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Autore: JulieTeller    16/01/2014    0 recensioni
"Perdonami, Tara. Ti amo da quando avevo 16 anni. Non posso permettermi di lasciarti andare. Sono un coglione."
La mia storia parla di una storia d'amore fatta di equivoci, colpi di scena, tradimenti, nascita di nuovi amori. Spero che vi appassioni come questi due individui hanno appassionato me.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 3. Ore 15.00, ospedale St. Thomas di Charming. Jax era seduto su di una di quelle sedie bianche e fredde della sala d’aspetto, con lo sguardo vuoto e privo di reazione. La madre era in piedi, al suo fianco, una mano affondata nella chioma bionda del figlio. Voleva molto bene a Tara, nonostante i soliti scontri intensi che si creavano la maggior parte del tempo tra le due. Infatti era molto preoccupata, non voleva finisse così. Clay stava parlando con l’infermiera per essere aggiornato sulle novità della situazione, Jax era troppo sconvolto per farlo. Il club era diviso in quel tragico momento: i più sensibili, come Opie, Bobby e Tig erano accanto a Jax per consolarlo. Gli altri, che non riuscivano a sopportare la tensione creata, anche a causa di ricordi che affioravano alla mente, erano fuori a fumarsi una sigaretta. Tutti tenevano a Tara, ormai faceva parte del loro mondo. Clay scoprì dall’infermiera che la ragazza aveva subito un trauma cranico, aveva una mano rotta e una gamba a pezzi. Era molto grave, ma si sarebbe salvata. Immediatamente riferisce tutto quello che seppe a Jax, che si rese conto della situazione. “Posso vederla? Ne ho davvero bisogno.” Non poteva rimanere lì in attesa di qualcosa che non conosceva. Aveva bisogno di guardarla, di tenerle la mano. “Non lo so. Vuoi chiedere tu stesso, figliolo?” Jax annuii. Si alzò con il craneo pesante e compresso, e si avvicinò al bancone. “Salve, posso esserle d’aiuto?” La donna alzò gli occhi incrociando lo sguardo di Jax. Aveva capito chi fosse e dallo sguardo del ragazzo, così distrutto e bisognoso, non c’era stato bisogno che Jax parlasse. “Per ora la signorina Knowles non può ricevere visite. E’ in uno stato critico, la prego di non insistere.” “Io la amo. Come può pretendere che io me ne stia lì, seduto come un coglione ad aspettare qualche notizia da parte sua?” La guardò dritta negli occhi e si allontanò dal bancone, volgendo lo sguardo verso il proprio club, incazzato nero. Fece di no con la testa, alzando gli occhi facendo capire agli altri il proprio stato d’animo. Ci volle un attimo per capire cosa passasse nella mente di Jax, infatti i suoi compagni, lentamente, con aria non troppo minacciosa, si avvicinarono alle infermiere vicine. Jax con un piccolo cenno del capo scattò verso il corridoio per raggiungere la camera di Tara. Le infermiere, non appena videro la scena, cercarono di inseguire il “fuggitivo”, ma prontamente vennero bloccate dai corpi abbastanza forti di Opie e Clay, mentre Bobby si metteva nel mezzo per non fare passare nessuno. Jax era grato ai suoi amici, ai suoi compagni di vita che lo aiutavano e lo sostenevano in tutto. Arrivato davanti la porta, prese una breve pausa prima di entrare. Prese un profondo respiro ed entrò, chiudendo la porta a chiave. Si avvicinò alla sua donna, era malridotta e ancora qualche traccia di sangue era rimasta sul suo bel viso. Si sedette di fronte a lei, in una di quelle sedie-poltrona e le prese la mano. “Amore mio..devi svegliarti. Non mi puoi fare questo. Io e te siamo fatti per stare insieme, dobbiamo trovare Abel. Non ce la faccio senza di te. Ti prego, non lasciarmi. Dovevo lasciarti andare, non dovevo rincorrerti.” Una lacrima gli solcò il viso e si alzò per distendersi accanto alla sua amata. Intanto davanti al vetro si erano appostati tutti quanti, comprese le infermiere, in lacrime. Jax alzò lo sguardo e un filo di rabbia gli salì in gola. “Cosa piangete? Lei si risveglierà, certo che lo farà! Per me, per noi! Smettetela e lasciatemi solo con lei!” Mentre gridava queste parole, un desiderio di morte, forse più grande dell’amore che provava per lei, si faceva strada in lui. Ma non poteva permettersi di pensarci. L’unica priorità in quel momento era Tara, doveva a tutti i costi svegliarsi. Forse pregare era l’unica alternativa, in quel momento. “Avrai una vita meravigliosa, te lo prometto.” Sussurra al suo orecchio, dopo le sussurrò altre parole dolcissime, degne di lei. La strinse a sé mentre cominciò a singhiozzare, disperato, sperando in un suo risveglio. Era un uomo ed era fragile. Anche il più forte dei leoni, diventa un agnello per la donna che ama.
  
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