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Autore: __checcapocchia__    22/12/2013    3 recensioni
Edmund si ritrova una mattina a pensare a cosa sia l'amore. All'amore che prova per la sua sorella minore.
Al peccato che compie anche solo pensandola.
E' la prima volta che scrivo in questa sezione. E di conseguenza, non ho la minima idea di come sia venuta.
Non vi chiedo di essere clementi, quindi recensite, positive o negatove che siano.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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                                                           L'amore è peccato.


L'amore
. C'è chi dice che l'amore è la cosa più bella che ci sia. Che è un qualcosa che ti fa battere forte il cuore, che ti riscalda l'anima.
Chi dice invece che l'amore è una brutta bestia. Una medaglia con due volti. Che è anche la cosa perggiore che possa capitare ad un ragazzo.
E io lo so. Perché questo amore, che sto provando, continua a distruggermi, non riesco a trattenerlo dentro di me, ho la voglia, ogni volta che la vedo, di saltarle a dosso e dirle tutto quello che provo. Però, so anche, che lei, inizierebbe ad odiarmi.
Perché il nostro amore sarebbe peccato.
Quindi chi seguire? Chi credere? A quale teoria dovrei appoggiarmi?
Può darsi che l'amore non abbia bisogno di teorie, può darsi che a volte, colpisca qualcuno,solo per divertimento nel vederlo soffrire.
In questo caso, allora, a scelto me per farmi soffrire, per farmi capire, sulla mia pelle che cos'è l'amore. A cosa ti porta.
La mattina, lei, Lucy, la vedo ovunque. Quando mi guardo allo specchio, e invece del mio riflesso, vedo il suo, che mi sorride dolcemente.
E mi ritrovo a pensare a lei, anche quando indosso le scarpe.
Grazie a Lucy, abbiamo vissuto le più belle esperienze che noi Pevensie, avremmo mai potuto fare. Conoscere Narnia. Diventare re e regine. Condurre un esercito.
Avremmo potuto rimanere li, per sempre, ma la nostra vita era qua, solo e unicamente qua. Un tempo dovevamo abituarci a Narnia, adesso dobbiamo abituarci che Narnia, purtroppo, non esiste più, o meglio, non possiamo più raggiungerla. Che ci ha lasciato tanti, tantissimi ricodi stupendi. Portandosi, però via con lei, anche i miei sentimenti. Non posso svelarli, non posso. Io sono il Giusto, e in quanto tale, devo prendere la decisione giusta. Proprio come feci tempo fa.
Questo amore è peccato. Non può essere tale, non può essere considerato amore.
E adesso eccoti qui, davvero, davanti a me. Che mi guardi sorridente, con indosso la divisa della scuola. E come ogni mattina, sempre con la stessa frase da rivolgermi.
"Buongiorno Edmund, sbrigati...o faremo tardi".
Ed è da quel giorno che ho voglia di dirti di una cosa...di cui però non riesco a trovare il coraggio, per dirti quelle semplici parole.
La mia bocca si apre, ma non esce nulla. La riapro, pronto per dirti, che mi sono innamorato di te, che anche se è peccato, voglio star accanto a te a vita. E invece mi esce solo questo.
"Ehi Lucy, ti ricordi?" Mi guardi stralunata "Cosa dovrei ricordare?".
"Ti ricordi, quando quella notte, sei venuta in camera mia spaventata. Svegliandomi, mentre io piangevo. Ti ricordi cosa ti dissi?" Lucy annuì "Tranquilla Lucy era solo un incubo. Quella notte stetti accanto a te, e dormimmo insieme, come quando eravamo bambini" mi sorridi serena, non era per quello, e mi dispiace mentirti "Beh, Lucy" mi lego la stringa della prima scarpa "Volevo dirti" mi lego la stringa dell'altra scarpa "Che ti voglio bene", mi alzo da terra, mi avvicino a te e ti abbraccio. "Volevo dirti che ti voglio bene, che mi dispiace davvero tanto, che quella volta quando eravamo bambini, io abbia mentito su l'esistenza di Narnia. Mi dispiace" sento la camicia bagnata, stai piangendo, e le tue braccia mi stanno stringendo forte a te dalla vita, e con le mie braccia io continuo a stringerti a me più forte di prima.
Ti stacchi da me lentamente. E sorridente, nel tuo sguardo c'è felicità. Mai, mai, mi sono scusato con te, veramente, e tu lo sapevi.
E allo stesso tempo, non saprai, che io sono pazzo d'amore per te.
Che ti amo.
Ti avvicini a me mi doni un dolce bacio sulla guancia destra, che mi fa sorridere.
Poi mi rivolgi una domanda "Edmund, come mai stamattina sei.... sei.... sei così... diciamo, dolce?"
Perché ti amo Lucy, perché ti amo, peccato o non peccato.
"Perché stanotte ho capito, che grazie a te, io, Susan e Peter abbiamo vissuto l'esperienza migliore del mondo, la cosa più bella che ci potesse capitare. Siamo diventati re e regine e abbiamo guidato degli eserciti, grazia a te Lucy, grazie a te. E quindi, beh, volevo ringraziarti, cosa che finora, non ho mai fatto".
Mi sorridi e mi abbracci di nuovo, con meno enfasi di prima, ma ugualmente, con lo stesso calore. Veniamo interrotti da Susan che ci grida dalla fine delle scale "Edmund! Lucy! Muovetevi o non arriveremo più alla stazione!"
"Si arriviamo!" Gridi tu, per poi rivolgerti a me. " Andiamo?" con il capo ti accenno di si, e tu ti avvii da Susan, mentre io resto qui, immerso nei miei pensieri, ancora a maledire mentalemente l'amore, e ad invogliarlo a continuare a farmi del male, perché se questo male, mi fa stare così tanto vicino a te, allora si, voglio continuare a soffrire.
Voglio continuare a soffrire per questo peccato, a cui sono condannato.
Chiudo la porta dietro di me e toccandomi la guancia, per l'ultima volta sorrido. Cancellando il tuo bacio, con una mia lacrima, salata e calda che continua a scendere sul mio volto.
  
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