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Autore: Robby_love    27/12/2013    4 recensioni
Violetta è una ragazza apparentemente normale che ha perso la madre in tenera età. Da allora suo padre fa di tutto per renderla felice anche iscriverla in una scuola di canto e ballo: Lo studio 21
Leon è un mezzo angelo sceso sulla terra dall'osservatorio (luogo dove vivono gli angeli) per risvegliare i poteri da mezzo angelo di Violetta all'oscuro di German sotto ordine di suo padre, re degli angeli.
è una storia Leonetta piena d'amore e di colpi di scena. Spero di avervi incuriositi e che passerete a leggere la mia storia. Spero vivamente che piaccia a tutti i lettori di questo fandom ma soprattutto a Syontai la persona a cui è dedicata interamente questa storia. Un bacio
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I petali della viola

 

 

Nel Capitolo Precedente

 

“Non preoccuparti non voglio portarti ad uno zoo, sono anche io un angelo e sono dalla tua parte, sarà il nostro piccolo segreto, okay?” gli fece l’occhiolino e poi allungò il mignolo portandoglielo all’altezza del naso. La ragazza sorrise rincuorata e prese il mignolo con il suo.  “Sono Kat, la principessa dell’osservatorio” si presentò lei per poi stringergli la mano “Molto piacere principessa Kat. Io sono Dante” Le baciò la mano. Non le aveva mentito..bhè in parte. Aveva detto di essere un angelo e questo non era errato ma era uno delle tenebre ma quello era solo un dettaglio. Le aveva detto anche di stare dalla sua parte e questo si che era errato! Sai che affare portare a Julio due angioletti buoni invece che uno!
Kat, invece, era ignara di tutto e pensava che finalmente aveva trovato un suo simile in quel mondo di matti.

 

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Cercò di guardare il meno possibile il resto del corpo soffermandosi sulla spalla, la sfiorò delicatamente dove era presente un segno nero sbiadito di due triangoli l’uno opposto all’altro con le basi una di fronte all’altra. “Come immaginavo..” sussurrò tenendo ancora la mano premuta sulla sua spalla. La sua espressione da rilassata si trasformò in una smorfia arrabbiata “Kat!” disse a denti stretti passandosi una mano nel ciuffo e andando avanti indietro. Avrebbe fatto una bella ramanzina alla sua sorellina, questo era sicuro!

 

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“Pensi ancora a lei?” continuò accarezzandogli dolcemente e in modo un po’ impacciato la schiena coperta dalla giacca rosso scuro. “Si. Il primo petalo della viola è appassito proprio pochi minuti fa, questo significa che sta per arrivare il momento di andarla a trovare piccola Sakura e finalmente tu avrai la mamma che non hai mai avuto e io la donna che ho sempre amato. Sorridi perché da oggi inizia una nuova vita per noi, capito?” gli rispose alzando la testa e portando le dita alle estremità della sua minuscola bocca facendole fare un sorriso. “Che bello!” saltellò entusiasta la piccola “E come si chiama? Non me l’hai mai detto” continuò fermandosi ma sempre con il sorriso stampato in faccia “Bhè, credo proprio che sia arrivato il momento di dirti il nome della tua futura mamma” sorrise e la guardò, era così bella e poi le ricordava tanto lei.. la ragazza che presto sarebbe stata con lui per il resto della loro vita. “Lei si chiama…

 

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“Lei si chiama…Violetta” sorrise dicendo quel nome, era da tanto tempo che lo pronunciava solo la voce dei suoi pensieri e non uscisse davvero dalle sue labbra in un armonioso suono. La ragazzina sorrise ancora di più “Che nome bello! Spero di incontrarla presto! E raccontami Syontai*, cosa faremo quando lei sarà qui e staremo tutti e quattro insieme?” disse sedendosi impacciatamente sulle gambe del ragazzo mettendo da parte tutta la paura che aveva prima.

Syontai si lasciò scappare una risata cristallina, di quelle che non faceva più da tempo e iniziò a carezzare dolcemente la testa della piccola “Bhè.. faremo tutto quello che fa una famiglia. Giocheremo insieme a nascondino, mangeremo tutti insieme e la tua nuova mamma ti cucinerà tante cose buone e le mangerai fino all’ultimo boccone chiedendo perfino il bis, ti darà il bacio della buonanotte dopo averti raccontato la storia del principe e della principessa, passeremo i pomeriggi freddi tutti e quattro davanti al camino a bere cioccolata calda. Solo io, tu, Violetta e Alice

 

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“Allora principessa, dove pensa di alloggiare per questi giorni sulla terra?” disse scherzando dandole un piccolo pugnetto sulla spalla.

“Mi piacerebbe che affitteresti una locandina per me per questa notte, grazie” disse sistemandosi le pieghe del vestito elegante che ancora indossava.

Dante si lasciò cadere indietro con la schiena poggiata all’erbetta fresca e iniziò a ridere come un pazzo mettendosi le mani davanti agli occhi. Le faceva così ridere quella ragazzina, una locandina? Di questi tempi?

“Perché ridi così rumorosamente? Ho per caso detto qualcosa per suscitare la sua risata?” chiese facendo ridere ancora di più Dante che iniziò a lacrimare dalle risate. “Ma insomma! Non si ride così sguaiatamente” continuò per poi alzarsi e scostarsi i filetti d’erba rimasti attaccati al corpetto e alla gonna. “Scusa scusa” disse Dante rialzandosi e asciugandosi le lacrime “ È che sei così strana, non parlare così e dammi del tu e ultima cosa non ci sono più locandine di questi tempi ma grandi grandi Hotel. Per oggi ti arrangerai a casa mia” finì alzandosi anche lui “Cosa?! Ma sono una ragazza!” gridò indignata Kat “Eddai mica ti faccio qualcosa, su vieni e fa la brava” Kat emise un sonoro sbuffo e si lasciò guidare da Dante di nuovo all’interno delle strade trafficate da macchine, moto e tutt’altro. Camminarono finchè non si ritrovarono davanti ad un grande palazzo alto talmente tanto che sembrava riuscisse a superare perfino le nuvole.

 

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Violetta aprì piano gli occhi stringendo il lembo della coperta su cui era stesa, girò piano la testa e incontrò gli occhi preoccupati di Leon che appena si accorse che si era svegliata le poggiò una mano sul viso accarezzandoglielo con un pollice. “Hey piccola, come ti senti?” disse con la sua solita dolcezza “N-Non molto bene” rispose quest’ultima tenendo a stento gli occhi aperti.

Sentiva un macigno poggiato sulla fronte e uno sullo stomaco, gli facevano male perfino le ossa e le bruciavano gli occhi.

Leon si avvicinò ancora di più sedendosi al bordo del letto e poggiandogli le sue labbra delicate sulla fronte di Violetta. “Scotti” disse continuando ad carezzargli il viso “Meglio se rimani qui, farò chiamare da Francesca tuo padre per dirgli che dormi a casa sua. Così posso tenerti sotto controllo” “Non ce n’è bisogno, davvero, già mi sento meglio” rispose Violetta tentando di alzarsi ma così facendo fece aumentare solo di più i giramenti di testa che non la lasciavano stare un minuto. “Invece non stai bene, vieni qui” le prende dolcemente le mani facendola mettere seduta, le lascia delicatamente le mani per poi alzargli le braccia e iniziarle a sfilare la maglietta e, così facendo,gli occhi di Violetta cambiarono subito colore in un rosa vivo. “C-cosa fai?!” disse avvampando mentre guardava l’angelo seduto davanti a lei che ormai le aveva sfilato quasi completamente la maglietta “Shhh, ti metto qualcosa di comodo per dormire” le sfilò la maglietta facendola rimanere di nuovo solo con il reggiseno a fiorellini.

Leon cercò di tenere lo sguardo il più distante possibile mentre Violetta con le guancie ancora paonazze lo guardava. Leon poggiò le mani sui suoi fianchi e  mise i pollici all’interno della gonna facendolo scivolare giù piano piano mentre sentiva che l’imbarazzo di Violetta saliva alle stelle.

Portò giù la gonna fino a farla arrivare all’altezza delle caviglie e Leon subito la prese poggiandola sull’altro lato del lett.

Per lui era davvero un’impresa difficile non guardare il corpicino ma già formato di Violetta.

Si girò e prende dall’armadio una maglietta abbastanza larga e lunga che lui usava solo nelle occasioni delle partite a basket fatte con gli amici. Si riavvicinò a lei e gliela infilò “Ecco, sei bellissima anche così” le sorrise dandole un bacio sulla guancia facendo arrossare ancora di più quelle parti di pelle morbide. Posò di nuovo le labbra sulla fronte “Scotti ancora un bel po’, infilati sotto le coperte ti porto una compressa” l’unica cosa che seppe fare Violetta era annuire per poi infilarsi subito sotto le coperte mentre vedeva Leon uscire. Poggiò la testa sul cuscino coprendosi fino su il naso aspirando il profumo che emanavano quelle coperte. Lo stesso profumo di Leon. Sorrise e senza accorgersene Morfeo la strinse tra le braccia facendola cadere in un sonno profondo.

 

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“Guarda Syontai un altro petalo è caduto!!” disse la bambina che quel giorno si sentiva più felice che mai “Ho visto Ho visto” rispose Syontai spolverando un po’ quella vecchia stanza buia, presto una donna si sarebbe aggirata per casa e non poteva presentare quella casa in quelle condizioni.

“Guarda, ho fatto un disegno” disse Sakura scendendo dalla poltrona su cui era seduta a fissare la viola posata sul tavolino davanti a lei insieme al suo album e i pastelli a cera. Corse verso il ragazzo dandogli il disegno che lui afferrò subito. Raffigurava una ragazza dai capelli castani lunghi fino al sedere con addosso un vestito bianco. “Quella è la mamma, come me la immagino” sorrise guadagnandosi uno sguardo pieno d’amore da parte del ragazzo. “Sei stata molto brava ed è anche molto bello ma tu e la mamma lo siete anche di più” rispose dandole un casto bacio sulla fronte per poi ridonarle il foglio e continuare a spolverare.

 

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“Ma cos’è questo!” chiese Kat toccando i tasti del pc poggiato alla scrivania. “Non toccare!” urlò Dante preso quasi da un attacco nervoso.

Kat non era arrivata nemmeno da un’ora li e già aveva fatto più di trecento domande e critiche su come tenesse ordinato il piccolo appartamento. “Ma che modi, io ho solo fatto una domanda” sbuffò sedendosi sulla sedia accostata al tavolo “Una?! Ne hai fatte mille da quando sei arrivata qui!” prese i vestiti buttati sul pavimento per poi metterli disordinatamente nell’armadio. Ritornò nel piccolo salotto e trovo Kat alle prese con l’aspirapolvere che aveva acceso per sbaglio e che adesso le faceva più paura che mai “Aiutami, ti prego” disse tappandosi ancor più le orecchie per non sentirla. Dante scosse la testa ridendo per poi spegnere l’aspirapolvere.

 

Angolo Autrice

 

* Syontai: Dovete sapere che ho chiesto a Syontai se potevo inserire un personaggio abbastanza importante nella storia con il suo nome e mi ha risposto di si. [[Vi lascio la foto sotto]]

 

Mi scuso per i miei vergognosi ritardi. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima ;)

 

((Syontai se leggi questo capitolo sappi che la foto è diversa di quella persona che rappresenta il tuo personaggio perché ho cambiato))

 

 

 

 

 

 

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