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Autore: franciii    01/01/2014    2 recensioni
"Un tavolo, sei uomini, una pistola e un solo proiettile.
Andava tutto bene".
[Partecipa al contest "Character Death contest! (slash)" indetto da Dollarbaby sul forum di EFP]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Still in spin:

 

La pistola fece il giro del tavolo e poi arrivò a lui.
Cinque paia di occhi lo fissavano.
Mark prese la pistola in mano senza fare una piega. Andava tutto bene.
Era andato lì per quello alla fine. Era andato lì perché non se la sentiva di uccidersi da solo, aveva bisogno di una spinta. Questa era la sua spinta.
Un tavolo, sei uomini, una pistola e un solo proiettile.
Andava tutto bene.

Mark chiuse quei dannati occhi rossi che si ritrovava. Quante volte Justin lo aveva preso in giro, diceva sempre che erano diventati così per tutta la passione che aveva dentro. Tutta quella lussuria doveva mostrarsi in qualche modo. Piegò le labbra in una smorfia che doveva essere un sorriso.
Era doloroso pensare a Justin e tutto lo portava a pensare a lui. Ogni volta che si guardava allo specchio pensava a quante volte lui e Justin avevano fatto l'amore. Gli mancava. Gli mancava terribilmente.

Si puntò la canna della rivoltella alla tempia, era calda. Questo non era il momento in cui avrebbe dovuto sentire la paura colargli lungo la schiena? Non era il momento in cui avrebbe dovuto capire la gravità della cosa che stava per fare? Che non ci sarebbe stato ritorno?
Però non sentiva nulla, solo sollievo.
Dopo tutto quel tempo passato a soffrire un piccolo pezzetto di metallo conficcato nella sua testa non sembrava nulla.

Dopo tutto lo stava facendo per stare con Justin.
Sarebbe morto e poi lo avrebbe incontrato di nuovo vero? Con le braccia aperte e un sorriso sulle labbra. Le sue braccia forti, il suo profumo...
E se non lo avesse incontrato? E se tutte le fantasie che aveva coltivato in cui mesi non fossero che mere illusioni? Magari sarebbe morto e basta. Nessun incontro, nessun abbraccio. Nulla. Solo una lunga eternità da passare da solo sotto terra. Ecco questo gli fece stringere lo stomaco dalla paura. Sentì letteralmente ogni nervo del suo corpo mandare impulsi di panico al cervello. Una vita senza Justin la poteva anche quasi sopportare, ma un'eternità...

Sapeva che ci stava mettendo tanto tempo, troppo. Doveva fare in fretta prima che il coraggio lo abbandonasse del tutto. Nessuno comunque si prese la briga di mettergli fretta. Lasciarono che quell'uomo dall'aspetto così strano- le labbra voluttuose e languide, il sopracciglio spezzato e gli occhi in fiamme- si prendesse il suo tempo.

Con un gesto ormai meccanico si scostò i capelli castani dalla fronte. Quando era piccolo e aveva paura di qualcosa, sua mamma gli diceva sempre che bastava fare il primo doloroso passo e poi tutto sarebbe venuto da sé. Questo era il suo primo passo: strinse con forza la pistola e lasciò che la fortuna decidesse per lui. Sperò che per una volta questa fosse dalla sua parte.Un colpo.
La mano che si accasciava. La pistola che cadeva. Il corpo ormai morto.
Qualcuno disse però che sulle labbra gli era comparso un sorriso.

 

 

 

Note:
Questa storia partecipa al contest citato nell'introduzione. Appena saprò i risultati li pubblicherò :) Speriamo in bene!
Grazie mille a chi legge e chi recensisce (su siamo ancora sotto Natale quindi fatemi un bel regalino).
Un bacio
franciii

  
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