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Autore: Checcodrillo    08/01/2014    2 recensioni
Omicidi e fantascienza si intrecciano in un noir alquanto interrogativo, pieno i domande a cui probabilmente non verrà data una risposta
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Cosa c’è da dire? E’ morta!”
“Ma siamo stati noi ad ucciderla!”
“Devo ricordarti che è il nostro lavoro?”
“No, però…”
“Però cosa? Te ne penti?”
“No…”
“Bene. Adesso aiutami a caricarla sull’auto.”
“Va bene.”
Il fumo della sigaretta si sparpagliava per l’auto rendendo l’aria pesante, insopportabile per un non fumatore. Francesco continuava a tossire.
“Pensi che qualcuno lo verrà a sapere?”
“Tranquillo l’organizzazione coprirà tutto.”
“Già, hai ragione.”
Marco staccò per un impercettibile lasso di tempo gli occhi dalla strada per guardare Francesco che tossiva violentemente, ma non spense la sigaretta.
“Senti un po’ ” disse Marco “Come mai hai deciso di intraprendere questa carriera? Non mi sembra un lavoro adatto a te.”
Francesco rispose senza smettere di guardare gli alberi che sorpassavano velocemente “Paga bene.”
Mentiva.
“E tu?”
Marco sospirò “Io non ho nulla da perdere.”
Nessuno dei due disse nulla per tutto il resto del viaggio e Francesco continuò a tossire ed a guardare gli alberi. Due ore dopo arrivarono ad una laterale che si inoltrava nel bosco. La strada non subiva manutenzioni da parecchi anni ed era crepata e bucata in parecchi punti, per questo la macchina tremava violentemente. Il bosco era cupo, scuro: gli alberi che circondavano la vettura erano innaturalmente scuri ed i loro rami si piegavano verso la strada come per cercare di prendere qualsiasi cosa osasse inoltrasi per quella strada. Francesco li guardava esterrefatto.
“Incredibile, vero? Le radiazioni dell’Agitatore hanno modificato il bosco.”
Francesco era come ipnotizzato da quegli alberi, ma dovette svegliarsi perché Marco fermò la Cadillac di fronte ad una baracca che determinava la fine della strada.  Francesco aprì la portiera e si guardò intorno: le radici degli alberi circostanti sbucavano dal terreno e si innalzavano verso il cielo ed alcune di loro arrivano anche all’altezza di due metri. L’odore umido del bosco rendeva difficile la respirazione soprattutto in quel momento dato che era notte.
“Forza, aiutami” disse Marco mentre apriva il bagagliaio.
Francesco prese la donna per le braccia, mentre l’altro la prese per le gambe.
Salirono velocemente gli scalini di legno scricchiolante ed entrarono nella casa.
“Appoggiala qui”
Posarono il corpo sopra ad un tappeto polveroso ed uscirono. Francesco non si guardò nemmeno attorno, non faceva altro che pensare al volto della donna. Rientrarono nella macchina.
“Devo riaccompagnarti a casa?” disse Marco
“Si, grazie” disse Francesco continuando a guardare fuori dal finestrino.
Un’ora dopo erano davanti ad una villetta di color beige.
“Ci vediamo domani al solito posto e porta la tua macchina.”
Francesco annuì e lo salutò con la mano
 
  
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