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Autore: BenjamilaesAmor    26/12/2013    7 recensioni
Lei: la strega più potente del mondo magico.
Lui: uno stregone esiliato nel 1888 dal suo amore.
Il Traditore: colui che li vuole separare.
Grachi, la Prescelta.
Axel, l'amante.
Daniel, il Traditore.
E se tutto non fosse come sembra? Chi è veramente la Prescelta?
Non siamo noi a scegliere il nostro destino.
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Camminando lentamente la Prescelta girò l'angolo, diretta in direzione. Cosa poteva esserci di talmente importante da mandarla a chiamare nel bel mezzo della lezione sull'uso corretto della magia?
I suoi pensieri si spostarono su Axel.
«Axel», quel nome, nella sua mente, aveva lo stesso suono della sua canzone preferita.
Ancora non riusciva a credere di averlo spedio nel 1888 e di non sapere neanche il perchè, riusciva a pensare solamente a Daniel. Per lei erano passate solamente poche ore, per lui erano passati anni. Si chiese come si trovasse laggiù, se avesse qualcuno con cui parlare, se i pirati l'avessero catturato, se lui la odiava per quello che era successo. Ma questo non era il momento giusto per ricordarsi del suo amore.
Amore? L'aveva chiamato amore? E Daniel allora? Lasciò quel pensiero in un angolo sperduto della sua mente, mentre apriva la porta della direzione.
«Graciela. Siediti, dobbiamo parlare» le disse sua nonna. Aveva un colorito biancastro, tanto che Grachi si chiese se non fosse successo qualcosa di male.
«Oh, va bene. Questa volta però non ho infranto nessuna regola del mondo magico, te l'assicuro» disse la strega.
«Ecco, si tratta di qualcosa di estremamente importante, quindi ti prego di prestarmi attenzione.
Dopo che hai spedito Axel Velez nel passato, tutti gli incantesimi che aveva svolto nel nostro attuale presente sono stati annullati, compreso quello su Tony.
Come ben sai quando qualcuno viene imprigionato da un'altro stregone in un qualsiasi oggetto, l'esiliato finisce in un luogo fuori dallo spazio e dal tempo, simile al buco oscuro, dove anzichè degli oggetti vengono custodite le profezie trascritte dai primi stregoni.»
«Mi stai dicendo che Tony è tornato?!»
«Tornato, tornato con una profezia sull'Eletta.» precisò Alba. Dal tono della sua voce Grachi riuscì benissimo a capire che non sarebbe stato niente del tipo "La Prescelta vincerà Miss Universo".
«E questa profezia cosa dice?» pronunciò la Prescelta, chiedendo spiegazioni.
La donna le porse un foglio ingiallito, doveva essere molto antico. Al centro della pergamena, come in una poesia, si trovava la profezia:
«Chi più vicino le stà, la tradirà,
 E senza rendersene conto, lei si fiderà
 Di lui non temerà,
 Ma la Prescela ancora non sà
 Che dal suo grade amore allontanata sarà.
 E il traditore
 la profezia divina scongiuare potrà.» lesse ad alta voce.
Spostando gli occhi notò il pezzo sottostante, e continuò:
«L'amore trionferà
 La presciela il prescelto eleggerà.
 Il traditore dal prescelto sconfitto verrà
 per l'amore che  intralicato ha.
 La scelta giusta compiuta sarà
 Il potere conservato sarà
 Mentre il Traditore già esiliato sarà;
 Ma tutto questo avverrà
 Dopo che l'eletta vedere potrà
 E il prescelto risorgerà.»
«Almeno hai una minima idea di cosa possa significare questo?» chiese Grachi.
Pretendeva spiegazioni; come potevano dei cavernicoli con poteri magici sapere quello che sarebbe successo più di 6000 anni dopo?
«Io no, lui si» con il dito, l'anziana donna indicò la figura di un ragazzo alto con una camicia celeste e dei pantaloni color crema: Tony.
Un lieve sorriso si fece largo sulla faccia del ragazzo.
«Avete il mio permesso di saltare le lezioni, andate nell'aula libera: dobbiamo cercare di capire meglio la faccenda.» dichiarò Alba da dietro la scrivania.
«Ma io non capisco, come potevano nel passato sapere quello che sarebbe successo dopo talmente tanto tempo?» domandò la strega.
«Non ho tempo per questo, a cosa credi che serva lui?! Adesso andate, sono molto impegnata con le nuove iscrizioni.» disse la donna, liquidando i due giovani stregoni che stavano già camminando in direzione della porta.
Una volta nella classe poterono finalmente sedersi.
«Su, fuori le domande. Cos'è che non riesci a capire?» domandò lui.
«Come le persone del passato riuscissero a capire quello che sarebbe succeso nel nostro presente» rispose Grachi.
«Semplice: è uno schema che si ripete. Uno schema temporale intendo. In qulache modo le storie d'amore, gli incantesimi o nei casi più rari anche le parole di un nosto discendente avvenute nel passato si ripetono o influenzano la nostra vita.» si spiegò Tony.
«Quindi queste profezie possono ritenersi affidabili, giusto?»
«Giusto.»
Prendendo un lungo respiro lo stregone cominciò a parlare: «Durante il tempo passato nello specchio sono riuscito a interpretare la profezia, in un modo che a parer mio è quello più appropriato. In sintesi, gli uomini del passato predettero che l'attuale Eletta sarebbe stata ingannata dalla persona di cui più si fida, che l'allontanerà di proposito dal suo grande amore, con il quale è destinata a amministrare il mondo. Ma la prescleta saprà da che parte schierasi, rompendo così il sortilegio lanciatole dal traditore.»
«E poi?»
«Non lo so, sono riuscito a capire solo questo» disse lo stregone, mostrandosi stranamente nervoso.
Il suono folgorante della campanella interruppe la conversazione.
Velocemente Tony si avviò alla porta, ma Grachi lo fermò.
«Aspetta! Mai io ho bisogno di sapere! Il traditore saresti tu? Daniel il mio amore? Non capisco, aiutami.» chiese la ragazza in preda all'agitazione. Ancora non poteva credere quanto la faccenda l'avesse turbata.
«Grachi, non voglio deluderti, ma il prescelto, colui che dovrebbe essere il tuo grande amore, deve avere poteri magici, e Daniel non ha poteri magici. Mi dispiace.» rispose lui in tono comprensivo.
Poi si undì uno schicocco di dita, e scomparve piantandola sulla porta.
Grachi non fece altro che pensare alla profezia per il resto della giornata, non avrebbe potuto fare altrimenti. Entrando in camera rimase a fissare la foto di Axel, che teneva sul comodino.
Era indescrivibile quanto le mancasse.
Si chiese cosa avrebbe fatto lui, al suo posto. Ma niente. Ed era soltanto colpa sua.
La cosa peggiore era che era cosciente che tutto quello che stava passando se lo era causato lei; aveva sbagliato ma non poteva tornare indietro.
Sentì un profondo dolore alla bocca dello stomaco, e questa volta non erano i sandwich di suo padre. L'acqua si fece largo fra i suoi occhi, scendendo per tutto il suo viso: stava piangendo.
Le vennero alla mente tutti i momenti belli passati insieme, la faccia da cucciolo che aveva quando si pesentava a casa sua, gli scherzi a Mirna, le loro "avventure" nel buco oscuro.



Axel ancora non poteva crederci. Perchè, perchè proprio lei?
L'aveva tradito così,  di punto in bianco. L'unica persona della quale si sarebbe davvero fidato, per la quale sarebbe stato disposto a mettere la mano sul fuoco l'aveva tradito come neanche il peggiore dei suoi nemici avrebbe fatto. E la cosa peggiore era che non aveva nemmeno potuto spiegarle che era stato obbligato, a fare quello che aveva fatto.
Riprese a correre freneticamente, immerso nei ricordi di quei giorni che non se ne sarebbero mai andati.
Per ogni passo che conpieva i pirati ne facevano quattro. Si chiese se sarebbe riuscito a sopravvivere, questa volta.
Improvvisamente, si ricordò dell'ultima volta che si era ritrovato nel 1888, di Grachi e di tutte le loro avventure nel passato.
Ma questa volta era diverso, tutto diverso. Per ogni ora che passava in quello che avrebbe dovuto essere il suo presente, trascorrevano tre mesi nel passato.
Anche se un giorno fosse tornato, niente sarebbe stato come prima.
Erano due settimane che fuggiva da quegli stregoni, trascinandosi dietro tutto il necessario per sopravvivere.
«La collana! Prendete la collana del fuggitivo!» gridò l'uomo piu' alto dei sette che gli davano la caccia.
Improvvisamente Axel sembrò ritornare alla realtà. L'ultima volta si era ritrovato nella stessa situazione con Grachi, e etrambe misero la collana per tornare al presente. Pero' questa volta non ci sarebbe stato nessuno a costruire una macchina spaziotemporale per riportarlo a casa. Nessuno l'aspettava. Nessuno era lì con lui, lei non c'era. Ormai il suo futuro sarebbe stato questo: scappare dai pirati. O forse no.
Doveva solamente capire qual'era il vero potere della collana, e forse allora avrebbe avuto una possibilità. Ma adesso no, l'unica cosa che vedeva come un possibile futuro era stare lontano dalle persone che amava.
Si chiese se suo padre, Amaya e Manu sapessero realmente quello che stava scuccedento, se a qualcuno sarebbe veramente mancato.
Un'altro urlo ruppe in mille pezzi i suoi pensieri, e si ritrovo' a correre freneticamente lungo la spiaggia.
Il vestito che aveva rubato per adeguarsi allo stile dell'epoca non rendeva certo piu' facile la sua cosa, anzi.
Uno dei lembi del mantello corvino rimase impigliato in un ramo, e non aveva intenzione di staccarsi.
I pirati si avvicinavano sempre di più.
Questa volta era veramente finita? Ci sarebbe stata una sola cosa in grado di salvarlo: un' incantesimo.
Con uno schiocco di dita, i pirati spatirono.
«Fantasico, adesso non ho nemmeno qualcuno che mi dà la caccia.» pensò Axel.
Rialzandosi da terra, notò una forma irregolare sulla sabbia. Avvicinandosi meglio capì che si trattava di una bussola.
Sul lato destro erano in rielievo le iniziali «M.G.» mentre nella parte superiore c'erano cinque pulsanti, invece che solamente uno come di norma.
Senza avere idea dell'imprtanza dell'oggetto che aveva fra le mani lo raccolse, lo ripose nello zaino e andò alla ricerca di un posto appartato dove passare la notte.


Con un'incantesimo insolito,  Daniel aprì la porta.
Adesso si che aveva vinto: la profezia era stata scongiurata e le cose erano tornate al loro posto.
Lui adesso aveva la prescelta, e presto avrebbe avuto anche i suoi poteri.
Non che lui da solo non fosse abbastanza potente, anzi, ma i poteri dell'eletta, si ricordo', superavano ogni piu' ampia immaginazione: essa infatti possedeva sia l'energia buona che quella negativa, moltiplicate per mille.
Passando davanti lo specchio non potè che fermare ad ammirarsi. Era fiero di quello che era diventato, di  come con un solo incantesimo era riuscito a far innamorare Grachi di lui in questi tre anni, fino a distoglierla completamente dal suo vero amore: Axel.
Ricordando quel nome il ragazzo provò una rabbia immensa. Anche se era riuscito a farlo mandare nel passato dalla prescelta, rimaneva sempre il dubbio che sarebbe tornato.
Lasciò cadere il suo sguardo sul libro magico che era riuscito a sottrarre a Mia, prima che la strega potesse leggere della profezia.
«Un giorno non molto lontano, quando possiederò le arti magiche di Grachi, il mondo mi adorerà come "il prescelto che va contro il destino".» non pote' far a meno di pensare.
Poi s'addormentò.
  
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