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Autore: vivodiharry_    22/12/2013    1 recensioni
Lo guardavo da lontano
troppo codarda per andargli incontro
troppo codarda per dirgli addio.
Lo guardavo da lontano
la divisa da soldato gli stava troppo larga
perché lui troppo magro.
Il cappello nascondeva i riccioli
che solo Dio
sa quanto ho amato.
***
«Ti prego Harry, non dimenticarti»
***
«Tornerò te lo prometto»
***
«Sarai il mio segreto»
***
«Ricorda»
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lo guardavo da lontano

troppo codarda per andargli incontro

troppo codarda per dirgli addio.

 

Lo guardavo da lontano

la divisa da soldato gli stava troppo larga

perché lui troppo magro.

Il cappello nascondeva i riccioli

che solo Dio

sa quanto ho amato

come i suoi occhi

occhi in cerca di qualcuno

la fronte corrugata,

le labbra sottili,

le mani grandi.

 

 

Mi avvicinai lentamente, passo dopo passo, finché non arrivai alle sue spalle.

Gli accarezzai il braccio e intrecciai la sua mano con la mia.

Si girò

persi un battito

non mi era mai sembrato così bello

«forse é per la guerra» pensai.

 

Me lo aveva detto lui un giorno, eravamo stesi su un prato, in un ventoso ma soleggiato giorno di primavera.

«La guerra fa apprezzare le cose» aveva detto con tono leggero restando con lo sguardo fisso sul cielo, come se stesse parlando del tempo o della scuola, «ci tiene sospesi per un filo, ma non uno di quelli forti e resistenti, uno di quelli che si sta per spezzare» fece una pausa «ti fa capire quali sono le cose a cui tieni davvero» si girò verso di me «quelle senza le quali non potresti vivere.»

Aveva ragione, fottutamente, completamente ragione.

 

Ci guardammo negli occhi i suoi così composti e seri mentre i miei così lucidi per le lacrime. Lasciò cadere il borsone e mi abbracciò. Le sue mani grandi intorno alla mia vita che mi stringevano dolcemente, le mie intorno al suo collo e il mio viso solleticato da qualche ricciolo che usciva disordinatamente dal berretto.

Mi prese il viso tra le mani asciugando con i pollici le lacrime che copiose erano uscite dai miei occhi. «Ehi, ascoltami» disse cercando di sforzare un sorriso, facendo comparire quelle dannate fossette «io tornerò, tornerò per te, tornerò per noi, lo sai come la penso sulla guerr..» lo baciai, incapace di parlare, perché probabilmente l'unica cosa che sarebbe uscita dalla mia bocca sarebbero stati una moltitudine di singhiozzi, e per evitare di sentire qualcosa di inerente a quella disgrazia che in quel momento incombeva su tutto il paese, anzi su tutto il mondo.

Non c'era stato mai bacio più vero, più intenso, un turbine di emozioni mi attanagliavano lo stomaco e la mente; tutto era sparito in quel momento: la guerra, la partenza, la paura e la disperazione.

«Ti prego Harry, non dimenticarti» presi fiato «non dimenticarti chi c'é qui, ti prego Harry si sempre te stesso, non perdere la ragione, io..» questa volta fu lui a zittirmi ma non con un bacio, ma con gli occhi e col sorriso.

Mi prese le mani, che in quel momento si stavano torturando per l'ansia e la paura, e le intrecciò con le sue. Mi guardò negli occhi per darmi sicurezza e sempre con il sorriso sulle labbra mi disse «Sarai il mio segreto Francesca, sarai il motivo per cui combatterò, sarai il motivo per cui sopravviverò, sarai il motivo per cui vivrò, sarai la persona che penserò quando tutto sembrerà peggiorare, tu sei la mia vita e non ti perderò solo a causa dell'arroganza degli uomini.»

Gli accarezzai la guancia, lui prese la mia mano e gli diede un bacio sul dorso e poi sorrise, aprii la bocca per dire qualcosa ma il fischio del treno, segno che stava per partire, mi precedette.

«Tornerò te lo prometto» «Styles muoviti la guerra non aspetta!» urlò con tono burbero un uomo sul ciglio dell'entrata della carrozza.

«Ricorda» mi disse e poi mi baciò, facendo trasparire in quel bacio tutta la preoccupazione, tutto l'amore, tutta la speranza.

Raccolse il borsone da terra e dopo avermi guardato un'ultima volta corse verso il treno, che aveva già cominciato a muoversi, lasciandomi lì, da sola, in quella stazione.

Lo guardai salire e sempre con gli occhi lucidi e il suo profumo ovunque, sulle labbra, nei capelli, sui vestiti, guardai il treno scomparire con la consapevolezza che quella non sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto Harry Styles.

 

  
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