La
notte di Natale non nevica mai
La
notte è limpida e
serena, i fiocchi cadono leggeri fluttuando nell’aria. Una
bambina apre la
piccola finestra ad oblò di camera sua e fa uscire la
piccola mano, la neve si
posa sul suo palmo, per poi sciogliersi velocemente. Una fredda danza
destinata
a morire al contatto del lieve tepore.
-Come è fredda, come
sarebbe bello se fosse calda…- si
lamenta il mio piccolo personaggio.
I nuovi fiocchi sono tiepidi, si
sciolgono, ma la manina
della piccola non si raffredda. La bambina sorride.
Ora tira fuori anche
l’altra mano. Le muove con eleganza,
come direttrice di un’orchestra invisibile: musicisti fatti
di vento e
strumenti di neve.
-Oh se ci fosse della
musica…- appoggia le manine sotto il
mento e si intristisce improvvisamente. Una lieve musica di archi e
campane si
diffonde e la bimba ricomincia a far danzare le mani sotto la neve
tiepida.
Ora anche il vento trasporta la neve
a ritmo di musica, le lunghe
trecce della piccola si sciolgono ed anche i capelli rosso fuoco
cominciano
un’armoniosa danza.
Piccola, la tua notte
continuerà fin quando lo vorrai, fino
a che la mia penna scriverà farò continuare
l’incantesimo. Ogni cosa è
possibile, ti farò volare su una nuvola se lo vorrai, potrai
vedere il tramonto
all’alba, vedere le stelle brillare in pieno giorno. Le mie
dita non sono
ancora stanche, il mio cuore non è ancora stanco, la mia
mente non è ancora
stanca.
La mia piccola protagonista chiude
con grazia l’oblò e si
siede sul minuscolo lettino.
-Vorrei diventare un fiocco di neve,
non voglio sciogliermi:
voglio continuare a danzare nel vento accompagnata dalla musica,
scendere e
risalire per non cadere mai, non voglio fermarmi più. Vorrei
essere il primo
fiocco che cade in un’alba al tramonto -.
Mi rimbocco le maniche: devo
continuare a scrivere, devo
continuare a sognare.
Buon Natale a tutti quelli che credono che scrivere sia ciò che si avvicini di più alla magia.
Angelica