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Autore: Ammie    28/12/2013    4 recensioni
Una storia che emoziona, che appassiona, che fa sorridere, che fa sognare e che ha a che fare con la cucina.
Sto parlando di Tadashi e Akira. La loro storia vissuta dal punto di vista della ragazza, che seppur con un temperamento aggressivo si sente persa negli occhi scuri del fidanzato.
Tra i veloci battiti dei loro cuori si presenteranno vari ostacoli, alcuni molto difficili da superare. Solo di una cosa sono certi: del forte amore che li lega...
Riusciranno a restare uniti oppure si arrenderanno alle prima difficoltà?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Todo, Tadashi Karino
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Per la gelosia, niente è più tremendo della risata…
 
 
-Occhi blu? Comportamento da Mister A Me Gli Occhi Ragazze?-
Si passò una mano tra i capelli sudati. Se i suoi ragionamenti stavano diventando come quelli di Yahiro c’era da preoccuparsi. -…Sì-
-Forse so chi è… E ora so esattamente dov’è- disse poi con un tono strano.
-Mmh?- chiese distratto, chiudendo gli occhi. -E dov’è?-
-Laggiù, sta abbracciando la tua ragazza-
 
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-Che diavolo sta succedendo laggiù?- scattò in piedi.
-Calma…- disse Yahiro, notando l’umore dell’amico alterarsi notevolmente in pochi secondi. -Karino, aspetta un attimo- continuò alzandosi come aveva fatto lui. Si piazzò proprio di fronte a Tadashi, impedendogli così di vedere la sua ragazza stretta a un altro. -D’accordo che sei geloso, ma non puoi impedirle sempre di parlare con tutti i maschi dell’istituto-
Strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche -Mi da’ fastidio… E molto- sussurrò le ultime parole quasi con vergogna. -Perché è lui- lo indicò.
Vide Yahiro girarsi verso di loro e subito lo sentì mormorare qualcosa. -Come?-
-Mi ero scordato con chi avevi a che fare-
Strabuzzò gli occhi e si sentì ribollire di rabbia quando, spostandosi leggermente, vide anche lei ricambiare l’abbraccio. -Adesso basta-
-Ehi, ragazzi!- irruppe Jun all’improvviso, seguito da Kei e Ryuu.
Cercò di andarsene, ma Saiga lo tenne ben fermo. -Lasciami andare- disse poi un Tadashi molto, molto nervoso. -Parlo sul serio-
-Cosa sono quelle facce?- proruppe l’amante degli animali.
Jun si avvicinò al suo compagno che, in quel momento, sembrava arrabbiato come non mai e lo fissò per qualche secondo.
-Che sta succedendo?- chiese Ryuu, avvicinandosi. -Tadashi…- sussurrò poi, quasi spaventato. -Non ti avevo mai visto così…-
L’avventuriero sbottò, non riuscendo a stare fermo. -Lasciami!- e, dopo qualche scossa e spinta, riuscì a liberarsi. Percepì distrattamente qualche domanda del numero uno dell’istituto, ma le ignorò e continuò verso Akira e Shou.
-Ehi…- disse avvicinandosi. -Ehi!- disse poi con voce più alta e più minacciosa.
A pochi metri di distanza la coppia si sciolse e Akira, con sguardo preoccupato, si mise davanti all’amico d’infanzia perché temeva in qualche reazione esagerata da parte del fidanzato.
-Tadashi, lui…- disse solo questo, perché il fidanzato la prese per il polso e la trascinò con forza al suo fianco.
-Chi diavolo sei tu? Perché la stringevi? E soprattutto…-
-Amico, calma. Non stavamo…- cercò di difendersi, ma non volle ascoltarlo.
-Non chiamarmi amico!- gli urlò in faccia.
La ragazza cercò di calmarlo e chiarire la situazione, ma non ci fu verso. Il suo fidanzato era furioso come non mai. Non lo aveva mai visto così: narici dilatate, occhi paurosamente spalancati e soprattutto la metteva in forte soggezione l’alone minaccioso che ronzava tutt’attorno a loro.
-Chiariamo una cosa…- disse Tadashi con tono perentorio. Alzò il braccio di Akira e la indicò. -Lei è la mia Akira, la mia fidanzata e specialmente la mia donna orso!- concluse.
Inutile dire che il discorso ad alta voce del ragazzo aveva attirato il gruppo che poco prima cercava di trattenerlo dal compiere gesti di cui, sicuramente, si sarebbe pentito.
Lei cercò con lo sguardo aiuto da parte di Yahiro che negli ultimi mesi aveva legato parecchio con Tadashi, ma non lo ricevette. Si sentì anzi tirare e fu costretta a camminare, mimando poi con la bocca delle scuse a Shou. Vide tutti allontanarsi e diventare sempre più piccoli, fino a diventare puntini minuscoli.
Il ragazzo intanto, ancora nervoso,  la trascinò dentro la serra della S.A. e non appena notò le ragazze ancora al suo interno optò per la cucina, ignorando le domande delle altre. Notò con stupore che lei era rimasta  zitta per tutto il tempo, ma non se ne curò più di tanto.
Una volta arrivati, chiuse la porta e si girò verso la sua ragazza che sembrava sul punto di piangere da un momento all’altro. -Akira- disse deciso, sospirando stancamente. -Parlami. Dimmi che sta succedendo-
Per un momento rimase in silenzio, ma subito si affrettò a spiegare come stavano realmente le cose. -È un amico d’infanzia… Ci siamo rivisti per la prima volta pochi giorni fa perché alle elementari si è trasferito e…- si massaggiò piano il polso, leggermente rosso per la salda stretta del fidanzato.
-Scusa- le disse infatti, notando il movimento dell’amata. -Non volevo farti male… Non volevo reagire così- continuò poi passandosi le mani tra i capelli come per tranquillizzarsi. -Ma vi ho visti e…- la guardò dritta negli occhi cercando una qualche reazione, trovando però solo due occhi che lo fissavano. Senza rabbia, timore o qualsiasi emozione potessero esprimere.
-Io…- balbettò lei, nonostante in realtà non sapesse che dire.
-Cosa?- disse con tono straziato. -Vuoi dirmi che non avevi il tempo di dirmi che avevi incontrato un tuo vecchio amico?-
Akira, quasi come ipnotizzata, restò con la bocca aperta.
Vedendola in questo stato, le si avvicinò e le prese le mani. -Ti prego- le sussurrò.
-Avevo paura-
-E di cosa?- chiese sorpreso.
-Di quello che avresti pensato… Non lo so- sospirò pesantemente, lasciando le mani del fidanzato e allontanandosi. -Non è successo assolutamente nulla- disse subito dopo per rassicurarlo.
Tadashi sorrise debolmente. -Lo so-
Lei lo guadò accigliata: non si era mai comportato in questo modo.
A un tratto si sentirono dei passi avvicinarsi verso la cucina, quindi Akira mise momentaneamente da parte ciò che voleva dire. I passi si fecero sempre più pesanti e veloci, fino a quando non raggiunsero la porta. Un totale silenzio invase la cucina mentre la coppia attendeva di scoprire chi li aveva seguiti fino a lì. Bussarono.
-Akira? Tadashi?- risuonò la voce di Sakura. -Siete qui?- disse per poi entrare.
-Fuori- disse a un tratto la voce del ragazzo, minacciosa e ostile nei confronti di estranei a quella conversazione.
Akira lo ammonì per il tono che aveva usato, ma non servì a molto.
-Ehi, che hai?- gli chiese la nuova arrivata. -Sembra che abbiate visto un…-
-Sakura, lasciaci soli- continuò all’improvviso, spaventandola per via dello sguardo che aveva.
Lei, a questo punto, non poté far altro che assentire e tornare dal resto del gruppo.
Lei riprese subito parola. -Se lo sai, perché hai fatto…-
-Io di te mi fido- mise subito in chiaro il punto principale. -Ma perché non me lo hai detto prima?-
A questa domanda, Akira si agitò. -Perché temevo avresti frainteso! E poi avevo anche altro per la testa- mormorò, abbassando il capo e torturandosi le unghie.
Tadashi strinse gli occhi. -Ad esempio? Aspetta- la bloccò subito dopo, tornando ad avvicinarsi a lei. -Ti eri bloccata per via di ciò che mi hai detto allo chalet? Del tuo comportamento nei miei confronti?-
Akira si morse le labbra, pensando a come rispondere adeguatamente per non peggiorare ancora di più la situazione. Avevano già bisticciato molte volte, ma non voleva litigare per davvero con lui.
-Anche per…- rimase zitta per qualche secondo, cercando il coraggio di parlare. -Lydia- disse soltanto.
-Lydia?- domandò sconcertato.
Anche lei, ora iniziava a scaldarsi. -Quella sera, quando mi hai chiamato… Lei è passata a casa mia. Mi ha detto delle cose che mi hanno turbata molto… - sospirò con misto di rabbia e frustrazione. -Per una specie di vendetta nei miei confronti ti vuole- disse quelle ultime due parole con imbarazzo.
-Che stai dicendo? Dovrei essere io quello in pensiero!-
Sospirò. -Tadashi…-
Lui non alzò il tono della voce, ma s’innervosì ancora. -Ti chiamo perché sono preoccupato per te e poco prima che la telefonata cada, sento la voce di quel… Di quel tipo! A quell’ora della sera e a casa tua, poi!- e, non vedendola reagire, riprese a parlare con però più compostezza. -Akira, te lo ripeto: io mi fido di te. Ma vorrei che tu mi dicessi ciò che pensi, che ti succede…-
-Mi spiace, Tadashi- disse, rendendosi conto dell’errore che aveva commesso. Aveva temuto di perdere il suo ragazzo per il suo rapporto con Shou, che Lydia lo allontanasse da lei… Non si era resa conto che non affrontando subito i problemi aveva però solo creato danni ancora più grandi. -Dopo che se n’è andata è arrivato Shou… E mi ha consolata perché le parole di Lydia mi avevano fatto male- concluse.
-A lei penserò io- la rassicurò.
Di nuovo un imponente silenzio regnò nella stanza.
-Akira- sussurrò poi piano il suo nome. Era deciso e convinto ad ammetterlo di fronte a lei. Non poteva tirarsi indietro: questo era un momento di chiarimento e voleva che tra lui e la sua ragazza le cose andassero bene. -Non hai mai pensato che io potrei essere…- avvampò dalla testa ai piedi e chiuse gli occhi, diventando paonazzo. -Geloso?-
Tutto quello che sentì subito dopo fu la voce della sua fidanzata che gli rideva in faccia.
-Ma ti prego!- disse, continuando a ridere in modo però nervoso e strano. Quando poi vide Tadashi aprire gli occhi e mostrare un’espressione che le strinse il cuore, si calmò. Si avvicinò ancora un po’ a lui, iniziando a sussurrare. -Tu non hai motivo di essere geloso-
Per alcuni attimi, che a entrambi sembrarono interminabili, si guardarono negli occhi intenti a studiare qualsiasi piccolo movimento dell’altro.
-D’accordo, lo riconosco: ho reagito in modo esagerato- ammise lui sconfitto. -Ma per favore, Akira, confidati con me-
La ragazza annuì quasi impercettibilmente e si fiondò tra le braccia del suo ragazzo che, stranamente, ci misero un po’ a stringerla.
A quel punto Tadashi non riusciva a capire come o perché, ma aveva la sensazione che qualcosa tra di loro si stesse incrinando.

 
 
Buon Natale!
Spero abbiate ricevuto tutto ciò che era di vostro desiderio, bei tosi compresi!
Adesso devo letteralmente scappare, ma intanto mi scuso per il ritardo enorme: sono andata in gita e non ho più aggiornato, e poi le vacanze, le feste, i parenti… La ricerca dei regali quest’anno è stata una particolare tortura!
RECENSITE, grazie!
Ah, come vi è sembrato il comportamento di Tadashi? Troppo lontano dall’originale? Fatevi sentire!
Un bacio a tutte coloro che mi continuano a seguire nonostante il mio periodo buio.
Grazie,

Ma Maddie<3
  
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