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Autore: MazzuriWriter    10/01/2014    2 recensioni
Dicembre 2010.
Cara Mamma,
Oggi è il giorno, la mia nuova famiglia mi verrà a prendere, non so molto di loro, so solo che hanno due figli maschi e che i miei nuovi ‘’genitori’’ sono intorno alla quarantina di anni, spero che mi trattino bene,
bene adesso vado, c’è suora Maria che mi sta chiamando, ti amo mamma…
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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NIALL
'Louis, mi ascolti!' urlai al ragazzo pensieroso, seduto nella sedia della scrivania della mia camera
'Ti sto ascoltando, smettila di urlare' rispose il ragazzo uscendo dal suo mondo
'A te fa male la presenza di Styles' dissi io avvicinando a lui 'Ti piace per caso? A me puoi dirlo sono come un fratello per te' con un tono persuasivo 
'Sarà sicuramente etero, smettila' disse lui cercando inutilmente di non arrossire 
'Che dolce' dissi io 'Chi può dirlo, a me sembra gay, ricordi quando è venuto con la maglietta leopardata?' chiesi ridendo
Lui annuii arrossendo 'Insomma Niall, è bellissimo, cioè sembra di porcellana!' disse come una ragazzina innamorata, poi sospirò e domandò 'E tu con Sarah?'
'Bhe, sai, cioè' dissi io arrossendo
'Poi parli per me che sono innamorato di Harry, si vede lontano un miglio che ti piace' affermò lui ridendo
'Okay, hai ragione' affermai io arrossendo ancora di più
'Bene, io devo andare, ci vediamo domani ciao' disse uscendo dalla porta, poco dopo la porta d'ingresso di sentì chiudere.
Potevo fidarmi di Louis, gli raccontavo tutto da quando eravamo piccoli, potevo contare su di lui e lui su di me, lo avevo conosciuto quando lui aveva cinque anni e io quattro, mi ricordo che abbiamo fatto subito amicizia e non ci siamo mai lasciati.
Sobbalzai quando sentii il campanello suonare, allora scesi giù, aprii la porta e mi ritrovai Payne davanti che sorrideva
'Che vuoi tu?' dissi io
'Da te niente, mi basta averti tra i piedi sette ore per cinque giorni, voglio Sarah' rispose spavaldo, e io mi ingelosii 'Allora vuoi chiamarla  lo faccio da solo?' disse
Mi tratteni nel dargli un pugno 'Sarah, c'è Payne' urlai 
'Adesso scendo' rispose con la sua vocina 'Fallo entrare!' esclamò
'Vedi fammi entrare l'ha detto lei' mi feci da parte e lo feci entrare fissandolo
Attimi dopo scese la ragazzina: occhi azzurri, i suoi capelli castani e lisci lasciati sciolti, un paio di jeans attillati con degli strass e una felpa, restammo a fissarla estasiati, prese il giubbotto grigio e urlò
'Liam, andiamo?' sobbalzarono entrambi 
'Ah si, tieni altrimenti lo scordo' Liam gli porse un sacchetto rosa di carta che sembrava un regalo
'Grazie' esclamò contenta prima di aprirlo 'Ohh Liam è bellissimo' lo abbracciò, e io diventai più geloso
'Sai, visto che domani è il tuo compleanno, ho pensato che poteva farti piacere' disse lui osservando la ragazza che guardava il libro appena regalato
-quindi domani è il suo compleanno- pensai io
'Ma chi ti ha detto del mio compleanno?' ritornai al mondo reale, quando sentì la sua voce
'Me lo ha detto Ronnie, dai andiamo che si fa tardi' propose Liam
'Okay, Niall noi andiamo' annunciò lei
'No' urlai per fermarli
'Che c'è?' disse lei alzando gli occhi con un tuono scocciato
'Mamma non lo sa ed è tardi!' dissi io sicuro
'Lo sa, e poi andiamo a prenderci una cioccolata calda qui dietro' obbiettò lei 'quindi adesso andiamo' e prima che io potessi dire qualcosa chiuse la porta, lasciandomi solo
Adesso so cosa prova un cane quando viene abbandonato, comunque, il tempo che non c'era mi misi a fare delle telefonate, per una cosa importante.

SARAH

'Due cioccolate calde, li porti a quel tavolo in fondo accanto alla finestra' ordinò Liam, prima di trascinarmi nel tavolo, spostandomi la sedie e facendomi sedere
'Allora, come ti senti, domani saranno quindici' disse Liam sedendosi 
'Bene, tutti gli anni sono sempre gli stessi' sorrisi 'non sono mai uscita con una ragazzo, e sopratutto con un di sedici anni' dissi 
'Ecco a voi le cioccolate' disse la cameriera pigiando nel tavolo le due tazze
'Grazie' disse Liam alla cameriera che sorrise e se ne andò.
Il ragazzo mi guardava mentre io bevevo la mia cioccolata 'Perché mi guardi?' dissi io arrossendo
'Beh, perché mi piaci, semplice no?'affermo lui bevendo un sorso della cioccolata
'Io, io e meglio che vada' mi alzai e mi incamminai verso la porta
'Cameriera tenga il testo' Liam diede i soldi alla cassiera e corse fuori da me 'Aspetta Sarah' mi fermi tirandomi fra le braccia 
'Che vuoi?' dissi io 
'Scusa non volevo ferirti' si scusò
'Tu non centri niente, posso tornare a casa?' lui sospirò e annuii
'Almeno posso accompagnarti? Non voglio farti camminare sola' disse porgendomi una sua mano, io annuii e iniziai a camminare
Poco dopo arrivammo a casa
'Ehm, io vado' dissi aprendo la porta di casa con le mie chiavi senza nemmeno salutarlo, entrai e chiusi la porta.
Entrai e sentì Niall parlare al telefono di impianti di dj e casse per la musica, mi avvicinai verso la vece che proveniva dal salotto, mi fermai nella soglia della porta e osservai silenziosa la scena: Niall era seduto in modo disordinato nel divano
'Senti Malik, se tu mi porti questi impianti e le casse e  io ti farò copiare tutti i compiti d'inglese, ti prego è una questione d'amore!' disse supplicandolo 'E va bene, porta anche Payne basta che mi porti queste fottutisse casse!' urlò 'Perfetto è bello fare affari con te a domani' disse soddisfatto chiudendo la chiamata e componendo un altro numero
'Boo abbiamo anche le casse e gli impianti li porta Malik e Payne, si anche Payne, meglio lo smerderò in pubblicò, adesso ci mancano le patatine e altre cose, dì a giulia di non scordare il piano per domani, ci vediamo fratello ciao' blocco ridendo.
Mi avvinai al divano e gli chiesi 'Cosa devi fare domani?' lui arrossì e rispose 'Non ti interessa, vado a preparami per la notte' rispose lui
'No, prima devo andare io' corsi verso le scale e le salii velocemente presi il mio pigiama, il mio accappatoio e mi chiusi dentro il bagno, dopo essermi lavata, asciugata i capelli e vestita, tornai in camera, mi distesi sul letto e presi il cellulare che lasciai a caricare mentre ero in bagno, c'erano quattro messaggi: lessi il primo:

Baby, domani usciamo io, tu, Ronnie, Very e Ramona
-Giulia

Restai spiazzata da quel messaggio, Giulia odiava Ramona, era gelosa; Lessi il secondo

Giulia ti ha avvisato per domani? Se no te lo dico: Usciamo con Very, Ramona e Giulia
-Ronnie

'Certo organizzano così, senza dire niente!' pensai dentro di me 'sarà stato sicuro Liam che avrà parlato con Ronnie, certo, come faceva a sapere che mi piaceva leggere?' continuai a pensare, così lessi il terzo messaggio:

Domani ci vediamo alle 3:15PM sotto casa mia
-Veronica

Gli orari non erano il loro forte

Cucci domani mattina svegliati presto che vengo da te, di pomeriggio usciamo con le tua amiche per festeggiare il tuo compleanno.
-Ramona

'Almeno adesso so il motivo' pensai sospirando 'Beh era ovvio' pensai ancora, per fortuna che domani era sabato, niente scuola. Pochi minuti dopo Niall entrò in camera per dirmi che dovevamo mangiare.
Mangiai e andai a letto.
Mi svegliai circa tre volte, sognavo sempre la stessa cosa, ogni santo anno del mio compleanno.


FLASHBACK
'Mamma quando facciamo la torta?' chiesi sorridendo
Era il giorno del mio quarto compleanno, aspettavo con ansia i miei zii, i miei nonni, i regali, tutto ciò che vorrebbe un bambina! Ma non sapevo che quello era il giorno nel quale la mia vita sarebbe cambiata.
'Amore, prendiamo dei vestiti dal guardaroba e poi prepariamo okay?' chiese mia madre prendendomi in braccio, era bella, mora con gli occhi verde smeraldo; Io annui e così ci incamminando verso il guardaroba che era nel sotto scala.
Il guardaroba si trovava sotto le scale difronte alla porta d'ingresso, era piccolo, buglio, ne avevo paura, ma da quel giorno lo temevo, come la notte,era il buglio a farmi terrore.
La donna mi fece scendere, prese dei vestiti, ma prima che potesse farmi uscire dalla stanza la maniglia della porta d'ingresso iniziò a sbattere con forza
'Chi è?' urlò la donna 'Amore, rimani qui ok?' sussurrò piano baciandomi la fronte
'Ma io ho paura' piagnucolai, poi mi presi di coraggio e restai li mentre mia mamma iniziò ad avvicinarsi cautamente alla porta
'Marilì, apri questa cazzo di porta' era mio padre, urlava tantissimo.
Dopo l'ultima corsa all'ospedale mia madre lo aveva denunciato e noi eravamo andati a stare nella casa accanto a quelle dei genitori di mia madre.
'Marlilì, apri o butto giù la porta!' urlò ancora 
'Che vuoi? Lo sai che rischi il carcere se ti avvicini ancora a Sarah e a me?' disse lei appoggiando l'orecchio alla porta bianca
'Non mi importa, apr...' si fermò 'ho trovato la chiave!' iniziò a infilare la chiave a girarla
'Sarah' mia madre corse verso di me e mi infilo all'internò della stanza buia 'Sarah, sta qui, ferma, zitta' mi chiuse dentro
Iniziai a sentire urla, rumore di pugni, schiaffi e calci, la solita scena. 
Mia accasciai per terra cercando di non piangere, poco dopo sentì uno sparo, saltai in aria, poi la porta d'ingresso si chiuse sbattendo, aprii uno spiraglio e controllai che mi padre se ne fosse andato, così uscii e mi avvicinai alla cucina, vidi mia madre in una valle di sangue, corsi da lei:
'Mamma,stai bene?' dissi scuotendola 'Dai non dormire dobbiamo fare la torta, mamma, rispondi, perché sei fredda? Mamma, senti freddo? Perché c'è più sangue del solito?' iniziai a piangere, odiavo non essere ascoltata, mi alzai e mi ritrovai le gambe e le mani sporche di sangue, iniziai a piangere e i accasciai accanto a mia mamma addormentandomi.
Mi svegliai poco dopo con la polizia  dentro la cucina:
'Perché siete qua?  Che volete?' dissi io strofinandomi gli occhi con le mani sporche di sangue
'Oddio mio è viva' disse il poliziotto venendo davanti a me 
'Mia mamma sta dormendo, però è fredda' dissi io tenendo le mani di mia mamma
Il poliziotto sospirò e mi prese fra le braccia, ero tutta sporca di sangue 'Io voglio la mia mamma dove mi porti?' iniziai a fare i capricci mentre il poliziotto mi portava fuori dalla casa
'Controllatela, sta bene però magari il padre avrà fatto male anche a lei' disse l'uomo porgendomi a due infermieri 
'Ciao io sono Amelie, come ti chiami?' chiese una di loro
'Mi chiamo Sarah, e oggi è il mio compleanno!' dissi sorridendo 'La mamma adesso si sveglia?' i volti di quelle persone di fecero tristi
'Quindi il 15 marzo è il tuo compleanno?' disse Amelie 
'Si, compio quattro anni!' dissi entusiasta
'Ecco una caramella per regalo, se ti fai controllare ti do un lecca lecca' disse Amelie
'Okay, però fa presto,mamma non vuole che sto fuori con persone che non conosco' dissi io mentre gli infermieri mi controllavano

 FINE FLASH-BACK

'Buon compleanno' quattro entrarono nella mia camera mentre io ero nel letto a sospirare cercando di non piangere
'Ciao ragazze' mi schiarii la voce 
'Hai pianto?' chiese Veronica sedendosi nel mio letto
'No, sto benissimo, mi sono appena svegliata' dissi sorridendo sedendomi nel letto caldo
'Ti è piaciuto il libro?' chiese Ronnie, io annuii 'Ho accompagnato Liam a comprarlo' disse vantandosi
'Liam? CI stai provando con Liam?' chiese Ramona
'No, siamo amici tutto qui, lui vuole Tiffany lo sai' risposi io
'Dai va a lavarti che dobbiamo uscire!' disse Giulia tirandomi giù dal letto e trascinandomi nel bagno 'Lavati puzzi!' urlò lei 
'Ma se ho fatto la doccia ieri' obbiettai ma le mi chiuse dentro 'L'accappatoio' urlai
'Tieni sta zitta' Ronnie aprì la porta tirandomelo.




 

CIAOO QUESTO E' IL PRIMO 'ANGOLO DELLO SCRITTORE'(?) CHE FACCIO MI SENTO IMPORTANTE:
Okay, non so che scrivere, comunque, spero che mi piaccia il capitolo e lasciate una recensione ouo okay.
Ah si, ho fatto uso del Flash-back, siete curiosi di sapere cosa accade dopo alla piccola Sarah, okay aspettate il prossimo capitolo ciaoo :)

  
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