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Autore: bolt    03/01/2014    0 recensioni
Nella città dell’amore qualche anno prima dei tumulti abitava una bella ragazza con la sua piccola e dolce figliola. Kurenai camminava per le vie della città sconvolta dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Doveva trovare al più presto un posto dove stare con sua figlia e una maniera per provvedere a lei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Erano passati molti giorni e alla locanda nulla era cambiato per la piccola Hinata. Puliva tutto il giorno o doveva cucinare. In più, sopportava anche i capricci di Sakura. Il peggio non era ancora finito. Ino, la seconda figlia di Kabuto ora pretendeva di non dover più svolger i suoi compiti, come faceva la sorella. Ino imitava Sakura in tutto e quindi anche nei capricci. Hinata ora doveva lavorare il triplo. La sorella che all’inizio le era sembrata buona poiché l’aiutava spesso nei lavoretti, si era trasformata in una ragazzina viziata. Kabuto: Hinata muoviti porta dentro i giochi di Ino o si romperanno. Li ho appena acquistati in città. Ino: ho fame, ho fame. Sakura: hinata prepara la merenda. Hinata: sì. Karin: anche per me qualcosa da mangiare. Hinata: sì. Kabuto: bene bene altri soldi dalla signorina Kurenai. Hinata: la mamma ha scritto. C’è qualcosa per me? Una lettera o un fiocco? Kabuto: no mocciosa. Vai a lavorare. Hinata: siete sicuro signore, mia madre aveva detto che mi avrebbe scritto. Kabuto: taci, non c’è nulla per te. La tua mamma forse non aveva voglia di parlare con una bambina cattiva che non lavora duramente. Hinata: la mia mamma non lo farebbe mai. La piccola si girò di colpo e tornò alle sue faccende con grande forza. Kabuto rimase colpito e allo stesso tempo il sangue ribolliva nelle sue vene. Una mocciosa aveva osato rispondere a un uomo come lui. Intanto in città e precisamente nel laboratorio tessile del sindaco, Kurenai lavorava alcune stoffe. Quel giorno, per la prima volta, la ragazza avrebbe incontrato il sindaco che le aveva permesso di lavorare lì, perché era grazie a lui che tante ragazze in città trovavano un buon lavoro. Ten ten: ragazze questo è il signor Kakashi, il vostro datore di lavoro e il vostro sindaco. Ha aiutato molta gente in città. Kakashi: suor Ten ten lei non dovrebbe elogiarmi così. E poi preferisco essere considerato un amico e non un sindaco. Incute un po’ di paura, vero ragazze? All’improvviso Kurenai iniziò a tossire e Kakashi le si avvicinò. Kakashi: mia cara dovreste riposarvi ogni tanto. Kurenai: grazie signore. Ma non posso, ho delle cose importanti da fare. Kakashi: non si trascuri. Fa freddo in questo periodo e ci si ammala facilmente. Se ha bisogno di qualcosa venga da me, provvederò io a tutto. Kurenai: sto bene. Ma grazie lo stesso. Il signor Kakashi rimase colpito dalla forza della ragazza e intendeva saperne di più. Voleva aiutare la gente perché aveva imparato dal suo passato che nella vita non esiste solo la cattiveria ma c’è sempre qualcuno che ti tende una mano.
  
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