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Autore: peelz    20/12/2013    1 recensioni
'Ciao, sono Bradly, volevo chiederti solo se questi sono tuoi..'
'Ecco, si sono miei.'
'Ho visto che oggi ti stavi avvicinando ma poi forse hai cambiato idea.'
'In effetti si.'
'Non mi hai ancora detto il tuo nome..'
'Eh? Ah, Aisel, piacere, Aisel.'
'Piacere Aisel, felice di conoscerti.'
La sua strada è racchiusa in un sogno che intende realizzare, da lì inizia il suo percorso, l'amore, le amicizie saranno molto presenti nella sua avventura ma il suo punto fisso sarà sempre e solo uno: la musica, la ricerca della soddisfazione interiore e della realizzazione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo che la vita sia strana, un misto tra sogni e crude realtà, amore e odio, tutto questo. 
Io l'ho capito veramente solo adesso, credo di essere una ragazza abbastanza matura per la mia età, ma questa cosa forse l'avevo dentro di me, magari sapevo questo, ma non volevo capire realmente il senso di tutto ciò. In fondo la vita è bella, se si sa viverla.

Ho come tutti gli adolescenti, bambini, adulti, anziani un sogno, sì, perché per sognare non bisogna avere un'età precisa, sempre e comunque l'umano sognerà per sempre. 

Ho una vita, devo viverla, ma non ho ancora trovato la mia strada, o per lo meno, so il percorso che vorrei seguire ma, ho pura di non poterlo percorrere.

Sogno molte cose, sì, sono una sognatrice, ma questo non vuol dire che sono una persona superficiale che sogna molte cose e non riuscirà a realizzarne almeno una, io credo io ci devo credere sennò non potrei andare avanti.

Quando le persone mi chiedono quale sia il mio sogno, io rispondo riassumendoli tutti in una semplice frase 'io sogno la musica'.
Si, la musica, amo ballare, cantare, fare fotografie, scrivere canzoni.

Sono una ragazza di poche parole, amo molto scrivere, mi piace sorridere e voglio vivere. 

Sono una ragazza del nord Italia, della grande Pianura Padana, della prima grande capitale italiana, sono di Torino. Amo e odio quella città: il paesaggio è spettacolere e in ogni stagione si può distinguere ogni singolo carattere della città. Il suo unico difetto è la vita sociale, le persone, i ragazzi, ragazze.
 Qui a Torino se sei ragazzo e non ti sei fatto mezza città, non sei nessuno qui se non vai in discoteca, non hai amici, qui, se non ti fumi roba forte sei debole, qui se ascolti musica acustica, o magari di altro genere, sei un finocchio.
Le ragazze a Torino, se si fanno mezza Torino sono troie, se non escono sono delle povere verginelle, se non fumano sono delle bambine, se ascoltano genere di musica da finocchi, si è bimbaminchia.
Io, ho tutt'altro genere. Ho dei capelli diversi da tutte, che adesso va di moda lo shatush, ho uno spirito, ribelle, ma rispettoso, non seguo la massa, e mi so distinguere, mi vesto a modo mio, sono fredda e raramente appena conosciuta una persona ci vado a parlare.

E' per questo che certe volte mi danno dell'asociale.

Siamo nel periodo estivo, fine anno scolastico, mia madre fra pochi giorni parte a Novara, nuovo lavoro, nuova città, nuova vita. Almeno spero.
Io e mia sorella soggiorneremo dai nostri cugini per due mesi, tempo che mia madre e il suo fidanzato trovino una casa.

Io, sinceramente avevo programmato questo viaggio da due anni.

Praticamente volevo partire per gli Stati Uniti per poter realizzare il mio sogno.

Si, immagina, potrai, nel duemilaemai.

Ma io partirò lo stesso e poi in fondo, mio cugino ha perso la scommessa.
'Se tua sorella perderà prima di te la verginità, allora ti pagherò il biglietto per l'America'
Amico, io mi faccio suora, figurati se perdo la verginità così, hahaha, povero plebeo.


Ritornando a noi, era tutto pronto, ero agitatissima, l'America mi aspettava, ero emozionata, e sinceramente volevo lasciare questo paese al più presto.


Dovrò affrontare molte ore di viaggio, e altrettante ne dovrò dormire per riprendere la cognizione del tempo.
Sinceramente all'arrivo mi si versò una lacrima sulla guancia destra, si dice che quando si inizia a piangere dalla parte destra il pianto sia di felicità, finalmente ero in America. Presi un taxi, e indicai al tassista il biglietto con su scritto il nome dell'hotel, mi ritrovai davanti a un hotel enorme e piuttosto lussuoso, entrai e mi diressi verso la reception, che mi chiesero di attendere perché c'era molta gente che chiamava e attraversava quell'enorme stanza. Mi appoggiai su una poltrona e senza molti indugi mi addormentai. Al mio risveglio ero molto più lucida, e riposata. Mi diressi, questa volta molto più convinta e ordinai severamente di porgermi gentilmente le chiavi della mia camera.

Dopo aver disfatto le valigie, decisi di fare un giro per Brooklyn, meravigliosa, come sempre.
Stavo seduta su una panchina, di un giardino che si affacciava sul ponte di Brooklyn, sono convinta che qui un giorno incontrerò una persona di cui mi potrò fidare.
Stavo scrivendo, descrivevo i miei sentimenti, e raccontavo a quel foglio, la mia speranza di trovare una persona di cui io mi possa finalmente fidare.     Guardai l'orologio, e mi ricordai, che l'ultima navetta del pomeriggio era tra meno di cinque minuti. Tra la fretta riuscii a inciampare contro una persona, perdere dei miei fogli,  perdere il pullman e tornare a piedi, beccare la pioggia calda ed estiva e a beccarmi gli schizzi delle macchine a dosso. Un simpatico cuoco francese della cucina dell'hotel mi aveva avvistata mentre buttava la spazzatura e mi invitò nella cucina a prendere un thè caldo preparato da suo figlio Tersì, che strano nome. 

 
Angolo autrice 
Ciau, sono peelz.
Volevo darvi un piccolo avvertimento, in questa storia ci saranno non solo gli one direction, ma anche i the vamps.
Spero che l'inizio vi piaccia.

se vi va, mi farebbero piacere le recensioni.
  
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