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Autore: Strega_Mogana    02/06/2008    7 recensioni
Sei in piedi sulla spiaggia. Le scarpe le hai lasciate dietro di te. Ti piace la sensazione della sabbia sui piedi nudi.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rei/Rea
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Addio


Osservi l’orizzonte.
Il sole é appena sorto.
Il cielo è infuocato.
I raggi dorati si riflettono nel mare blu scuro.
Le onde sembrano attraversate da deboli striature luminose.
Sei in piedi sulla spiaggia. Le scarpe le hai lasciate dietro di te. Ti piace la sensazione della sabbia sui piedi nudi.
Indossi ancora il Sailor fuko.
Qualche passante insonne potrebbe vederti ma non te ne curi. Potrebbe solo scambiarti per una ragazza sulla spiaggia vestita in modo strano.
Resti a fissare il mare.
La brezza frizzante ti accarezza piano. L’aria è salmastra e fresca, ma non hai freddo.
Sei lì ormai da ore. Il tuo corpo si è abituato alla temperatura.
Hai appena ricordato il tuo passato. Hai finalmente scoperto cosa si cela dietro quegli attacchi.
Hai trovato la principessa.
Usagi.
E’ lei la principessa.
Ma, in fondo, anche tu lo sei.
Hai ricordato.
Hai rivissuto una vita intera in pochi attimi.
Hai ritrovato un dolore sopito nel tempo.
Vorresti piangere.
Ma le figlie dei politici non piangono.
Le miko non piangono.
La guerriera di Marte non piange.
- Non è giusto. – mormori piano, le parole spazzate via dalla brezza leggera della mattina.
Rivivi le lotte avute con lui. Passato e presente si fondono in un unico, lacerante dolore.
Sai che è morto. Il cuore lo sente.
Lui sente sempre tutto.
Ora ti è chiara la strana sensazione che avevi allo stomaco quando lo vedevi. Non importava che fosse un tuo nemico. Non contava quanto lui facesse del male alle persone.
Lo trovavi affascinante. Anche se non lo avresti ammesso neppure sotto tortura.
Ti credevi pazza.
Una stolta ed ingenua sognatrice.
Invece era solo il tuo cuore che rispondeva al suo richiamo.
I sogni che facevi su di lui non erano illusioni.
La tua mente ricordava ogni singolo bacio. Ogni languida carezza. Ogni sguardo infuocato. Ogni notte di passione.
Lui lo ricordava.
Tu no.
Ma, ora, anche tu ricordi quell’amore immenso che vi legava. Quella passione che vi travolgeva quando eravate soli nelle camere del palazzo.
Ricordi.
E stai male.
Ma non piangi.
La marea si sta alzando. L’acqua inizia a bagnare la punta delle dita. Non arretri. Ti piace, è rilassante e speri che possa portare via quel dolore che ti spacca il cuore in due.
Chiudi gli occhi e, se ti concentri, puoi ancora sentire le sue labbra sul tuo corpo. Le dita delle sue mani che si intrecciano con le tue. Il suo profumo e quella voce che ti rassicurava ogni volta che avevi paura.
Con lui non dovevi esser la guerriera decisa o sicura di te stessa. Con lui eri semplicemente una donna che voleva esser amata.
Ti faceva ridere. A volte fino alle lacrime.
Lo amavi anche per questo.
Per quei suoi modi goffi. Per il suo modo così dolce di sorprenderti e spiazzarti quando meno te lo aspettavi.
Lo amavi perché ti accettava così com’eri; apprezzava il tuo carattere burbero e quei tuoi momenti dove eri sfuggente come le fiamme del fuoco che così bene ti ha sempre rispecchiato.
Lo amavi per il suo modo di amarti. Per la luce che aveva negli occhi.
Quella luce che si era spenta il giorno in cui è diventato un altro.
Lo amavi anche quando avete combattuto sulla Luna.
Lo amavi anche quando l’hai colpito a morte ai tempi del Silver Millennium.
Anche lì avresti voluto piangere; ma non l’hai fatto.
L’hai solo colpito.
Poi sei morta.
Forse con la speranza di rincontrarlo nella prossima vita.
E così è stato.
Peccato che, ancora una volta, il vostro amore non fosse scritto nel destino.
Vorresti tornare indietro, in quei giorni dove combattevate. Vorresti parlargli ancora una volta. Vorresti solo cambiare gli eventi.
Ma non puoi.
Puoi solo andare avanti.
Puoi solo sperare che il dolore diminuisca un poco. Puoi solo cercare di rammendare il tuo cuore a pezzi.
La marea si alza ancora, ora l’acqua salata ti bagna i piedi.
Il vento ti avvolge, senti le sue braccia stringerti in vita.
Ti volti di scatto. Per un misero secondo hai sentito il calore del suo corpo accanto a te.
Ma non c’è nessuno.
Solo le tue scarpe abbandonate.
Ti rendi conto che è tardi. Non puoi restare lì all’infinito.
Torni a guardare il mare.
Il cielo ha assunto i caldi toni dell’arancione.
Torni indietro. Afferri le scarpe e le agiti un poco togliendo la sabbia. Ti mordi un labbro. Hai gli occhi lucidi ma non piangi.
Sospiri e chiudi gli occhi.
Ti concedi l’ultimo ricordo. L’ultima carezza accennata. L’ultimo sguardo.
L’ultimo attimo di felicità e amore.
Ti amo Mars.
Apri gli occhi e il sogno finisce.
Una lacrima solitaria riesce a perforare le tue barriere e scorre lungo la guancia.
- Anch’io Jadeite. Addio…-








   
 
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