quelle domande e disse, con un tono stranamente serio, “Si, il vaso l’ho rotto io. Son riuscito a rientrare in “possesso” di questa casa quando tu hai letto il diario la notte scorsa, pronunciando il mio nome, ed ho fatto di tutto per farti accorgere di me. Sei una medium, vero?”
 
“Comunque per rispondere all’altra domanda…Lydia si è…dimenticata di me, e i suoi ricordi son stati modificati in modo tale che si ricordasse delle cose successe con me, come se fossero una sua fantasia. È per quello che ha sostenuto che il diario è un racconto.”
 
“Si ricordava di quello che aveva scritto, ma per lei era diventato un racconto. È…una cosa che succede spesso con quelli che hanno a che fare con me. Si dimenticano di me”, finì sospirando, per trattenere le lacrime, mentre pensava a Lydia.
 
Kira si accigliò, vedendo quanto il fantasma fosse triste. Aveva letto abbastanza del diario da capire quanto fosse legato a Lydia, e si era accorta del suo sospiro e degli occhi lucidi.
Il suo sesto senso, e un po’ d’intuito femminile le avevano fatto capire parecchie cose, e che il suo comportamento era inusuale.
 
“Hei, vieni qua, dai, siediti”, disse gentilmente, sedendosi e dando una lieve pacca sul letto, vicino a lei, sorridendo.
 
Beetlejuice la guardò smarrito, con gli occhi ancora lucidi, e si avvicinò lentamente al letto, per poi sedersi di schianto vicino alla ragazza.
Il fantasma respirava affannosamente, aveva un’espressione accigliata e le spalle cascanti, insomma era la figura della tristezza.
 
Resto senza fiato e s’irrigidì un po’ quando Kira lo abbracciò, non si aspettava un gesto così da qualcuno che aveva appena conosciuto.
Rimase fermo, come congelato, con lo sguardo fisso davanti a se, per lo shock.
 
“Heheheh…non ti mordo mica eh, non preoccuparti.”, disse Kira con gentilezza.
 
Beetlejuice si riscosse e cominciò a singhiozzare, prima lentamente e poi sempre più forte, versando calde lacrime per l’amica perduta.
 
“S-s-ssi è d-d-dimenticata d-d-di meee…la m-m-mia L-L-Lyds! M-m-mi manca t-t-tantoooo!”, il fantasma balbettò tra le lacrime, mentre Kira gli massaggiava la schiena, dicendogli parole di conforto.
 
Dopo un bel po’ Beetlejuice si riprese un pochino, tirò fuori un fazzoletto lurido dalla tasca della sua giacca a strisce e si soffiò rumorosamente il naso.
 
“Scusa…non so che mi è preso. Di solito…non son così triste. E di solito non mi lascio andare così davanti ad un estraneo. Senza offesa eh”, disse in tono contrito.
 
Quando Kira vide il fazzoletto, fece una faccia disgustata, ma poi rise.
 
“Scusa…beh…credo che per quel tuo comportamento inconsueto, c’entri io. È una cosa legata alle mie capacità di medium. Non pensavo funzionasse anche con gli spiriti occidentali. In ogni caso mi dispiace tantissimo che Lydia si sia dimenticata di te. Ma se non sbaglio, quando era al college son sicura che ti abbia chiamato un po’ di volte, vero?”
 
Il poltergeist annuì lentamente all’ultima domanda, tirando su col naso ancora una volta.
 
“Si, avevamo fatto un patto. Poi ha cominciato a chiamarmi sempre meno, e poi i suoi genitori si son trasferiti in città. È stata quella volta che ho scoperto che si era dimenticata di me.”
 
“Quando ho visto che i suoi stavano preparando il trasloco son venuto nello specchio della sua stanza al college e l’ho sentita parlare con te di quel suo ragazzo. E quando…quando è entrata in camera e non mi ha visto, ho capito che mi aveva completamente dimenticato”, finì sospirando tristemente, accigliandosi.
 
Ovviamente non menzionò che il suo cuore si era spezzato brutalmente perché l’amava, e non solo lei si era dimenticata di lui, ma si era pure messa insieme con un tipo qualunque.    
 
L’intuito femminile di Kira le diceva che c’era qualcos’altro, ma non fece pressione, perché si rendeva conto che il povero spirito era sconvolto gia così Magari glielo chiederò più avanti, pensò la ragazza.       
 
“Stava parlando di Dean, per caso? Quando lei ha finito il college si sono sposati. Adesso vivono nell’appartamento che era dei genitori di Lydia, in città.”, disse casualmente Kira.
 
Alla parola “sposati”, Beetlejuice s’irrigidì un po’ e si sentì malissimo dentro, ma si riprese quasi subito, per non dare a vedere i suoi veri sentimenti verso Lydia.
 
“Ah…si è sposata…buon per lei. I suoi genitori devono essere felici”, disse con mezzo sorriso, pensando anche agli scherzi che aveva fatto a Charles e Delia.
 
Adesso fu il turno di Kira per diventare triste.
 
“Erano felici quando si è sposata, ma son morti un anno fa, in un incidente. Lydia mi ha regalato questa casa, affermando che non voleva più tornaci. Troppi ricordi. Aveva un rapporto strano con i suoi genitori, ma in fondo gli voleva bene.”
 
A quella notizia Beetlejuice rimase shockato.
 
“Sono…morti? In un incidente? Che è successo? E…beh…capisco che dovete essere parecchio amiche se ti ha regalato questa casa”, disse facendo un mezzo sorriso.
 
Kira annuì. “Si…siamo molto amiche. A proposito…tu conosci Prudence? Lavora alla biblioteca. In ogni modo si, son morti in un incidente d’auto circa un anno fa. Lydia era rimasta shockata. Ma non era colpa loro. Son stati colpiti da un guidatore ubriaco. Lui si è solo beccato uno strappo, mentre Delia e Charles son morti sul colpo. Che tragedia”, finì incupendosi in volto.
 
Il fantasma sorrise lievemente alla menzione di Prudence.
 
“Prune? Ma certo che la conosco! Era una delle migliori amiche di Lydia. Un pochino troppo studiosa, forse, ma simpatica! Abbiamo avuto le nostre avventure. Chissà se si ricorda di me…o meglio…se si ricorda di Betty Juice! Mwahahah!”
 
Kira rise, contagiata dalla sua allegria.
 
“Betty Juice? No aspetta…lasciami indovinare…è una tua trasformazione, vero?”, disse ricordando alcune cose lette nel diario.
 
A quella sua domanda il fantasma si trasformò in Betty e cominciò a fare pose e a dire cose sciocche, facendo ridere ancora di più la ragazza.
 
Quando Kira si riprese, le dolevano i fianchi dal gran ridere, ed aveva le lacrime agli occhi.
 
“O miei Dei…ahahah…è da TANTISSIMO tempo che non ridevo così di gusto. Grazie. Mi hai allungato la vita così, teheheh.”
 
Beetlejuice sorrise e si ritrasformò in se stesso.
 
“Ahahah…beh grazie! Era…da un pezzo che non mi trasformavo in Betty. Mi piacerebbe davvero sapere se Prune si ricorda di me oppure no. Di solito si dimenticano anche gli altri di me, ma vale la pena controllare.”
 
Kira lo guardò perplessa. “Prune? Dici Prudence? Perché la chiami così? Se vuoi potrei provare a chiederglielo casualmente. Aspetta!”, finì sorridendo e prendendo il cellulare.
 
Quindi selezionò il numero di Prudence.
 
“Pronto? Ciao, sono Kira…ti ricordi…si esatto. Volevo solo levarmi una curiosità…sai che ti ho raccontato che ho letto un racconto di Lydia che ho trovato qui in casa – ovviamente dopo averle chiesto il permesso – e mi son ricordata che parla anche di te, di una certa Bertha e di una ragazza che si chiama Betty Juice.”
 
“Per curiosità, esisteva veramente? O è solo un personaggio del racconto? Te lo chiedo perché è scritto talmente bene che sembra vero ed è difficile distinguere la realtà dalla fantasia. È anche per quello che ho fatto quelle ricerche lì da te. Ah ok…come pensavo. Grazie. E scusa se ti ho disturbata. Ci si sente. Ok, buona serata!”, finì sorridendo e riagganciando il cellulare.
 
Beetlejuice aveva uno sguardo speranzoso, che però si tramutò in uno triste quando Kira scosse la testa.
 
“Ha sostenuto che Bertha era un'altra amica di Lydia, ma che non ricorda di una ragazza con quel nome. Potrei indagare più a fondo, quando la vedrò la prossima volta”, chiese la giapponese al fantasma.
 
Lo spirito scosse la testa.
 
“No, fa lo stesso. Ora che ho avuto le mie risposte, puoi anche rimandarmi a casa, così non dovrai più preoccuparti di avermi tra le scatole”, finì sospirando tristemente.
 
A questa sua affermazione, Kira si accigliò.
 
“Ma e chi ti dice che non voglio più averti qui? Io non l’ho certo detto! Sei simpatico e almeno così potresti farmi compagnia. Qui è bello, e mi piace la solitudine, anche per il lavoro che faccio, ma dopo un po’ stufa essere sempre qui da soli. Che ne dici?”, finì sorridendo al fantasma.
 
Lo spiritello fece tanto d’occhi.
 
“Stai scherzando? Davvero non vuoi cacciarmi da qui? È…strano…sai…non sono mai stato amico di una persona adulta. Di solito i miei amici erano quasi tutti bambini o ragazzini. Lydia è stata una specie d’eccezione, anche se alla fine si è lo stesso dimenticata di me. Mmmh…ma si dai! Proviamo! Basta che tu non mi chieda di darti una mano a pulire la casa. Son rimasto disgustato da quanto bene tu l’abbia pulita. Potevi ben lasciare un pochino di polvere qua e la eh…”, finì con tono schifato.
 
Kira si mise a ridere e portò avanti il braccio, per stringere la mano del fantasma.
 
“Patto fatto, allora! E ti prometto di non chiederti di aiutarmi con le pulizie. Leggendo il diario di Lydia sapevo già quanto tu possa essere nauseato dalla pulizia in generale”, finì con un sorrisetto compiaciuto.
 
Il poltergeist le strinse la mano e sorrise.
 
“Bene! È…bello avere di nuovo un amico con cui parlare. Ah…hei! Vuoi conoscere i miei amici nel Neitherworld? E così posso farti vedere il mio appartamento!”, disse in tono eccitato, prendendole la mano.
 
La ragazza sbatté un attimo gli occhi.
 
“Aspetta! Ehm…sono…mostri vero? Sono quelli di cui parla Lydia nel diario? Non ricordo…mi sembra che siano Ginger, Jacques e
il Mostro dall’altro Lato della Strada? Non son pericolosi, vero?”, chiese cautamente.
 
Beetlejuice fece tanto d’occhi.
 
“Ma no che non sono pericolosi! Ehm…beh…forse il Mostro…ma no…in fondo si arrabbia solo con me! Eheheh…allora? Andiamo?”, finì di dire con gli occhi che gli brillavano di gioia.
 
Kira sorrise al suo entusiasmo e sospirò.
 
“E va bene, ma vedi di non deludermi eh”, disse, mentre salivano l’alta scala che conduceva al Neitherworld.
 
La ragazza rimase un po’ sorpresa dal fatto che Beetlejuice fluttuasse, mentre fischiettava un motivetto, ma poi si ricordò che era un fantasma e quindi si diede mentalmente della stupida, doppiamente E poi, in ogni caso, non è la prima volta che incontro uno spirito. Ok…è la prima volta che incontro uno spirito d’origini americane…ma è pur sempre uno spirito, pensò la medium.
 
Poi si aprì la porta e lei restò senza fiato, sorpresa dalla vista che le si parò davanti.
  
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