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Autore: Ucha    08/01/2014    4 recensioni
Raccolta di One-shot/Flashfic/Drabble/quellochevorròio per la Jarida Week, dedicata alla coppia Jack Frost x Merida. (So che ha tipo una data precisa, ma siccome sono trasgry la faccio questa settimana).
Ogni giorno ha un tema preciso:
-Day One: Fire and Ice;
-Day Two: Rose;
-Day Three: Free;
-Day Four: Spirit;
-Day Five: Frostbite;
-Day Six: Discovery;
-Day Seven: Goodbye;
{Crossover Rise of the Guardians(Le cinque leggende)/Ribelle-The Brave}
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Jack Frost
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day  6: Discovery
Raiting: Verde
Genere: Generale; Avventura; Introspettivo;
Avvertenze: What if? AU;
 
 
Muove passi incerti, uno dietro l’altro. Non sa cosa siano quelle strane fiammelle bluastre che fluttuano davanti a lui, in centinaia poste in una fila. Ha provato a prenderle, a congelarle, ma quelle strane entità sembrano provenire da un’altra dimensione. E per questo si è messo a seguire la scia che tracciano, come se si lasciasse guidare da qualcosa che non esiste. Non sa nemmeno lui cosa sta facendo, è incantato, come un bambino. Si aspetta che quelle cose lo portino in un luogo misterioso e magico, ma l’entusiasmo sfuma immediatamente quando lo conducono in un punto imprecisato della foresta. Non c’è nulla di meraviglioso, se non una fitta piantagione. Il suo tipico sorrisetto malizioso si smorza gradualmente, per poi lanciare un sospiro, dandosi del cretino.
Cosa poteva aspettarsi da delle ignote fiammelle comparse così all’improvviso? Scuote la testa e fa per girarsi, ma un rumore lo mette sull’attenti. Un sibilo che fende l’aria lo porta a rotolare sul fianco, schivando una freccia che saetta andandosi ad incastrare nel tronco coperto di muschio.
Il ragazzo assottiglia le palpebre allarmato, scrutando attento e nervoso nell’intreccio perfetto di piante che delinea la foresta di quel regno antico e lontano dalla sua terra natia. O almeno, in quella doveva ha sempre vissuto.
Non riesce a scorgere nulla. Per quanto cerchi di mettere a fuoco e vedere nei luoghi più bui del bosco, niente si fa avanti.
Improvvisamente un fruscio sospetto gli fa rizzare i peli del collo. Percepisce una sensazione strana, brividi di freddo. Non ha mai percepito il freddo come qualcosa di fastidioso, eppure i pori della sua pelle sono rigidi e sollevati. Si accarezza il braccio con stupore, prima di essere riscosso da un secondo rumore indiscreto di foglie smosse e rametti pestati.
Spicca un balzo e con una capriola si siede su un masso, curioso di sapere cosa possa essere.
Una bambina.
La sorpresa lo lascia di stucco. La verità era che si aspettava un terribile guerriero, armato di tutto punto nel bel mezzo di un inseguimento o di una battuta di caccia, ma tutto ciò che vede è una bambina.
Gli occhi chiari sono coronati da una corolla di ciglia biondissime e il viso tondo è incorniciato da una cascata di riccioli rossi come le fiamme.
Nelle iridi color dei fiumi d’estate della bambina una luce blu risplende ambigua.
Lui la nota solo allora.
Una fiammella silenziosa, galleggiante in aria, è a pochi centimetri dalla mano tesa della piccola, e lei ne sembra totalmente ammaliata, come lo era lui qualche istante prima. Sembra voglia prenderla, ma prima che le sue dita affusolate riescano a prendere quella strana creatura senza origine essa scompare, e la bambina si riscuote.
Solo allora sembra realizzare di trovarsi in un luogo sconosciuto. Nei suoi occhi si legge la sorpresa di chi non sa come è arrivato in quel posto. Dischiude le labbra rosse, guardandosi intorno attentamente. Sembra cercare qualcosa.
I suoi occhi color del ghiaccio puntano subito la freccia che qualche istante prima l’ha quasi preso in pieno viso, e stringendosi all’inseparabile bastone, sorride fraterno alla rossa.
-Ehi, piccola, la tua freccia è qui!- sussurra.
Sa che non può vederlo, ma l’idea di parlarle lo fa sentire ancora parte del mondo. Lo fa sentire meno escluso e invisibile.
Lei in quel momento si gira verso il tronco e con un sorriso saltella fino alla sua freccia, per poi estrarla con non poca fatica.
E allora i suoi occhi si posano sulla figura accovacciata sulla roccia che le è sfuggita fino a quel momento.
-Chi sei tu?- mormora spaventata, dopo esser sobbalzata. Fa un passo all’indietro all’espressione che le rivolge, perché è strano. Spalanca gli occhi, la bocca e sembra in procinto di soffocare. Respira avidamente, mentre la linea livida che costituisce le sue labbra si allarga in un enorme sorriso di gioia.
Qualcuno può vederlo?
In preda all’emozione, rotola giù dal masso, incastrando la mantellina cosparsa di brina nei vari rampicanti e radici accoccolati a terra.
Le si avvicina trepidante, mentre lei continua a scrutarlo dubbiosa. Le sue gambe sono tremanti, non sa se fuggire o meno.
-Tu puoi vedermi?-
-…Sì.- risponde la bambina, alzando le sopracciglia. Esita qualche istante, per poi continuare. –Chi sei tu?-
Lui si riprende e si siede a gambe incrociate davanti a lei, con un sorriso larghissimo a bocca chiusa, dal quale traspare tutta la sua gioia. È bello scoprire che esiste qualcuno in quella terra in grado di vederlo, ma vuole fare bella figura e quindi nella sua mano crea una riproduzione di quella fiammella blu, però completamente fatta di neve. Le da un colpetto e questa inizia a fluttuare sopra le loro teste.
La bambina rossa lo guarda estasiata. Il suo piccolo petto si gonfia e sgonfia ritmicamente a quella vista. Una magia!
-Io sono colui che controlla gli inverni e il freddo, creo il ghiaccio e gioco con la neve a mio piacimento. Non credo tu mi conosca, ma io sono…-
-…Jack Frost!- lo interrompe la bambina. E allora la fiammella gelata si sgretola in una moltitudine infinita di cristalli, cadendo sulle loro teste.
-Come… come sai di me?-
-Mia madre mi legge sempre favole sul tuo conto! Allora esisti!- esclama lei, euforica, indicandolo estasiata.
Jack prova a dire qualcosa, ma è troppo felice per emettere un qualcosa che abbia senso. E quando finalmente riesce a cacciare fuori la voce dalle sue gelide corde vocali, un’altra voce, più lontana ma potente, copre ogni tipo di suono che il ragazzo aveva in mente di pronunciare.
-Merida!-
-Oh, è mia madre…!- dice la bambina, girandosi verso un punto preciso della foresta, il punto dal quale proveniva la voce. Rivolge nuovamente uno sguardo gioioso allo spirito imbambolato davanti a lei gli sorride. –Ci vedremo un altro giorno, Jack Frost? Io abito nel grande castello del clan Dunbroch, è impossibile non vederlo! Vienimi a fare visit…-
-Meriiida!- insiste la voce materna e la bambina allora corre via, salutandolo con la mano.
Lui non si muove, ancora immobile e con un sorrisino stupido sul viso, mentre mille pensieri gli fluttuano in testa, fra i quali c’è la felicità di essere visto e riconosciuto. Non l’avrebbe mai detto.
Non si smette mai di scoprire cose nuove.
 
 
Angolo dell’autrice:
What if Merida met Jack in the wood? Non so, l’ho trovata una cosa carina. Siccome il tema era “Discovery”, scoperta, ho voluto dare questa mia interpretazione che –a dir la verità- non mi entusiasma particolarmente, ma non trovando niente di altrettanto brillante ACCONTENTATEVI.
Okay, no, a parte gli scherzi, spero vi piaccia nonostante non piaccia a me.
Ci avviciniamo alla fine.
Manca l’ultimo giorno, Goodbye.
Ho già scribacchiato qualcosa.
E mi sono già fatta male.
Alla prossima, people!
Ucha
   
 
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