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Autore: gigliofucsia    25/12/2013    0 recensioni
Daniele, un ragazzino dal passato triste, ha chiesto un regalo molto speciale, tu avresti chiesto la stessa cosa se fossi stato nella sua situazione?
Buon natale a tutti
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Speciale natale:

una famiglia sotto l'albero

 

24/12/2013

Caro babbo natale,

nel mio orfanotrofio c'è aria di festa, è il giorno prima di natale ma io non riesco a provare l'eccitazione e la gioia di questa festa come i miei compagni. Mi chiamo Daniele e ho dieci anni, i miei veri genitori erano dei poco di buono, erano cattivi e insensibili, mi abbandonarono davanti all'orfanotrofio non appena fu possibile per loro, la signora che mi raccolse mi racconto che quella sera pioveva e io non ero coperto, ricordo ancora bene il freddo che provai perché è lo stesso freddo che c'è dentro il mio cuore, il freddo della solitudine. Non sono ben visto dai miei compagni e dalla signora, nonostante io sia un ragazzo piuttosto tranquillo rispetto agli altri, sono così calmo da sembrare inesistente o una cosa, un oggetto che c'è ma che nessuno nota o vuole notare, come un giocattolo che nessuno vuole usare e pensare che a natale bisogna essere tutti più buoni ma loro come al solito pensano solo ai regali e a nient'altro. Il motivo per cui vengo visto male è solo un ingiustizia, mi hanno incastrato, isolato e rovinato. Tutta colpa di Lorenzo, che ha infangato la mia reputazione in molti modi: mi ha incolpato di tutto, solo perché non voleva prendersi le sue responsabilità e l'unico che ci è andato di mezzo sono io. Quando lui è stato “accusato” di aver spinto Sara per farla cadere sul tappeto, lui ha fatto una bella recita e ha scaricato tutta la colpa su di me. La signora, ingenua com'è, gli ha anche creduto.

Quando Lorenzo, poi, ha suonato la campanella di fine lezione di nascosto e la signora lo ha incastrato , lui scaricò di nuovo tutto su di me con la solita recita e una scusa che la signora prese per buona. Ma la signora, oltre ad essere ingenua, non si sa rispettare, non è capace di mettere punizioni, regole o lezioni, si limita a dire :- questo non si fa, lo capisci vero? -.

la mia reputazione, però, scese nel baratro quando lo stesso Lorenzo mi fece cadere sull'albero di natale una settimana fa, la signora mi aveva chiesto di mettere la stella sulla punta, lui si mise sotto la scala e la scosse facendo crollare la scala e l'albero insieme a me. Dopo quell'episodio tutti non provarono nemmeno più a fare amicizia con me, decisero di ignorarmi completamente, io mi chiusi nel dormitorio e non mi mossi da lì per giorni e giorni. Le tende rimasero chiuse e la stanza calava un una tremenda oscurità, che rispecchiava in pieno il mio animo in quel momento, quando qualcuno entrava, mi trovava e si spaventava, urlando in giro di aver visto un fantasma, perché era proprio quello che ero, il ricordo di qualcosa che è vissuto e che ora è morto, solo e abbandonato. Lorenzo poi fu adottato da una famiglia ricca, lui che era il più vigliacco e non io che ero innocente, a quel punto molto mormorarono ad alta voce che i buoni venivano premiati a differenza di altri. Quello mi fece così infuriare che per poco non misi a soqquadro la stanza, i rumori che producevo con i miei calci e pugni spaventavano molto i miei compagni che decisero allora di lasciarmi stare, era la scelta più saggia perché se avessero continuato avrei anche tentato un omicidio.

Il problema è che qualunque cosa io faccia, che sia buona o cattiva viene registrato in un computer e le coppie, quando vedono che: ho suonato la campanella senza permesso, che ho spinto una ragazzina senza motivo e che ho fatto cascare l'albero di natale; mi scartano subito, dato che sono un pestifero, un poco di buono e un imbranato. Il mio più grande desiderio è trovare una famiglia vera, ce mi voglia bene e andarmene da questo orfanotrofio. Ed è proprio quello che ti chiedo.

Voglio che i miei genitori mi vogliano bene e che giochino con me quando glielo chiedo. La mamma deve avere i capelli rossi e lisci, lunghi fino alle spalle e gli occhi mori, color nocciola. Il papà deve essere divertente e giocoso, moro con gli occhi azzurri come i miei. Lascio a te il carattere e la personalità

 

con affetto:

Daniele

 

...il giorno dopo...

 

25/12/2013

Caro babbo natale,

ti scrivo per ringraziarti del regalo, questa mattina ero molto eccitato, non lo ero da molto tempo, mi stavo chiedendo perché non ci avevo pensato prima, forse perché prima speravo ancora di guadagnarmi qualche amico o di smentire le voci nel computer, ma dovevo saperlo subito che era inutile aspettare una svolta.

Ero seduto sul letto e aspettavo con ansia i miei nuovi genitori. Ero molto agitato, cominciai a pensare addirittura che non sarebbero venuti, non sapevo nemmeno quando sarebbero arrivati perché non l'avevo specificato nella lettera, forse ho preteso troppo e tu avevi deciso di non accogliere la mia richiesta, il solo pensiero di essere l'unico ad aver ricevuto il mio regalo mi faceva intristire.

Erano le dieci di mattina, stavo per perdere le speranze, forse sarebbe stato meglio chiedere un regalo comune a tutti gli altri, mi dicevo. Quando la signora entrò in camera e mi disse, mormorando e con gli occhi pieni di stupore – Daniele- mi disse – sei stato adottato -. Nella camera, c'erano tutti i miei compagni a giocare con i giocattoli e tutti si girarono verso di me mormorando – è stato adottato?!- oppure – come è possibile?-. Ci godevo molto a vederli stupiti. Il mi cuore batteva forte, scesi dal letto tremante e attraversai la stanza e quando udì coloro che mi avevano adottato mi stupì, tanto da farmi uscire gli occhi fuori dalle orbite. La mamma era alta, snella, con i capelli rossi, lisci che gli arrivavano fino alle spalle e gli occhi marroni, color nocciola. Il papà era alto, bello, con i capelli mori come i miei, gli occhi azzurri come i miei e aveva un viso da ragazzino dipinto in volto.

Io ero troppo su di giri per muovermi, la mamma si avvicinò a me, mi allungò la mano e con un sorriso radioso mi disse :- forza Daniele, andiamo a casa – io gli afferrai la mano morbida e uscii dall'orfanotrofio. Finalmente, il mio più grande desiderio si è avverato, me ne stavo andando dall'orfanotrofio con la mia famiglia.

Grazie caro babbo natale per esserti preso questo disturbo, so che sei stato tu anche se molti nel tentativo di nascondere la verità la considererebbero una coincidenza. Ti ringrazio con tutto il cuore, grazie.

 

Con affetto:

Daniele Quercianelli

  
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