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Autore: badluna    05/01/2014    1 recensioni
Una nuova avventura attende il giovane Stiles, ma in questo caso verrà affiancati dalle due persone che ognuno di noi vorrebbe avere al proprio fianco in caso di pericolo.
Come potrà Stiles portare di nuovo la calma a Beacon Hills?
L'avventura vi aspetta.....
"La carrozzeria nera lucida risplendette sotto il sole di primavera, la gente della cittadina si voltava ad osservarla come se stesse percorrendo le strade in una sfilata."
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chris Argent, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Only Human

di Badluna





Call Me







La carrozzeria nera lucida risplendette sotto il sole di primavera, la gente della cittadina si voltava ad osservarla come se stesse percorrendo le strade in una sfilata.

L’auto venne posteggiata al bordo della strada davanti ad un motel dall’aria allegra e pulita, i due passeggeri scesero dal mezzo sgranchendosi i muscoli della schiena e delle gambe, raccogliendo la giacca appoggiata allo schienale del sedile l’uomo più alto si incamminò verso l’entrata dello stabile dirigendosi alla reception per poter affittare una camera.

L’altro ragazzo l’osservò allontanarsi e con un gesto fluido si tolse anch’egli la giacca per poi appoggiarla sul tettuccio dell’auto, spostandosi sul retro della macchina accarezzò con la mano le curve dell’impala.

-Per essere primavera fa veramente caldo!- disse voltando lo sguardo verso il proprio fratello già di ritorno.

-Decisamente, ma non me ne lamento, cacciare con la pioggia e la neve fa davvero schifo!- gli rispose quest’ultimo.

Dean rise alle parole del fratello, spostando all’indietro la testa e beandosi dei raggi caldi che lo raggiungevano e che scaldavano la sua figura e la carrozzeria a cui era appoggiato.

-Trovo questo posto estremamente calmo- osservò Sam

-Troppo calmo- aggiunse il fratello, tendendo gli occhi chiusi.

-Non diresti che ci sia un demone in circolazione- osservò il minore.

-Sempre se si tratta di un demone, per ora ci sono state solo due omicidi che potrebbero essere riconducibili anche ad un fantasma.- osservò Dean aprendo appena l’occhio destro per osservare il fratello.

-Comunque sia, ho una strana sensazione. Due cadaveri in così poco tempo mettono paura e suppongo che la voce sia girata, ma non vedo nessuna traccia di nervosismo o di timore nella gente di qui. Sembra quasi che siano abituati a strane morti e cose non del tutto logicamente spiegabili.- Una smorfia solcò il visto di Sam.

-Forse fingono, cercando di mantenere una parvenza di normalità- buttò li Dean alzando le spalle.

Sam fece per ribattere quando un forte suono di pneumatici interruppe il loro discorso, entrambi portarono lo sguardo sulla strada dove una jeep azzurra stava percorrendo in modo davvero spericolato l’incrocio alla destra della strada doveva avevano posteggiato.

A quella vista uno strano tipo con i capelli sparati in aria corse verso l’incrocio fischiando come un pazzo dentro il proprio fischietto da allenatore, urlando poi in direzione della Jeep.

-Stilinski?- ripetè Dean – che razza di parola sarebbe?- chiese

Sam ridacchiò –Suppongo sia un nome, da come lo ha urlato. Forse avevo torto, questa cittadina non è per niente tranquilla come sembra.-

-Comincio a pensare che i posti tranquilli siano solo un luogo comune- sbuffò Dean spostandosi verso il baule alla ricerca della propria borsa.

-Da quando tu sai cosa è un luogo comune?- gli chiese con finta espressione scioccata Sam.

-Fottiti- gli rispose Dean, spintonandolo lontano dall’Impala mentre l’altro rideva.

*°*°*°*°*°

La terza vittima era una donna, fu ritrovata dal bosco da un paio di ragazzi che volevano marinare la scuola, purtroppo per loro non era andata come volevano.

Quando Sam e Dean arrivarono sul luogo del delitto trovarono il corpo di polizia locale ampliamente sparpagliato ed intento a completare il proprio lavoro.

Un giovane poliziotto li fermò a una decina di metri dal cadavere, quando gli mostrarono il distintivo federale questi si offrì di accompagnarli dallo sceriffo.

Mentre si avvicinavano alla vittima notarono un uomo sulla quarantina litigare con un ragazzo sul diciassette anni circa.

-Papà io volevo solo aiutarti- stava dicendo il giovane

-No tu volevi solo ficcanasare come il solito.- lo interruppe l’adulto.

-Sceriffo Stilinki?- si intromise il poliziotto che li accompagnava.

A quel nome Dean si voltò verso il fratello con un sopracciglio inarcato, ora avevano capito chi era il conducente della Jeep di quella mattina.

-Ci sono degli agenti federali che vorrebbero parlare con lei-

-Certo- rispose lo sceriffo voltandosi verso di loro.

-Federali? Che ci fanno quelli dell’FBI qui a Beacon Hills?- domandò il ragazzo spuntando da dietro la figura del padre.

-Stiles! Non sono affari tuoi! Prendi l’auto e torna a casa, ora!- lo sgridò il padre.

-Okay okay- rispose arrendevole nonostante con lo sguardo stesse ancora fissando Dean, si voltò per andare verso la propria jeep quando sembrò ricordarsi qualcosa e tornò a guardare i due federali con sguardo sorpreso.

Dean osservò pensieroso il giovane continuare a camminare verso il proprio veicolo, dopo essere stato ripreso ancora una volta dallo sceriffo.

-Scusate l’insistenza di mio figlio. Come posso aiutarvi?- disse lo sceriffo.

-Salve agente Mosley, lui è il mio collega Morgan Cassidy- si presentò Dean

-Siamo qui per via delle due morti avvenute ultimamente- spiegò Sam – tre morti- si corresse poi lanciando un occhiata al cadavere poco lontano da loro.

-Come mai l’FBI si interessa a delle morti qui a Beacon Hills?- domandò curiosamente sospetto lo sceriffo.

-Lo stato vuole assicurarsi che l’assassino non sia un Serial Killer- rispose Dean

-Volete dire che vuole evitare che la voce si sparga e che la gente vada nel panico- osservò pungente l’uomo.

Dean alzò gli occhi al cielo mentre Sam rispondeva – Esattamente-

-Non siamo sicuri che le tre vittime siano state uccise dalla stessa persona. I cadaveri sono stati ritrovati in zone totalmente diverse e soprattutto il modus operandi era diverso per ognuno.- Lo sceriffo si avvicinò alla propria macchina per prendere i fascicoli dei casi – la prima vittima Amos Bode è stato ritrovato nel vicolo dietro casa privo di alcuna ferita sia superficiale che interna, la seconda vittima Frank Potter è stata ritrovata nel bagno di un fast food appoggiato completamente con la parte superiore del corpo ai lavandini con una ferita mortale sul costato, il suo volto era segnato da graffi e vi erano ciocche di capelli sparpagliai nel lavandino. Sembrava aver avuto una colluttazione ma i segni sulla ferita e dalla posizione dell’arma nella mano del cadavere stabilisce che è stato lui stesso a pugnalarsi. Ed ora questa vittima- Lo sceriffo si avvicinò al cadavere - Bertha Jorkins, 42 anni, come potete vedere ha delle strane ecchimosi sul corpo ed evidenti tracce sul corpo che indicano che è stata una seconda persona a commettere l’omicidio. Sono davvero tre casi che non si accomunano per niente, se non fosse per un piccolo dettaglio le tratteremmo come indagini separate.- concluse scuotendo la testa l’uomo.

-Di che dettaglio sta parlando ?- chiese Sam.

-L’autopsia ha trovato tracce di una sostanza nei polmoni e dentro altri organi interni della prima vittima, la stessa sostanza è stata trovato sui capelli della seconda vittima e come potete vedere anche voi, le mani della signora Jorkins ne sono coperte.- lo sceriffo indicò gli arti della donna con una mano.

Dean si abbassò per poter osservare meglio le dita della vittima, riconoscendo la polvere che ricopriva le mani della donna alzò gli occhi verso Sam – Zolfo?- chiese per essere sicuro.

-Sì, non ne posso essere sicuro senza l’autopsia della donna, ma le quantità trovate sul cadavere sono decisamente minori di quelle trovate sui primi due. Ma lo zolfo è l’unica cosa che collega queste tre vittime, sono stati trovati altri due cadaveri ultimamente ma non avendo alcun segno di zolfo non li abbiamo collegati a questo caso.- spiegò

-Altre due vittime?- chiese Sam

- Due professori, Adrian Harris, professore di Chimica, e Jennifer Blake, professoressa di Inglese. –

-Per fortuna che avevi detto che era una cittadina tranquilla- disse Dean sottovoce sporgendosi all’indietro verso il fratello.

*°*°*°





Continueremo a marciare






Dean uscì dal fast food distante un isolato dal motel in cui risedevano e si incamminò per tornare dal fratello mentre sgranocchiava alcune patatine prese dal sacchetto di carta.

Quando arrivò di fronte al motel vide una figura appoggiata all’Impala, con movimenti lievi e poco accennati posò una mano sulla pistola che aveva assicurato all’interno della giacca pronto a combattere in caso che la figura volesse attaccarlo.

Quando arrivò a una distanza di cinque metri riconobbe la figura del giovane ragazzo che aveva visto sulla scena del delitto quel pomeriggio.

-Ehi Moccioso, che ci fai qui?- gli chiese Dean.

-Anche io me lo chiedo. Cosa ci fa un cacciatore a Beacon Hills?- gli chiese Stiles

-Di che stai parlando?- Dean fece alcuni passi indietro stupito. Non pensava che qualcuno lo avrebbe riconosciuto. Soprattutto non pensava di venir scoperto da un ragazzino.

-Davvero non ti ricordi di me?- gli domandò Stiles.

Dean corrugò la fronte – Scusa ma…io non capisco.-

-Una decina circa di anni fa io e mia madre siamo stati attaccati da un mostro mentre tornavamo a casa da scuola, e tu ci hai salvato uccidendo la….creatura- gli spiegò Stiles.

-Ma certo, il muta forma. Ora ricordo, tu quanti anni avevi? Cinque, Sei?-

-Sei- sorrise Stiles- Ricordo che volevo raccontare tutto ai miei amici, ma mia mamma per fortuna era riuscita a convincermi a mantenere il segreto. Con il passare degli anni ho poi pensato di essermelo immaginato.-

-Immagino lo sforzo, come sta tua madre? Ricordo che eri un piccolo chiacchierone tutto sorriso ed energia, era un lavoro a tempo pieno starti dietro.-

Il sorriso di Stiles sfumò, il giovane voltò il viso lontano dallo sguardo del più grande. Passandosi una mano sul retro della testa rispose con voce sottile e triste. –È morta. Qualche tempo dopo il nostro incontro-

-Oh..io…io- Dean non sapeva cosa dire, voleva poter consolare il ragazzo ma non era mai stato bravo con queste cose, nervosamente si passò una mano sulla bocca come a voler cancellare la domanda che essa aveva appena posto.

Stiles alzò il viso e Dean poté notare il suo sorriso tirato e gli occhi lucidi, gli stessi di uno che sta cercando con tutta la propria forza di non piangere.

-Mi dispiace- disse sentendosi male per il giovane, sapeva benissimo quanto potesse mancare una madre al proprio figlio. Conosceva ogni singolo dettaglio di quel vuoto che ti attanaglia ogni volta che qualcuno ti parla di lei, di quando fai qualcosa in cui normalmente lei ti aiutava o anche quando semplicemente osservi le madri degli altri. Ricordi ogni particolare di quel sapore di nostalgia che, nonostante fossero passati anni, ancora gli saliva alla bocca al pensiero dei boccoli biondi e al sorriso dolce di sua madre.

Stiles rimase ancora qualche secondo ad osservarlo prima di fare qualche passo e stringersi a lui come alla ricerca di un calore che aveva da tempo perso e , forse, scordato.

Dean poggiò il sacchetto di carta sul tettuccio dell’Impala prima di avvolgere il bruno in un abbraccio con un sospiro.

-Va tutto bene. Va tutto bene- gli sussurrò stringendolo.

Dopo qualche secondo Stiles si tirò indietro e rivolse a Dean un sorriso a trentacinque denti.

Non pronunciò le parole esatte, ma quando propose al più grande di entrare nel motel e presentargli suo fratello, Dean poté leggere nei suoi occhi il ringraziamento che Stiles gli stava rivolgendo.

-Ehi Sammy- disse –guarda chi è venuto a trovarci-spostandosi verso il tavolo, dove abbandonò la busta di carta, rivelò la figura di Stiles.

-Dean ma cosa..?-

-Ma cosa mangiate voi Winchester?- chiese Stiles interrompendo Sam – Quando dieci anni fa mi avevi parlato del tuo fratellino sono sicuro che non stessi parlando di una montagna in forma umana!-

Dean rise – Penso siano stati tutta quella verdura che si trangugia. Forse avrei dovuto evitare di fargli vedere Braccio di Ferro quando era piccolo-

Stiles rise di cuore prima di avvicinarsi al minore dei Winchester e presentarsi.

-Piacere Stiles Stilinski, tuo fratello ha salvato la mia vita una decina di anni fa uccidendo il muta forma che voleva farmi la pelle.- si presentò, facendo ridere Dean.

-Piacere- disse Sam con un espressione di totale sorpresa.

-Dean penso che dovresti ringraziarmi, credo di aver appena bloccato la crescita di tuo fratello. Devo averlo traumatizzato. Ma almeno sei sicuro che non diventi alto quanto uno Yeti.- aggiunse vedendo lo sciock del più alto.

-Calma tigre- gli disse Dean scompigliandogli i capelli – O finirai per distruggermelo psicologicamente.-

Stiles sorrise come un bambino prima di occhieggiare un fucile che usciva dalla sacca poggiata sul letto di Dean.

-Comunque devo parlarvi di una cosa, prima che continuiate ad indagare sulle strane morte di quelle tre persone- disse.

-Tre? Tuo padre ci ha parlato anche di quei due professori che sono morti prima delle altre vittime- disse Sam osservando Stiles bloccarsi di botto dal suo gironzolare per la stanza.

-Oh, ecco si….i due prof….diciamo che il prof. Harris e la Blake non centrano con le altre vittime- disse il più piccolo.

-Come fai a dirlo?- chiese Dean

-Perché so come sono morti- rivelò Stiles fissando il proprio sguardo in quello di Dean.

-Cosa?- chiesero insieme i due fratelli.

-Ragazzi, devo davvero raccontarvi un sacco di cose- rispose il più giovane cadendo di peso sul letto del maggiore.



*°*°*°*°*°




La scuola era stata una trappola infernale, Stiles aveva passato tutta la giornata cercando di ragionare sul possibile collegamento tra le vittime e pensando a cosa stavano facendo in quel momento Sam e Dean.

Scott seduto nel banco alla sua destra si girò all’ennesimo sbuffo – Amico si può sapere che hai? Sembri una locomotiva!-

-È solo che vorrei-

-Venire alla lavagna per risolvere il problema davanti a tutta la classe, Stilinski?- lo interruppe il coach Finstock, piazzandosi davanti al suo banco.

Stiles aprì la bocca per ribattere, ma prima che potesse dire qualcosa di veramente stupido il suono della campanella si sparse per le aule.

-Com’è che dite voi ragazzi? Salvato dalla campanella! Ma non dimenticare che ho una buona memoria!- lo minacciò il coach Finstock.

Scott tirò l’amico fuori dall’aula prima che questi potesse dire qualcos’altro che lo facesse finire nei guai.

Percorsero il corridoio in compagnia di Isaac parlando di Derek e di Cora, i quali erano tornati da poco, e chiedendosi se le strane morti fossero collegate al Nemethon.

Quando uscirono dallo stabile si presentò una strana scena agli occhi dei tre ragazzi, due figure erano appoggiate alle relative automobili che nel attesa si studiavano con lento sospetto.

Vedendo Derek e Dean lanciarsi occhiate e sottili minacce con gli occhi Stiles decise di intervenire ridendo.

Mentre i due lupi si dirigevano dall’ex alfa guardando incuriositi il biondo, Stiles corse felice verso Dean.

-Ehi straniero, come mai da queste parti?- gli chiese con un gran sorriso.

-Beh sai, conosco uno dei ragazzi più intelligenti di Beacon Hills ed ho pensato che mi sarebbe stato utile il suo aiuto per il caso- gli disse.

Stiles sorrise ancora più ampliamente, Dean lo capiva, sapeva cosa provava. Capiva che non riusciva davvero a stare con le mani in mano lasciando fare agli altri mentre tutto intorno a lui sembrava distruggersi e bruciare. Comprendeva il senso di inutilità che lo invadeva vedendo i propri amici combattere e sapendo che anche volendo non poteva proteggerli.

-Stiles?- La voce di Scott lo riscosse e voltandosi si accorse che assieme al suo migliore amico anche Isaac e Derek si erano avvicinati all’Impala.

-Amico, scusa ma non ti posso dare un passaggio per tornare a casa.- gli disse e prima che Scott potesse controbattere, tirò fuori le chiavi dell’auto dalla tasca dei pantaloni.

-Ti preso la mia auto- aggiunse sfilando le chiavi della Jeep dal mazzo – Promettimi che non la distruggerai!- lo minacciò prima di consegnargliela.

-Non capisco- rispose Scott con in mano la chiave.

-Io devo fare una cosa con Dean dunque tu puoi prendere la mia, mi accompagna lui a casa una volta finito- spiegò Stiles.

-Stiles tu non vai da nessuna parte!- si intromise Derek.

-Derek non sono un tuo beta, non puoi dirmi cosa fare. E so cosa faccio!- rispose secco Stiles facendo spalancare gli occhi ai due beta, per aver accennato alla loro forma licantropa.

-Stiles cosa?!?- cercò di dire Scott

-Dean è un cacciatore, ma non è come gli Argent che sono fissati con i lupi mannari, lui e suo fratello si occupano di tutto quello che è soprannaturale. Sono qui perché hanno un caso e non glie ne frega niente di voi licantropi. Quindi visto che il branco non è minacciato, io li aiuto con questo caso.-

-Stiles ti ho già detto mille volte di stare fuori da queste cose! Tu non sei un lupo!- gli ringhiò contro Derek.

-Non sei molto sveglio, eh ragazzo?- lo interruppe Dean – Hai ragione Stiles è umano, ma non per questo è debole. Io e mio fratello abbiamo ucciso di tutto : Fantasmi, Wendigo, Zombi, Poltergeist, Shtriga,Vampiri, Mietitori, Rakshasa, Trickster-

Stiles all’ultimo nome aveva alzato gli occhi al cielo, la sera prima Sam gli aveva raccontato un po’ di quello che era successo in quegli anni a lui e a Dean, e non aveva trattenuto alcun particolare sul Trickster, o meglio, su Gabriel e i suoi scherzi. A quanto ricordava lui, Gabriel non era stato ucciso da loro, ed una certa sensazione gli faceva pensare che l’arcangelo non fosse morto come tutti pensavano.

-E lo abbiamo fatto da umani! Perché nonostante non possediamo una super forza o altri poteri dalla nostra, sappiamo cavarcela più che bene!-

Il silenzio calò sul gruppetto.

-Quindi….Scott, Isaac ci vediamo domani. Derek salutami tua sorella per favore- si concedò Stiles facendo il giro dell’auto e salendo sul sedile del passeggiero dell’impala.

-Stiles!- Lo richiamò nuovamente Scott – Solo, stai attento- si raccomandò ricevendo in cambia un dolce sorriso.

-Con Dean sono al sicuro- gli rispose Stiles prima che il cacciatore salisse in macchina e uscisse dal parcheggio lasciando i tre lupi ad osservare la carrozzeria nera sparire dietro gli alberi.




*°*°*°*° 





Are you okay?





- Forse ho trovato qualcosa- disse Stiles dopo ore e ore passate a leggere i rapporti della polizia.

-Cosa?- chiese Sam.

-Avete detto di essere stati alla cerimonia dopo il funerale di quella seconda vittima ieri.-

-Si, la famiglia Potter ha deciso di fare il ricevimento in un bar, l’ho trovato un po’ strano, normalmente le famiglie preferiscono farlo a casa-rispose Sam

-Esattamente, come si chiamava il bar?- chiese il più piccolo

-“The Time Machine”- disse Dean dal letto su cui era steso

-Guardate- Stiles si alzò dal tavolino posto al lato della stanza avvicinandosi ai due letti, si sedette sul letto di Sam di fianco a quest’ultimo.

-Nel fascicolo della prima vittima è riportato che questi ha passato una notte in cella dopo aver fatto rissa con un altro uomo e la donna era stata appena licenziata ed aveva trovato lavoro da poco proprio nello stesso posto. Al bar “The Time Machine”!- espose Stiles.

-Pensi che sia il bar il punto in cui il demone sceglie le proprie vittime?-

-Beh se come mi avete detto al demone basta un momento in cui la persona è da sola per poter prendere possesso del suo corpo, penso che un bar o nello specifico i bagni di questo siano un ottimo posto per trovare persone a sufficienza.-

-Allora andiamo a fare un salto in quel bar- propose Dean alzandosi dal letto seguito dal fratello.

-Vengo anche io!- disse in tono affrettato Stiles fiondandosi al fianco del più alto.

Sam scambiò uno sguardo con il fratello sorridendo per poi rispondere al giovane.

-Non avevamo intenzione di lasciarti qui.-

-Chiariamo una cosa però- disse Dean parandosi davanti a Stiles. – Se dovesse accadere qualcosa dentro quel bar tu lascerai fare a noi, tu sei il cervello e noi le braccia!- lo mise in guardia.

Stiles annuì, già contento di poter partecipare sul posto. Il suo sorriso divenne più ampio quando Dean gli mise in mano una fiaschetta contenente acqua santa, nonostante lo avessero avvertito di non fare eroismi i due fratelli si fidavano di lui e sapevano che era capace di difendersi.

Osservare le figure dei due Winchester dargli le spalle e uscire dalla stanza gli mandò una forte emozione, si sentiva come in famiglia con loro.

-Andiamo moccioso, è un giorno importante. È la tua prima caccia!!- lo richiamò Dean da fuori.

Decisamente, quei due gli piacevano, e anche tanto.




*°*°*°




Quella sera al locale non avevano trovato il demone, in compenso i loro dubbi erano stati confermati dalle evidenti tracce di zolfo che vi erano nei bagni.

I due Winchester, aiutati da Stiles fuori dall’orario scolastico, avevano pedinato le persone sospette che frequentavano il bar senza risultati immediati.

Puntualmente Dean passava a scuola verso l’orario del pranzo con due sacchetti contenente cibo da fast food e dopo aver fatto uno squillo a Stiles si trovavano nella parte isolata della scuola per parlare del caso e saltuariamente anche del tempo passato e delle avventure vissute.

Un giorno mentre si trovavano nel parcheggio, Stiles pronto per tornare a lezione e Dean intento a cercare l’ennesima persona della lista da controllare, si ritrovarono faccia a faccia con niente meno che Chris Argent. Stiles spiegò al biondo al suo fianco che da quando la madre di Allison era morta lo psicologo della scuola aveva fissato assieme a lei degli appuntamenti settimanali da cui derivavano poi dei colloqui mensili con il genitore e il preside.

Il padre di Allison si presentò a Dean porgendogli educatamente la mano e scoccando un occhiata incuriosita a Stiles.

-Allison mi aveva parlato di due agenti dell’FBI venuti ad investigare sulle strane morti, ma non avevo capito che foste voi Winchester.- disse

-Abbiamo notato lo zampino del soprannaturale e siamo venuti a controllare. Di fatti non ci sbagliavamo.-

-Con che creatura abbiamo a che fare?- gli domandò Chris

-Demone. A quanto si diverte non solo ad uccidere le persone, ma addirittura a prenderne possesso per poi farle impazzire di dolore prima di morire.-

-Vi serve una mano?- si propose l’Argent.

-A dire il vero si, l’unica pista che abbiamo fino ad ora è un bar dove tutte e tre le vittime andavano e pensiamo che il demone operi in quel giro, solo che controllare tutte le persone non è esattamente facile. Stiles ci aiuta, pedinando quelle sospette ma può solamente fuori dall’orario scolastico. Ci servirebbero un paio di occhi in più.-

-Sono a vostra disposizione- disse il padre di Allison.

-Ok allora ci vediamo …alle 16.30 circa al Moon’s Motel, così che anche Stiles possa esserci-

-Con tutto il rispetto non penso che includere Stiles nel giro sia una buona idea- cecò di dire Chris.

Stiles si volse a guardare Dean temendo che desse ascolto all’altro cacciatore, ma venne ricompensato da un occhiata tranquillante e una risposta seria.

-Stiles partecipa al caso dall’inizio, non intendo tenerlo fuori proprio ora.- disse con tono che faceva capire che la questione non era discutibile.

In quel momento la campanella risuonò nell’aria e Stiles raccolse in tutta fretta la borsa e salutando i due uomini corse in classe sperando che la professoressa di spagnolo soprassedesse al suo ritardo.




*°*°





Ti prego non andare





Quella stessa sera Stiles si trovò a pedinare una donna, assidua cliente del bar, mentre Sam Dean e Chris erano anche loro intenti a pedinare due uomini dall’aria sospetta.

La donna si era fermata a prendere la figlia in una casa in centro prima di dirigersi a casa. O almeno era quello che pensava Stiles. Il dubbio assalì quest’ultimo quando si trovò a dover percorre la strada meno trafficata che passava davanti alla riserva, comprendendo anche casa Hale, e che portava alla scuola di Beacon Hills.

Sorpreso vide la macchina che stava seguendo fermarsi accostando alla strada, Stiles decise che era meglio avanzare come una macchina qualunque e poi agire dopo aver messo un po’ di distanza dalla donna.

Posteggiò nello sterrato che circondava la curva, nascosto dagli alberi, uscì dalla macchina ed osservò la donna scendere dall’auto portandosi dietro la figlia ed incamminandosi verso il fitto del bosco.

Con un lieve tremore alle mani prese il proprio cellulare dalla tasca anteriore dei Jeans e schiacciò il tasto 4 che componeva il numero di Dean in chiamata rapida.

Con il telefono all’orecchio, corse verso l’auto che stava pedinando. –Dean. Sono sulla strada secondaria che costeggia il bosco, quella che porta alla mia scuola. La donna che pedinavo ha posteggiato di fianco alla carreggiata ed ha abbandonato l’auto portando la figlia nel bosco.- tenendo il cellulare con la destra Stiles si sporse a controllare l’auto e sussultò notando che qualcosa ricopriva il bordo esteriore del finestrino. –Dannazione Dean! Sull’auto c’è zolfo. È il demone! Ok ok. Sì Dean, te lo giuro. Rimango qui e vi aspetto ma voi fate in fretta per favore!-

Il giovane tornò alla propria macchina cercando di non farsi troppo vedere, montò sulla Jeep continuando a guardarsi intorno sperando che i ragazzi facessero in fretta.

Dopo alcuni interminabili minuti Stiles si vide essere raggiunto dall’impala che proveniva dalla direzione della scuola e dal suv di Chris dalla strada che anche lui aveva percorso.

-È nel bosco. Non so cosa stia facendo, ma ho un pessimo presentimento. Dobbiamo fare qualcosa!- disse con tono impanicato.

-Stiles, ora noi andiamo a vedere, ma tu devi rimanere in auto ok? Ho bisogno che tu rimanga in macchina e, in caso che le cose non vadano bene, tu chiami bobby a questo numero e gli racconti tutto quello che è successo!- lo calmò Dean porgendogli un finto biglietto dell’FBI.

-Dean io..-

-Non ti sto tagliando fuori, Stiles. Sei tu che devi guardarci le spalle, se ci catturano tutti siamo spacciati, ma se succede qualcosa e riesci a contattare Bobby abbiamo ancora una possibilità- gli spiegò Sam

-Ma…non potremmo chiamare Castiel oppure- cominciò a sproloquiare Stiles.

-Castile non può aiutarci. È occupato, ha anche lui il suo bel da fare lassù. Quindi ho bisogno che sia tu il mio angelo sulla spalla adesso, ok?-

-Ok- soffiò Stiles un poco più calmo – State attenti- si raccomandò prima di raggiungere nuovamente la propria jeep, rimanendo ad osservare i tre uomini immergersi nella boscaglia.

Passarono una decina di minuti in cui il giovane non fece altro che respirare con affanno e guardarsi intorno preoccupato. Continuava ad osservare il cellulare senza sapere se era maggiore il bisogno di chiamare qualcuno per avere aiuto o che qualcuno chiamasse lui. Quando lo sguardo gli cadde sui fogli sparpagliati sul sedile del passeggiero imprecò e decidendo di fare qualcosa si fiondò fuori dall’automobile correndo tra gli alberi.

Cercando di fare il minor rumore possibile si avvicinò alla zona da cui risuonavano i gemiti, appoggiandosi al tronco di un albero diede una sbirciata a quello che stava accadendo.

La scena che gli si presentò non era delle migliori, la donna gli dava la schiena e teneva una mano alzata verso Sam e Dean, i quali erano bloccati contro il tronco di due alberi. Chris Argent era inginocchiato accanto alla ragazza, che Stiles sperava fosse ancora viva, e teneva sotto tiro la donna senza però avere l’attenzione di questa.

A quanto pare per il demone i due Winchester erano un boccone molto più prelibato.

Ragionando velocemente si decise ad intervenire e ricordando cosa contenevano i fogli che aveva dimenticato in auto portò lo sguardo fisso sul demone e cominciò a recitare ciò che aveva memorizzato alla perfezione in quei giorni passati a cacciare con Dean e Sam.

Con tono lieve ma deciso Stiles cominciò a pronunciare le parole dell’esorcismo.

- Exorcizamus te,omnis immundus spiritus,omnis satanica potestas,omnis incursio infernalis adversarii-

La donna cominciò a muoversi a scatti tenendosi la gola, Stiles la vide guardarsi intorno cercando la persona che stava recitando le parole che l’avrebbero costretta ad uscire dal corpo che ospitava per tornare all’inferno.

Stiles decise di ripararsi dietro il tronco evitando di sporgersi almeno finchè l’esorcismo non avesse cominciato ad avere effetti più forti.

Respirando a pieni polmoni recitò la parte centrale della formula- Legio,omnis congregatio et secta diabolica. Ergo draco maledicte,omnis legio diabolica adjuramus te.-

Un forte rumore di qualcosa che cadeva portò Stiles a sporgersi nuovamente per vedere cosa stava accadendo.

Recitando le ultime cinque parole della parte centrale vide che Dean e Sam erano stati liberati e stavano davanti alla donna, coprendola con la loro stazza gli occhi dell’Argent, e si guardavano intorno cercando la persona che aveva messo in ginocchio il demone.

Capendo che era abbastanza sicuro per lui uscire allo scoperto si portò alle spalle del demone recitando l’ultima e decisiva parte del rito a voce alta e con tono deciso.

- Decipere humanas creatura,eisque eternae perditionis venenum propinare.-

Il fumo nero che Sam gli aveva descritto cominciò a sgorgare dalla gola della donna come se fosse sparato direttamente da una pompa di una fontana. Una nuvola nera cominciò a formarsi sopra le loro teste per poi scomparire diretta, si spero, verso la propria casa. L’inferno.

Vedendo le espressioni stupite dei tre cacciatori Stiles si sentì un po’ in soggezzione.

-Che c’è? Ho studiato!- si difese

-Dove diavolo hai trovato il rito per esorcizzare un demone?- gli chiese stupito Chris Argent.

-Su internet ho trovato il sito ufficiale di Supernatural, la serie di libri, ed ho trovato la formula. Visto che Sam mi aveva parlato di Chuck Shurley sapevo che questa era attendibile così l’ho studiata…pensavo sarebbe potuta tornarmi utile- spiegò con un alzata di spalle.

Dean, il quale aveva un enorme sorriso in faccia, fece per dirgli qualcosa ma venne interrotto da una voce che chiamò il suo nome.

-Stiles!-

Tutti e quattro ci voltammo verso gli alberi che ci separavano dalla strada e ci ritrovammo davanti Scott e Derek, i quali sembravano paralizzati.

-Da quanto siete li?- chiese Stiles

-E tu da quando sai esorcizzare un demone?- chiese Scott, facendo indirettamente sapere che avevano visto almeno l’ultima parte dell’esorcismo.

-Uno avendo a che fare con voi lupi deve tenersi aggiornato – Scherzò prima di aggrottare la fronte. – E voi come avete fatto a trovarci?- chiese

-Abbiamo visto la tua auto posteggia al bordo della strada e abbiamo pensato che ti fossi ficcato nuovamente nei guai- rispose Derek – E non avevamo torto- aggiunse poi con tono che la diceva lunga su come la pensasse.

-Derek se fosse per te potrei essere qualunque creatura, anche un angelo, e non sarei mai forte abbastanza per combattere!- gli disse un po’ arrabbiato.

Un braccio gli circondò le spalle ed una mano gli scompigliò i capelli, Stiles sollevò lo sguardo e sorridendo si rilassò nell’abbraccio del cacciatore.

-Demoni, Licantropi, Druidi e Kanima. Questa città sta vedendo davvero di tutto, e tu?- gli chiese con un sorriso Dean.

-Io sono solo umano- risposi con un mezzo sorriso, contento del calore che sentivo provenire dai sorrisi gemelli di Sam e Dean.

-Si lo sei. Un incredibile e geniale umano. Sei una specie rara di questi tempi, sai?- lo elogiò Dean stringendo il braccio intorno a lui.

-Il più speciale di tutti- aggiunse Sam raggiungendoli e poggiando un palmo sulla sua spalla.

*°*°*°*°

I due Winchester si fermarono a Beacon Hills un paio di giorni dopo aver riportato la madre e la figlia a casa ed essersi assicurati che entrambe stessero bene, per quanto una persona possa stare bene dopo aver visto la propria madre preda di un demone od essere essa stessa posseduta, decidendo di passare il weekend con Stiles e incontrando il branco di lupi che animava la non-più-tanto-tranquilla-cittadina.

Ma ormai anche la domenica sera era arrivata e i due fratelli dovevano ripartire, Bobby li aveva contattati qualche ora prima per comunicargli di un nuovo caso, e Stiles si vedeva costretto a salutare i propri amici, senza sapere quando li avrebbe potuti rivedere.

A salutarli prima di partire vi erano solo Stiles e Derek, il quale aveva insistito per esserci con grande stupore del liceale.

I due ragazzi osservarono i cacciatori stipare le loro poche cose nell’impala, facendo così risuonare il rumore delle portiere che si aprivano e del baule.

-Mi mancherà il suono di quest’auto- si lasciò scappare Stiles.

Dean sentendolo sorrise e gli si avvicinò – Ti direi di stare lontano dal paranormale, di vivere la tua vita da teenager. Ma so che non abbandoneresti mai i tuoi amici, e scappare dal paranormale in questa cittadina è davvero dura.- gli disse sbuffando.

-Hai dei buoni amici, sai di poter contare su di loro come loro sanno di poter contare su di te- aggiunse Sam lanciando una significativa occhiata a Derek.

Stiles rise sapendo che stava sottilmente minacciando l'alfa di non abbandonarmi e immaginò che Derek si stesse internamente bloccando dal ringhiare o dal sbuffare.

-Stai attento.-  disse Dean salutando Stiles con un abbraccio – e sei hai bisogno, per qualunque cosa, sai come contattarci- si assicurò.

-Contaci- gli rispose il bruno prima di sporgersi per salutare anche Sam con un abbraccio.

- Mi mancherete- sussurrò a Sam, conosceva i problemi di Dean con i sentimentalismi per quello si arrischiava ad ammetterlo solo con il fratello.

-Anche tu, molto- gli rivelò il minore dei Winchester.

Voltandosi verso gli altre due persone con loro notò che Dean stava parlando con Derek sottovoce, ma dall’espressione che aveva in volto poteva capire benissimo di cosa stessero discutendo.

-Penso che Dean stia minacciando Derek di trattarmi bene- ridacchiò Stiles guardando quel gigante di Sam.

-Dean non è bravo dimostrare il proprio affetto, ma sa come proteggere le persone a cui vuole bene- gli disse il più grande.

In quel momento il maggiore dei due fratelli chiuse il discorso con l’alfa e dopo aver  salutato Stiles con una stretta sulla spalla montò in auto.

-Andiamo Sammy-

-Prenditi cura di te stesso Stiles- gli disse sorridendo.

-Sicuro, e voi proteggetevi a vicenda. Se doveste avere un caso nelle vicinanze passate a salutarmi.-

Sam annuì alzando una mano in saluto prima di sedersi sul sedile del passeggiero dell’impala.

Stiles si affiancò a Derek osservando Dean mettere in moto e partire verso la strada che portava fuori da Beacon Hills.

-Andiamo ti do un passaggio fino a casa- lo distrasse Derek.

Stiles annuii silenziosamente seguendolo verso la camaro. Prima di salire in auto l’alfa lo fermò con le sue parole.

-Io non penso che tu sia inutile o debole. Quando ti dico di starne fuori voglio semplicemente proteggerti- gli disse in uno dei suoi pochi momenti di sincerità.

-Derek se faccio parte del branco devi capire che non mi puoi lasciare indietro non appena le cose si fanno più complicate. Questo caso te lo ha dimostrato, i pericoli li si elimina insieme.-

Derek annui aprendo la portiera, ma prima di salire sbuffò una risata – La prossima volta che avremo un problema che farai? Chiamerai Doctor Who?- gli chiese divertito.

Stiles scoppiò a ridere – Beh il dottore salva le persone….dunque chi lo sa-

Derek scosse la testa ed entrò in auto mettendo in moto il motore.

Stiles si prese ancora un momento per cercare la figura dell’impala che ormai era quasi nascosta dal bosco, sorridendo con calore seguì il proprio alfa all’interno della vettura.

-Chi lo sa-

 

 

 








Fine














Antro di Bad:

Ciao a tutti :)
Questa fanfic è il risultato di mesi e mesi passati a rimuginare. Ho sempre sognato un incontro tra Dean e Stiles, perchè penso che il cacciatore potrebbe comprendere appieno come si senta Stiles. Nelle mille avventure che hanno vissuto i fratelli Winchester non sono stati pochi i momenti in cui sembrava loro di non aver potere decisionale e di non poter proteggere i propri cari. Ma ce l'hanno sempre fatta, e per questo penso che Dean possa dare la carica emotiva e di sicurezza che Stiles necessita al momento.
Ho scritto queste pagine ieri sera dopo aver messo giù le basi per questo crossover e un'altra storia che sto valutando di portare a termine.
Purtroppo non è betata dunque se trovate degli errori grammaticali o anche dei pezzi che secondo voi non quadrano, fatemelo sapere per favore.
Ah! Nella storia ho aggiunto dei collegamenti che vi portano ad alcuni dei miei video preferiti delle due serie, sono anche i video che ho ascoltato mentre scrivevo, di conseguenza parte dell'ispirazione è dovuta ad essi.
Spero che la mia fanfic vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverla :)
Vi auguro una buona serata.

Un bacio

Badluna

  
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