I segreti del
mare
“Ma non una
parola con nessuno… Altrimenti ti taglio le palle.”
Ero nella mia cabina di ritorno a
Nassau dopo aver perso
Roberts, e quelle parole non smettevano di girarmi per la mente.
Sentivo sopra la mia testa il resto della ciurma cantare allegra mentre
sotto i
miei piedi la nave oscillava condotta dalle onde.
Mi abbandonai a quello che era un divanetto, se così si
potesse chiamare.
Ritirai una gamba sopra mentre lasciai un braccio giù a
penzoloni e… Ripartii
con i miei pensieri.
Chi avrebbe mai pensato che mastro Kidd, in realtà, fosse
una donna? Sentii un
sorrisetto dipingersi sulle mie labbra, mi venne quasi impossibile
reprimerlo.
Rimasi a guardare il soffitto, le travi in legno, ma tutto quello che
vedevo
era il volto, ben chiaro nella mia mente, di Mary. Mary Read aveva
detto di
chiamarsi, per sua madre.. E per gli amici, aveva specificato. Ero un
suo
amico?
Vedevo il suo viso incorniciato dai capelli scuri che di solito portava
sempre
legati, la fronte libera dalla bandana, gli occhi assumere
un’espressione
diversa, quasi più femminile, ma forse era solo
un’impressione.
Non avrei mai pensato, o
meglio, avevo
sempre sostenuto che ‘James Kidd’ fosse un pirata
piuttosto bizzarro: così
piccolo e mingherlino, e quella voce poi! Aveva una voce
così terribilmente…
Poco mascolina! Anche se ora, a vederla su di lei,
associata alla sua reale identità non è che si
sposasse poi
così bene. Non era una voce melodiosa e soave come ci si
aspettava da una bella
ragazza, perché Kidd era una bella ragazza, dovevo ametterlo!
Tutto ciò aveva dell’assurdo e dello spassoso.
Tutto sommato, però, quella
donna era in gamba: aveva dimostrato più volte di avere le
palle molto più di
qualsiasi uomo dotato delle stesse.
Lasciai penzolare il braccio giù dal divano, sbronzo come
quasi tutte le sere
ormai, mentre con la punta delle falangi sfioravo le nervature del
pavimento in
legno. Il sorriso era svanito, lasciando spazio solo ad
un’ombra di esso.
Sentivo gli occhi farsi sempre più pesanti, fin quando non
cedetti alla
stanchezza e non concessi alle mie palpebre di chiudersi.
L’ondeggiare della nave sulle onde – come una culla
che oscilla dolcemente
sospinta dalla mamma – assieme al canto della ciurma
sopra di me,
furono la mia ninna nanna alla quale mi abbandonai.
Mi arresi al sonno ed al fallimento della missione,
all’ubriachezza e la
stanchezza… Ed al suo viso, di Mary, lasciando che Morfeo mi
accogliesse tra le
sue braccia mentre mi deliziavo di quella incantevole visione.
Fu una cosa molto insolita e strana: da quando avevo lasciato la terra
ferma e
l’Inghilterra mi addormentavo sempre, ogni notte, con
l’immagine ben nitida di
Caroline… Ma non quella volta, non quella notte.
___________________________________
Angolo Autrice:
Bonsoir!
E bene sono tornata con una nuova one-shot! Yeeep! Forse l'ispirazione
torna, un pochino alla volta!
Che dire, il nostro James Kidd, o meglio dire Mary, mi piace parecchio
come personaggio.
Faccio una PREMESSA:
Non ho finito Assassin's Creed: Black Flag. Ho da poco superato il
pezzo in cui Edward scopre che Kidd è una donna
(Mabruttocretino! Io l'avevo capito già da un pezzo! Ahahah!)
E mi è venuta in mente questa piccola one-shot, dei pensieri
di Edward sulla nostra carissima e 'tenerissima' Mary.
Ad ogni modo... Non so come si evolveranno le cose tra Edward e Kidd,
ma io - almeno nei miei pensieri - ho intenzione di farle evolvere u_u
vedrò, man mano che continuerò il gioco!
Spero che apprezziate questo piccolo e breve lavoro e.. Grazie a chi si
fermerà da queste parti! :3
Alla prossima! :)