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Autore: bolt    07/01/2014    0 recensioni
Nella città dell’amore qualche anno prima dei tumulti abitava una bella ragazza con la sua piccola e dolce figliola. Kurenai camminava per le vie della città sconvolta dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Doveva trovare al più presto un posto dove stare con sua figlia e una maniera per provvedere a lei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Kakashi e la piccola Hinata si erano allontanati dalla locanda di qualche chilometro. Kakashi sapeva bene dove andare per far star bene la bambine e darle una buona educazione, il problema era che non riusciva a parlarle. Aveva il timore di turbarla. In più doveva raccontarle di sua madre.
-senti Hinata hai fame, ho della frutta fresca nel sacco e del pane morbido, disse Kakashi per rompere il ghiaccio.
-ho molta fame.
-allora ci fermiamo in questo campo di fiori a mangiare. Tieni questo pezzo di pane è per te.
-grazie, è da tanto che non mangio pane. Lei è molto gentile signore.
-ho fatto una promessa a tua madre. E ora devo dirti tutta la verità.
-non mi riporterà alla locanda vero?
-no, piccolina. Tu resterai con me molto a lungo. Da oggi in poi mi occuperò io della tua educazione. Non ti dispiace vero?
-no, lei è simpatico e  tanto buono.
-come fai a sapere che sono buono?
-lei è grande e forte e potrebbe dare un’impressione negativa, ma i suoi occhi sono espressivi e sinceri.
Kakashi rimase sorpreso dalle parole della bambina. Era vero il detto, i bambini non mentono. Anche se la conosceva da poco iniziava ad affezionarsi alla piccola. Era tanto dolce e spontanea.
Ora arrivava la parte difficile, doveva dirle della madre.
-senti Hinata, è difficile da spiegare e io non sono tanto bravo a parole, c’è una cosa importante che devo riferirti.
-signore sta bene, mi sembra un po’ pallido.
-no, sto bene. Devo dirti questa cosa o non ci riuscirò più.
Come ti dicevo ho promesso alla tua mamma di prendermi cura di te. Lei lavorava nella città dove io facevo il sindaco. Era una donna coraggiosa e instancabile. Lavorava notte e giorno anche se era stanca. Lei non si fermava mai per non far mancare niente alla sua bambine. Purtroppo non sapeva che quei due locandieri l’avevano ingannata. Ho saputo che continuavano a chiederle sempre più soldi per te con le lettere che le mandavano. Quindi tua madre ha continuato a aumentare il suo carico di lavoro. Però un giorno si è sentita male.
-la mia mamma sta male per colpa mia.
-no, piccolina tranquilla, la tua mamma non stava male a causa tua. Lei era malata e quando una persona sta male la colpa non è di nessuno.  La tua mamma parlava di te con il sorriso sulle labbra. Mi ha fatto promettere di venirti a prendere e di portarti con me.
-vede, lo sapevo.
-cosa sapevi?
-se la mia mamma si fida di lei, vuol dire che lei è una persona altruista.
Kakashi non riuscì a trattenere una lacrima che Hinata notò subito. Ripensò alle ultime parole di Kurenai e al grande affetto che la legava a sua figlia. Sperava che un giorno avrebbe costruito un legame forte con la bambina.
-Hinata devi sapere che la tua mamma ti voleva un bene infinito. Però la mallattia l’ha portata via da questo mondo. Ora la cara Kurenai è un angelo che veglia su di te.
Hinata iniziò a piangere e Kakashi la strinse a sé. Non poteva immaginare quello che provava la bambina, la vedeva lì indifesa e piccola e non sapeva come consolarla. Forse doveva solo starle accanto.
-piccolina, io so che è difficile andare avanti, ma ora tu non sei più sola. Io resterò con te.
-signor Kakashi, lei non mi abbandonerà vero? Mi sento tanto triste.
-non ti lascerò sola Hinata, sei una brava bambina. Non devi aver paura io mi occuperò di te come faceva la tua mamma.
Hinata si cercò di asciugare le lacrime e le venne spontaneo di stringere la mano grande di Kakashi.
-signore, da oggi posso chiamarla papà?
-sì bambina mia. Da oggi io sarò il tuo tutore, puoi chiamarmi come preferisci.
-pensa che la mia mamma mi sia vicina.
-sono sicuro che ti proteggerà sempre. E lo stesso farò io. Ora andiamo o arriveremo troppo tardi al prossimo villaggio.
-cosa faremo lì?-disse Hinata molto triste
- per la notte staremo lì. Poi domani prenderemo qualcosa da mangiare e noleggeremo una carrozza in affitto per dirigerci a Parigi.
-andremo verso la città della mamma. evviva! Potrò vedere i posti dove ha camminato. Grazie papà.
- di niente.
Kakashi si diresse con la bambina verso il prossimo villaggio.
Era un uomo diverso, neanche ricordava più da quanto tempo non si sentiva così sereno e in pace con se stesso. In futuro avrebbe avuto una vita piena di sorprese ma anche di gioia.
Teneva la bambina per mano e andava avanti, fiero di come era cambiato. Si era anche scordato che l’ispettore Obito era sulle sue tracce. Ormai il suo passato era lontano.
-guarda Hinata da questa collina si vede il villaggio dove siamo diretti, non è un bel paesaggio?
-sì, è bellissimo. Meno male che siamo arrivati, sono un po’ stanca.
-vieni qui piccolina ti porto sulle spalle così non sentirai la stanchezza e ti divertirai.
-papà dalle tue spalle vedo ancora meglio. Mi ricordi il gigante buono di una favola.
Come lui anche tu sei tanto tanto tanto buono.
-bene, si va giù in città. Verso una nuova vita, disse Kakashi felicissimo.
I due arrivarono in città appena fatta sera e alloggiarono in una locanda in centro.
Kakashi sistemò Hinata  a letto e andò anche lui a dormire. Lo  aspettava una lunga giornata , ma aveva una certezza non sarebbe più rimasto solo.
  
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