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Autore: C h a r l o t    11/01/2014    3 recensioni
Finale semi-alternativo per The Day of the Doctor (possibili spoiler).
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 11, Doctor - Altro, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Nella Torre di Londra c’erano tre persone.
Ad osservarle mentre discutevano, si poteva quasi credere che, inspiegabilmente, fossero la stessa.
C’era un uomo piuttosto avanti con l’età, il più anziano del gruppo, i cui occhi marroni fissavano con sguardo intenso i suoi due compagni, forse ancora incredulo di essere lì con loro.
Quello con al collo un papillon blu notte era invece concentrato ad incidere qualcosa sul muro di pietra della loro cella, quasi non volesse avere niente a che fare con gli altri.
Infine c’era lui, l’uomo con i capelli castani e lo sguardo stanco, con indosso un gessato marrone a righe azzurre.
Quello che non sapevano le sue copie più giovani, pensava il terzo, era che in quella stanza vi era un’altra persona: una giovane ragazza dai capelli biondi annodati in confusi riccioli alternati da qualche sporadica treccina.
Il suo sguardo era consapevole, perché sapeva perfettamente il motivo per cui tutti, compresa lei, erano lì.
«Chiedilo a loro» disse la ragazza all’anziano.
«Cosa?» sul suo volto affiorò un velo di perplessità
«Quello che volevi sapere, Dottore» il suo tono riuscì a farlo leggere dentro, facendo così riaffiorare la domanda che lo aveva tormentato da quando aveva preso la decisione più difficile di sempre: sterminarli tutti.
 
Dottore, Dottore…ma  Dottore chi, poi? Un uomo che di umano aveva solo l’aspetto esteriore, capace di rigenerarsi per un numero finito di volte, in modo da scampare alla morte.
Intrappolati insieme vi erano la sua Decima, Undicesima e Nona rigenerazione, nonostante quest’ultima non amasse usare l’appellativo di “Dottore” per definirsi.
Lui non era il Dottore, non più.
Semmai era un guerriero, ma Dottore…quello mai.
 
Il Guerriero era così concentrato a discutere con Lei, che non si accorse dello sguardo che la sua Undicesima incarnazione aveva lanciato alla Decima, che però aveva ricambiato a stento, quasi come se stesse cercando di restare indifferente a ciò che stava accadendo.
«Li avete mai contati?» si decise a chiedere il non-Dottore
«Cosa?» fu il Decimo a parlare
«I bambini. Quanti bambini c’erano su Gallifrey quando l’abbiamo fatto?»
«Non me lo ricordo» rispose subito il numero Undici
«2,47 miliardi» sbottò l’uomo con gli occhi stanchi «Come hai potuto dimenticartelo?!» inveì contro il più giovane, che in tutta risposta si sistemò il papillon.
 
L’uomo che rimpiange e l’uomo che dimentica.
 
*
 
Nella casetta diroccata in mezzo al deserto di chissà quale pianeta, c’erano tre persone.
In effetti, dopo un’attenta osservazione, si poteva intuire che queste tre persone fossero davvero la stessa. Solo che non potevano essere più differenti l’una dell’altra.
Quando il Guerriero, dopo aver capito che c’era una soluzione alternativa al massacro, esultò strillando: «Lupo Cattivo, potrei baciarti!», non poteva immaginare che quella ragazza appollaiata su una cassa di legno, non era solo una sua visione.
Il fatto era che riuscivano a vederla tutti, compreso anche il decimo Dottore.
L’unica differenza era che lui aveva scelto di fingere, facendo credere in primis a sé stesso che lei non era lì.
Non lei, non quella ragazza che aveva lasciato sulla riva di una spiaggia con la sua metacrisi, non quella ragazza a cui aveva avrebbe dato tutto, ma a cui non riuscì mai a dire “ti amo”, non Rose Tyler.
In effetti non era lei in carne ed ossa, era solamente l’interfaccia del Momento, ma, essendo un’arma così avanzata, oltre all’aspetto doveva aver sicuramente copiato anche dei ricordi e, legati ad essi, molti, troppi sentimenti.
Preferì fingere perché stava disperatamente cercando di non far riaffiorare il dolore che aveva imparato bene o male a gestire, perché fondamentalmente sentiva di aver sofferto abbastanza.
Non voleva incrociare di nuovo quegli occhi che aveva amato sin dal primo istante, perché sapeva non l’avrebbe potuto reggere, quei due stanchi cuori erano stati fin troppo maltrattati nel corso di quella rigenerazione.
Così non si voltò nemmeno verso di lei, quando rispose: «Sì, succederà».
Forse l’interfaccia non sospettava di poter essere vista anche dalle altre due versioni del Dottore, e non aveva sicuramente intenzione di farglielo capire.
L’Undicesimo nel frattempo guardava la scena da fuori, con lo sguardo triste ripercorreva le vicende che aveva vissuto quando era in quel corpo alto e magrissimo.
Ad un certo punto, quando per una frazione di secondo il Decimo lo guardò, vide nei suoi occhi un universo di solitudine e dolore. Dolore vero.
Un universo che lo spaventò e lo intenerì allo stesso tempo.
Fu in quel preciso istante, dopo aver compreso davvero cosa doveva aver provato quell’uomo solo che si trovava davanti, che un pensiero gli balenò nella mente: “ora ricordo perché ho deciso di dimenticare”.


Spazio autrice: salve a tutti! Sì, a quanto pare non ho ancora esaurito le idee per varie ff su Doctor Who.
Era da un po' che volevo scrivere questa storia, ma ho avuto un blocco e non sono mai riuscita a completarla. Beh, che dire? Io il 50esimo l'ho amato con tutto il cuore, l'unica cosa che mi è piaciuta "di meno" è stata appunto la bastardata di non far vedere Bad Wolf a Ten. Oppure, come dico nella ff, è stato un bene?
Fatemi sapere il vostro parere, magari!
A presto :3
  
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