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Autore: Megan204    09/01/2014    2 recensioni
Noah, ormai adulto, decide di scrivere una lettera a Quinn, raccontandole una storia, la loro.
Ma Quinn, dov'è? Leggerà mai quella lettera oppure è in un posto dove nulla potrà raggiungerla?
Noah ormai è maturo, ma avrà lasciato andare Quinn?
Attenzione: Per me Finn non è assolutamente morto, quindi eliminate l'episodio The Quaterback.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beth Corcoran, Noah Puckerman/Puck, Nuovo personaggio, Quinn Fabray, Shelby Corcoran | Coppie: Puck/Quinn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quinn,
So che non ti aspettavi una lettera da me, perché mi conosci bene. A dir la verità, mi conosci meglio di chiunque altro. Conosci i punti deboli di Noah Puckerman e non è roba da poco.
Da giovani abbiamo fatto una grandissima cazzata, è vero. Ma non mi pento di nulla, basta guardare la meraviglia che è venuta al mondo, Beth.
Appena ho sentito che eri incinta ho subito capito che il padre ero io e non il mio migliore amico, sapevo che la piccola che avevi in grembo era mia. Nostra.
Mi hai sempre respinto a causa della mia indole da donnaiolo, ma io per te sarei rimasto, per voi. Vederti in giro per i corridoi e su un palco a cantare col pancione era un emozione nuova, strana.
La corsa all'ospedale, la sala parto, tutto è stato strano, compreso lasciare andare via quello scricciolo che era mia figlia. Darla a Shelby è stata la scelta migliore per lei, entrambi l'abbiamo sempre saputo. Io, non ero in grado di essere un padre perfetto.
Nei due anni seguenti non ci siamo mai confrontati molto, solo una conoscenza che si limitava a dei saluti. Io a sbavare dietro a mille, tu a rinascere come una fenice.
Vederti con quei capelli rosa e stato uno shock, non potevo essermi innamorato di una così. Ma, per Beth sei tornata tale e quale a prima, per riaverla in modi che io non capivo e non approvavo. Ti amavo, così tanto da non volerti fare combinare disastri.
Tu Yale, io Lima. Tu una carriera, un futuro, io nulla.
Solo te, sempre in mente grazie alle tue comparse rare.
Sei tornata a Lima appena uscita da Yale, ma ovviamente restare non era nei programmi. Un mese, poi volavi a New York a fare carriera, come doveva essere.
Quella telefonata ha spezzato l'equilibrio. Tu, in lacrime, che mi chiami farfugliando parole a caso come Beth, incidente, ferita grave. Insieme siamo andati da nostra figlia che non sapevamo nemmeno che aspetto avesse, ma per qualche strana ragione per Shelby eri uno dei numeri d'emergenza.
Entrambi abbiamo donato il sangue per tenere in vita quella bambina, mentre Shelby moriva, per le troppe lesioni in un anonimo letto d'ospedale.
Nostra figlia si riprendeva, ma era rimasta senza madre, per la seconda volta, in un certo senso.
Non dimenticherò mai quando siamo entrati per la prima volta nella sua stanza. Una bambina di sette anni magra, con gli occhi verdi e i capelli biondi, un naso perfetto e un sorriso simile al mio, anche se, con la crescita, stava diventando come te.
Era bella come il sole, perché quella è nostra figlia, mia e tua.
Appena ti ha guardata, ha capito che eri sua madre, la sua vera madre.
Ricordo anche la sorpresa provata leggendo il testamento, dato che era richiesto che la bambina fosse affidata a noi. I discorsi sul divano in piena notte con tazzoni di caffè e finalmente quel si. Beth era di nuovo con noi.
Diffidente all'inizio, ma quando mi ha chiamato papà per la prima volta ero tentato di piangere. Eh si, sono suo padre. Avevamo preso l'abitudine di dormire insieme, per starci accanto e farci forza. Siamo passati dal dormire uno sul letto e uno sul divano a dormire abbracciati, tenendoci per mano.
Mi hai chiesto di provarci, e ci abbiamo provato.
A Lima a rifarci una vita, io come imprenditore di una piccola impresa di lavapiscine, te un avvocato richiesto in buona parte del paese ma stabile a casa nostra.
Da quel giorno, sono passati altri 9 anni.
Tutti si sono rifatti una vita, Rachel e Finn hanno ricominciato da zero, da qualche anno, qua a Lima, ma lei incide dischi.
Santana è tornata con Brittany e si sono sposate, così come Kurt e Blaine.
Beth ha sedici anni, è bella come il sole. Al McKinley tutti la corteggiano, ma con quei capelli biondi e gli occhi verdi dice no a tutti, sfoderando un sorrisetto quasi strafottente, come me.
Ha un fratello, di 8 anni, James, ma sai anche questo. James, se è possibile, ha preso le peggiori qualità mie e di sua madre, da cui ha preso la cosa migliore, gli occhi.
Capelli scuri e occhi chiari, un carattere assolutamente ingestibile, peggiore del mio.
Sono seduto dalla scrivania della camera da letto, mentre osservo una donna nel mio letto.
Quella donna ha la fede che scintilla al dito, ed è mia moglie da 7 anni. Dorme beata e sul suo volto leggo felicità allo stato puro, anche mentre apre gli occhi e mi sorride.
Esce dalle coperte, mostrando quel pancione di cui va tanto fiera. Quel pancione che ospiterà ancora per un mese Allison e Liam, che non vedo l'ora di conoscere.
Mi lascia un bacio sulla nuca, mentre inizia a leggere questa missiva.
Beth e James sono sulla porta, a fissarmi sorridenti, anzi, più che un sorriso quello è un ghigno diabolico.
Vedo delle lacrime negli occhi della mia donna.
Ma tutte queste cose le sai già.
Perchè, la mia moglie, sei tu Quinn.
  
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