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Autore: Le streghe di Salem    23/12/2013    2 recensioni
E se tutti i personaggi delle favole fossero nel nostro mondo e potessero cambiare le loro storie?
Grigorij Rasputin è cambiato. Ora è un ragazzo bellissimo, affascinante, con ottimi voti, un'ottima carriera di fronte.
Anastasia è la sua fidanzata da ormai tre anni. Anche lei è una studentessa brillante e promettente.
Ma che succede se, un giorno, arriva un ragazzo di campagna, che non sa nulla della borghesia della Fable Academy?
Sarà la rottura della coppia perfetta, e l'occasione di Helena, la regina di cuori, per strappare Rasputin ad Anya? O forse la storia cambierà di nuovo?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia, Dimitri, Rasputin
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Why Him?
 
-Con chi andrai al ballo, Helena?-
-Non ne ho idea, John. Me lo hanno chiesto in tanti.-
-Ti va di veni…-
-Sognatelo.-
A parlare erano stati Helena e John, seduti in biblioteca, rispettivamente la regina di cuori e la volpe. Sapevano perfettamente di essere personaggi delle fiabe, trasportati da anni nel mondo degli umani, ma ormai non si facevano scrupoli a comportarsi come tutti i mortali.
-Chiedi a Grigorij di venirci.- Sghignazzò Candice (altresì conosciuta come Barbie). Il ragazzo che si avvicinava al loro tavolo non aveva praticamente più nulla del vero rasputin, a parte forse la crudeltà: era alto, muscoloso, ma non troppo. Aveva i capelli corvini, tagliati alla perfezione e gli occhi neri, profondi e scuri come pozzi.
-Ma figuriamoci, lui ci va con Anastasia, non è vero?- Quando erano arrivati nel nostro mondo, i personaggi delle fiabe avevano capito una cosa: potevano riscrivere le loro storie, come più volevano.
E così, ormai Grigorij stava assieme ad Anastasia da tre anni. Nessuno, ormai ci faceva più caso, a parte per il fatto che erano la coppia più popolare e famosa della scuola. Per tutti e tre gli anni in cui erano stati insieme, erano anche stati votati come “re e reginetta del ballo” e “coppia migliore della scuola”.
-Ho intenzione di chiederglielo quando faranno la comunicazione ufficiale del ballo.- Li informò lui, con la sua classica voce gelida, misurata e perfetta.
-Uuh… che bravo ragazzo che sei.- Borbottò Helena, giusto per provocarlo un po’.
Helena, Grigorij e Candice facevano parte del gruppo sportivo della scuola. Le due ragazze erano cheerleader, lui era capitano della squadra di football. Stavano aspettando il resto del gruppo per parlare dell’organizzazione del ballo, che quell’anno toccava a loro.
All’appello mancava molta gente, ancora. Delle cheerleader, mancavano Megara, Elsa, la stessa Anastasia, Zira, Si, Am, Ariel, Arista, Esmeralda, Mulan e Rosetta. Dei giocatori di football, invece, mancavano ancora Nuka, Arthur, Daniel (altersì conosciuto come La bestia), Jack, Jimbo, Kristoff, Aladin, Henry, Hans, Hercules, Snotlout, Fishlegs e Shang.
Grigorij si rilassò sulla seria accanto a Helena.
-Quindi, ricapitolando. Tu non vai con nessuno, io vado con Anya, Candice ancora deve scegliere e John… aspetta, john, che ci fai tu qua?-
-Giornalino scolastico. Devo documentare gli sviluppi della preparazione del ballo.- Rispose lui, scocciato. –Comunque, avete sentito che domani mattina arriva un nuovo studente?-
-Certo che l’abbiamo sentito.- Disse una voce, da dietro Grigorij. Megara. –E ci siamo pure documentate.- Dietro di lei venivano quasi tutte le altre cheerleader, a parte Anastasia.
-Si chiama Dimitri. È russo come il nostro capitano, qua, ma è un contadinotto cafone.- Proseguì per lei Si, malevola.
-Immagino che tocchi a te, Gri, fare gli onori di casa.- Disse Zira, riferendosi al ruolo di capoclasse del ragazzo.
-Solo se è nella mia classe.- Rispose subito lui. Non si divertiva ad accogliere le matricole, figurarsi un tipo come quello appena descritto.
-Eccomi! Scusate il ritardo!- E, infine, arrivò Anya, un turbine con i capelli rossi e il sorriso smagliante, che si accomodò senza chiedere nulla in braccio a Grigorij.
Non che a lui dispiacesse.
-Tranquilla- disse Mulan. –Mancano ancora tutti i giocatori…-
-Eccoci, eccoci! Pensavamo che la riunione fosse al club!- Esclamò Kristoff, entrando nella biblioteca che, a parte loro, era ormai vuota.
-Bene, iniziamo, và.-
Le labbra di Rasputin erano calde, sensuali, eccitanti… Premevano su quelle di Anastasia con grazia, eppure senza gentilezza. Erano rare le volte in cui lui era davvero gentile.
La ragazza sapeva che lui la amava, ne era certa. Però c’era qualcosa, dentro Grigorj, che gli impedivano di essere carino. Era malizioso, ironico, a volte sfiorava la dolcezza, certo. Ma non come voleva Anya. A volte lei desiderava solo un ragazzo che le regalasse zucchero filato rosa, cioccolatini, fiori. Che la tenesse per mano e la portasse a passeggiare al tramonto. Non si stva lamentando, eh… il problema era solo che… insomma, Grigorij la portava al luna park trascinandosi a stento, mantenendo una smorfia scocciata per tutto il girono. La portava a passeggiare, ma solo di notte, quando lei aveva paura e voleva tornare al campus. I suoi regali erano stupendi, ma sembravano i classici regali da “oh mio Dio, che le regalo? Mah, prendiamo la prima cosa costosa che capita”.
La schiena di Anya poggiava sulla porta del vecchio stanzino della scuola. Il suo corpo era premuto contro quello di Rasputin, tanto da poter sentire la sua eccitazione. Anche lei era eccitata: Grigorij le faceva sempre quell’effetto. Era impossibile resistere.
Le sue mani, fresce, con le dita lunghe e flessuose, di intrufolarono sotto la camicia della divisa scolastica, provocandole brividi di piacere lungo la spina dorsale.
-Gri...grigorij….- Gemette, mentre le sue dita scivolavano anche sotto il bordo di pizzo del reggiseno. Mentre inclinava il collo all’indietro, per facilitare la strada alla bocca calda del ragazzo, li sorprese la campanella, acuta e fastidiosa.
I due si separarono, di malavoglia. Rasputin non poteva permettersi di fare tardi a lezione, visto che aveva una condotta e dei voti impeccabili, che sarebbero stati irrevocabilmente rovinati da una nota di ritardo. Anya, dal canto suo, doveva correre in presidenza a ritirare dei moduli, prima di andare in classe. E alla segretaria non piaceva affatto aspettare.
Uscirono dallo stanzino, avviandosi in due direzioni diverse dopo un ultimo bacio.
-Il tizio nuovo è in classe tua.- Lo informò Am, passandogli accanto con sua sorella Si. Grigorij non si girò neanche, limitandosi ad uno sbuffo esasperato. Ci mancava solo quello.
Entrò in classe, lasciando la sua cartella affianco al banco che gli permetteva di guardare fuori dalla finestra.
Si sedette, incrociando le braccia sul banco e affondandovi la testa, stanco. Si chiedeva se la segretaria avesse dato la divisa al nuovo arrivato o se, come al solito, avrebbe dovuto fare tutto lui. Stava ancora riflettendo, quando udì un forte tramestio di sedie, segno che la professoressa di metematica era appena entrata.
-Ragazzi, buongiorno. Questo ragazzo qua è Dimiitri Malevic. Dimitri, ti consiglio di sederti accanto a quel ragazzo accanto alla finestra. è il capoclasse.- Disse la professoressa, annoiata. Grigorij alzò lo sguardo. Ad essere presentato era un ragazzo con i capelli castani, tendenti al rossiccio. Aveva il corpo forte, muscoloso, il viso dai tratti duri. Aveva una strana gobba sul naso, come se avesse ricevuto troppi pugni.
-Salve!- Mentre il tipo salutava e faceva per dirigersi verso Rasputin, entrò Anya, stupenda come al solito: truccata alla perfezione, con i capelli ordinati in modo da sembrare selvaggi e con la divisa ritoccata e personalizzata come quella delle altre cheerleader.
Il ragazzo le rivolse un sorriso scintillante, accompagnato da una strizzatina d’occhio, che la fece sorridere e arrossire.
-Scusi, prof. Ero a prendere questi moduli per lo studente nuovo.- Disse lei, con un cenno di scuse alla docente alla cattedra, che la mandò a posto con un altro cenno d’assenso.
-Se avessi saputo che c’erano ragazze così carine qua, sarei venuto prima.-
Il gelo.
-Se avessi saputo che c’erano ragazze così carine qua, sarei venuto prima.- Helena avvertì il gelo che si espanse nella classe. Il sorriso ammiccante di quel Dimitri, il tizio nuovo, era decisamente rivolto ad Anastasia. Così come quel complimento così esplicito.
Si scambiò un’occhiata con Nuka e Vitani, seduti davanti a lei. Con quello, il bellimbusto contadinotto, si era guadagnato un bel posto in prima posizione nella lista nera di Grigorij, e di conseguenza di tutto il club di football. E quindi di quello delle cheerleader.
Non avrebbe voluto essere nei suoi panni.
Lo osservò, curiosa, sedersi accanto a Rasputin, mentre Anya si metteva seduta, stupita e quasi scioccata.
Rasputin girò appena il viso, con un’occhiata talmente gelida da congelare un incendio. Dimitri finse di non accorgersene. Ma non sarebbe sopravvissuto, in quella classe lo sapevano tutti. E, per l’ora di pranzo, lo avrebbe saputo tutta la scuola.
Il messaggio sarebbe apparso chiaro a tutti: Chi osa avvicinarsi amichevolmente al tizio nuovo, finiva sotto le ire di Rasputin. E nessuno voleva essere soggetto ad una sua vendetta: non dopo gli ultimi, spiacevoli, incidenti.
-Ehi! Non dovresti spiegarmi… non so, la scuola?-
-Cosa c’è da spiegare? Il tuo orario lo hai, trovi la classe, segui la lezione. Il campus con i dormitori è gigantesco, se non lo trovi devi avere dei seri problemi di vista. O di cervello.- Dimitri non sapeva che rispondere, dopo quella freddezza incredibile.
-Ehm… per la divisa?- Grigorij si girò. il sorriso vinto che gli deturpava il volto faceva quasi paura.
-Giusto. Terzo piano, quinta porta a destra. Entri, trovi una divisa della tua misura, e te la prendi.- Sibilò.
-Ehi! Ma si può sapere che ti ho fatto?- Si arrese a chiedere Dimitri, alla fine. Non notò i pugni del moro che si serravano, la sua mascella che si induriva.
-Nulla. Assolutamente nulla. Non ho tempo da perdere con te, provinciale. Devo andare a lezione.-
-Non mi accompagni alla mia prossima classe?- Chiese Dimitri, già preoccupato al vedere l’intricato sistema di piani e corridoi della scuola.
-Io ho recitazione, ora. Tu hai educazione fisica. Siamo in due ali opposte. Fatti accompagnare da qualcun altro.- Lo zittì Grigorij, sparendo tra la folla.
Dimitri si guardò attorno, spaesato. provò a fermare qualcuno, ma dei quattro con cui provò, tre passarono a dritto fingendo di non vederlo, e uno disse che anche lui aveva recitazione.
Si appoggiò all’armadietto, l’unica cosa che quel ragazzo, Grigorij, gli aveva mostrato.
-Ehi, cos’è quella faccia scura? Non è così male, qua a scuola.- Dimitri alzò immediatamente lo sguardo, trovandosi davanti la ragazza stupenda dell’ora precedente. Rimase un attimo stregato a fissare la sua chioma rossa, i suoi occhi azzurro cielo.
-Spaesato per le lezioni? Ho sentito che hai educazione fisica… posso accompagnarti.- Esclamò lei, sorridendo. Il ragazzo vide una delle amiche dietro di lei, quella che gli pareva si chimasse Helena, fare una faccia stupita, e le due gemelle dietro, che Dimitri non conosceva, fare le faccie sconvolte.
-Anastasia. Non credo sia il caso Abbiamo l’allenamento.
-Ancora meglio, no, Helena?-Aveva indovinato almeno un nome. -Il campo dove ci alleniamo è appena fuori dalla palestra!-
-A me va benissimo! Grazie mille, Anastasia.- Si intromise Dimitri, mettendo nella voce una leggera dose di malizia e sensualità, così come nel suo sorriso. purtroppo però, non sfuggì a nessuno.
Il viso di Helena si fece gelido e immobile. Tutta quella storia… era il caso di riferire a Grigorij.
  
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