One
Shot
Forza e Coraggio
Forza e Coraggio
“Avanti Sdentato, calmati!”
L'animale
soffiò come per intimidirlo, mentre il padrone con una mano,
cercava
di accarezzarlo.
“Andiamo,
non fare il permaloso...Aih!”
Una
graffiata lo fece zittire, a quel punto Hiccup ritrasse la mano,
chiudendo la porticina della gabbia una volta per tutte. Sdentato lo
guardò di sottecchi, con la lunga coda gonfia e gli occhi
colmi di
rabbia, odiava restare chiuso in quella gabbia e sopratutto odiava
essere portato in quel posto.
“Mi
hai fatto male” Borbottò il ragazzo,
toccandosi la mano
ferita, diede una veloce occhiata a Sdentato che gli rivolse uno
sguardo da “te la sei cercata”.
Hiccup
gli fece una smorfia “Tanto non ce ne andiamo,
verrai visitato,
che ti piaccia o meno”
Purtroppo
era sempre la stessa storia, Sdentato odiava andare dal veterinario,
e non era facile catturarlo quando si accorgeva del pericolo, era un
gattino nero molto agile, seppur mingherlino. Hiccup l'aveva trovato
abbandonato l'anno scorso, era così piccolo, alla clinica
gli
avevano detto che probabilmente non ce l'avrebbe fatta, ma lui se ne
prese cura comunque e dopo neanche un mese, tornò vivace e
allegro.
Viveva con lui nel suo appartamento, lo considerava quasi il suo
coinquilino, Hiccup non era mai stato un tipo da gatti, ma dopo un
anno passato assieme, ormai erano inseparabili, Sdentato lo adorava.
Tranne
in questo caso.
“Hiccup?”
Una voce attirò l'attenzione di entrambi “Ma
dai, non ci
credo!”
Appena
si voltò, vide davanti a sé un ragazzo dai
capelli biondi, la sua
corporatura era decisamente più robusta rispetto alla sua.
Quel tipo
sembrava conoscerlo, ma per quanto si sforzasse, Hiccup non riusciva
proprio a capire chi fosse...Finché...
“Sono
io, Christopher!”
“Ehm...
“ Nulla, il vuoto. Eppure sentiva di
conoscerlo.
Christopher
brontolò qualcosa, tirando un sospiro rassegnato “Gamba
di
Pesce...”
Gli
occhi di Hiccup si illuminarono, ricordandosi finalmente chi diamine
fosse quel tipo “Aaah! Giusto! Non ti
avevo...Riconosciuto”
Sorrise, sperando che Christopher non se la sia presa troppo.
“Tranquillo,
non è la prima volta! E poi non ci vediamo dalla scuola!
Come stai?”
Lui
ed Hiccup avevano frequentato la stessa scuola, seppur in classi
diverse, sono sempre stati buoni amici, fin da piccolo veniva
chiamato con quello strano nomignolo, il perché gli era
ancora
ignoto, ma gli faceva piacere rivederlo, ormai della sua vecchia
classe non aveva quasi contatti con nessuno, eccetto che con Jack
Frost e Guy Reynold.
“Tutto
bene, grazie” La gabbia di Sdentato
iniziò a muoversi, segno
che il gatto non ne poteva più di aspettare, Hiccup
cercò di
tenerlo fermo, ma ricevette solo una serie di sbuffate da parte
dell'animale “Eheh...E' un po' vivace”
“Lo
vedo” Disse il ragazzo “Se vuoi
me ne posso occupare io, è
il mio primo giorno qui alla clinica, lasciami solo trovare il mio
camice, e...”
“Ti
ringrazio, ma credo sia meglio che se ne occupi Merida”
Lei
era l'unica che durante la visita riusciva a tenere a bada quella
furia del suo gatto.
“Non
credo oggi verrà, doveva far nascere...”
“Quattro
cuccioli di Golden Retriver” Rispose una voce
femminile alle
loro spalle.
Una
giovane ragazza chiuse la porta d'entrata, si tolse velocemente la
giacca e il cappello, facendo uscire una massa di capelli ricci e
rossi “Ho finito appena in tempo”
Fece cenno ad Hiccup di
raggiungerlo, quest'ultimo non se lo fece ripetere due volte, prese
la gabbia, salutò Christopher e raggiunse la ragazza
dall'altra
parte della stanza.
Per
fortuna quel giorno alla clinica non c'era molta gente, questo
avrebbe permesso a Merida di concentrarsi esclusivamente su Sdentato,
e tutto ciò fece sperare al ragazzo di poterla finalmente
invitare
ad uscire.
Merida
Dumbrok lavorava alla clinica da tempo, iniziò precisamente
il
giorno in cui Hiccup trovò Sdentato e lo portò li
per farlo curare,
lui lo prese quasi come un segno del destino. Aveva sempre avuto una
cotta per lei fin dalle scuole medie, ma Merida era sempre stata
contraria nel frequentare i ragazzi, preferiva uscire con gli amici,
divertirsi.
Saperla
ancora single fece sperare ad Hiccup di avere una
possibilità.
Intanto
la ragazza prese il camice da lavoro, dopodiché
appoggiò la gabbia
sul tavolo, aprendola con delicatezza “Avanti
Sdentato, vieni
fuori” Fece per prenderlo e, nonostante l'animale
avesse poca
voglia di fare la visita medica, non fece discussione. A Sdentato
piaceva Merida, avevano avuto i loro alti e bassi, ma si divertiva a
giocherellare con i suoi ricci mentre lo visitava.
“Anche
io sono felice di vederti” Disse la rossa,
dandogli una carezza
sul muso e sentendolo fare le fusa per le tante attenzioni. Ma quelle
smisero non appena gli aprì la bocca, controllandogli i
denti “C'è
qualche problema in particolare, o è solo una visita di
routine?”
“Ogni
tanto tossisce, credo abbia mal di gola, fatica a mangiare”
“Mmh...” Dopo avergli fatto
qualche controllo di base, la veterinaria prese un termometro dallo
scaffale “Potrebbe avere anche la febbre”
“Davvero?!”
“Lo
vedremo”
Insomma,
era strano, eppure Sdentato gli sembrava così vispo, fino ad
ora non
si era mai ammalato.
“Tienilo
fermo, non sarà piacevole” Hiccup
bloccò il gatto per le
zampe, che sobbalzò non appena Merida gli misurò
la febbre,
Sdentatò cercò di divincolarsi e una zampa si
agganciò ai capelli
della ragazza “Aih aih!”
“Aspetta! Ti aiuto io” Al contatto coi suoi capelli, gli mancò quasi il fiato, erano così morbidi, così...
“Aspetta! Ti aiuto io” Al contatto coi suoi capelli, gli mancò quasi il fiato, erano così morbidi, così...
Oh
no, la stava fissando, non era un buon segno.
Si
scostò da lei, cercando di non arrossire per l'imbarazzo, ma
la
ragazza gli rivolse un sorriso “Dovrei legarmeli
una buona
volta”
“No,
stai bene così”
Lei
sorrise imbarazzata, ma cercò di nasconderlo spostandosi
leggermente
e guardando il termometro “Una settimana di
antibiotici e sarà
di nuovo una furia come prima”
“Già”
Sospirò sollevato, guardando il suo gatto “Una
piccola
furia buia”
“Bel
soprannome” Sorrise, ma uno squillo interruppe la
conversazione, Merida si controllò le tasca del camice,
borbottando
non appena vide il nome sul display “Aspetta un
secondo”
Si
allontanò di qualche passo, sotto lo sguardo furibondo dei
suoi
colleghi, lo sapeva che non doveva tenere il cellulare acceso durante
il lavoro, normalmente lo teneva silenzioso, ma quella volta si era
completamente dimenticata.
Mentre
teneva il gatto, Hiccup guardò Merida, parlava a bassa voce,
ma si
vedeva lontano un miglio che era furiosa, chissà con chi
stesse
discutendo.
Ad
un tratto chiuse la chiamata, tornando al posto di lavoro. Hiccup
sentiva che c'era qualcosa che non andava, e anche se avrebbe fatto
la figura del ficcanaso, voleva aiutarla.
“E'
tutto a posto?”
“Sì...”
Sospirò lei “ O almeno credo” Si
portò una mano ai
capelli, sospirando una seconda volta “Mia madre
è fissata nel
cercarmi gli appuntamenti”
L'amico
cercò di trattenere una risata, mentre Merida lo
fulminò con lo
sguardo “Sta attraversando la crisi di
mezz'età e dice che
vuole dei nipoti, bhé...Perché non lo chiede ai
miei fratelli!”
“Tua
madre è un fenomeno” Scherzò
“Mia
madre è pazza” Rispose lei “Non
fa che controllarmi come
se avessi ancora quindici anni”
“Anche
Sdentato si comporta così a volte” Disse,
dando una veloce
occhiata al suo gattino, quest'ultimo si diresse verso Merida,
giocherellando nuovamente con i suoi capelli e solleticandogli il
viso.
“Approva
le ragazze che ti piacciono?”
Lui rise, grattandosi nervosamente il capo “In effetti... Non ne ha mai sopportata nessuna” La guardò, mentre teneva a bada Sdentato “Tranne te, lui ti adora”
Lui rise, grattandosi nervosamente il capo “In effetti... Non ne ha mai sopportata nessuna” La guardò, mentre teneva a bada Sdentato “Tranne te, lui ti adora”
Sbam.
Ottima
frase, davvero.
Più ovvio di così non lo poteva essere.
Più ovvio di così non lo poteva essere.
Sperò
solo che Merida fosse abbastanza ingenua da non rendersene conto,
anche se lo dubitava, non lo era mai stata dopotutto.
Ma
la ragazza sembrò non farci molto caso, si tirò
su le maniche del
camice che continuavano a scendere “Se
sei rimasto come a
scuola, dovresti deciderti a fare la prima mossa, o la ragazza te la
farai scappare” Prese una
fiala di antibiotico per iniettarla a Sdentato, a vedere
quell'ago, l'animale iniziò ad irrigidirsi, ma prima che
potesse
fare anche un solo balzo, Hiccup lo agguantò e lo tenne
bloccato
mentre la veterinaria gli alzò la pelle per fargli la
puntura.
Il
cellulare di Merida iniziò a vibrare, nonostante fosse
silenzioso,
il rumore continuava a disturbarla. “Ma non si
rende conto che
sono al lavoro?” Borbottò
infastidita.
“Vuole
solo che trovi qualcuno di speciale”
“I
ragazzi sono stupidi...” Questa volta era Hiccup a
fulminarla
con lo sguardo, al ché si corresse “Intendevo...Quelli
che ho
conosciuto.” Mostrò un sorrisetto
innocuo, sperando di farla
franca, l'altro non seppe resistere e sorrise a sua volta.
Non
poteva tenerle il broncio.
“Ti
sei salvata”
Intanto
Sdentato si aggrappò alla spalla del padrone, stringendolo
forte con
le sue unghie, non era giusto essere l'unico a dover soffrire.
Hiccup
fece una smorfia infastidita, sotto lo sguardo divertito della
ragazza che non riuscì a trattenere una risatina mentre
terminò il
lavoro “Ecco fatto, può mollare la
presa”
“Non
sarà facile” Cercò di
scollarselo di dosso, le sue unghie
avevano fatto dei bei graffi sulla sua camicia.... Nuova.
“Quasi
tutte le mie amiche sono sposate o fidanzate”
Ridacchiò,
continuando a sistemarsi le maniche “Sarà
una specie di moda”
“Non
sei mai stata il tipo da seguire le mode” Hiccup
inarcò un
sopracciglio, sorridendo appena “Ricordi quando a
scuola ci si
invitava al cinema con dei bigliettini colorati?”
“I cellulari li avevano vietati” Merida rise, ripensando a quegli anni di spensieratezza “Come potrei dimenticarlo, Guy Reynold mi ha stressata per settimane”
“I cellulari li avevano vietati” Merida rise, ripensando a quegli anni di spensieratezza “Come potrei dimenticarlo, Guy Reynold mi ha stressata per settimane”
“Ehehe...Già...” Mostrò
un falso sorriso, guardando da tutt'altra parte per non
incrociare il suo sguardo, quell'anno aveva rischiato di perdere
l'amicizia di Guy a causa della loro rivalità in amore, per
fortuna
il suo amico se l'era presto scordata, il suo cuore era stato rapito
da Hip Stone, e nonostante tutti quegli anni ora sono felicemente
sposati. Pazzesco.
Non
si era accorto del terribile silenzio che si era creato tra di loro,
tranne forse per l'abbaiare di alcuni cani in sala d'attesa. Era
giunto il momento di fare il grande passo, o almeno una parte.
Forza e coraggio Hiccup.
Merida
intanto si stava togliendo il camice, sistemò le fiale di
antibiotici in una scatoletta e li consegnò ad Hiccup “Fagli
una puntura una volta al giorno per una settimana, ci vediamo
venerdì
per un controllo, ma vedrai che starà molto meglio”
“Lo
spero” Prese
un bel respiro,
facendosi coraggio “Senti Merida,
volevo chiedert...”
“Merida!
Aiutami a tenere fermo quel rottweiler”
“Scusa,
devo andare” La
ragazza si allontanò immediatamente, mentre lui rimase
imbambolato
senza far nulla.
Aveva
perso la sua opportunità.
Prese
Sdentato in braccio e si recò a pagare la visita, ma prima
che
potesse andarsene, si ricordò della gabbia con cui aveva
portato il
suo gatto. Si voltò, notando l'oggetto ancora sul tavolino,
notò
che sullo scaffale che Merida aveva sistemato, vi erano appesi dei
post-it, e il camice che aveva indossato era ancora appoggiato sulla sedia.
Gli
venne in mente un'idea un po' folle.
Hiccup
uscì, tenendo in braccio Sdentato che intanto si riposava,
ormai
esausto. Non aveva fatto in tempo nemmeno a salutare Merida, talmente
impegnata con quel cane.
Prima che potesse raggiungere l'auto, sentì la porta della clinica aprirsi.
Prima che potesse raggiungere l'auto, sentì la porta della clinica aprirsi.
“Hiccup,
aspetta!”
Quando
si voltò vide la ragazza, accanto alla porta semi aperta,
entrambi
si sorrisero, forse un po' imbarazzati, “Senti...Ti.."
"L'hai trovato stupido, vero?"
Lei inarcò un sopracciglio “Che cosa?”
Lei inarcò un sopracciglio “Che cosa?”
“Il
fatto del biglietto, sai, come quando eravamo a scuola. Non sapevo
come dirtelo, sei sempre così impegnata e allora ho pensato
di scrivere...”
“Non
ho visto nessun biglietto” Disse la rossa,
porgendogli la gabbia "Te
la sei dimenticata"
Lui rimase di stucco “Ma...Stai
indossando il camice!” Non ci stava capendo
più nulla, allora
a chi aveva consegnato il biglietto?
Ad
un tratto la porta si aprì nuovamente, Gamba di Pesce
raggiunse i
due ragazzi, teneva in mano un post-it “Ho trovato
questo
biglietto nella tasca del mio camice, c'è scritto se voglio
andare
al cinema con te questa sera”
Fantastico,
si era confuso con i camici.
Perchè
li fanno tutti uguali?! Non potrebbero tenerli personalizzati?
Ma
prima che Hiccup potesse rispondere, l'amico fece le spallucce
“D'accordo, ma bada che non intendo vedere nessun
film horror”
Detto ciò rientrò alla clinica, sotto lo sguardo
divertito di
Merida, che non poté fare a meno di scoppiare in una risata.
“All'inizio
avevo preso per sbaglio il suo camice, era troppo largo non riuscivo
a lavorare!” Disse, tra una risata e l'altra.
Hiccup si sentì
un perfetto idiota.
Ma in compenso Merida sembrò divertirsi “Allora, per sta sera vedo che hai già un impegno” Un piccolo sorrisetto le si formò sul volto, lui annuì, borbottando un “Già”, un po' sconsolato...
Ma in compenso Merida sembrò divertirsi “Allora, per sta sera vedo che hai già un impegno” Un piccolo sorrisetto le si formò sul volto, lui annuì, borbottando un “Già”, un po' sconsolato...
E
di nuovo il silenzio.
Merida
aspettò qualche istante, finchè sembrò
scocciarsi. Fece per andarsene, chiudendo la porta, ma la voce di
Hiccup la fermò
appena in tempo
“Però...”
Lei
si fermò, sbucando col il viso “Sì?”
Forza e coraggio Hiccup.
Forza e coraggio Hiccup.
“Se
vuoi, possiamo uscire insieme domani e...”
Lei
sospirò, come se si fosse liberata di un peso “Non
ci speravo più, Haddock”
ANGOLO
AUTRICE:
Okay,
lo ammetto, non ho idea se la fic sia bella o meno.
L'idea iniziale era di fare una piccola storiella, ma alla fine ho scritto tanto, troppo xD
Tra un po' pensavo di fare una long.
L'idea iniziale era di fare una piccola storiella, ma alla fine ho scritto tanto, troppo xD
Tra un po' pensavo di fare una long.
Niente
di chè, è una storia semplice, nulla di
particolare.
Comunque,
vorrei dedicare questa storia a Phoe,
ho
apprezzato talmente tanto la sua storia, che mi ha fatto venire
l'ispirazione per una
Mericcup.
L'idea è un po' strana, mi è venuta dopo che ho portato il mio cane dal veterinario l'altro giorno, mentre l'idea dei bigliettini è una cosa davvero successa nella mia classe, ho voluto mischiare entrambe le cose xD
L'idea è un po' strana, mi è venuta dopo che ho portato il mio cane dal veterinario l'altro giorno, mentre l'idea dei bigliettini è una cosa davvero successa nella mia classe, ho voluto mischiare entrambe le cose xD
Il
nome di Gamba di Pesce è Christopher per il semplice motivo
che è
il suo doppiatore originale, volevo troppo inserirlo xD
Jack Frost sarà impossibile non riconoscerlo, mentre Guy Reynold ed Hip Stone sono i protagonisti del film “I Croods” Un bellissimo film della Dreamworks, se non l'avete visto ve lo consiglio assolutamente. I loro cognomi sono quelli dei loro doppiatori originali.
Spero di averli resi abbastanza IC, Hiccup mi sa di tenero e l'idea di vederlo così impacciato mi ispirava un casino, poi ce lo vedo. Sdentato l'ho trasformato in un simpatico gattino nero, diciamo che quello che ci rimette nella fanfiction è lui, poveretto xD
Jack Frost sarà impossibile non riconoscerlo, mentre Guy Reynold ed Hip Stone sono i protagonisti del film “I Croods” Un bellissimo film della Dreamworks, se non l'avete visto ve lo consiglio assolutamente. I loro cognomi sono quelli dei loro doppiatori originali.
Spero di averli resi abbastanza IC, Hiccup mi sa di tenero e l'idea di vederlo così impacciato mi ispirava un casino, poi ce lo vedo. Sdentato l'ho trasformato in un simpatico gattino nero, diciamo che quello che ci rimette nella fanfiction è lui, poveretto xD
Bhè,
non so che altro dire, spero che la storia sia piaciuta.
Ringrazio
chi la leggerà e ringrazio chi non si schiferà,
di solito amo le
long, perché mi piace dilungarmi (non si è visto
eh?), quindi ho
sempre una paura matta che le One Shot che faccio non
piacciano.
Evviva la mia schifosa autostima!
Evviva la mia schifosa autostima!
…....
Bhè
ora la smetto.
Ci
vediamo il prossimo anno!