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Autore: Stray cat Eyes     30/05/2008    10 recensioni
Sì, l'ho fatto apposta.
Per tastare con le mie mani il tuo cambiamento. Per capire quanto diverso puoi essere ora.
Ecco perché ti ho fatto una richiesta così idiota.
"Prepariamo il ramen a casa!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Basata sull'utopica evenienza che Uchiha Sasuke faccia ritorno a casa (spero avvenga, un giorno o l'altro.. o forse no, non ci spero neanche un po'. Dipende dalle circostanze! ^^).
Eventuali termini stranieri (e insoliti) sono esplicati a fondo pagina.

Ah, e ricordate: è un'idea assolutamente idiota e bizzarra, ma le voglio bene con tutta l'anima, quindi non ridetene. Vi supplico. T__T
E ricordate anche che non è una shounen-ai. Ma, se proprio non sapete farne a meno, potete considerarla come più vi piace.





Ramen





Tonf. Tonf. Tonf.

Un leggero, contrito ciabattare nel corridoio fino in cucina.

- Naruto! Hai già messo l'acqua a bollire?

Il ragazzo dai capelli biondi gridò un rauco "Sì!", con la testa ancora infilata per metà nel frigorifero, perso nella ricerca disperata di un qualche ingrediente che, se mancante, avrebbe impedito una perfetta riuscita del suo ramen.

Udì i passi ovattati dell'altro aggirarsi nella stanza, per poi fermarsi con un ultimo tonfo attutito dal tatami giusto davanti ai fornelli.

- .. Naruto?

Il giovane si affacciò, le gote lievemente arrossate dalla bassa temperatura.

- Uhn?

La figura mora e slanciata emise un sospiro, una via di mezzo fra l'esasperato e il rassegnato.

- Perché l'acqua riesca a bollire, non basta metterla nella pentola.

Naruto, noncurante, tornò a curiosare nel frigo, chioma bionda compresa.

- E quindi?

- Quindi devi accendere il fuoco, stupido.

Sibilò l'altro, seccato.
Un broncio quasi impalpabile salì alle sue labbra, mentre osservava le fiamme bluastre lambire il metallo ancora fresco.
Di riflesso, Naruto sorrideva segretamente, appostato nel frigorifero di proposito.


La verità è che l'ho fatto apposta, Teme.
Per vedere se ti saresti accorto della mia sbadataggine e ti saresti preso cura di me, allo stesso modo in cui lo facevi allora.


Il ragazzo dai capelli chiari si ritrasse con tra le braccia una quantità industriale di possibili ingredienti da utilizzare, e per richiudere il frigorifero dovette spingerne l'anta con il fianco.
E quello sarebbe risultato anche un gesto estremamente sensuale, se lui non si fosse ritrovato a capitombolare a terra insieme al suo carico.

- Dobe!

Inaspettatamente, la sua caduta fu arrestata dal ninja bruno, anche se le varie cibarie caddero sul pavimento urtandosi le une contro le altre.
Come le loro mani, le loro fronti.

- Cosa credevi di fare?

Lo rimproverò l'altro, sollevandolo perché ritrovasse l'equilibrio.

- Scusa, scusa!

Si affrettò a dire Naruto, con un ampio sorriso e la mano dietro la nuca. Proprio come quando erano ragazzini.
Un nuovo sospiro giunse da quelle labbra, mentre si avvicinava alla cucina.

- Usuratonkachi..


Sì, l'ho fatto apposta, Sasuke.
Per tastare con le mie mani il tuo cambiamento. Per capire quanto diverso puoi essere ora.
Ecco perché mi calo nei panni del Naruto dodicenne.

Ecco perché ti ho fatto una richiesta così idiota.

"Prepariamo il ramen a casa!"


Naruto prese a raccogliere confezioni e scatolami dal pavimento, poggiandoli uno ad uno sul tavolo per evitare incidenti di sorta.

- Uhmm..

Consultando un vecchio libro di cucina, il giovane tentò d'immedesimarsi nella sua idea di cuoco.
Afferrò una padella per il manico, e se la mise davanti a mo' di specchio, fissando la fredda superficie compatta e nera come se vi fosse incisa la ricetta.

- Allora, qui dice.. Friggere la pancetta!

Esclamò, sorridente, e notò un sottile sguardo di Sasuke rivolgersi a lui per un istante.
Cercò a tentoni la scatola giusta da aprire, leggendo contemporaneamente le parole stampate su carta.
L'aprì, adagiò (con poca grazia) le fette di pancetta sul fondo e corse al piano di cottura, stavolta accendendo il fuoco direttamente.

- Ah! Bene!

Fece, soddisfatto e mani sui fianchi.

- Dobe.

- Uhn?

Sasuke accostò la schiena alla parete accanto, braccia conserte.

- Pare che per friggere si usi dell'olio, in genere. Se fai così, invece che fritta ti verrà alla piastra o si brucerà.

Naruto parve irritarsi.

- E chi ti ha detto che devo friggerla, la pancetta?

Il ninja bruno lo fissò dritto negli occhi.

- Tu.

Poi voltò la testa a fissare, almeno apparentemente, il vuoto.

- E il tuo libro.

Naruto si perse un attimo nell'osservarlo.
Più alto, più maturo. Cresciuto, senza dubbio. E freddo.
Così era all'esterno, Sasuke; così si presentava al mondo. Eppure..

- Dobe, la tua pancetta sta stranamente annerendo.

- Eh? Argh!


Insieme, avrei voluto dirti. "Prepariamo il ramen Insieme."
E invece ho detto semplicemente "a casa".

Forse ti saresti spaventato, se te l'avessi detto apertamente, o se avessi osato sussurrarlo.
Avresti pensato che sotto c'era qualcosa di troppo familiare, troppo intimo - e non perché si tratti di me, ma solo perché saresti rimasto per cucinare del ramen Insieme ad una persona appartenente a quel passato che una volta hai tradito. Nella sua umile dimora, per di più.

Ma i tuoi riflessi non sono più quelli di un tempo, Sasuke.
E questa volta ti ho fregato, sai. E tu ci sei caduto. Ma con tutte le scarpe.


- Lascia, faccio io.

Sasuke lo spinse lievemente, scivolando al suo posto davanti alla padella in cui, finalmente, le fettine di pancetta - appena un po' bruciacchiate - sfrigolavano allegre e tranquille.
Naruto le rimirò con l'acquolina in bocca, o almeno finse di farlo.

In realtà la sua attenzione era tutta concentrata sulle mani di lui.
Sulle sue braccia candide e scoperte, sulle sue spalle, avvolte in via eccezionale dai suoi vestiti.

Sul quel corpo gravavano ancora ferite invisibili, e Naruto possedeva la crudele capacità di vederle tutte, che fossero nascoste sotto un velo di stoffa o una coltre di ostentata indifferenza.

- Dobe, sarebbe ora di calare la pasta. L'acqua sta bollendo già da un po'.

Il giovane biondo si riscosse, scuotendo impercettibilmente la testa.

- Sì, giusto, giusto, la pasta. Uhmm, dov'erano i tagliolini?..

Si diresse alla credenza affianco al frigorifero, mettendosi in punta di piedi per raggiungere il ripiano più alto.

- Tagliolini, tagliolini.. Ah, eccoli!

Una volta tornato con le piante dei piedi in terra, il ragazzo indugiò nuovamente.
S'immobilizzò, in un silenzio solenne.

Era ipnotizzante scrutare Sasuke, spiare i suoi più piccoli movimenti, scoprire di aspettarseli o meglio, di conoscerli.
Era tenero vederlo lì, nella sua cucina, ad armeggiare serio e affaccendato con i suoi tegami per preparare del ramen decente da dividere con lui.
Era.. era bello. Era struggente.
E non era affatto facile.

- Dobe, la pasta! L'acqua sta evaporando!

- Arrivo, arrivo!


Sasuke, può un ramen fatto in casa aiutarti a tornare davvero qui con me?

Lo so, suona molto stupido, sentirselo dire così.
Ma pensaci, Teme.
Il tuo corpo è qui che spadella della pancetta e mi riprende, ma la tua mente.. quella è altrove.
Ancora ti senti in colpa. Ancora non sai se questa è la cosa giusta o meno, se stare qui è ciò che ti serve e ciò che va fatto.

Ma forse.. forse, questa cosa assurda può darmi una mano a riscuoterti.

Pensa a quando, da ragazzini, apprendevamo il valore del gioco di squadra, della complicità fra una persona ed un'altra, della solidarietà fra membri di uno stesso gruppo.

So che all'inizio non ti faceva affatto piacere stare in mia compagnia, ed io ti ricambiavo il favore appieno. Questo non lo nego,
non posso negarlo.
Ma poi, quante ne abbiamo vinte assieme? Quante volte ti ho trascinato e tu non ti sei rifiutato?
Quante volte mi hai aiutato, quante mi hai salvato, e quante volte io ho tentato di fare lo stesso con te?

Ti prego, torniamo a farlo.

Il serio e riflessivo Uchiha Sasuke e l'allegro e casinista Uzumaki Naruto saranno anche parte di un quartetto di ninja scalmanati, avranno anche indossato da poco quel tanto agognato coprifronte, ma hanno tanto da insegnarci.
Lo sai anche tu.

E, in più, sai come diavolo si prepara il ramen.


- Naruto, taglia le verdure.

Perentorio, giunse un altro ordine.
Ma l'interpellato era troppo perso nel fondo di una pentola in cui ribollivano dei tagliolini cinesi, per accorgersene.

- Come?

- Le verdure, dobe! Tagliale!

- Ah, già, sì. Le verdure.

Naruto si mosse scattante, alla ricerca del tagliere e di un coltello; poi cominciò la sua opera.

- Sbrigati, qui è cotto!

Incitò Sasuke.

- Sì, sì, ho capito! E' inutile che contin.. Ahi!

Il ragazzo dai capelli mori spense il fuoco e si voltò, rapido, dando un dolce addio alla propria rigidità.

- Cos'altro hai combinato?

Vide una singola goccia di sangue tintinnare e infrangersi sul tagliere di legno, e si avvicinò a Naruto, che teneva una mano nell'altra.

- I-il dito! Ancora un po' e me lo affettavo!

Uchiha sospirò per la terza volta in una serata.
Gli afferrò la mano ferita e, determinato, lo trascinò con sé fino al lavandino.

Naruto mugolò flebilmente quando il getto d'acqua fredda bagnò la sua piccola, ma abbastanza profonda ferita sull'indice sinistro.

- Si può sapere cos'hai in quella testaccia dura? Eh? Usuratonkachi!

Lo rimproverò il giovane, richiudendo il rubinetto.

- Io.. sei stato..

Il ninja biondo tentò di difendersi, dicendogli che era stato lui a distrarlo, ma fu subito interrotto.
Non a parole, per la verità.
Perché, dopo quella breve sfuriata, Sasuke era divenuto improvvisamente taciturno.
La luce nei suoi occhi, sempre più fievole, ora era anche più amara.

- Perché lo stai facendo?

Un sussurro di poco accennato, e malinconico, ma deciso.

- Eh? Cosa..?

- Tutto questo. Perché lo fai?

Naruto rise nervosamente.

- Ma di che stai parlando, teme? Non sto facendo niente!

Sasuke serrò la stretta sul suo polso, fissando le gocce d'acqua che gli imperlavano le dita.

- Credevi che non me ne accorgessi? Usuratonkachi.. Neppure qualche anno fa eri così idiota. Si vede che ti ci stai mettendo d'impegno. Ti sei addirittura tagliato un dito!

Naruto arretrò di un passo, l'indice che riprendeva a sanguinare sotto la pressione della stretta dell'altro.
Fu in quel momento che, per la prima volta durante la discussione, Sasuke impuntò gli occhi scuri nei suoi.

- Quello che non capisco è il motivo di una simile messinscena. Perché, Naruto? Qual è lo scopo?

Il ragazzo non poté far altro che restare in silenzio.
Ma almeno un gesto avrebbe potuto permetterselo.

Gettarsi contro di lui.


Aiutami, Sasuke.

Credevo di dover essere io, di
poter essere io ad aiutarti, ma mi sbagliavo.
Sei tu a dover aiutare me.

Aiutami a capirti. Aiutami a farti capire che c'è ancora posto qui, per te, se tu solo avessi voglia di accorgertene. Aiutami ad essere tuo fratello, il tuo migliore amico, o qualunque cosa possa servirti.

Aiutami, Aiutami, Sasuke. Perché io da solo non ce la faccio ad aiutare entrambi.


- Idiota, Naruto. Non hai risposto ai miei insulti neppure una volta. Potevi fare di meglio, se proprio volevi ricreare quelle vecchie giornate.

Il ragazzo premette il volto contro la sua spalla, contrastando con il proprio impeto l'immobilità di Sasuke.

- Lo so, brutto stupido! Lo so! Ma volevo che te ne accorgessi!

Il giovane moro poggiò il capo contro quello dell'altro, percependo sulla tempia i corti capelli biondi di Naruto che gli solleticavano la pelle.

- Quello non può più tornare, dobe.

- Lo so, so anche questo! Non credermi così ignorante, Sasuke!

Leggere, le sue braccia livide andarono piano a circondargli le spalle, sfiorandolo appena.
Naruto sussultò impercettibilmente, avvertendo su di sé il suo tocco inaspettato, ma non si scostò.

- So che non si può tornare indietro. So che quella realtà è distrutta da tempo, che non può essere recuperata, che è inutile sperare di riottenerla.. lo so benissimo! Ma non si potrebbe cercare di costruire qualcosa di nuovo?

Chiese, fremendo.

- Qualcosa di diverso dalla tua dannata insofferenza, Sasuke! Qualcosa di diverso da questa tensione assurda!

Sasuke respirò profondamente, lasciando che le braccia gli scivolassero nuovamente lungo i fianchi.

- Parli di ripartire da zero, in pratica.

La stretta di Naruto si allentò velocemente, fino ad annullarsi; e, ora lontano da lui, lo guardò dritto negli occhi.

- Non proprio da zero. Ci sono ancora delle cose che hanno un minimo di valore, cose che hanno importanza e da cui si può ricominciare.

- Ne sei sicuro, dobe? Sei sicuro che ci sia qualcosa da porre come base per l'immensa idiozia di cui stai vaneggiando?

- Sì, ne sono sicuro! E non è affatto un'idiozia!

Sasuke rimase ancora una volta in silenzio, spostando lo sguardo color pece sulla piccola ferita di Naruto, dove il sangue prendeva a coagulare. Pareva che stesse per dire altro, ma lui lo bloccò, freddo e distante.

- Taglia le verdure, dobe. La pasta sta scuocendo.


Non sembra che tu voglia darmi una mano, eh, Teme?
No, decisamente non hai intenzione di collaborare.

Ma tranquillo. Il ramen non è ancora pronto.


Il giovane biondo si diresse con il tagliere ai fornelli, e versò le verdure tagliate a tocchetti nella padella insieme alla pancetta.
Intanto, l'altro scolava i tagliolini cinesi e controllava il brodo.

- Qui ci vuole dell'altra nori, Naruto.

- Sì.

La sfoglia color verde scuro fu spezzata in due, e parte delle alghe finì nella pentola con il dashi.

- Fatto.

Pochi minuti dopo, erano seduti al tavolo in cucina, ciascuno con la propria ciotola di ramen davanti.
C'era un silenzio strano, teso, come un muro invalicabile.
Uzumaki divise le bacchette, cercando d'ignorare quella situazione - che man mano si faceva sempre più insostenibile - e assaggiò la pietanza ancora ben calda.
Sasuke, dall'altro lato della tavola, fissava incessantemente le bacchette ancora unite, poggiate accanto al suo bicchiere.

- Beh?

Dopo un'ennesima breve pausa, Naruto rispose.

- Non sarà quello del chiosco, ma è ottimo lo stesso!

Proruppe, insistendo con un sorriso ben più flebile dei precedenti.

Uchiha gli lanciò un'occhiata, infastidito, poi afferrò le sue bacchette per separarle, le sopracciglia aggrottate.

- Non voglio credere che tu mi stia facendo un complimento.

Asserì, cupo.

- Infatti sto facendo un complimento a me stesso!

Lo rimbeccò lui.

- Comunque.. penso che si possa ripartire da ciò in cui si crede.

Improvvisamente, mandando la sedia all'aria, Sasuke scattò in piedi e batté i palmi sul tavolo, furioso.

- Dannazione, Naruto! Vuoi capire che è tutto inutile? Io sono cambiato, non sono più il ragazzino che credevi di conoscere!

Il ninja lo imitò, senza preavviso, e nell'impeto non si accorse del ramen rovesciato sul pavimento.

- Non sei cambiato più di tanto, invece! Sei solo più idiota di prima, e sai perché? Perché hai trascorso troppo tempo con della gente infinitamente più idiota di te, che ti ha fatto il lavaggio del cervello! Altrimenti perché avresti cercato di uccidermi, per poi cambiare idea e ancora riprovarci alla prima occasione?! Ti sei ammattito, ecco tutto il cambiamento!

Ansimava, ora. Ed era difficile come non mai sostenere l'uno lo sguardo dell'altro.

- No, non sono matto. Se l'ho fatto, è stato perché cercavo qualcosa.

Naruto batté i pugni sul tavolo, rischiando di farlo piegare in due.

- Certo che cercavi qualcosa, cercavi di farmi fuori!

- No. Cercavo il potere. Cercavo di essere più potente.

Di nuovo, i pugni dell'altro colpirono il legno, ferendosi.

- E perché? Sempre e solo per eliminare tuo fratello?.. E allora cos'ero io? Una cavia da esperimento, giusto per testare quanta forza avevi da usare contro Itachi, piuttosto che il tuo amico?

- Eri il mio migliore amico, Naruto. E se tentavo di diventare più forte, era anche per non doverti invidiare, oltre che per la mia vendetta su Itachi.

Lui, che inspiegabilmente si era ritrovato in ginocchio sulla tavola, spalancò gli occhi in gesto quasi infantile.

- Invidiarmi? Quando mai hai dovuto invidiarmi? Che razza di motivo potevi avere per invidiare me, l'incapace della situazione?! Eri tu lo studente modello e il ninja più promettente di Konoha!

In risposta, Sasuke chinò il capo a fissare il ramen ormai tiepido e le piccole chiazze sul ripiano e sul pavimento.

- Ti sembrerà strano, o addirittura impossibile, ma era così. Non so precisamente come o quando, ma ad un certo punto ho preso ad invidiarti. E più passava il tempo - più mi accorgevo che diventavi forte - più la mia invidia nei tuoi confronti cresceva. E' quasi paradossale, ma un po' è anche per questo che ho lasciato il villaggio.

Strinse i pugni, mentre gli occhi si assottigliavano.

- Non riuscivo a sopportare tutto quello. Era troppo. Troppo.

Naruto rimase in ascolto, suo malgrado ancora stupito da quelle parole.

- Quando poi, per l'ennesima volta, mi hai ribadito che non ti sei mai sentito inferiore a me e non hai esitato a batterti, ho sentito che l'equilibrio si era spezzato. Non ero più io, il più forte e capace del gruppo; eravamo in due, e non mi stava bene. Ecco tutto.

Il ragazzo che gli stava di fronte sospirò, poggiandogli il palmo della mano destra al centro della fronte scoperta con gesto secco.

- Allora ho sempre avuto ragione. Sei davvero un idiota come sembra, nee, Sasuke? Non era solo apparenza.

Uchiha scostò quella mano da sé, tornando a sedersi, stranamente più calmo.

- Su questo, devo ammettere che mi superi. Sei senza dubbio tu il più idiota.

Berciò, fissando i bordi un po' schizzati della ciotola di ramen, da cui pendevano due o tre tagliolini.
Naruto, ormai seduto al centro del tavolo, incrociò le braccia con fare saccente.

- Con questo stai ammettendo anche di essere idiota, però!

Sasuke piantò il gomito sul ripiano in legno, posando il mento al centro della mano.

- Non avrei mai creduto di dirlo, ma può darsi.

Quando l'altro sgranò gli occhi turchesi, lui finse di non vederlo e scosse la testa, recuperando i tagliolini con le bacchette del biondo, visto che le sue erano finite a terra.

- Perché bisogna esserlo davvero, per pensare che tu possa essere alla mia altezza.

Detto ciò, portò il cibo alla bocca e serrò le palpebre, come intimandogli di tacere.

- Beh.. in effetti, non è poi così male. Certo, è freddo, ma si può fare.

- Eh? Ti stai complimentando con me?

- No, baka. Mi sto complimentando con me stesso.


Posso cantare vittoria, Sasuke?

Non so, non ne sono sicuro. Però, posso provarci.
Infondo, basta credere in qualcosa.. che abbia un certo valore.
E se non posso credere in te pienamente, posso pur sempre contare sul ramen.





***

Nori: E' un'alga molto usata nella cucina tipica giapponese; il colore è generalmente verde chiaro o oliva, ma anche bruno. Viene venduta essiccata, in sfoglie (o meglio, veri e propri fogli) ripiegate in quadrati.
Dashi: E' il brodo di base di molti piatti nipponici, solitamente di pesce (ma può anche essere preparato senza).
Nee: Espressione (pare) molto usata dai giapponesi. Potete prenderla come un equivalente del nostro "sai", "lo sai".

Quelli che ho indicato come "tagliolini cinesi" sono in realtà la Soba (forse l'avrete sentita nominare, qualche volta, in alcuni anime/manga), ma ho preferito evitare di inserire ancora un altro vocabolo straniero, visto che stavo già confondendo troppo gli animi.. XD E si tratta pur sempre di tagliolini o spaghetti, quindi in fin dei conti non ho sbagliato.


Beh, che dire.. Non sono sicura di quel che ho fatto.
Questa one-shot ha una storia lunga e travagliata, sebbene il plot originale mi sia venuto in mente in un lampo (e magari fosse stato un lampo di genio.. -_^); in effetti, era sera e mi stavo giusto chiedendo come diavolo si preparasse il ramen, così decantato in tante serie nipponiche e anche da alcuni italiani.
Il giorno dopo ne cercai ricetta e preparazione, già con un'idea-schizzo in mente su cui basarmi per la storia.
Infondo, come non pensare a Naruto, trattandosi di Ramen? ^__^

In effetti, all'inizio la one-shot avrebbe dovuto avere come nucleo l'intero Team 7, ma poi, non so quando è successo, all'improvviso Sakura è scomparsa dai miei piani. Avrebbe dovuto esserci anche lei, ma ero evidentemente troppo pigra per inserirla. E allora beccatevi i due uomini di casa, tanto per cambiare! XD

Well, non vi chiederò di essere clementi.. perché io, fossi in voi, non lo sarei. Ma vi ricordo che, volendo recensire, siete sempre i BENVENUTI. Sempre. Quindi, se ne avete voglia, non esitate! ^^
E grazie per aver letto fin qui (o solo qui XDD)! Sayounara!



  
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