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Autore: badluna    12/01/2014    1 recensioni
Dalla storia:
"Il senso di vuoto che gli attorcigliò lo stomaco sembrò risvegliarlo dallo stato confusionario in cui sostava da quando aveva messo piede fuori dall’appartamento, in cui viveva momentaneamente con Cora, a Pittsburgh.
L’aereo si assestò all’altezza che gli consentiva di procedere a velocità da crociera facendo così scomparire la sensazione di cadere dal corpo di Derek."
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Peter Hale, Scott McCall, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nebbia negli occhi.

Di Badluna







Il senso di vuoto che gli attorcigliò lo stomaco sembrò risvegliarlo dallo stato confusionario in cui sostava da quando aveva messo piede fuori dall’appartamento, in cui viveva momentaneamente con Cora, a Pittsburgh.

L’aereo si assestò all’altezza che gli consentiva di procedere a velocità da crociera facendo così scomparire la sensazione di cadere dal corpo di Derek.

Lui e Cora avevano preso il primo volo disponibile dopo essere stati  contattati da Scott, il giovane lupo aveva chiamato Derek dopo mesi passati senza avere alcun contatto, sorprendendo entrambi.

Erano appena rientrati nell’appartamento, dopo che Cora lo aveva letteralmente trascinato al cinema a vedere “I sogni segreti di Walter Mitty”, quando Scott li chiamò.

Le parole dette dal ragazzo risuonavano ancora nella mente di Derek come un mantra infinito, quasi ad accrescere il suo senso di colpa.

-Derek, mi dispiace. Peter è morto.-

Le parole, dette con tono serio e secco, di Scott lo avevano lasciato letteralmente paralizzato per alcuni secondi.

Nonostante quello che aveva passato con Peter, il dolore e la rabbia dovuti al suo tradimento, Derek gli si era nuovamente avvicinato. Dopo tutto era suo zio. Ed ora era morto, e non sarebbe tornato.

Derek strinse i braccioli del sedile fino a farsi diventare le nocche bianche, gli occhi puntati fissi fuori dal finestrino dove bianche e soffici nuvole sembravano un intricata ed immacolata foresta che celava loro il male che oramai si era diramato in tutto il mondo.

I sensi di colpa si fecero sentire di nuovo pungolandogli la coscienza.

Sapeva che andarsene era la cosa giusta da fare ma qualcosa dentro di lui gli urlava che andandosene aveva scelto la strada semplice, sarebbe dovuto rimanere a Beacon Hills con Scott ed Isaac, invece se ne era andato lasciando ai ragazzi il compito di rimettere a posto tutti i casini che Deucalion e Jennifer avevano causato mentre loro stessi dovevano ricostruire pezzo per pezzo la propria vita.

Il pensiero che più lo aveva perseguitato era stato che prima o poi Scott, Stiles e Allison avrebbero dovuto pagare il prezzo per il loro gesto, quello di sacrificarsi al posto dei loro genitori, e lui non sarebbe stato li con loro.

E Peter….

Lo aveva rimpianto nei sei anni in cui era rimasto in coma.

Lo aveva odiato quando Scott gli aveva aperto gli occhi sulla morte di Laura.

Aveva sospettato di lui quando aveva cercato di riappacificarsi dopo essere resuscitato.

Si era fidato delle sue conoscenze e della sua logica, anche quando le loro idee erano esattamente l’opposto.

Lo aveva amato, così come si può amare un parente che vedi sbagliare inciampando nel percorso della vita.

Cora lo distolse dai propri pensieri poggiando la mano destra sulla sua stretta al bracciolo.

-Mi dispiace- gli disse intuendo i suoi pensieri.

-Aveva ucciso Laura- rispose Derek con tono duro, cercando più di convincere se stesso che la sorella.

- Ma era Peter. Quello che ha fatto dopo il risveglio dal coma non cambia il tempo che avete passato insieme da piccoli o l’aiuto che ti ha dato con il Kanima e gli Alfa-

-Era uno psicopatico- tentò ancora Derek.

-Era nostro zio, Derek. Nemmeno la morte può cambiare questo-

Un piccolo ringhio scappò dalle labbra del più grande, le parole di Scott che ancora gli risuonavano nella mente.

Il tono dispiaciuto del giovane aveva dato molto da pensare a Derek, soprattutto perché sotto ad esso era riuscito a scorgere un senso di sollievo piuttosto evidente dalla voce di McCall.

Derek capiva che per Scott la morte di Peter era stata, in un certo senso, una benedizione. Lo zio aveva portato molti problemi alla cittadina ed al branco, aveva minacciato più volte le persone a lui care e per ultimo ma non meno importante: era stato Peter a mordere Scott trasformandolo nel mostro che lui pensava di essere.

Allo stesso tempo però Derek sapeva che il dispiacere nel tono di Scott non era falso, lui era davvero dispiaciuto, ma non per Peter.

A Scott dispiaceva per Lui.

Lui che continuava a perdere la propria famiglia, vittima di un destino sadico che sembrava restituirgli un componente di essa solo per poi toglierne un altro.

Scott provava pena per Derek.

Ed era questo quello che Derek davvero non riusciva a sopportare.

La Pena. Si rendeva conto di essere incoerente visto che non si era mai preoccupato di celare la pena che lui stesso prova per certe persone agli occhi degli altri.

-Derek- lo riscosse nuovamente Cora, questa volta più insistentemente – Manca ancora molto all’atterraggio, perché non provi a dormire? – provò a dirgli.

Derek seguì il suo consiglio cercando di rilassare spalle e braccia, lasciando la presa sui braccioli. Svuotò la mente e dopo alcuni minuti, immaginando di essere in una foresta e di stare correndo liberamente, riuscì a addormentarsi.

 

 

Il cartello Welcome to Beacon Hills li accolse nella nebbia nostalgica della cittadina, aumentando con la sua aria di mistero l’ansia che i due giovani provavano per il ritorno.

Cora stava osservando con sguardo malinconico il bosco che costeggiava la strada da entrambi i lati quando, lanciando uno sguardo al fratello, lo vide con la sua solita espressione incazzosa, la quale gli ricordò quando il moro la usava per frenare l’entusiasmo e ed il sarcasmo di un certo ragazzo.

Pensare a Stiles la fece sorridere, le mancava quel ragazzo tutto energia e calore che nascondeva in sè tante paure, segreti ma anche un grande cuore. Avevano uno strano rapporto, non si conoscevano molto bene, ma Cora si trovava bene con lui.

A dire il vero la ragazza si chiedeva chi davvero lo conoscesse, a prima vista si sarebbe potuto dire che Scott lo conoscesse come le proprie tasche, ma Cora non era sicura che il giovane lupo fosse riuscito a penetrare il muro che Stiles ha eretto per difendersi da tutto e tutti. Stiles avrebbe potuto avere degli scheletri nell’armadio che nemmeno il suo migliore amico poteva immaginare.

 

Mentre la ragazza riportava lo sguardo sulla strada una figura nera attraversò la striscia di asfalto in un movimento velocissimo, troppo per essere quello di un cervo, scomparendo poi nella macchia alla destra dell’auto.

Derek sterzò bruscamente il volante facendo così fermare l’auto stridendo con le ruote, in pochi secondi Cora si ritrovò da sola in automobile mentre il fratello si era catapultato fuori dalla macchina per capire cosa li aveva appena sfiorati.

La ragazza fece in tempo ad uscire dal mezzo di trasporto prima che Derek cominciasse a correre fiondandosi nel bosco all’inseguimento della creatura.

I due fratelli corsero per un paio di minuti alla ricerca di qualche indizio, fiutarono l’aria cercando un odore specifico che li potesse guidare dritti al mistero.

Ben presto riuscirono a percepire dei passi avvicinarsi a loro, avvertirono un gran movimento quasi come se li stessero circondando e dopo qualche secondo, in cui i passi si avvicinavano ancora, i due ragazzi poterono udire alla perfezione il battito di quattro persone. Ogni battito era molto forte, come se il cuore dovesse pompare molto sangue ed inviare ossigeno agli organi per supportare un corpo potente e letale.

Il battito di un lupo.

Derek e Cora si scambiarono uno sguardo di comprensione, c’era la possibilità che chi li osservava fossero Scott ed Isaac e dunque amici, ma come potevano ben sentire i battiti erano quattro e a meno che il neo alfa non si fosse creato un branco durante la loro assenza, quelli che li accerchiavano erano lupi nemici.

I due ragazzi si misero in posizione di attacco l’uno davanti all’altra così da proteggersi le spalle a vicenda, lentamente gli occhi di entrambi cominciarono a cambiare colore illuminando l’iride, i canini si allungarono mentre le loro unghie si fecero sporgenti ed acuminate diventando degli artigli infallibili. Quando furono parzialmente trasformati Derek ringhiò facendo capire agli sconosciuti che non avevano paura di loro e che erano pronti a combattere se avessero dovuto.

Dall’ombra uscì la prima figura parandosi esattamente alla destra di Cora, la quale si voltò sorpresa così come il fratello quando la luce della luna raggiunse il visto della persona davanti a loro, illuminando il volto di Scott.

-Derek, Cora. Non vi aspettavamo così presto- disse in segno di saluto.

-Hai chiamato per dirci che nostro zio è morto. Mi sembrava logico che saremmo arrivati appena possibile- gli rispose Derek.

-Con te niente è logico, amico. E sinceramente speravo di avere più tempo- si lasciò scappare Scott.

- Scott anche se avessi tutto il tempo di questo mondo, non troveresti il modo per semplificare quello che devi dire- si aggiunse una voce alle loro spalle, che scoprirono apparteneva ad Ethan il quale si stava avvicinando a Scott seguito dal fratello e da Isaac.

-Che cosa ci fate insieme-

-Cosa dovete dirci?-

Chiesero insieme Derek e Cora.

Scott si voltò a guardare Isaac con tono supplicante, di chi non sa come cominciare a spiegare una cosa dolorosa.

-Quando tu e Cora siete partiti, il Darach era sparito, e noi ragazzi eravamo impegnati a rimettere in sesto la nostra quotidianità. Sono passati i giorni e sembrava quasi di vivere in una boccia di neve, bloccati in un attimo congelato nel tempo. Purtroppo la pace non è durata a lungo, la polizia grazie ad una segnalazione ha trovato un cadavere proprio davanti al Nemethon, e da quanto abbiamo potuto constatare era Jennifer Blake. E da quel giorno le cose sono andate sempre peggio- iniziò a spiegare il biondo.

-Di che stai parlando?- chiese Derek il quale non stava capendo il punto della situazione.

Scott prese un respiro profondo e decidendo che era meglio dire tutto in modo chiaro parlò senza dilungarsi troppo sui dettagli.

-Peter mi ha rubato il potere di Alfa, non ho ancora capito bene come ha fatto, ma da come ci ha giocato abbiamo l’impressione che lo stesse pianificando da un pezzo. Di nuovo in possesso dei proprio poteri di Alfa ha lasciato libero sfogo alla propria fantasia. Ha minacciato mia madre ed il padre di Stiles, è arrivato sul punto di uccidere gli Argent ed ha trasformato un’altra persona in lupo contro la sua volontà.-

-Cos- …No- sussurrò Cora, la quale sperava ancora nella ripresa sanità mentale dello zio.

-Mi stai dicendo, che Peter, nostro zio- disse Derek indicando se stesso e la sorella – da quando è resuscitato non ha smesso un secondo di pianificare il modo in cui sarebbe tornato ad essere l’Alfa. Pensi che ogni parola che ci abbia detto fosse finalizzata al suo piano?-

Scott sostenne il suo sguardo con serietà e convinzione – Crediamo che ti abbia consigliato di salvare Cora cedendo il tuo potere di Alfa così da non avere rivali non appena fosse riuscito a strapparlo a me-

-Anche se fosse vero- sbottò il più grande – Se credessi a tutto quello che mi state dicendo. Non mi scuserò, ne mi sentirò in colpa per aver salvato Cora!-

Isaac fece una faccia scioccata – Ma che diavolo Derek?! Non ti stiamo accusando, soprattutto non per quello! Stiamo cercando di spiegarti quello che è successo e fidati quando ti dico che non è facile!-

-Quello che non capisco è perché ci avete richiamato qui a Beacon Hills, quando restando a Pittsburgh saremmo stati meglio, all’oscuro da tutto questo è certo, ma di sicuro avremmo sofferto di meno!- esclamò Cora.

-Ho bisogno dell’aiuto di Derek- spiegò Scott.

-Per cosa? Per cosa diavolo ti servo?- urlò questi arrabbiato

- Devi allenare il nuovo lupo, ci abbiamo provato noi, ma per quanto ci proviamo non sembriamo riuscire ad attirare la sua attenzione nel modo giusto. E lo capisco davvero, perché lui odia questa situazione più di me. Ma ha bisogno di imparare e credo che l’unica persona che possa davvero scuoterlo e insegnargli quello che deve sapere sia tu, Derek-

-Di che stai parlando? Dannazione Scott! Sei l’alfa, puoi obbligarlo ad allenarsi con te o con i gemelli il tempo necessario per farlo abituare alla situazione e conoscere i propri limiti!- gli disse Derek con tono davvero stupito, di chi non capisce perché sia stato chiamato quando per lui la soluzione è davanti agli occhi di tutti.

-È questo il punto- disse Scott scuotendo la testa – La situazione non è così semplice.-

Cora si stava chiedendo dove fosse Stiles, da quando era entrata a far parte del gruppo aveva capito che il giovane avrebbe fatto i diavoli a quattro per essere sempre presente nei momenti cruciali e anche se spesso era in ritardo, rallentato dalla sua forma umana, faceva in modo di esserci per dare man forte al migliore amico.

Il movimento di Ethan ed Aiden, i quali si erano voltati come in attesa di qualcuno, la distrassero dai propri pensieri e dalla discussione tra il fratello e Scott facendole percepire l’arrivo di un’altra persona, il cui cuore batteva forte e veloce.

Quello che stava arrivando era il nuovo licantropo.

Quando Cora spostò lo sguardo su Derek, spaventata per essere stata presa così alla sprovvista, vide che anche lui aveva avvertito l’arrivo della causa, momentanea, di tutti i loro problemi.

Isaac osservando i due fratelli prepararsi incuriositi all’arrivo della new entri del branco sospirò cercando di alleggerire la tensione che sentiva in corpo, scoccando l’ennesimo sguardo a Scott sussurrò – Sono cambiate molte cose da quando te ne sei andato, Derek-

-Alla morte di Peter qualcosa è andato storto, pensavamo che essendo stato rubato a me il ruolo di alfa mi sarebbe toccato di diritto- aggiunse Scott guardando la figura che ormai li aveva raggiunti e che si era affiancata ai gemelli.

-Quello che Scott sta cercando di dirti, è che non è lui il capo ora- spiegò il nuovo arrivato.

Derek sgranò gli occhi vedendo la persona che gli si stagliava davanti, i sensi da lupo e la luce della luna non servivano a dimostrargli chi era, l’Hale avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.

Le parole di Scott finalmente cominciarono ad avere un senso nella sua mente, ma non riusciva davvero a credere che il ragazzo che ora gli stava davanti fosse la stessa persona che aveva, con tutta probabilità, ucciso suo Zio.

Forse fu proprio questo che rese le parole che seguirono ancora più atroci ed inconcepibili alla mente di Derek.

Cora si avvicinò al fratello stringendogli forte la mano, mentre con gli occhi sondava la figura che più volte in passato si era ritrovata a fissare.

Gli occhi di entrambi gli Hale risalirono dai pantaloni grigi che fasciavano gambe scattanti e toniche, salendo fino alla maglietta blu non troppo stretta la quale evidenziava i muscoli leggermente calcati del petto e delle spalle arrivando al viso ovale e fanciullesco, su cui vi erano stati spruzzati alcuni nei che assomigliavano ad un sentiero vizioso il quale accompagnava gli occhi dei due fratelli dal collo elegante alla bocca peccaminosa per concludersi poco sotto gli occhi che rilucevano al buio il liquido colore rosso delle iridi.

Rosso, che per Derek fu la conferma definitiva di tutti i suoi timori. Quell’immagine si scolpì per sempre nella sua mente. Era la verità, era reale.





Era Stiles l’alfa ora.










Antro di Bad:

ho scritto questa storia perchè ho davvero bisogno di un po' di Stiles alfa nella mia vita per non impazzire del tutto xD

Scherzi a parte ho cominciato a pensare a questa storiella un paio di giorni prima di vedere l'episodio n° 13, che tra l'altro ADORO!

Davvero non capisco come mai io riesca a pensare così tanto a Teen Wolf quando in realtà lo seguo solo per alcuni personaggi...e che tra l'altro all'inizio non avevo nemmeno considerato ed invece per le serie che amo ho praticamente il blocco dello scrittore -.-"

Forse essenso sempre stata abbastanza esterna alle loro vicende e facendomi meno coinvolgere ho saputo scrivere da subito le cose che avrei voluto cambiare....il tredicesimo episodio è stata una sopresa, penso sia il mio episodio preferito fino ad ora ma non ho intenzione di scrivere qualcosa su di esso perchè tutte le idee che ho comprendono un certo cacciatore Sexy ed estremente prolifico che fa finire la mia immaginazione in strane discussioni senza senso.

Quindi per ora mi fermo qui (spero).

Grazie per aver letto questa fanfic senza filo logico :) 

A presto :) 

Badluna

  
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