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Autore: Martina_Yuki    04/01/2014    1 recensioni
Ciao a tutti!
Oggi faccio il mio ingresso nel mondo di EFP con questa storia scritta a 6 mani.
La protagonista sono io e altre due mie amiche (Gallifrey_96 e FluffyJpeg), comuni mortali, che un martedì mattina vediamo realizzarsi il nostro sogno: incontrare il Dottore.
Ma come al solito niente filerà liscio perchè il Dottore è in un mondo parallelo e il suo TARDIS è scarico.
A tutto questo si aggiungono morti improvvise e la comparsa di un alieno che tecnicamente non dovrebbe esistere.
Sperando di strapparvi un sorriso, buona lettura!
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-M... Mi ha preso in braccio?!- la voce di Lara rimbombò per tutto il TARDIS. -Perché non mi avete svegliato?-
-Sssh, cosa ti urli! Non ti abbiamo svegliato, prima di tutto perché appunto stavi dormendo, e secondo, se ti avessimo svegliato non ti saresti più staccata da lui.- disse Iris piegando il proprio pigiama, infilandolo nella borsa ordinatamente.
-Ma non è ver...- si bloccò, vedendo le sue amiche fermarsi dal sistemare le proprie cose, a fissarla, con la faccia di chi sa cosa sta dicendo.
-Okay, forse avete ragione, ma... insomma, mi ha preso in braccio!- Lara prese in mano un cuscino, mettendosi a stritolarlo, tanto che se fosse stato vivo sarebbe morto strozzato dopo meno di dieci secondi. Non contenta, si mise pure a gongolare.
Iris sospirò, scuotendo la testa, mentre completava di riordinare la sua cartella.
Uno sbadiglio improvviso le fece ricordare la notte appena passata.
Era rimasta sveglia insieme ad Alex, fino alle due e mezza, ma poi avevano ceduto pure loro al sonno, così, sotto ordine del Dottore, che a differenza loro non aveva dormito affatto, si erano ritirate ognuno nel proprio letto: Alexandra nel letto matrimoniale con Lara, e Iris nel letto singolo. Erano talmente stanche che dopo pochi minuti si erano ritrovate nel mondo dei sogni.
Nonostante le poche ore di sonno, entrambe si sentivano abbastanza riposate da poter affrontare la giornata che gli si presentava davanti.
-Ragazze, se volete la colazione è pronta!- la voce del Dottore riportò i pensieri di Iris al presente.
-Arriviamo!- Alex fece per uscire dalla camera, quando vide che Lara era ancora sdraiata sul letto, con gli occhi ancora persi nel vuoto e un sorriso da ebete stampato in faccia. -Lara! Forza, altrimenti faremo tardi!-
-Eh? Ah, arrivo subito!- in fretta e furia si tolse anche il suo pigiama, e vestita, raccolse la sua borsa, pronta anche lei a raggiungere la cucina.
Tutte e tre raggiunsero la stanza a passo veloce, dove il Signore del Tempo era già accomodato su una sedia e si stava mangiando quella che sembrava marmellata... Ovviamente senza cucchiaino.
-Ma lo sai che esistono anche i cucchiai, vero?- Iris si sedette di fronte a lui, seguita da Alexandra alla sua destra e la riccia alla sua sinistra. Molto con calma cominciarono a servirsi di tutto il ben di Dio che gli si presentava sul tavolo, con un paio di torte, brioches e muffin (sicuramente alla banana), fette biscottate, marmellata, accompagnati da delle brocche contenenti latte, caffè e cioccolata e succo.
Il Dottore lanciò un'occhiata, quasi offesa, alla mora, di fronte alla domanda appena posta.
-Certo che so che esistono anche i cucchiai, ma si dà il caso che preferisca mangiare la marmellata senza!-
-Dottore, ma non è educato!- disse Lara, sorseggiando la sua tazza di tè.
-D'accordo, d'accordo! Prendo un cucchiaio!- si alzò e presa la posata si sedette di nuovo, potendo ritornare a mangiare finalmente tranquillo la sua marmellata. -Oh, Lara, a proposito, hai dormito bene stanotte? Ieri sera sembravi stanca.-
-S... Sì, sì! Ho dormito più che bene.- un leggero colorito rosso le apparve sulle guance, ripensando al gesto di lui, la notte prima.
-Un'altra cosa... Che orario fate oggi a scuola?- chiese lui, mangiandosi l'ultimo cucchiaio del composto alla frutta.
-Oggi? E' venerdì... quindi fino all'una! Ci aspetterai, vero...? - Iris guardò il Signore del Tempo posare il barattolo, ormai vuoto, e rivolgere un sorriso a tutte e tre.
-Certo che vi aspetto.-
Alex lanciò un'occhiata alle due amiche.
Conoscendo il Dottore, sapevano che sarebbe stato capace di dire loro una bugia, per poi aspettare che fossero uscite uscite dalla macchina del Tempo e partire, senza tanti neanche saluti.
-Come facciamo a sapere che non te ne andrai fra cinque minuti?-
-Non lo farò, ve lo prometto. Andarmene ora, o fra cinque minuti, mi è completamente indifferente. Sono qui da quattro giorni, per cui qualche ora in più non mi costa nulla. Beh, a parte l'attesa. E la noia. E...-
-Sì, sì, va bene, ti crediamo!- fece Iris, alzandosi in piedi dalla sedia e mettendosi in spalla la cartella. -Ma guai a te se quando torneremo qui non ti troviamo più!-
-Allora ci si vede più tardi. Io aggiusterò ancora un paio di cose...-
-Perfetto! A dopo!- tutte e tre raggiunsero l'uscita della cucina e senza neanche troppi problemi, anche dal TARDIS.
Il Dottore non si alzò subito da tavola, rimase invece seduto per qualche altro minuto, giocherellando con il barattolo di marmellata, che nel frattempo aveva ripreso in mano.
Gli venne da sorridere ripensando ai pochi giorni appena passati e alle sue tre amiche che si era ritrovato come compagne di avventura.
Ragazze davvero particolari, se non strane, che senza troppi problemi avevano accettato l'idea che lui non fosse una bambola gonfiabile (come aveva teorizzato inizialmente Alex), ma che fosse il Dottore. Il vero Dottore, e non solo un personaggio di pura fantasia, tirato fuori da una serie televisiva inglese.
Stranamente, pensò, non si era mai posto il dubbio se ci fosse stato un mondo parallelo come quello, nel quale lui fosse solo una storia, forse perché non riusciva a vederla come questo gran racconto avvincente.
...Evidentemente lo era, a giudicare dall'entusiasmo di Iris, Alexandra e Lara.
Il Signore del Tempo si alzò finalmente dalla sua seggiola, per poi dirigersi verso la sala consolle e, trovato il Biogeneratore, prese il cacciavite sonico e lo lanciò un paio di volte in aria.
-Ah! Allora, vediamo come posso fare per farti funzionare correttamente e collegarti al TARDIS!-
Scannerizzò l'aspirapolvere e per una buona ora non fece altro che premere pulsanti, stando sempre attento a non premere quello che avrebbe liberato ELMEM.
-Ma che razza di...! Ma quella zia da dove l'ha tirato fuori un aggeggio del genere?! E' un completo e proprio disastro. Non si può aggiustare una parte che se ne rompe un'altra!-
Il Dottore premette un ennesimo bottone, quando una piccola esplosione lo fece cadere all'indietro.
-Va bene, non vuoi funzionare! Ci rinuncio... per ora.- lo indicò con un dito, poi si voltò e preso il lungo cappotto, uscì dalla cabina, respirando a pieni polmoni l'aria fredda di marzo.
Si mise a gironzolare intorno al liceo, quando si fermò vicino ad una finestra.
Una classe di media misura, era occupata da almeno una trentina di alunni che, a giudicare dalle loro facce annoiate, la loro prof gli stava spiegando una noiosa lezione.
In una delle ultime file dei banchi, c'erano Iris, Lara e Alex.
Quest'ultima prendeva appunti, la riccia osservava l'insegnante con fare annoiato. Il problema era la mora, che aveva uno sguardo perso nel vuoto, tipico di chi ha la testa più di là, che di qua.
Sorrise ripensando alle loro parole, ovvero che la cosa più terrificante che potesse accadergli in quel pianeta erano le interrogazioni o le verifiche.
Una persona normale, dopo aver affrontato l'alieno blu, avrebbe cambiato idea, ma loro no, avrebbero preferito affrontare altri mille di quegli alieni, piuttosto che affrontare un'interrogazione in quella scuola.
All'improvviso, come se fosse caduto un meteorite davanti ai loro occhi, tutti gli alunni sussultarono sulle proprie sedie, come risvegliatisi da un coma.
Ascoltando meglio, il Signore del Tempo sentì il suono di una campanella.
Fece per andarsene, quando vide che le tre studentesse lo avevano notato, e che ora lo stavano salutando con un sorriso a trentadue denti.
Lui alzò una mano per contraccambiare il saluto, per poi allontanarsi e ritornare nella sua macchina del Tempo.
Si ritrovò di nuovo nella sala consolle a fissare l'aspirapolvere, dalla quale usciva ancora un po' di fumo a causa dell'esplosione avvenuta poco prima.
Sospirando, si rimise a mettere le mani nel Biogeneratore, sperando che fosse la volta buona in cui sarebbe riuscito ad aggiustarlo e partire per il suo Universo.
Se non fosse stato per le tre tipette, e quel cavolo di aspirapolvere, se ne sarebbe già andato, ma come avrebbe potuto andarsene così, senza neanche salutare? In fondo quelle ragazze non se lo meritavano proprio, anzi, si sentiva quasi in dovere di farlo, dato che nonostante le loro stranezze e modi di fare, la promessa l'avevano mantenuta. Ora era il suo turno.
Vari beep-beep riempirono il silenzio che aleggiava nella cabina blu, accompagnato dal tipico suono dell'aspirapolvere.
-Ooh, sì! Bravo ragazzo, così si fa!- aprì un mini cassetto del Biogeneratore da cui estrasse due lunghi cavi, e tirandoli li portò fin sotto la consolle, collegandoli finalmente al TARDIS.
Come premuto un interruttore, in tutta la cabina aumentarono con maggiore intensità le luci, segno che la macchina si era ricaricata completamente.
-Ah, sì! Bentornata ragazza mia! Ora sì che si ragiona!- il Signore del Tempo cominciò a saltellare intorno alla consolle e come se non aspettasse altro da secoli, imposto tutte le coordinate che gli servivano per tornare da dove era venuto, lasciando solo in sospeso l'ultima manovra da fare, ovvero tirare la leva.
Soddisfatto del suo lavoro, guardò che ore erano: le dodici meno dieci. Un' ora e sarebbe partito.
Si sedette sulla poltroncina mezza sgualcita e appoggiati i piedi vicino al cilindro azzurro, si mise a giocherellare con il suo amato cacciavite sonico.


*         *        *
 

Nello stesso istante, in una delle tante aule di quel liceo artistico, tre ragazze stavano affrontando, non solo una dolorosa lezione di storia, ma anche l'idea che da lì, a un'ora, avrebbero guardato il loro eroe andarsene per sempre, costringendole a ritornare le semplici studentesse che erano, e non a delle salvatrici del loro pianeta.
Nonostante questo, non avrebbero mai permesso di trattenerlo per l'eternità, non solo perché questo avrebbe riscritto il suo futuro, ma anche come rispetto nei suoi confronti.
Che lui fosse lì, era solo un caso, un' eccezione e un' enorme colpo di fortuna per le tre ragazze.
In quell'ora, Iris, Alex e Lara ebbero l'effettiva conferma che il tempo fosse relativo, perché passo anche troppo velocemente, per i loro gusti.
Appena sentita la campanella suonare, a tutte e tre era venuta una stretta al cuore, e con molta calma si erano avviate per il corridoio per raggiungere l'uscita, come a voler rallentare quel poco tempo che ormai rimaneva prima dell'ultimo saluto.
Si fermarono proprio poco prima di attraversare la porta a spinta, che stava all'ingresso, dove Iris aveva incontrato quattro giorni prima il Dottore.
-Siete pronte?- Alex guardò le amiche, prima di spingere la porta.
-No... Per niente.- disse Iris, lanciando un' occhiata al TARDIS semi-nascosto, chiedendosi ancora come nessuno l'avesse ancora notato.
-Andiamo e basta.- Lara prese la mano della mora, tirandola verso la macchina del Tempo.
Le si leggeva in volto che non era minimamente pronta per un addio, ma sapeva che era la cosa giusta da fare.
Arrivò per prima davanti alla cabina blu, e quando fece per aprire l'entrata un leggero sorriso le comparve in volto, accorgendosi che il TARDIS era di nuovo vivo.
-Ragazze!- il Dottore comparve da dietro una delle tante stanze della macchina. -Visto? Non sono geniale? Sono riuscito a far funzionare quel Biogeneratore!- si mise a gongolare sui propri piedi.
-Sì, davvero... meraviglioso.- Iris abbassò lo sguardo, triste. -E' ora, non è vero?-
Il Signore del Tempo la guardò colpito, come sorpreso di quella domanda.
-Beh, direi di sì. E' ora. Vi porterei con me, anche solo per un giro, ma proveniamo da mondi diversi e...-
-...E non sarebbe giusto.- lo interruppe Alexandra. -Dottore, non è necessario che tu dica nulla. E' giusto che tu ritorni nel tuo Universo e noi rimaniamo qui, a fare le liceali che siamo.-
-Sì... Hai ragione.-
Nel TARDIS calò il silenzio. Alex si chiese perché avesse parlato a quel modo, così freddo e non da lei. In realtà avrebbe voluto abbracciarlo, ma non riusciva a muoversi.
Anche Iris e Lara avrebbero voluto dire o fare qualcosa per rendere meno triste quello che doveva essere un saluto, ma erano come bloccate e un enorme magone impediva loro di spicciare anche solo una parola.
-Allora, si va...- disse il Dottore, cercando di sorridere, con le tre ragazze che cominciarono ad indietreggiare verso l'uscita, senza però avere il coraggio di distogliere lo sguardo da lui, e di uscire da quella meravigliosa e tanto agoniata cabina blu della polizia.
Ma proprio quando ormai avevano aperto l'uscio e Lara sembrava aver recuperato quel poco di coraggio necessario anche solo per dire un 'Ciao', il Signore del Tempo abbassò la leva.
Fu in quell'istante che accadde l'improbabile: il Biogeneratore ebbe un sovraccarico di energia, dovuto al dover supportare una Macchina del Tempo, e anche se l'aspirapolvere si spense per un millesimo di secondo, quest'ultimo bastò all'alieno per liberarsi.
Le ragazze non fecero nemmeno in tempo a sentire il 'Scappate!' da parte del Dottore, che si ritrovarono a due centimetri dal naso ELMEM e sentirsi poi scaraventare fuori dal TARDIS.
L'ultima cosa che videro prima che quest'ultima chiudesse le porte e sparisse, fu il Signore del Tempo puntare il cacciavite sonico a quel maledetto aspirapolvere e guardarle.
-NO!- Lara scattò in piedi, giusto un secondo prima che la cabina scomparisse del tutto sotto i loro occhi increduli e disorientati.
Iris si alzò da terra, ancora mezza stordita dopo il volo appena fatto, si avvicinò all'amica che non smetteva di fissare l'ormai vuoto di fronte a sé.
-E'... Andato. E io non sono riuscita a dirgli nulla!- si voltò verso la mora, che d'istinto abbracciò, in cerca di consolazione. Anche Alex le si avvicinò, mettendole una mano sulla spalla.
Rimasero così per qualche minuto, senza riuscire a dire nulla, quando si “ripresero”, ognuna si rimise in spalla la propria cartella e con gli occhi lucidi, uscirono dal cortile della scuola, per andare alla fermata del pullman e aspettare.
Nessuna delle tre voleva dividersi e tornare alle proprie case, ma restare unite in quel momento sembrava una scelta senza senso.
Iris fu la prima ad andarsene con il bus, poi fu il turno di Alex, che si incamminò verso casa.
Lara invece raggiunse il parcheggio posto di fronte alla scuola, e seduta sul marciapiede, si mise ad aspettare sua madre. Non riuscì a fare a meno di guardare il cielo, sperando di poter rivedere il suo Dottore, ma sapeva bene che non sarebbe tornato indietro. Non per loro.

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Note d'autore:

Yuki: Yaay, non so che cavolo mi è preso, ma non ho mai aggiornato così tanto in fretta! :D
Sarà che poi è anche corta, questa nona parte... ma bando alle ciance, allora, che ne pensate gente? Sì, sì, lo so, anzi, lo sappiamo: questo penultimo capitolo è stato traumatico nel finale. Non avete idea della tristezza che provavo mentre lo scrivevo!
Oh, giusto, questa volta l'intero capitolo l'ho scritto io! Per cui se vedete degli errori o degli orrori, colpa mia. Nel caso fatemelo sapere in una recensione.
Il decimo capitolo sarà l'ultimo, e sicuramente arriverà fra pochi giorni, anche perché è molto corto e ci sarà anche, mmh... come chiamarla... Una sorpresa? Beh, insomma, vedrete!

Concludo queste note d'autore con un particolare ringraziamento alle ultime due persone che ci hanno lasciato una recensione e anche alle persone che hanno solo letto. Davvero, grazie mille! *abbraccia*

Un saluto a tutti da tutte e tre! ^^
  
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