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Autore: Shanimalrules    25/12/2013    2 recensioni
Già, primo Natale della mia vita passato senza la mia famiglia e, sebbene mi mancassero e mi piaceva passarlo con loro alla maniera italiana, questo era speciale perchè accanto a me avevo una persone speciale.
E questo valeva più di tutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti e buon Natale :3
Ok, non chiedetemi come mi è venuta in mente, so che è anche abbastanza scarsa, ma boh, sentivo la necessità di scriverla D:
Non so dove è ambientata, non ho neanche dato il nome al personaggio principale e sono consapevole anche di quanto il titolo sia abominevole HAHAH...insomma è una cosa buttata lì, scritta tutto d'un fiato lol
Per qualsiasi spiegazione (se ne avete, è chiaro xD) io sono qui...se la reputate, anche lontanamente leggibile mi farebbe piacere ricevere un vostro commento.
Buone feste a tutte e grazie in anticipo a chi la leggerà <3



 



Merry Christmas to me!







'Sai che è quasi mezzanotte?'

Uno Shannon Leto con pantaloni della tuta, maglione di lana rosso con tanto di disegnini di Santa Clause e vischio e cappellino di Babbo Natale apparve nel salotto, proprio nel momento in cui stavo preparando la tavola con due bicchieri da champagne e il pandoro.

 

'Ehi Santa, 5 minuti fa eri un po' più virile. Che ne hai fatto del macho che è in te? O forse dovrei dire era...'

 

'Si sa, Natale fa sciogliere anche i più duri. E poi mi sono semplicemente adeguato al tema della serata.'

Fece spallucce.

 

'Se avessi saputo che avrei dovuto sopportare la visione di uno Shannon-ho-deciso-di-ridicolizzarmi-un-po'-per-Natale-Leto, non avrei raccontato alla mia famiglia la balla del “non mi sono potuta liberare dal lavoro perciò sono costretta a rimanere dall'altra parte del mondo”'

Già, primo Natale della mia vita passato senza la mia famiglia e, sebbene mi mancassero e mi piaceva passarlo con loro alla maniera italiana, questo era speciale perchè accanto a me avevo una persone speciale.

E questo valeva più di tutto.

 

'Sei ancora in tempo per metterti in macchina e partire.'

 

'Tieni, mangia questo e sta' zitto.'

 

Gli occhi di Shannon si sgranarono e sul volto gli si dipinsero una serie di smorfie buffe, seguite da altrettanto buffi suoni. 'Cos'è? È delizioso! Penso che farò la scorta e me lo porterò con me a casa!'

 

'Si chiama Pandoro, è un dolce tipico natalizio di Verona. Sapevo avresti apprezzato! Avanti su, ringraziami.'

Mi prese per i fianchi e mi attirò a sé, chiudendomi in una morsa dalla quale era difficile uscire- aspetta, perchè mai avrei dovuto volerne uscire?

 

Ad interromperci furono i fuochi d'artificio che annunciavano la mezzanotte.

 

'Buon Natale, Shan.'

 

Mi baciò di nuovo. 'Ho qualcosa per te.' sorrise e sparì dietro l'albero.

 

Tentai di ribellarmi, un'alternativa al sotterrarmi per la vergogna. 'No, avevamo detto niente regali! Non dovevi comprarmi niente, erano i patti!'

 

'Ora sta' zitta tu e aprilo.'

 

lo scartai, liberandolo della carta natalizia che lo avvolgeva, e ciò che ne restò fu una cornice all'interno della quale Shannon aveva messo una nostra foto.

 

'Visto? Niente di costoso e impegnativo, solo per farti capire quanto mi piace star con te. Non c'era bisogno di prendersela così tanto in fondo, devi fidarti di più di me, donna.'

 

'Siamo proprio belli...e felici.' Restai senza parole.

Guardai di nuovo la foto e poi l'uomo che avevo davanti, prima di tuffarmi nelle sue braccia e sulle sue labbra.

 

E fu proprio in quel momento in cui persi il controllo della situazione, arrivando ad un punto di non ritorno.

 

'Senti io devo dirti una cosa e lo so che rovinerò tutto, ma non posso più tenermela dentro.' pronunciai, tra le lacrime di gioia e di pentimento per ciò che ancora non avevo detto.

 

Shannon si allarmò. 'Che ti succede? Cosa c'è che non va?'

 

'No, non sono incinta Shannon, puoi star tranquillo.' Decisi di sdrammatizzare ed entrambi ridemmo, io ancora con le lacrime agli occhi e già mandandomi al diavolo per ciò che mi accingevo a dire.

 

'Questo non mi fa stare più tranquillo comunque. Tu stai bene, sì?'

 

'Io ti amo.'

 

Colsi un leggero irrigidimento della mascella e dei muscoli, ma lui sorrise. 'Ora chi è che ha violato i patti?' mi accarezzò una guancia.

 

'Ricordo perfettamente quali erano i patti e ti chiedo scusa per quello che ti ho detto e-'

 

'No, aspetta, tu mi stai chiedendo scusa perché mi hai detto che mi ami?'

 

'Sì, perché eravamo d'accordo che non ci saremmo dovuti innamorare, che non eravamo pronti, che non potevamo...ma io sono stata incauta e mi sono lasciata troppo prendere. Sarà stato il tuo modo di suonare o i tuoi occhi o i tuoi tweet senza senso e sgrammaticati o non lo so, ma è colpa mia. E mi dispiace...'

 

'Senti io non so cosa...'

 

'No, non interrompermi per favore, lasciami finire. Io non mi aspetto niente, non mi aspetto che mi contraccambi, davvero, non devi. A me va bene così, mi basta qualsiasi cosa siamo o non siamo.' presi un sospiro. 'Adesso chiudiamo qui l'argomento, ho rovinato tutto e me ne scuso. Detto questo, vado a posare la foto sul comodino, anzi grazie per il pensiero, lo apprezzo molto.'

 

Non feci in tempo a sfuggire da lui che mi bloccò per il braccio. 'Non ti azzardare a sparire dalla mia vita, intesi?'

 

Annuii, giudicando questa domanda retorica -forse non avrei avuto il coraggio di sparire dalla sua vita neanche se me l'avesse chiesto con un'intimidazione dell'avvocato- più prezioso di mille milioni di “ti amo”.

 

Buon Natale a me.

   
 
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