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Autore: Loreena McKenzie    12/01/2014    1 recensioni
Il Capitano Spencer, dopo aver bombardato Kilmore Cove, leva l'ancora e lascia il paese. Il piano di Jason di utilizzare le Sirene di Peter e dei suoi vecchi amici fallisce e Julia rimane prigioniera nella Mary Grey.
Le scimmie, richiamate dal loro capo, si gettano in mare.
JohnDoo rimane imbavagliato nel paese.
I corpi di Oblivia e Black vengono gettati in mare.
Ma Julia no, lei rimane lì sulla nave, prigioniera di un malvagio pirata dalla vita interminabile e con un amaro desiderio di vendetta.
Passano due anni, la vita dell'ormai quindicenne cambia, ma non il contesto in cui si muovono i personaggi.
Riusciranno Ulysses More, Jason, Anita, Tommaso e il povero Rick a ritrovarla? E lei, riuscirà a far breccia nel cuore del capitano Spencer portandolo a provare emozioni che un duro pirata come lui non aveva mai provato? La ragazza non solo si troverà ad affrontare un migliaio di nuove avventure, ma si troverà presto a dover prendere delle scelte che mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte.
(Ciò che succede dopo un "finale alternativo" del dodicesimo capitolo, Il Club dei Viaggiatori Immaginari)
Buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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3
 
-Via! Via! Lasciatemi!- urlo, mentre vengo portata con forza dalla Mary Grey alla nave che avremmo dovuto attaccare ma che era riuscita a far breccia fra gli uomini del capitano e a fare di alcuni di noi dei prigionieri.
-Aiuto! Aiuto! Lasciatemi!- grido. Mi sembra di essere in un incubo. Non solo la mia vita d’inferno a bordo della nave del capitano-pirata, ora dovevo anche essere rapita per una seconda volta!
-Taci, ragazzina!- esclama uno dei loschi uomini che mi stava portando via.
Una volta saliti a bordo del veliero sconosciuto, vengo portata per una sala in cui c’erano uomini e donne vestiti per festa che mi guardavano sbigottiti e forse un po’ impauriti a causa del nostro attacco inaspettato.
-Chiudetela in una cella! – esclama l’uomo ad un altro dei suoi – Domani la portiamo al Mercato Nero degli schiavi!
-NOO!!- grido, sentendo quelle parole.
-Taci!-
-Portatemi indietro! Portatemi indietro!-
-Scordati del tuo capitano, ragazzina! Ora sei nostra prigioniera!-
Piango tutte le lacrime che ero in grado di piangere, supplicando tutti gli uomini del veliero di lasciarmi libera, ma non c’era nulla da fare.
Dopo un po’, vengo portata dal capitano del veliero, un ragazzo giovanissimo e dai modi strafottenti. Il capitano mi si avvicina e mi scruta per bene, dopodiché di afferra per il mento e fa un sorriso sghembo. Io mi scosto di scatto e lui comincia a ridere in modo ancora più rauco.
-No ragazzi, questa qui non la portiamo al Mercato Nero! Preferisco tenermela io, ahaha!-
Tutti i mozzi e gli uomini della nave cominciano a ridere raucamente mentre io continuo a piangere ancora più disperatamente.
-LASCIATELA!- si sente ad un tratto.
Gli uomini del veliero cessano di ridere immediatamente e cominciano a guardarsi attorno, cercando il padrone di quella voce.
-Chi ha parlato?!- esclama il loro capitano.
Subito dopo si sente un ridere strafottente.
-Hahaha! Non hai sentito? Ti ho detto di lasciare la ragazza!- continua la voce. Immediatamente capisco da dove proviene la voce e mi giro di scatto verso la prua del veliero. Sussulto e impallidisco quando vedo a bordo il capitano Spencer. Il mio capitano. Il pirata. Il mostro. Il tiranno che mi aveva rapita e che mi teneva prigioniera da due anni ormai.
-Spencer!- esclama il giovane capitano del veliero.
-Hai sentito, sì o no?! Lasciala!-
-Come diavolo hai fatto a liberarti?!-
-Eh no, allora non capisci proprio!- esclama, buttandosi subito all’attacco seguito a da Alec e tutti gli altri uomini della Mary Grey.
Succede tutto in un secondo. Spencer che sguaina la spada e attacca. I suoi che lo seguono e gli uomini del veliero che si gettano nella difesa. In una frazione di secondo, il capitano del veliero abbandona la mischia e mi afferra con forza, portandomi chissà dove.
-Lasciami! Lasciami!-
-Sta’ zitta! Taci!- esclama lui, trascinandomi di peso lungo i corridoi della sua imbarcazione.
-SPENCER! SPENCER!!- urlo alla fine disperata – SPENCER! AIUTAMI!!
Spencer, preso nella lotta, si volta, chiamato dalle mie urla, e subito si getta al nostro inseguimento. Il giovane capitano sconosciuto mi trascina con forza verso l’esterno della nave e subito ci troviamo a prua.
-Fermo Spencer! – urla il capitano – Fermo oppure la getto in mare! – fa, spingendomi verso il bordo dell’imbarcazione e schiacciandomi sulla ringhiera.
-Non farlo!- risponde il pirata.
-Tu non avvicinarti!-
Io vedo l’acqua scura del mare a pochi metri da me e degli schizzi freddi mi bagnano il viso.
-Non avvici…- lo sconosciuto non finisce di parlare che Spencer, ignorando ogni tipo di ammonimento, si getta all’attacco con la spada sguaiata.
Non ho nemmeno il tempo di rendermene conto, che vengo investita da un freddo polare e il secondo dopo mi trovo ad agitare farneticamente le mani e le braccia ghiacciate cercando di restare a galla.
L’acqua pesante e salatissima del Mare Chiuso mi trascina verso il fondo e io cerco di lottare con tutte le mie forze per rimanere su e assorbire più aria possibile. Sento il lontananza rumori di spade ed esclamazioni. Dopo un tempo incalcolabile per me, avverto qualcosa che cade in mare poco distante, ma non riesco a capire cosa sia. A causa del freddo, non riesco più a sentire le braccia. Provo a muoverle ma quelle restano immobili e inevitabilmente comincio ad affondare. Non riesco più a stare a galla, dalle mie narici comincia ad entrare acqua al posto dell’aria e spalanco gli occhi terrorizzata, che subito cominciano a bruciarmi a causa dell’acqua troppo salata del mare. Vedo il corpo inanime del giovane capitano sconosciuto precipitare verso il fondo svariati metri sotto di me. Subito dopo mi si appanna la vista. Non sento più nulla. Non riesco più a vedere niente. Non riesco neanche a pensare. I miei sensi diventano insensibili. Mi sembra di oscillare nel vuoto.
All’improvviso, sento un brusco calo di pressione. Qualcosa mi ha afferrata alla vita. Ancor più improvvisamente, torno a respirare. Tutto il resto accade molto velocemente. Due forti braccia mi portano all’asciutto e presto vengo avvolta in qualcosa di morbido.
Istintivamente, sento un vuoto dentro di me e comincio a singhiozzare.
-Shh… Tranquilla, Julia, sei al sicuro, ora.- mormora dolcemente il capitano Spencer, stringendomi a se.
 
   
 
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