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Autore: Show a little Faith    04/01/2014    3 recensioni
"Potrei passare ore ad osservarlo negli occhi, a cogliere ogni ombra e ogni scintilla che li attraversa.. potrei passare la vita ad accarezzarlo, a baciarlo.. a prendermi cura di lui."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo l’orologio impaziente, è da poco passata mezzanotte.. il concerto dovrebbe essere quasi finito, Bruce sta probabilmente suonando gli ultimi pezzi, i più scatenati, quelli che fanno andare in delirio la folla e su di giri lui. Sono sempre stati i miei pezzi preferiti quelli.. una distesa di teste che si alzano e si abbassano al ritmo della musica e il suo corpo che emana euforia e pazzia da ogni centimetro della sua superficie.. Non restare ammaliati da lui è estremamente difficile, non farsi catturare dalla sua esplosiva personalità impossibile..
Controllo nuovamente l’orologio, mezzanotte e dieci.. alzo lo sguardo e mi osservo allo specchio. Dal bordo della vasca, dove sono seduta, riesco a scorgere solo il riflesso della mia testa.. oggi sono decisamente più pallida del solito, il contrasto con i capelli rosso fuoco è impressionante. Nonostante la stanchezza del volto che sto osservando sia innegabile, non riesco a non notare la scintilla di gioia che attraversa quegli occhi.. sorrido, prima debolmente, poi sempre più convinta, ad un tratto il sorriso si trasforma in una leggera risata che proprio non riesco a trattenere.. sono stanca sì, ma felice.
Il mio sguardo si poggia sui quattro test di gravidanza che mi hanno tenuta impegnata per gran parte del pomeriggio e quasi tutta la serata, la vista delle due linee rosa presenti su ogni test mi procura un brivido lungo la schiena, sono così felice che correrei nella camera matrimoniale di questa bellissima suite per svegliare i miei due splendidi bambini e dargli la notizia. La voglia di condividere questa gioia è tale che mi alzo in piedi e apro la porta, diretta verso il letto dove Evan e Jess dormono tranquilli.. poi all’improvviso mi torna in mente  tutta la fatica fatta per addormentarli qualche ora prima e decido di non rendere vani gli sforzi della serata.
Il ricordo delle scorribande dei miei due bambini prima di andare a letto fa allargare ancora di più il già enorme sorriso che porto stampato sul volto da ormai cinque minuti abbondanti. Qualche ora fa il divano era l’isola appena scoperta da Capitan Evan e le tre sedie del salottino erano il suo vascello pirata; Jess, con il passo insicuro di una bimba che cammina da appena quattro mesi, inseguiva Evan da un posto all’altro della stanza, ammaliata e leggermente intimidita dalla foga del fratello che si agitava e urlava “terra! terra!” “ma questa è un’isola del tesoro!” “All’arrembaggio!”.
Il tratto distintivo di Capitan Evan era una bandana rossa. La bandana rossa.. Sono un paio di settimane che Evan si rifiuta di togliere dalla testa quella bandana. L’ha trovata nella valigia di Bruce una sera e da allora la indossa a pranzo, quando andiamo al parco giochi, quando gli faccio il bagno, quando guarda il suo cartone preferito.. insomma, sempre! Devo aspettare che si addormenti per levargliela con delicatezza e darci una bella lavata, sperando che la mattina sia asciutta e pronta per tornare ad essere la coperta di Linus del mio bambino. Ogni bimbo del mondo, quando guarda il suo papà, non vede l’uomo che egli è, vede un supereroe.. questa bandana è il modo di Evan di dire al suo papà “Sei il MIO supereroe, mi piace guardare spiderman in tv, ma sei tu il supereroe che preferisco, da grande voglio essere te!”.. Gli uomini Springsteen comunicano così, usano gli occhi, i gesti, i silenzi.. con il tempo sto imparando a capirli anche io.
Il cigolio della porta d’ingresso che si apre mi riporta al presente.. ormai è l’una di notte! Bruce è tornato.
 
“Bruce!” esco dal bagno e gli corro incontro. Prima che lui possa rendersi conto di quello che sta succedendo gli salto in braccio, chiudo le mie braccia attorno al suo collo mentre con le gambe gli circondo i fianchi. Gli do un piccolo bacio sotto l’orecchio e sussurro “Mi sei mancato da morire.. questo concerto mi è sembrato eterno!”. Sento le sue braccia cingere i miei fianchi con decisione, “Ciao piccola, mi sei mancata anche tu” la sua bocca, a contatto con la pelle del mio collo, si curva in un sorriso,
“A cosa devo quest’accoglienza? Va tutto bene?”.
Questo sarebbe il momento perfetto per introdurre l’argomento ‘sono di nuovo incinta’, ma qualcosa mi blocca, le parole giuste si rifiutano di uscire dalle mie labbra.. questa gravidanza non era programmata, siamo nel bel mezzo del suo tour.. e se la sua reazione non fosse entusiasta come quando gli ho annunciato di aspettare Evan e Jess? Come reagirei io? E se non fossi ancora pronta a prendermi cura di tre esseri umani? Forse mi sopravvaluto, appena me la cavo con due, come faccio ad essere la mamma che vorrei con ben tre bambini piccoli? 
In un attimo la mia mente è invasa da mille paure. Un peso sullo stomaco mi impedisce di emettere qualsiasi suono quindi mi limito a stringermi ancora di più a lui, affondo la testa nell’incavo del suo collo, respiro a fondo facendomi inebriare dal profumo della sua pelle e cercando di tenere a bada gli ormoni che, senza dubbio, sono i responsabili di questo mio repentino cambio d’umore.
“Hei piccola qualcosa non va? I bambini stanno bene?” ecco.. l’ho fatto preoccupare con questo silenzio immotivato, sono una sciocca!
“Sì, sì i bambini stanno bene, è tutto ok.. scusa ma mi ero persa fra i miei pensieri” sciolgo l’abbraccio disperato in cui l’ho tenuto avvolto finora e mi allontano leggermente da lui per poterlo guardare.. è così bello che sento una leggere fitta al cuore, a volte ho l’impressione di non essere in grado di reggere tutto l’amore che provo per lui, è come se il mio cuore non fosse abbastanza grande per un amore simile. Potrei passare ore ad osservarlo negli occhi, a cogliere ogni ombra e ogni scintilla che li attraversa.. potrei passare la vita ad accarezzarlo, a baciarlo.. a prendermi cura di lui.
Gli sfioro le labbra con un bacio lento e delicato, “I bambini si sono addormentati nel nostro letto, andiamo da loro?” lui mi sorride, mi prende il viso tra le mani e mi bacia prima sulle labbra e poi sul naso “Mi manca così tanto averti con me sul palco.. mi fai sentire l’uomo che vorrei essere.. questa sera mi siete mancati molto tutti e tre.. andiamo dai bambini!”
 
Entriamo di soppiatto nella camera da letto, i piccoli dormono profondamente ciascuno nella propria, scomposta ma abituale posizione. Sposto delicatamente un cuscino che, non si sa come, è finito al bordo del letto e mi stendo di lato così da poter osservare al meglio i miei due splendidi capolavori. Bruce mi imita, si abbandona sul morbido letto parigino e mi cinge il fianco con un braccio mentre io apro leggermente le gambe per permettere ad una delle sue di insinuarsi nel mezzo.. i nostri corpi aderiscono alla perfezione.
Sento il gesto leggero ma deciso di mio marito che mi accarezza il ventre, se sapesse che non sono l’unica persona che sta accarezzando! Un altro sorriso mi illumina il volto, sta sera proprio non riesco a trattenere le mie emozioni, di qualunque natura esse siano. Bruce non nota il mio esagerato sorriso, è incantato a guardare i nostri bambini; lo sento sussurrare “Ti rendi conto che li abbiamo fatti noi?? Io non riesco ancora a crederci.. In quei due bambini c’è parte di te e parte di me.. Sono bellissimi”
Gli prendo la mano che mi accarezza il ventre e ne bacio il palmo, percepire l’amore che prova per i nostri figli mi emoziona, “Sì lo sono, abbiamo fatto un ottimo lavoro”
“Abbiamo? Io non ho fatto quasi nulla piccola, TU hai fatto un ottimo lavoro! E continui a farlo ogni giorno.. sei una mamma favolosa!”
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, era proprio quello che avevo bisogno di sentire in questo momento. Mi giro verso di lui, dando così le spalle ai bambini, lo guardo negli occhi, gli prendo il volto fra le mani e lo bacio. E’ un bacio lungo, intenso e liberatorio.. appena le nostre labbra si separano con un filo di voce sussurro “Grazie”, lui mi abbraccia forte “E di cosa? E’ la verità! Sei sicura che vada tutto bene?”
..ci siamo, questo è il momento giusto.. sono pronta..
 forse no.. non so che dire!
Oh avanti Patti, è tuo marito! Non devi mica fare un comunicato stampa!
Alzo lo sguardo, fisso i miei occhi nei suoi.. e improvviso: “Va tutto bene.. c’è una cosa che devo dirti però.. prima, quando accarezzavi la mia pancia.. non stavi accarezzando solo me”
Lo vedo sbarrare lentamente gli occhi e curvare la bocca in un sorriso “Oddio.. oh mio Dio.. Aspettiamo un bambino??! Davvero? Non è una scherzo, giusto?”
“No che non sto scherzando! E’ da quando sei arrivato che cerco di dirtelo ma non sapevo come.. questa volta non era programmato, siamo nel mezzo del tuo tour e..non sapevo come l’avresti presa..”
lui con un dito mi zittisce delicatamente “Ma sei impazzita??! Non sono mai stato così felice in vita mia! Anzi, così felice lo sono già stato.. due volte! Sto scoppiando dalla felicità!”
Non riesco a contenere l’ennesimo sorriso mentre lui mi abbraccia con slancio. Mentre sono avvolta fra sue braccia lo sento scoppiare in una risata rumorosa ed eccitata, ad alta voce mi dice “Lo senti il mio cuore?? Non so se regge questa botta di emozioni!” Scoppio a ridere anche io, quanto sono stata stupida a dubitare della sua gioia! Maledetti ormoni, tutta colpa loro!
“Sapessi il mio!” gli rispondo, tremante dall’emozione.
Come due scemi continuiamo a ridere fragorosamente, abbracciati e felici.
Ad un certo punto, alle mie spalle sento  la vocina stupita di Evan che, assonnato e confuso chiede: “Cosa succede, mamma? Papà!! Sei tornato!”, nel frattempo Jessica ha iniziato a piagnucolare, infastidita dagli schiamazzi notturni dei suoi pazzi genitori.
Mentre Evan si lancia addosso al papà che, grazie a Dio, lo prende al volo, io accendo la luce della camera, prendo in braccio Jess e mi sistemo vicino ai miei uomini. Lancio un occhiata d’intesa a Bruce che mi sorride estasiato, ricambio il sorriso e, rivolta ai bimbi dico: “Dato che siete svegli.. io e papà vorremmo dirvi una cosa.. ”   
 

**** quando l'autrice ruba qualche riga****
Sono stata incerta fino all'ultimo se pubblicare o meno questo capitolo.. è la prima volta in vita mia che scrivo, voi ragazze di questo sito mi avete ispirata! Quindi da voi voglio ASSOLUTA sincerità.. io non riesco ad essere obiettiva.. non mi piace com'è venuto, sono insoddisfatta di quanto fatto.. di sicuro sarà pieno di errori.. oddio.. nella mia testa era ben diverso! Comunque, voi non trattenetevi, siate sincere/spietate :) 
  
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