Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Aqua_    06/01/2014    16 recensioni
Vi siete mai chiesti quale sia il lato positivo dell'essere una fangirl - o un fanboy, anche se sono decisamente di meno. O meglio, vi siete mai chiesti se ce ne sia uno? Perché, ammettiamolo, andare a dormire alle quattro di mattina, dopo una maratona di Sherlock, e alzarsi due ore dopo non è proprio il massimo. Specialmente se quel giorno hai una riunione, anzi, la riunione, quella più importante dell'anno, e l'unica cosa a cui riesci a pensare è... no, scusate, non posso dirlo, magari non avete ancora visto l'episodio, e io non voglio fare spoiler.
Comunque, quello che volevo dire è che la vita di una fangirl non è affatto facile, anzi, tutt'altro. O no?
[STORIA IN REVISIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
 


Vi siete mai chiesti quale sia il lato positivo dell'essere una fangirl - o un fanboy, anche se sono decisamente di meno. O meglio, vi siete mai chiesti se ce ne sia uno? Perché, ammettiamolo, andare a dormire alle quattro di mattina, dopo una maratona di
Sherlock, e alzarsi due ore dopo non è proprio il massimo. Specialmente se quel giorno hai una riunione, anzi, la riunione, quella più importante dell'anno, e l'unica cosa a cui riesci a pensare è... no, scusate, non posso dirlo, magari non avete ancora visto l'episodio, e io non voglio fare spoiler.
Comunque, quello che volevo dire è che la vita di una fangirl non è affatto facile, anzi, tutt'altro. O no?
Basti pensare al fatto che siamo ossessionate - perché non c'è altro modo per definirci - da personaggi immaginari, per la maggior parte morti, e dai rispettivi interpreti. Io, ad esempio, sono ossessionata da Benedict Cumberatch... Cumberbach... lui, insomma.
In questo preciso istante, infatti, sto fissando imbambolata il mio desktop, e indovinate chi c'è come sfondo? Esatto, lui. Credo di aver anche sospirato - e piuttosto forte, direi - o di aver fatto qualcosa di simile perché 1) mi sono appena beccata un calcio sotto al tavolo con aggiunta di occhiataccia in omaggio da parte della mia collega preferita, nonché mia migliore amica e 2) tutti, capo compreso, si sono appena voltati verso di me.
Si prospetta una bellissima giornata di lavoro, se continua come è iniziata.
D'accordo, dai, da adesso in poi faccio attenzione a ciò che sta blaterando, ehm, dicendo, volevo dire "dicendo". Bla bla bla... le cose vanno male... bla bla bla... un'altra decina di licenziamenti... bla bla bla... l'azienda passa a mio figlio... bla bla bla... No, fermi tutti. Cosa? Il capo se ne va?
Mi guardo attorno, cercando di capire se ho sentito male o sta davvero accadendo. Tutti applaudono, e io faccio lo stesso, mentre un ragazzo piuttosto giovane - be', se è un ragazzo è logico che sia giovane - si avvicina al capo.
Capelli castani, occhi... be', ha gli occhi... di un qualche colore indecifrabili, decisamente non il mio tipo d'uomo.
Non che io intendessi provarci con lui, chiaro. O che abbia un tipo, ad essere sinceri.
«Il bambino ci mancava…» biascico, beccandomi l'ennesima occhiataccia da Isabel. Sì, la mia collega, nonché migliore amica, la regina delle occhiatacce. Da quando è iniziata la riunione, ovvero mezz'ora fa, mi ha lanciato almeno una trentina di occhiatacce, di cui buona parte senza motivo.
«Dunque... io vi ringrazio, innanzitutto, per la calorosa accoglienza.»
Ecco, il modo peggiore di iniziare un discorso, specialmente se sei appena diventato il capo di questo gruppo - o forse dovrei dire branco? Sì, è decisamente meglio branco - di incompetenti. Ebbene sì, lo ammetto, siamo una massa di incompetenti. E poi, diciamocelo, l'accoglienza che gli abbiamo appena riservato era tutt'altro che calorosa, un po' per la sorpresa, un po' perché... non lo so, probabilmente oggi non è giornata.
«Spero che potremo diventare amici, oltre che colleghi.»
Oh no, non l'ha detto davvero. Trattengo a stento una risata. Poveri noi, questa è la volta che l'azienda chiude davvero. Dovrei iniziare a cercarmi un nuovo lavoro. Potrei fare, non so... la scrittrice. Sì, farò la scrittrice. La scrittrice di gialli, ovviamente. Agatha Christie 2: la Vendetta, mi chiamerò così. O anche no. Forse potrei scrivere romanzi rosa pieni di cliché che nemmeno la peggior soap opera può immaginare – che poi, non ho mai capito il perché del noma soap opera. Ha qualcosa a che fare con il sapone? - o potrei buttarmi sui fantasy per ragazzi. La principessa e il drago non è un titolo meraviglioso? No? Okay, vorrà dire che farò altro.
«E per la rossa laggiù che continua a ridacchiare, ho ventisei anni, non diciassette.»
Merda.                                                                     
Sono appena diventata "la rossa" e ho appena fatto la peggiore delle figuracce con il nuovo capo. Giuro che vorrei sprofondare, scomparire, seppellirmi viva o quant'altro. Come se non bastasse, sto andando a fuoco. Non sono arrossita, no, io non arrossisco mai. Io mi infiammo direttamente, salto un passaggio. Così, per risparmiare. Cerco di ignorare gli sguardi divertiti dei miei colleghi – bastardi – e mi concentro sulla (pessima) manicure che son riuscita a fare un paio di giorni fa. Dovrei seguire un corso accelerato per estetista e cambiare lavoro. E anche piuttosto in fretta.
«Ha intenzione di rimanere qua tutto il giorno, signorina...?»
Sbuffo, non ho di certo voglia di parlare con il bambino. Bambino invecchiato, ecco come lo chiamerò da oggi in poi.
«Mills, Natalie Mills, e no, adesso me ne vado.»
«Bene. Buon lavoro, signorina Mills.»
Antipatico. Rimarrei in sala riunioni solo per fargli un dispetto. Quando esco, non lo saluto nemmeno. Non è che abbia fatto qualcosa di particolarmente grave per indispormi così nei suoi confronti, è solo che mi infastidisce, non posso farci nulla.
Raggiungo la mia scrivania quasi correndo e mi lascio cadere molto aggraziatamente sulla sedia. Per modo di dire, ovviamente. Sono aggraziata quanto un orso bruno, come direbbe mia madre. Anzi, no. Lei direbbe che un orso bruno senza una zampa e con il mal di schiena riuscirebbe comunque ad essere più aggraziato della sottoscritta. Il genere di complimenti che ti mette di buon umore, insomma.
«Grazie per avermi detto che la riunione era finita, eh! Lo sai che sono distratta.»
Isabel sorride, voltandosi verso di me.
«Pensavo volessi scusarti con il capo» si giustifica, con un'alzata di spalle.
«Scusarmi per cosa?»
«Per averlo definito un bambino?» interviene Leah, una biondina tutto corpo e niente cervello, e non lo dico per cattiveria. «O per aver ridacchiato durante il suo discorso?» continua, imperterrita. «O per avergli mancato di rispetto in quel modo? O per...»
«Ho capito, grazie» la liquido con un gesto della mano. «E poi, non stavo ridacchiando. Sorridevo» aggiungo, rivolta più a me stessa che a qualcun altro.
«Be', potevi sorridere in modo meno vistoso, no?»
«Disse colei che sorride come un... come un... oh, lascia perdere» sbuffo, aprendo a malavoglia il portatile. Non perché non abbia voglia di aprire il portatile, ma perché dovrei anche lavorare. Ogni tanto devo pur farlo. Anche se, se vogliamo essere sinceri, quando accendo il pc qui a lavoro, la prima cosa che faccio non è aprire Word e mettermi a lavorare su uno degli articoli che ci assegna il capo, no, prima vado a leggere un paio di fanfiction, poi, dopo un'oretta, inizio a lavorare. È la mia normale routine, quindi per quale motivo dovrei cambiarla proprio oggi? Esatto, non c'è nessun motivo.
«Hai letto la Drarry che ti ho consigliato ieri?» sussurra Isabel, cercando di farsi sentire il meno possibile dagli altri.
Isabel non è proprio una fangirl come me, ma si avvicina molto. È una di quelle persone che stravede per le coppie slash, di qualunque tipo siano. Passerebbe giornate intere a parlarne, se solo potesse, ed è una cosa che apprezzo particolarmente. Stare con lei mi fa sentire un po' meno idiota.
Faccio cenno di no, non l'ho letta.
«Com'è che si chiama?»
«Moonlight in the City of Stars
Batto il nome sulla tastiera e premo invio. In una ventina di secondi sono lì, la storia pronta ad essere letta. Rating rosso, una quarantina di capitoli, una pacchia, insomma. Non prendetemi per una pervertita o per una maniaca, non lo sono. Credo. Finora nessuno mi ha mai voluta rinchiudere per uno di questi due motivi, quindi credo di essere abbastanza normale. Ehi, non agitatevi. Ho detto abbastanza, non del tutto. Anche perché mi sa che è difficile trovare qualcuno sano di mente, in questi fandom. In qualunque fandom, probabilmente, ma tralasciamo. Tornando alla storia, la Drarry, i capitoli scorrono velocemente, lisci come l'olio, e sono quasi arrivata al momento clou quando Isabel, nonostante l'abbia già letta almeno un centinaio di volte, viene a curiosare.
«Dai, Isabel, lasciami leggere» sbuffo, allontanando il suo volto dalla mia spalla.
Se non fosse che il volto che sposto è un po' troppo peloso per essere quello di una donna. Alzo lo sguardo e mi accorgo che Isabel è tranquillamente seduta dietro la sua scrivania, la fronte corrucciata, come tutte le volte che lavora. Sempre, quindi, o comunque più spesso di quanto faccia io.
«Molto interessante, signorina Mills. Potrebbe seguirmi nel mio ufficio, vorrei discutere con lei del suo, ehm... lavoro
Oh, perfetto. Seconda figuraccia con il nuovo capo. Due in un giorno, sto dando il meglio di me. E tutto per colpa di cosa? Del mio essere fangirl.
Ve l'avevo detto, no? La nostra non è una vita facile.


Angolino Autrice:

Allora... buonsalve a tutti! La faccio breve, così non vi annoio troppo: ho avuto la malsana idea di revisionare questa storia, motivo per cui - per coloro che l'avevano già letta - potrà sembrarvi strano ritrovarla senza, be', senza gli ultimi sei capitoli. Inizialmente avevo pensato di eliminarla del tutto e ripostarla dall'inizio, ma non ho avuto il coraggio di farlo - anche per tutte le povere anime che hanno perso del tempo a recensirla, non è mica giusto, no? Niente, ho cercato di aggiustare un po' di cose, togliendo alcune cose e aggiungendone altre, cercando di dare un senso al tutto - ancora non so se mi sia riuscito o meno? A voi il giudizio.
Grazie a tutti coloro che hanno letto fino qui - o che l'avevano già fatto.
Un bacio,
Aqua_
   
 
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Aqua_