Lei è tua.
Tua. I pronomi possessivi non dovrebbero essere usati con le persone, ma lei è una vera e propria bambola nelle tua mani. Un oggetto. Una marionetta che si muove ogni qual volta tu tiri un filo. Ti promette sempre che sarà l’ultima volta e poi, inevitabilmente, torna da te e tu non puoi che esserne contento.
“C’è qualcosa che ti piace in lei?” ti chiedi ascoltando una coscienza che non è la tua.
Il tuo sguardo torna sul suo fondoschiena.
"Oltre a quello" ti rimprovera il grillo parlante nella tua mente.
Sorridi una volta trovata la risposta: il suo fondoschiena piegato a novanta.