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Autore: Beauty    25/12/2013    5 recensioni
Una serie di drabble/flashfic riguardanti personaggi diversi della mia long "Grimm - No more happily ever after", riguardanti tutte, in un modo o nell'altro, il Natale.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuoco e ghiaccio – Elizabeth/Unknown Character
 
Non ricorda di aver trascorso un Natale così triste da quando aveva quattro anni.
Era appena successo tutto quanto, e la psicologa aveva consigliato a papà di ricoprirle di attenzioni, la mattina di Natale, non lesinando regali, dolci e coccole. Lui aveva ubbidito – era un bravo padre, in fondo, checché ne dicesse Anya – e aveva fatto di tutto per farle stare bene. Loro avevano sorriso e scartato i regali, e fatto finta che quella fosse una giornata piacevole.
Ma Anya non aveva comunque ripreso a parlare, non era uscita dal mutismo in cui si era chiusa, e lei non aveva smesso di avvertire il bruciore delle ferite che la mamma le aveva inflitto nel corpo e nell’anima. E il gelo che l’avvolgeva non era scomparso.
E ora, a distanza di dodici anni, quel gelo è tornato, e il freddo penetra nelle sue ossa come fra le pietre di quel castello cupo e solitario, un freddo che neppure il fuoco acceso del camino – una delle poche cose che le ricordi il Natale – riesce ad arginare.
E sono freddi e gelidi anche gli occhi scuri del mostro – ma è veramente un mostro, oppure l’essere umano che da qualche tempo ha imparato a scoprire? – che la scruta da lontano da più di mezz’ora. Così freddi che Elizabeth quasi si spaventa nell’udire quanto calore ci fosse in quella voce che sussurra il suo nome, accarezzandole piano i capelli.
 
Un’altra favola – Anya/Vincent
 
- Ne conosci delle altre?
Lo vede dal suo sguardo. Per quanto si ostini a fingersi indifferente, quella storia gli è piaciuta, e la richiesta che ha appena avanzato lo dimostra. Anya non credeva davvero di impressionarlo, anzi, pensava di aver combinato un pasticcio quando, saputo che non aveva idea di cosa fosse il Natale, aveva cercato di rimediare alla propria figuraccia raccontandogli la storia di Giuseppe, Maria e Gesù per spiegarglielo.
Vincent forse non ne capisce il significato, ma non può negare di esserne rimasto affascinato.
- Qualcuna.
- E hai intenzione di raccontarmene un’altra?
- No, se preferisci che stia zitta.
- Il suono della tua voce non è poi così sgradevole. Avanti: raccontamene un’altra.
Anya sorride, forse per la prima volta veramente libera di fronte a quell’uomo che ha molte più sfumature di quanto sembri. E racconta.
 
I sogni son desideri – Cenerentola/Cacciatore
 
Cenerentola non ha idea di cosa sia, il Natale. Elizabeth ha provato a spiegarglielo, qualche giorno prima di essere portata via da quel demone, e lei ha compreso solo che è una festa da trascorrere con la propria famiglia. Lei la sua famiglia l’ha persa da tempo – forse non ne ha mai avuta una – e l’unica persona che le rimane è quell’uomo che gentilmente le ha avvolto un braccio intorno alle spalle per proteggerla dal freddo, e sebbene il Cacciatore non sia altro che un caro amico e un compagno di sventure, le viene quasi spontaneo poggiare il capo contro la sua spalla.
Perché ora che hanno perso Elizabeth si sente veramente persa, sapendo che nulla in quei tempi bui è ormai più certo, e che da un momento all’altro può esserti sottratta un’amica.
E gli amici, in fondo, sono come una famiglia.
- Vi piace il nome Connor?
- Sì. Perché me lo domandate?
- Nessun motivo…
Cenerentola non ha il coraggio di dire che quel nome appartiene a un bambino dei suoi sogni, un figlio che assomiglia in modo imbarazzante all’uomo che ora le cinge le spalle.
 
Ricordi – Unknown Character/Richard Hadleigh/Christine
 
Al posto della sua casa c’è una distesa d’erba, al posto del soffitto gli alberi e il cielo notturno, e al posto della moglie che avrebbe dovuto cancellare dalla sua memoria c’è un’altra donna che dorme al suo fianco – una donna che altro non è se non una bambina cresciuta in modo frettoloso e brutale, ma che ancora la vita non riesce ad abbattere.
Una donna che lui continua a rifiutare nonostante le sue insistenze, perché, in fondo, l’unica cosa che vede in lei è solo una terza figlia.
O forse, perché ancora la sua mente non riesce a impedirsi di vagare a quel cassetto in cui ha chiuso la sua fede nuziale dopo che Christine ha rovinato la famiglia che insieme avevano costruito. Una fede nuziale che, però, non ha mai avuto il coraggio di chiedersi se volerla indossare di nuovo.
 
Consolazione – Ginevra/Artù
 
Anche se è Natale, in casa sua non cambia nulla. Papà è sempre ubriaco, la mamma apatica, i suoi fratelli non hanno niente da mangiare o da indossare. Zia Mallory l’ha invitata a trascorrere la sera a casa sua, ma Ginevra sa che, se anche accettasse, sarebbe comunque sola.
Ma ora, con quell’unica candela accesa nella sua camera e quel pensiero tanto dolce quanto folle, non si sente più molto sola. Perché, per quanto sia triste e patetico, Artù è lì con lei.
 
Fantasmi del passato – Lady Marian
 
Nonostante non abbia alcun ricordo, di tanto in tanto qualche rimembranza affiora nella sua mente. Altrimenti, Marian non saprebbe spiegarsi come conosce quella festa di cui nessuno ha mai sentito parlare. Ma sa che è un momento in cui bisogna pensare a chi si ama.
Ed è per questo che, nonostante il freddo e il buio della cella, chiude gli occhi e ripensa al Cacciatore, ai suoi amici della Ribellione – e al Primo Ministro, sì, anche a lui. E sussurra un augurio che, nel suo cuore, è anche diretto agli spettri che popolano i suoi incubi, e a quella voce che ancora le grida di non abbandonarla.
 
Mai abbastanza per lei – Nathan Jones/Unknown Character
 
Suo fratello Bobby diceva sempre che, per lui, il Natale era solo l’ennesima occasione buona per ingozzarsi di dolci e caramelle. Erano parole al vetriolo, quelle, ma alla fine anche lui si era convinto che avesse ragione.
Era grasso, stupido e incapace. Lo sapeva, era inutile negarlo, era sempre stato un ciccione buono a nulla sin da bambino, il bersaglio preferito degli scherzi di suo fratello e degli altri ragazzi, il piagnucolone che correva a frignare fra le braccia della mamma. Era un marchio che gli era stato impresso a fuoco, e da cui non si sarebbe liberato mai.
Poco importava se aveva buttato via la sua vita per stare dietro a una missione assurda, se aveva rinunciato a tutto per amore di quella stessa madre, se ancora adesso si sbatteva perché qualcuno, finalmente, gli concedesse la grazia di pensare che forse lui non era solo il pesce palla umano che vedevano tutti.
Non fregava niente a nessuno, e nulla sarebbe mai cambiato. Perché, per quanto facesse e dicesse, lei questo non lo avrebbe visto mai. Sarebbe sempre rimasta avvinghiata a un uomo che era pure un monco, ma che era in grado di incantarla con due paroline dolci, quando in realtà non gliene importava niente di lei.
Lui sarebbe sempre rimasto il pesce palla umano.
E non importava se era talmente grasso da far affondare una nave.
Sarebbe sempre stato invisibile.
 
Rimorso – Tremotino/Unknown Character
 
Per un giorno, almeno oggi, ha voluto concedersi il lusso di smettere di fingere.
Il castello è cupo e buio, freddo come le anime dei goblin che lo abitano e degli spettri che lo infestano, eppure nonostante questo così dannatamente vuoto.
Ma questo vuoto pare essersi un poco colmato, da quando lei è qui. E’ una prigioniera, un ostaggio, un mezzo per raggiungere il suo obiettivo, si ripete; e allora perché, proprio oggi che è Natale, ha voluto gettare via quella maschera da mostro insensibile e farle un piacere, concedendole un fuoco acceso e qualche piccolo regalo, convincendosi che in fondo non significa niente?
La verità è che non lo sa. Sa solo che, almeno in questo giorno, vuole provare a non pensare a un passato che trapassa l’animo, un passato così intriso di Mary-Anne e di allegria e sorrisi che ora non sono altro che cenere. Vuole almeno provarci; e, mentre sussurra il suo nome e le accarezza piano i capelli, gli piace illudersi che lei, anche solo per un istante, non lo veda più come un mostro senza cuore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Deliri del giorno di Natale. Nulla più. Dunque, quello che ho appena scritto non accadrà mai. Con ogni probabilità non tratterò di questa festa nella mia long, e questo sgrava tutti quanti dalla paura di avere appena letto uno spoiler. Gli unknown characters sono lasciati all’immaginazione di ognuno di voi. Di nuovo, ci tengo a precisare che eventuali pairing accennati e vicende narrate non sono spoiler (specialmente per quanto riguarda l’allusione al bimbo nella parte dedicata a Cenerentola e al Cacciatore – quella l’ho scritta essenzialmente per un regalo a una mia amica che è drogata di questi due e vede bebè dappertutto). Il destino che m’immagino per ognuno di loro è totalmente diverso. L’ho scritta solo perché…non lo so, stavo vedendo Il re leone con mio fratello e mi è venuta in mente. Così, nessun motivo.
E’ scritta di getto, quindici minuti al massimo, quindi mi scuso per eventuali imperfezioni.
Fatemi sapere che ne pensate ;). Ancora auguri di buon Natale a tutti!
Un bacio,
Beauty
  
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