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Autore: Kimmy_chan    22/12/2013    2 recensioni
Ambientato 5 anni dopo la morte di Lilith.
Max e Victoria ora vivono insieme ed hanno una figlia, Jen.
I vampiri del mondo si nascondono dalla morte della loro regina.
Sebastian è scomparso da un po' di tempo ma una notte...
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                             Capitolo 04

3 anni dopo 

-Auguri, mia cara!- esclami, entrando nella stanza addebita agli allenamenti, a braccia aperte.

Jennifer si stava allenando, come ogni giorno, con Marlen. 

Marlen era stata mandata a chiamare da Max dall'Italia, in passato, si erano conosciuti nel loro luogo di origine e quando abbiamo avuto bisogno di qualcuno che addestrasse, insieme a noi, nostra figlia, mio marito ha pensato subito a lei. 
Era una donna di più o meno quarant'anni, i suoi capelli, color miele, era sempre raccolti in un delicato, ma fermo, chignon, dal quale sfuggivano sempre due ciuffi che cadevano delicatamente sulla fronte, formando un cuore. 
I suoi occhi, erano sempre allerta e trasmettevano quiete e armonia. 
Quando si muoveva, sembrava che una mantide ti stesse danzando dinanzi, era leggiadra e scaltra; pochi in combattimento riuscivano ad eguagliarla. 
Era stata un'ottima scelta, quella di far addestrare la futura Illa Gardella da lei,insieme a noi.

Durante questi anni la nostra famiglia e il Consilium hanno adottato una vita molto monotona, forse è meglio dire, ben schematizzata.
Ogni mattina sveglia alle 7:00, tutti pronti alle 8:00 in salone, dove, insieme alle guardie di turno mandate dal Consilium, mangiavamo un'ottima colazione preparata da Jun, il fratello di Giulietta, figli di Verbena, ancora mia cameriera, e amica, personale.
Alle 9:00 allenamenti, fino a 12:00, quando mia madre, la nonna di Jen, veniva a farci visita, a giorni alterni. 

Mia madre aveva espresso il desiderio, più volte, di voler un secondo nipotino, e, in vari modi, cercavo sempre di evitare di rispondere. Non potevo pensare ad avere un secondogenito solo perchè lei desiderava essere di nuovo nonna, io ero una cacciatrice che tentava di salvare sua figlia e la sua intera stirpe di cacciatori; ma ovviamente questo lei non lo sapeva. 
Melisande, pensava che la sua unica figlia, Victoria Anastasia Gardella Bellissima Grantworth, fosse una dolce donna, ormai sposata da quasi 6 anni con Lord Pesaro, che trascorreva i suoi pomeriggi in chiacchiere e a fare lunghe passeggiate con la sua dolce figlioletta Jennifer; invece, la sua progene, era una cacciatrice di vampiri, e non era una semplice cacciatrice ma lei era Illa Gardella. La capostipite della sua "razza".
 
Il pomeriggio Jen ed io facevamo una passeggiata di un'ora nel parco vicino casa, sempre scortate dalle guardie.
Poi tornavamo ad allenarci e a studiare, insieme agli insegnanti del Consilium.
Ed infine, giunta la sera, dopo cena, trascinavo Max almeno ad una festa alla settimana, per mantenere più o meno viva la nostra vita sociale nell'alta società. E mentre eravamo lì, comunque sempre allerta per dare la caccia a qualche creatura della notte, Jen era a casa protetta dalle guardie e da Marlen.

-Mamma!- disse correndo verso di me, dopo aver evitato un calcio rotante, la mia bambina.
Mi abbassai e aprii le braccia, in modo che lei potesse buttarsi tra loro.

La mia dolce, intelligente, amorevole, scaltra, agile Jennifer...
Amavo mia figlia. 
Ma ancora non comprendevo a pieno come avesse potuto essere nata...diversa. Speciale.
Io e Max passavamo ore, mentre Jen si allenava con Marlen, nella biblioteca del Consilium, tra i libri, a cercare un qualcosa che spiegasse come fosse stato possibile che mia figlia fosse cresciuta... non sappiamo nemmeno noi come spiegarlo... in modo diverso, dalle altre bambine?

-Piccola, Buon compleanno!- dissi stringendola tra le braccia.

Ormai aveva 9 anni. 
Erano passati 9 anni dalla morte di Lilith.
9 anni da quando avevo iniziato a vivere una vita felice, con accanto il mio amato Max. E poi, si era aggiunta alla nostra felicità la nostra amata Jennifer Eustacia Elaisa Gardella Pesaro, futura Illa Gardella, dalle enormi doti.

-Grazie!- rispose, rivolgendomi un dolce e luminoso sorriso, staccandosi dal quel mio caldo abbraccio.
-Oggi, essendo il tuo compleanno, puoi chiedere qualsiasi cosa e l'avrai. Vuoi mangiare lo Strudel di fragole? Oppure la Torta Sacher? Un tacchino alle arance? Vuoi andare a fare compere? Dimmi cosa vuoi fare cara e lo faremo.- dissi alla mia piccola figlia.
-Mmmmh.. giuri? Tutto quello che voglio?- rispose guardandomi sottecchi.
-Giuro!- riposi d'istinto. Ma poi, iniziai subito a pentirmene...

Il viso di Jen s'illuminò all'istante. Nei suoi occhi vidi una scintilla di fiamme. 
Forse avevo sbagliato a dirle che avremmo fatto tutto quello che avesse voluto. Chissà cosa avrebbe tirato fuori quella testolina.
Iniziavo ad aver paura. 
Forse... Ma no! Non era possibili che chiedesse quello... E invece, alla fine, chiese quello.
-Voglio andare a caccia!- chiese entusiasta.
-Cosa?!- esclamò, Marlen, facendosi avanti. 

Era rimasta in disparte fino a quel momento, ma quando aveva udito la frase che aveva pronunciato la sua allieva,  il suo volto era diventato bianco come un panno lavato.

-Non se ne parla.- disse con freddezza Max mentre scendeva dal palco che si trovava al di sopra del livello dove ci trovavamo noi. Da li poteva osservare tranquillamente gli allenamenti senza farsi notare, infatti, neanche io, in un primo momento, non mi ero resa conto della sua presenza.
-Ma mamma ha giurato!- disse Jennifer mettendo il broncio.
Era così carina anche quando faceva i capricci.
La sua pelle bianca e morbida, i suoi capelli neri e ricci ed i suoi occhi verdi-marroni, la rendevano meravigliosa. 
Quando sarebbe stata in età da marito i gentiluomini, nubili, avrebbero fatto a botte tra loro per averla. 

-Infatti non ha riposto tua madre, ma io, tuo padre. Ti vieto categoricamente di fare certe cose senza senso. Rischieresti solamente la vita.- rispose con fermezza Max, incrociando le braccia al petto possente.
-Ed io, la tua maestra. Non sei pronta. Non puoi andare a caccia. Sei troppo piccola.- rispose Marlen, avvicinandosi con mano tesa, per poter dare un buffetto sulla guancia della piccola.
-Ma io sono pronta! Lo avete detto anche voi che sono speciale! Ho avuto i miei sogni pochi giorni fa!- insistette Jen.
-Ed infatti non comprendiamo come mai ti si siano mostrati in una così giovane età.- risposi con tono sommesso.

Non potevo permetterle di andare a caccia. Era troppo piccola. Ma aveva ragione, i sogni le erano giunti pochi prima. 
Cosa dovevamo fare? Non lo sapevo... ma una cosa era certa... Lasciarla andare a caccia, era fuori questione. 

-Ma li ho avuti! E' un mio diritto e dovere! Sono 2 anni che mi alleno! Sono una cacciatrice ormai. Il dovere di ogni cacciare le creature della notte.- replicò.
-Sì, è nostro compito. Ma tu sei piccola e poi non ti sei nemmeno mai trovata di fronte ad una di quelle creature. Per te sarebbe impossibile uscirne viva.- rispose deciso fissando nostra figlia Max.
-Ne siete certo padre?- rispose irritata Jen.
-Sì. Sei troppo piccola.- 
-Bene... se è questa la vostra risposta...- disse Jen, poco prima di saltare, molto più in alto di quanto potessimo io e Max.
Si arrampicò al candelabro che si trovava al di sopra di noi. 
-Scendi immediatamente giù Jennifer!- urlai scattando in piedi. 
La piccola rise e iniziò a dondolare il candelabro... Chissà cosa voleva fare. 
- Jennifer Eustacia Elaisa Gardella Pesaro! Ti ordinò immediatamente di scendere da lì! E' pericoloso!- esclamò con tono duro mio marito.
-Jennifer, per favore, scendi. Parliamone. Troviamo un compromesso. Qui pensiamo tutti quanti sempre e solo al tuo bene. Scendi, cara.- cercò di convincerla Marlen.
Nostra figlia continuò a ridere fino a quando, ad un certo punto mollò la presa, speravo che avesse finalmente deciso di tornare a terra, per parlare, invece, la sua traiettoria era diversa... Si era buttata verso la finestra ampia che illuminava la stanza. Ed in un secondo fu fuori.
Alla luce. 
La piccola cacciatrice si girò un'istante, e prima che potessimo correre da lei, scomparve.




Angolino di Kimmy_chan
So che è un po' corto ma... ora aggiornerò un po' prima visto che siamo in vacanza per un pochino :3
Mi piace molto questo capitoletto :D 
A voi?!?!
Cosa succederà ora?!?!
Idee??


  
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