Film > Peter Pan
Segui la storia  |       
Autore: SognatriceAdOcchiAperti    10/01/2014    6 recensioni
Che succederebbe se arrivasse una ragazza quasi sedicenne nell' isola che non c' è?
E se questa ragazza a differenza di tutte le altre non può andare via perché ha perso la memoria?
Leggete e scoprite insieme alla fantasia e il coraggio, il vero significato: dell' amicizia del coraggio del vero significato di essere bambini e cosa significa essere una mamma.
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                                           

~~ Quella notte dormì poco, ero molto preoccupato per Erika e mille dubbi assalivano la mia mente. Ero preoccupato per due motivi: Lo sciamano l'avrebbe aiutata a recuperare la memoria? Certo l'aiuto ce lo avrebbe dato ma... Sarebbe riuscito a fargli tornare la memoria? Poi la seconda cosa se Erika avrebbe recuperato la memoria, come poteva andarsene dall'isola avendo la paura di volare? E poi mi preoccupava anche la sua di partenza. Sapevo benissimo che prima o poi tutti se ne vanno dall'isola ma è sempre triste dire addio.
Così dopo ore passate a rigirarmi nell'amaca mi misi a dormire.
Mi svegliai due ore prima dell'alba e così preparai le provviste, i regali per il capo indiano e per Giglio tigrato. Dovevo dire che c'era un'altra cosa che mi preoccupava: come avrebbe reagito la principessa indiana alla vista di Erika? Comunque scacciai subito questi pensieri avrei risolto una volta giunti al campo.
Dopo aver sistemato tutto per il viaggio andai a svegliare Erika.
Stavo per aprire la porta quando il mio occhio cadde sul megafono di Svicolo e così dopo averlo preso entrai nella camera di Erika. Volai subito da lei e mi misi sopra di lei .
Era così bella dormiva beata nel letto. Teneva strette le coperte e dormiva di lato. Aveva lasciato sciolti i capelli che incornavano il suo bel viso. Ma bellezza o no la dovevo svegliare. Così presi fiato e urlai nel megafono. - Svegliaaaaaaaaa! È ora di svegliarsi! Svegliaaaa!- E mi misi a urlare una musica militare...
- Erika dal canto suo, fece un salto di quelli che sembrava che volasse dal letto, per attaccarsi al soffitto. A quella scena mi misi a ridere più che mai mentre Erika dopo essersi ripresa dallo spavento, mi rincorse per tutta la stanza brandendo il cuscino, come quando Uncino tentava di colpirmi quando ero in volo. Erika me ne disse di tutti i colori ad esempio. - Tu! Brutto microcefalo volante dall'intelligenza pari ad un albero. Ma un risveglio normale no?- Diceva rincorrendomi da tutte le parti.

- O come siamo scurrili mammina che insegnamento ci dai? Sai tu e Uncino siete molto simili.- Dicevo io volando in alto. - Vuoi un bell'insegnamento? Aspetta che scendi e poi ti faccio vedere io.- E Così andò per minuti ma alla fine dopo un ardua battaglia ci arrendemmo e scoppiamo tutti e due in una grande risata. - Allora mammina piaciuta la sveglia?- dissi io ancora ridendo a crepapelle. - Avrei preferito un risveglio più normale ma del resto è da quando che sono arrivata qui che di risvegli decenti non e ho avuto uno. Ora esci dalla mia stanza.- Disse Erika prendendo fiato. - E perché?- Dissi io facendo il finto tonto. - Perché mi devo cambiare.- Rispose Erika spingendomi fuori dalla stanza. -Va bene ma poi scendi che dobbiamo mangiare e incamminarci per andare al campo.- Risposi io ma non feci in tempo a dire niente che già Erika mi sbatté la porta in faccia.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.--.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.-.-.-.


Dio che nervi! Quando Peter faceva così, riuscivo a capire un po Uncino. La prossima volta gli do io un bel risveglio. Con l'acqua gelata però!
In ogni modo però iniziai a cambiarmi, tolsi il pigiama giallo e rosa con disegnate le nuvolette che avevo trovato nell'armadio e poi mi rimisi il vecchio abito che il “gentilissimo” Signor Uncino mi aveva “donato”. Poi mi pettinai i capelli e decisi di lasciarli sciolti. Infine mi ammirai nello specchio per darmi un ultima sistemata. Certo che ieri sera, avevo dormito molto bene, peccato che non sia stato altrettanto il risveglio. Ma la prossima volta gliela avrei fatta vedere io a Peter! Mi risistemai i miei bracciali e la collana. Caspita più la vedevo e più essa tentava di farmi ricordare di qualcosa o qualcuno... Ma ahimè era tutto inutile non riuscivo a ricordare. Poco male fra poco grazie a quel sciamano avrei potuto riacquistare la memoria. Finito aprì la porta e scesi dalle scale. Trovai in fondo ad esse Peter e i bimbi sperduti che stavano parlando di dividere i compiti durante la nostra assenza. Quando Peter finì di parlarci si avvicinò a me e mi porse uno zaino e un sacchetto.
- Mangia in fretta che dopo quando hai finito partiamo subito. Mi raccomando ragazzi fate i bravi durante la nostra assenza.- Disse Peter indicando tutti loro con l'indice.
- Conta pure su di noi!- Dissero i bimbi sperduti in coro.
-Trilli tu sarai la responsabile.- Finì Peter concludendo la conversazione.
Intanto io mangiai la mia colazione ovvero un pezzo di pane farcito con del formaggio e una mela verde.
- Ciao ragazzi, fate i bravi e ubbidite a Trilli va bene?-
- Sì mamma!- Risposero i Gemelli.
- Pronta?- Mi chiese Peter.
- Pronta.- Risposi io e così mi misi lo zaino in spalla con dentro le provviste dopo il viaggio e con il diario e l'uncino che avevo rubato a uncino. Non so perché ma qualcosa mi diceva di portarli e così detti retta al mio intuito.
Durante il viaggio io e Peter parlammo a lungo e mi disse tutto quello che dovevo sapere sul campo indiano. Mi spiegò anche, come mi dovevo comportare con gli uomini pellerossa con il loro capo Toro seduto in piedi e mi parlò della loro principessa Giglio Tigrato. Mi avvertì anche di una certa signora Budi, con la smania di costringere qualsiasi ragazza che vedeva a procurare la legna per il fuoco.
Arrivammo al campo che era ora di pranzo. La prima cosa che mi fece capire che eravamo arrivati era la musica e le grida che sentivo in lontananza oltre a delle innumerevoli nubi di fumo che si vibravano nel cielo.
L'accampamento era come me lo aveva descritto Peter. Vi erano per tutta la cima della collina tantissime tende a cono, con tantissimi colori e disegni differenti. Per tutto l'accampamento vi erano indiani che ballavano, altri che sistemavano o creavano armi, le donne invece che cucinavano e cucivano pellicce, sotto lo sguardo truce e autoritario di una signora molto sovrappeso che muoveva da tutte le parti il dito dando comandi a tutti quelli che incontrava.
Appena mettemmo piede sull'accampamento ci ritrovammo circondati da praticamente mezza tribù mentre quelli che non ci circondavano ci guardavano. Mi aspettavo che ci attaccassero in un momento dall'altro invece... Si misero a gridare di gioia e di allegria.
- Viva Capo Aquila Volante! Ben tornato!- E ci aprirono la via alzando tutte le armi in cielo chi esultava chi ballava chi suonava il tamburo mi voltai da tutte le parti e notai che tutte le ragazze guardavano Peter mangiandolo con gli occhi. Chi si pettinava i capelli, chi sorrideva, chi gli lanciava baci da tutte le parti... Alla fine della sfilata, ci ritrovammo in una grandissima tenta tutta arancione e verde con mille disegni di caccia. Fu allora che ci fu un gran silenzio e si sentiva solo il rumore dei tamburi. Mi voltai e vidi che Piter con un aria tutta seria poi prese fiato e urlò. - Grande capo Toro seduto in piedi! Ti chiedo udienza!-
Subito i tamburi cessarono tutti tranne uno che continuava a suonare ma con un ritmo lento e forte. Ad ogni suono notai una sagoma che usciva dalla tenda fino a che un grande uomo alto due metri, con in testa un copricapo di piume con in fronte due corna di qualche animale. Aveva capelli neri, divisi da due trecce legate ognuna da un elastico viola. Sul viso aveva dipinti due line rette orizzontali blu in ambedue i zigomi. Vestiva un vestito verde chiaro e guanti bianchi. A fianco a lui vi era una bambina si e no della stessa età di Peter.
- Grande Aquila Volante quale buon vento avere portato te in mia tribù?-
- Grande Capo. Sono qui per chiederti di aiutare la mia amica Erika. Purtroppo ha perso la memoria e quindi volevo sapere se il vostro sciamano poteva aiutarla.- Disse Peter.
- Umh l'oblio di una persona è molto difficile che ritorni... Ma ti prometto che l'aiuteremo. Questo e altro per amici di Aquila Volante.- Disse il capo.
- Grazie mille.- Risposi io.
- Non ti preoccupare noi aiutare sempre amici dei nostri amici.- Rispose il capo indiano.
- Ah dimenticavo! Ho portato questi regali per voi.- Rispose Peter porgendo al capo una pelliccia di orso nero e a alla principessa un'anatra di legno.
- Oh ti ringrazio che splendido dono tu avere fatto.- Disse Toro seduto in piedi prendendo il dono e dando l'anatra alla figlia.
- Sì ti ringrazio anche io Peter.- Rispose Giglio Tigrato abbracciando Peter.
- Figurati.- Rispose Peter sorridendo.
- Bene ora andate dallo sciamano Figlia mia ci pensi tu ad accompagnare questa nostra ospite dallo sciamano? Tu Aquila volante restare qua volere sapere molte cose da te.- Rispose il grande capo.
-Naturalmente padre.- Rispose la principessa. Anche se stranamente mi era apparso che sbuffasse.

Così mi accompagnò dallo sciamano. La tenda dello sciamano era situata dalla parte opposta dell'accampamento. Durante il tragitto notai che Giglio mi guardava con astio così decisi di parlargli.
- Emh... Ti ringrazio per l'aiuto. Davvero. Per me significa molto.- Iniziai. - Umfh. Non ti preoccupare.- Mi rispose lei acidamente. - No dico sul sul serio! Vi sono molto grata! Comunque tu da quanto conosci Peter? Io da due giorni volevo sapere che tipo era dato che dovrò vivere con lui per molto tempo.-
- Peter ed io ci conosciamo da una vita siamo molto legati.- Rispose Tigrato con freddezza. -
- Oh capisco... Quindi andate molto d'accordo sai Peter mi ha salvata da Uncino e mi ha ospitata a casa sua e volevo fargli qualche regalo ma...- - Ma non sai quello che ragalargli vero? L'ascia che ti dica una cosa Peter non è fatto per te!- Rispose l'indiana. Stavo per rispondergli che a me Peter non mi interessava affatto ma che come amica potevo pur fargli qualche regalo per ringraziarlo stavo per parlare quando Giglio Tigrato si fermò. -Ecco siamo arrivati. Questa è la tenda dello sciamano!-
La casa dello sciamano era molto singolare. All'entrata della tenda vi erano due grandi totem con raffigurati una volpe un coniglio un corvo e un cervo tutti addobbati da pitture colorate di rosso e di verde con alla fine del totem sopra un copricapo di piume. La tenda invece era alta tre metri e larga quattro. Era tutta marrone e dipinda con varie scene di caccia e di danze Trovammo lo sciamano davanti all'entrata intento a ballare una danza assai singolare muoveva le gambe e le mani nelle quali nella mano sinistra teneva una specie di bastone e nella sinistra buttava in un fuoco diverse polveri, le quali quando venivano a contatto con il fuoco emettevano un fumo colorato e profumato.
- Sommo Sciamano... Vorrei...- Giglio tigrato non riuscì a finire la frase che lo sciamano la interruppe subito. - Oh piccola Giglio Tigrato! Da quanto tempo che non mi vieni a trovare? Sarà il tempo della varicella...- E così lo sciamano si mise subito ad osservarla nei minimi particolari... - Umh sembra che non hai niente anzi sei più sana di una gazzella.- - Grande Sciamano infatti non sono io la paziente ma è lei!- Disse Giglio Tigrato indicandomi con il dito.
- A un pelle bianco femmina. Vediamo cosa posso fare per te?-
- Emh salve... Vede io... Diciamo che... Ho perso la memoria e quindi mi chiedevo...-
- Se potevo fartela ritornare non è vero? Vedi ragazza mia... La mente è come la notte è ignota a tutti noi e io non posso fartela riavere ma ti posso aiutare a ricordarla in parte di più non posso ma prima l'asci che mi racconti tutto quello che ricordi e poi fammi controllare un po' la tua testa forse hai perso la memoria per una botta in testa.
- E così gli raccontai tutto e dopo che lui controllò ogni centimetro della mia testa mi diede il resoconto.
- Allora Erika da come mi hai detto e ho controllato la tua amnesia è dovuta da un trauma che hai avuto in questo incidente. La buona notizia è che non è un'amnesia totale e che quindi potresti recuperare la memoria, la cattiva è che molti di questi ricordi potrebbero riemergere in modo doloroso.-
-Ho capito grazie mille!- Gli risposi.
- Di nulla cara. Mi fa sempre piacere aiutare la gente che ha bisogno del mio sapere. Soprattutto se è una ragazza molto bella come te. Ogni qual volta che hai un dubbio vieni pure alla mia tenda.-
- Sì emh... Grazie. Giglio Tigrato mi accompagni da Peter?-
- Umfh ok andiamo.-

.--.-.--.-.-.-.-.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.-..-.-.-.-.-.-....---.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.


Non la sopportavo! Ecco l'ho detto mi stava di un antipatia che mi dava l'impulso di prendere un'ascia e conficcargliela in testa. Non solo Peter era venuto a trovarmi per aiutarla, ma poi lei,non faceva altro che parlare di lui e della loro vita insieme. Il bello era che ,dovevo fare la dolce e la carina con lei perché una brava squo e principessa trattare sempre bene ospite. Insomma! Comunque mentre camminavamo verso la tenda di mio padre il mio animo era diviso in due. Da una parte ero felice che presto me la sarei levata di torno, dall'altra triste perché stava a significare che quella ruba Peter si sarebbe rivista con lui.

Mentre stavo pensando a tutto ciò Erika mi rivolse la parola.
Sai mi chiedevo come mai Peter si fa chiamare Aquila volante da voi? Comunque è molto carino.- Dopo che mi rivolse la parola non ce la feci più e scoppiai di rabbia. Non so perché lo feci forse era per lo stress o semplicemente gelosia.
- Si fa chiamare Aquila volante perché lui mi ha salvata da Uncino e per questo lui è stato proclamato Capo indiano! Quindi ti dico questo Peter non gli importa nulla di te! Ti ha aiutato solo perché eri in difficoltà e non voleva che Uncino ti prendesse. Quindi siamo chiari Peter è il mio futuro compagno e se tu pensi di portarmelo via ti sbagli di grosso.-
Risposi urlandogli in faccia. Fu allora che la stessa Erika mi rispose.
- Guarda ti sbagli a me Peter non piace, è un bambino per me. E se credi che io mi sia presa una cotta per lui è un'assurdità bella e buona. Io...
- Non fece il tempo di finire la frase che si accasciò a terra con le lacrime agli occhi e toccandosi la testa – ehi Erika che cosa hai?-
Le risposi preoccupata la scossi per farla riprendere era la per terra con le lacrime agli occhi.
- Erika forza reagisci.- Tentai di tutto ma invano lei era la che si contorceva dal dolore. L'unica cosa che ne uscì dalle sue labbra furono tre parole – Aiuto cerca Aiuto.-
Ad un tratto abbandonai tutte le sue ostilità verso Erika aveva bisogno di aiuto e si vedeva la lasciai al suolo e corsi più veloce che potei alla tenda di mio padre. Dovevo chiedere aiuto e lo avrei fatto subito.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Ma cosa aveva quella pellerossa nella testa? A me che piace Peter Pan? Assolutamente no non lo amavo e tanto meno non mi piaceva. Ero solo riconoscente di tutte le cose che aveva fatto per me. Gli stavo dicendo questo ma all'improvviso mi venne un gran dolore alla testa. Oramai sapevo che questo era sintomo che stavo ricordando qualcosa ma che dolore. Mi accasciai a terra con le lacrime agli occhi, subito la principessa dei pellerossa preoccupata si avvicinò a me. Non riuscivo a sopportare nulla ma l'unica cosa che volevo era che quel dolore finisse l'unica cosa che volevo era Peter avevo bisogno di lui non ce la facevo più a sopportare quel dolore avevo bisogno di qualcuno che mi stesse vicino.
-Erika ti posso parlare un attimo?- Mi chiese una ragazza alta con i capelli neri e gli occhi azzurri. Intorno a lei c'erano quattro ragazze che le stavano vicine guardandomi con grande disprezzo. - Dimmi Greta che cosa vuoi da me? Scusa ma la ricreazione starebbe per finire quindi...-
- O credimi questo sarà il tuo ultimo problema.- Mi rispose una sua compagna dandomi una spinta facendomi sbattere su un muro.
- Già. Come hai osato stare vicino a Frank il ragazzo più carino della scuola e per di più hai osato rivolgergli la parola!-
Rispose un'altra sua compagna. Facendo il segno del vomito.
- E da quando sarebbe vietato parlare con un ragazzo? Mi sono persa qualche cosa negli ultimi 15 secondi qui a scuola? Hai messo una nuova legge? Oh scusa ma sai la novità? Tu qui non comandi niente e nessuno. Per non parlare che io non sono come te che rincorre un ragazzo che nemmeno ti fila. Gli ho parlato perché era stato gentile con me a riportarmi il libro di Matematica che voi mi avevate sottratto e buttato nel cortile.-
- Come osi rivolgerti in quel tono con me!- Mi rispose Greta tentando di darmi uno schiaffo che schivai.
- Che vigliacca che sei. Hai tentato di picchiarmi e non hai avuto abbastanza coraggio a affrontarmi e parlarmi da sola ma ti fai sempre circondare da queste ragazze. Sei una vigliacca. Fortuna che le vacanze stanno per iniziare così potrò divertirmi e non pensare a gente così sciocca.-
Gli risposi passando sotto a quelle compagne e avviandomi in classe.
- Dovreste entrare in classe se non vuoi che il tuo Frank stia con qualche vostra compagna di classe. Dopotutto la concorrenza è alta.- Le dissi avviandomi in classe salutandola da dietro senza voltarmi.



–.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.---.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.


E questo è tutto che so.- Finì al capo indiano. Toro seduto in piedi mi aveva invitato nella sua tenda per sapere la storia di Erika e dopo un'ora buona di spiegazioni riuscì a raccontare tutta la sua storia.
- Femmina poco fortunata, ma abbastanza da avere incontrato Aquila volante, ora un consiglio da uomo restagli accanto a giovane donna avere bisogno di affetto per ritrovare la strada da l'oblio.-
- Non si preoccupi grande capo, lo farò.- Gli risposi. Mi stavo per alzare quando a tutta velocità entrò Giglio Tigrato tutta sudata con il fiatone. -
P...Padre! C..chiedo scusa ma... La giovane pelle bianca si è... Sentita male ed è svenuta... Ha... Bisogno di aiuto!- Rispose la principessa respirando a fatica. -
Giovane donna avere bisogno di te giovane guerriero.-
Rispose il capo ma io ero troppo impegnato a volare a grande velocità alla ricerca di Erika per rispondergli. Così dopo un paio di minuti la trovai svenuta con attorno qualche bambino e qualche uomo e donna che si erano messi in cerchio per vederla e qualche donna insieme a qualche uomo tentava di farla rinvenire. Quando mi videro atterrare in quella direzione arretrarono un poco per l'asciarmi spazio.


- Aquila Volate siete qui! Ecco non riusciamo a farla rinvenire abbiamo provato di tutto ma...- Rispose una donna che stava abbracciando il marito. - L'asciatemi provare!-


Risposi semplicemente.


- C.. Certamente.- Rispose l'uomo. Così mi misi a scuoterla dolcemente e a chiamarla per nome che dopo nemmeno un minuto Erika si risvegliò. - P..Peter... Ma che cosa?- Rispose Erika guardandosi intorno.

- Era ora! Sai mammina pensavo che per svegliarti ti dovevo buttare nella cisterna dei pellerossa!- Risposi io sorridendo.

- Hahahaha molto spiritoso!- Rispose lei sarcastica.

- Comunque sai ho scoperto perché ho queste reazioni! Vedi questi incubi sono in verità...-

- Dei ricordi! O scusami tanto bambina se ti ho interrotta! Ma vedi non ho saputo resistere. Comunque vedo che ti sei svegliata da sola!- Mi voltai per vedere di chi fosse la voce e quando mi voltai vidi lo sciamano seduto su un carretto intento a mangiarsi una coscia di antilope.

- Complimenti Aquila Volante sei stato molto bravo a farla rinvenire!- Rispose lo sciamano finendo di spolpare la carne dall'osso e avvicinatosi a Erika iniziò a parlare.

- Vedi questa ragazza, soffre di amnesia o come la chiamo io il grande oblio. Significa che nella sua testa.- e mentre parlava si metteva a dare dei lievi colpi in testa con l'enorme osso che aveva finito di spolpare a Erika. - Non vi sono più i suoi ricordi. Ringraziando gli spiriti non è un'amnesia totale quindi potrebbe recuperare i suoi ricordi. Ma vi è un problema molti di questi ricordi potrebbero emergere in modo doloroso come è successo ora.- Rispose lo sciamano agitando l'osso per poi lanciarlo lontano dietro a se. - Quindi può recuperare la memoria!- Risposi io felice.

- Già. Vedo che ti sei risvegliata!- Rispose Giglio Tigrato con affianco il padre.

- Sì. Ti ringrazio per aver cercato aiuto.-

- Di nulla!- Rispose la piccola indiana. Aveva un'espressione triste come se fosse successo qualcosa tra loro due come se avessero litigato. Ma non ci feci molto caso.

- Comunque vi andrebbe di mangiare con noi nella mia grande tenda?- Rispose il capo. - Si per noi non c'è problema- Gli risposi

- Giusto Erika-

Disse lei annuendo con una faccia triste. Così ci avviammo nella tenda del capo.


.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.


Non so cosa mi stava succedendo non era possibile io la principessa Giglio Tigrato gelosa? Non può essere eppure non riuscivo a vedere quella li vicinissima al MIO Peter. Ma quando ho visto Erika in quelle circostanze non ho potuto fare a meno di aiutarla. Mi ero spaventato a morte quando Erika era svenuta e mi sono sentita in colpa per avergli detto quelle parole. Non era da me. Così quando mio padre invitò Peter e Erika a pranzare nella nostra tenda capì che dovevo farmi coraggio e chiederle scusa. Chiederle scusa non fu facile, innanzitutto dovevo essere sicura che nessuno mi potesse sentire a parte Erika. Poi mi preoccupava il fatto se Erika avesse accettato le mie scuse e questo mi terrorizzava. Ma ringraziando gli spiriti lo trovai quando Peter e mio padre se ne andarono fuori dalla tenda per l'asciare me e a Erika pulire. Così iniziai a chiederle scusa.

- Emh... Erika senti... A proposito di questa mattina... Senti...- Iniziai.

- No aspetta tu un attimo. Ti volevo dire che a me Peter non mi piace e ti ho chiesto quelle cose su di lui per il semplice motivo perché di lui non so nulla. Quindi non essere gelosa a me non mi piace.- Rispose Erika sorridendo. Fu lì che rimasi spiazzata che sciocca che ero stata! Avevo capito tutto male! E quanto me ne vergognai.

- Wao... Vedi io invece ti volevo dire che... Mi dispiace per quelle cattiverie che ti ho detto. E non mi aspetto che tu accolga le mie scuse ma... Ti chiedo con cuore sincero scusa. Mi sono comportata molto male con te.-

- Non ti preoccupare Giglio Tigrato ti perdono. Spero che possiamo diventare amiche ti andrebbe? Dopotutto a quanto vedo qua siamo le uniche donne in tutta l'isola.-

- Hahaha no non siamo le sole donne ce ne sono molte di più solo che sono sparse per tutta l'isola e alcune anche oltre.-

- D'avvero? Io purtroppo non ho visitato tutta l'isola e francamente mi piacerebbe vederla ma non dall'alto.-

- O beh se vuoi Peter ti potrebbe farti fare un giro dell'isola.-

Gli risposi incredibile prima l'odiavo perché era amica di Peter e ora invece le stò consigliando di fare una passeggiata insieme? Non riuscivo a darmi una spiegazione forse vedendola come amica quella gelosia era svanita e francamente ne ero lieta come quando un saggio anziano vede che qualcuno segue i suoi consigli. Passammo un bel po di ore tra il pulire la tenda e a chiaccherare e quando Aquila Volante e mio padre entrarono per vedere cosa stavamo facendo nel trovarci a ridere e scherzare si stupirono non poco.

- Ehi non è giusto! Vi state divertendo senza di me!- Rispose Peter.

- Beh allora la prossima volta ci aiuti a sistemare la tenda del grande capo!- Fece Erika facendo la linguaccia.

- Hahaha molto spiritosa. Io pulire mai e poi mai!- Rispose Peter.

- Beh allora significa che stasera ti scordi la storia e la racconterò solo ai bimbi sperduti!- Fece Erika.

- Certo, certo. Comunque è ora dobbiamo andare!- Fece Peter.

- Come di già?- Feci io mi stavo divertendo molto e ora se ne andavano.

- Grande Aquila Volante e giovane Erika avere molta strada da fare e fra poche ore arrivare tenebra e dopo essere problema per arrivare a loro destinazione.- Rispose mio padre.

- Ci vedremo una prossima volta ti va?- Rispose Erika sorridendo.

- Sì va bene, ma prima ti voglio regalare questo.- E facendo così mi slacciai la collana che tenevo addosso era molto carina e era la mia preferita. Era una piccola collana fatta di piume di denti di tigre e un'unghia di orso. Poi presi un pezzo di legno e lo misi nella collana e con esso ci incisi due uccelli che volavano su un prato. E dopo glielo porsi.

- Per te in segno della nostra amicizia! Nella mia tribù si usa farsi due un ciondoli e poi regalargli a un'amica o un amico in modo che la loro amicizia duri in eterno. E dato che noi siamo diventate amiche te ne faccio dono io il mio me lo farò dopo.-

- Grazie! È un dono bellissimo lo accetto volentieri!- Rispose Erika abbracciandomi forte.

- Sono felice che ti piaccia e spero che possiamo diventare delle grandi amiche.- Le risposi sorridendo.

- Su questo ci si può mettere la mano sul fuoco.- Rispose Erika e così dopo averla salutata se ne andarono per dirigersi nella dimora di Peter.


Angolo di un'autrice super-ultra ritardataria


Caspita non aggiorno da un mese! O mamma! Scusatemi ma credo che queste vacanze mi abbiano tolto moltissimo tempo. Tipo giocare alla wii fino a notte fonda mangiare panettoni e pandori cantare a squarciagola canzoni di natale e fare infiniti fuochi d'artificio...

Va bien allora dicevo...
1 Grazie a tutti quelli che mi hanno recensito e messo tra le seguite e le preferite questa storia non so ringraziarvi. Butta fazzolettino tutto fradicio.
2 La storia come avete notato è tre volte più lunga delle altre per il semplice motivo... Che mi andava.
3 Il ricordo che avete letto sembra poco importante ma in verità è la chiave a tutta la storia. Quindi d'ora in poi si va avanti con il passato di Erika.
4 Scommesse gente scommettete! Grande premio al vincitore che azzecca il passato della nostra protagonista. Scommesse. Intanto sono pochi che hanno tentato ma che non sono riusciti avete un tentativo a capitolo quindi... Spremete le meningi e sparate le vostre deduzioni!
5 Colgo l'occasione per dirvi che fra meno di due settimana (se tutto va bene) avrete il prossimo capitolo
6 Continuate a leggere e a RECENSIRE la mia storia mi rendereste così la ragazza più felice del mondo.
7 arrivederci al prossimo capitolo dove chi vedremo? Indovinate e lo scoprirete.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Peter Pan / Vai alla pagina dell'autore: SognatriceAdOcchiAperti