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Autore: HoldFastFilm    08/01/2014    4 recensioni
[I tre porcellini]
[I tre porcellini]I tre porcellini sono stati ingenui, buoni e impreparati.
Ora sono cattivi, arrabbiati e non hanno più paura.
Genere: Comico, Drammatico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi ricordate i tre porcellini?

 

Loro, sicuramente, si ricordano di voi.

Da qualche parte nell’agenda rossa di Lemmy ci siete anche voi.

 

 

Lemmy detto Piede di Porco. Il maggiore tra i fratelli. La mente.

Johnny detto “Lo Smilzo”, il più piccolo. Sorridente e Pacifico.  All’apparenza.

Tommy O’ Animale. Il mediano. Una Bestia vera.

I tre Fratelli erano ormai famosi in tutto il regno delle Fiabe. 

Erano conosciuti come “I Porcellos.”

 

 

Sono passati orma tanti anni dall’assalto del Lupo Cattivo alla casa di Piede di Porco.

Quell’episodio non è che un ricordo.

Un ricordo, sì…

ma un ricordo indelebile. Un ricordo vivido nella memoria dei tre fratelli.

Un ricordo che li ha trasformati.

 

Lemmy, dopo l’assalto del Lupo è diventato paranoico, diffidente, introverso.

Johnny, lo smilzo, ha superato la paura buttandosi sul cibo. Grasso. Tanto grasso da essere deforme.

Tommy…Bè Tommy ha reagito peggio di tutti.

E’ diventato scontroso, cattivo, aggressivo.

Dentro e fuori dalle carceri di Regno delle Fiabe.

Tatuatissimo, perennemente arrabbiato.

 

Vivono tutti e tre insieme, nella casa di Lemmy Piede di Porco.

Tutte le Mattine Lemmy si alza di buon’ora.

Prende l’Agenda Rossa, inforca gli occhiali e prepara il programma della giornata:

 

“Biancaneve…fatto.

Pinocchio…fatto.

Aurora…fatto.

Ah! eccoci qua! 

Raperonzolo!! Raperonzolo è da fare.

Johnny! Tommy! svelti in piedi!”

 

Li chiama sempre lui.

Mentre Lemmy prepara la colazione per tutti, gli altri due preparano la “recita”.

Tommy ha in custodia l’arsenale: coltellacci, pugnali a lama stretta, fionda, ferri, aste, bastoni seghetto per il ferro, sega a denti larghi, tenaglie affilate, cavadenti, rasoio monolama, tanica di benzina e poi…

E poi i pezzi forti: una 9 mm con manico in madre perla con scritto “God Will Save Us”. 

Un fucile di precisione e un fucile a canne mozze.

Jhonny scaldava la voce e niente…Jhonny nient’altro. Come sempre.

 

 

Passavano le giornate riscuotendo il Puzzo. 

Quante volte ridevano di questa loro trovata:

“Ehy Lemmy, questa è forte! Siamo Maiali e chiediamo il Puzzo! ahahah”

“Stai zitto Johnny, sei della famiglia e non ti farò male, ma non portarmi a farlo.”

 

Se la giornata li ispirava ed erano di buon’ umore, ecco che allora scattava il piano B. 

Rapimento. Molto più redditizio. 

I tre fratelli, da buoni maiali, come si usa dire: si sporcavano le mani.

 

 

“Elaborare il lutto è un passaggio doloroso e non tutti riescono a portare a termine il processo di guarigione. 

Soltanto chi non perde fiducia in se stesso, soltanto chi è dotato di coraggio, soltanto chi ama davvero la vita riesce a superare la cosa.” Disse il Brutto Anatroccolo, ormai dottore in Psicologia, intervistato dalle telecamere di “Regno delle Fiabe” riguardo a una delle ultime manifestazioni di violenza legate al trio dei Porcellos.

Secondo molti erano efferati criminali, secondo altri erano soltanto anime incomprese. 

Molti, infatti: “Eh, ma ti immagini essere stati al loro posto? Un lupo ti spazza via la casa e tenta di mangiarti? Eh, insomma poveretti, devono aver sofferto”.

 

Quella del 3 Maggio era una buona giornata.

I tre fratelli avevano deciso di rapire Raperonzolo e chiedere poi una cospicua somma di denaro come riscatto.

 

Lemmy studiava i piani.

Tommy puliva, calibrava e sistemava le armi.

Johnny…Bè Johnny niente. Come sempre.

 

 

Alle 06:00, quella mattina, Lemmy chiudeva dietro di sè il cancello di Villa Scrofa.

Salutava Pongo e Peggy, i loro dalmata, dando loro una carezza e saliva in macchina.

Tommy alla guida.

Lemmy lato passeggero.

Johnny…bè Johnny sdraiato dietro a fare niente..come sempre.

 

 

La strada non era molta.

Lemmy aveva già studiato i tempi:

3 minuti di percorrenza per Strada Maestra.

4 minuti, sosta a Bar Bosco, per creare l’alibi e poter dire poi successivamente: Noi siamo sempre stati qui.

Lasciata la macchina nel retro, lasciata una lauta mancia al gestore, presero il sentiero tra i campi.

10 minuti.

Steccato.

Delimitava il giardino della Torre. Erano vicini.

3 minuti. Da Steccato alla Torre. 

 

06:20

I tre erano sotto alla Torre e l’alba tardava a svegliare Regno delle Fiabe.

Tommy aprì il pesante borsone dentro cui aveva il necessario e ne estrasse una corda.

Lemmy osservava e dirigeva.

Jhonny…E..Jhonny niente.. come sempre.

 

Fase Uno.

Rampino. Corda. Anfibi. Guanti antiscivolo con cera calda. Calza di nylon.

Tommy fece roteare il rampino e lo lasciò volare in cielo.

TOOOONG!

Primo tentativo fallito.

Aveva preso le inferriate dell’unica finestra presente sulla Torre.

Secondo tentativo:

Rimbalzò, ma poco prima di cadere si impigliò saldamente tra le pietre della facciata.

 

 

Fase due: Scalata.

“Vado Boss?”

Lemmy annuì.

Tommy partì.

Jhonny…e niente Jhonny, niente. Come sempre.

 

Passo uno

Passo due.

Passo tre.

La corda era tesa, ma Tommy era ben cosciente delle proprie potenzialità.

Si arrampicò portando con sè una sega metallica.

Raggiunta l’apertura iniziò il lento sfregamento sulle barre di ferro.

Sì perché anche Raperonzolo si era premunita di inferriate dopo i recenti atti di violenza a Regno delle Fiabe.

In quell’istante, però, Raperonzolo si svegliò:

“Chi è là?!

Chi è là?!

Sei tu Mio Principe???

Sei tu?”

 

Tutto secondo i piani, niente paura:

Lemmy sorrise impercettibilmente.

Tommy Rallentò l’azione e…Jhonny…

 

Jhonny, ecco, Jhonny iniziò la recita:

 

“Amor Mio!! Son’ io! 

E lo mio maggior Pensiero

corre a te mio amore Vero!”

 

Raperonzolo era invecchiata. 

Sentiva male e vedeva ancora peggio, scambiò così la voce di Johnny per quella del principe e nel buio non vide Tommy alla finestra.

Era diventata grassa e i capelli erano diventati tanti da impedirle agevolmente di lasciare il letto.

Da anni ormai era ferma nel proprio letto. 

 

-Ma essendo una Fiaba questa, non la troverete sporca e puzzolente come un’orchessa, ma come una raggiante e  profumata poetessa-

 

“E dimmi, principe mio giocondo, 

è forse questa la fine del mondo?”

“Principessa mia adorata, quale fantasia è questa?

 Son io che chiamo dalla finestra!”

“Perdonate Mio adorato,

 per tanti anni v’ho aspettato

e mai un segnale ho trovato! 

Così presa dall’agitazione ho creduto che foste voi, alla fine, infine, alla fine del mondo.”

 

Tommy, aveva ripreso a segare le sbarre.

Grazie all’imbracatura era comodo e aveva quasi terminato il lavoro.

Sdeng!

Fatto. Finito.

Mise il primo piede dentro alla Torre e buttò per terra le sbarre segate.

Si affacciò e fece segno agli altri due che tutto procedeva secondo i piani.

 

Solo allora Lemmy approvò l’inizio di Fase tre.

Fece l’occhiolino a Johnny.

Egli, allora, sussurrò :

 

“Raperonzolo, donna aggraziata, 

è questa la tua giornata!

Scendi dal letto e affacciati al mio cospetto!”

 

“E’ dunque davvero il giorno tanto atteso questo?

Il mio cuore sembra far presto!

Arrivo mio Innamorato, 

son pronta a perdere il fiato!” Rispose Lei.

 

“BU!

AHAHAHHA vecchia gallina ahahahh!”

 

Tommy era riuscito ad arrivare vicino al letto della Bella. 

Bè, bella… Ormai…

Johnny l’aveva inebriata con le parole tanto da non farle capire più nulla e senza troppo rumore, ma senza troppa cura Tommy le si era avvicinato.

 

Prima che Ella potesse aprir bocca Tommy aveva già legato mani e piedi e tappato la bocca con del nastro da pacchi.

 

L’operazione era andata a buon fine.

L’attento piano di Lemmy prevedeva ora il trasporto della vecchia cicciona a casa.

 

Prima Però andava fatto.

Sì, andava fatto.

Sì quello che pensate.

Sì. andava fatto.

Non c’erano soluzioni.

Nessuna se non quella.

Tommy prese delle tenaglie affilate e ZAC ZAC ZAC! 

Tagliò i capelli della povera Raperonzolo.

 

Era necessario, non sarebbe altrimenti passata dalla finestra.

Riprese la corda, le creò un’imbracatura con qualche nodo ben fatto e la fece calare a forza dalla torre.

 

Sotto Lemmy, immobile fin dall’inizio, fece segno a Lemmy di procedere.

Lemmy corse dietro ad un faggio e ne ritornò con un trattore.

Giorni prima, accuratamente, era stato nascosto lì per la riuscita del piano.

Tommy degno di un Navy Seal era già sceso e aveva riposto le attrezzature nella sacca.

Pronto. Operativo Per fase quattro. Il ritorno a casa.

Nel pomeriggio sarebbero poi andati a riprendere l’auto a bar Bosco, concludendo la messinscena.

 

Quindi, salì sul trattore insieme a Lemmy e nel silenzio dei campi, con la Ex-Bella a bordo si dileguarono.

 

Fine.

 

 

Ma!!!

Ma che storia è mai questa?!

Non c’è una fine funesta?

Nessuno dei malfattori

ha un futuro pieno d’orrori?

Nemmeno un porcello,

insomma un fratello,

viene indagato 

e a Raperonzolo un aiuto dato?

 

Miei cari lettori non disperate, 

ad una cosa, però, attenzione fate:

se dopo tanti anni la bella ronfava 

e ancora nella Torre stava,

forse lo era perché nessun l’amava!

Nessuno più la cercò

e il porcello maggiore sentenziò:

“un grave errore abbiamo commesso

quello di non aver trovato il nesso.

Se il lupo c’aveva sì spaventato,

‘sta cicciona ci ha spiazzato.”

 

E così… per l’eternità 

la Bella visse in felicità

perché ormai aveva trovata 

una vita più serena e agiata.

Nella casa coi porcelli

visse i suoi giorni più belli.

la famiglia era cresciuta

e la storia compiuta.

 

THE END.

   
 
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