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Autore: Miss I    17/01/2014    0 recensioni
Sul comodino quella fragranza sembrava volesse sfidarmi. Una sfera di vetro sfaccettato, chiusa da una corona d’argento che incastona un fiore rosa era anche il nuovo incubo dei nostri concerti poiché avevamo paura che quello fosse uno dei nuovi oggetti che avrebbero lanciato sul parco. Era destinata ad un pubblico femminile ma la notte scorsa, il mio amato fu tentato di provarla e stamane non odorava del suo solito profumo invitante. Dopotutto mi occupai io stesso di creare con le profumiere la fragranza costituita da note di pompelmo rosa, frutti di bosco e ribes rosso, un cuore di gelsomino, fresia e frangipani e la base di muschio cremoso e patchouli bianco.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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La sera dell’8 Giugno 2013, Roma, casa Salil

Dove era tuo padre?

Guardava una partita di calcio assieme a mio fratello. Oramai, al settantunesimo la squadra della nazionale Italiana si era mostrata capace con quattro reti, contro quella Israeliana. Florenzi si stava ancora esaltando dalla sua ultima rete mentre riniziava a correre, per poter finire la prima con altrettanto spettacolo. Avrei voluto tanto guardarla anch’io con lo stesso entusiasmo che mio padre avrebbe nutrito se fossi stata un ragazzo ma ahimè, ero tutto fuorché quest’ultimo. La nazionale Italiana sotto i 21 anni, si era già conquistata un posto in semifinale con la Norvegia. Ero così informata che se solo avessimo iniziato una conversazione riguardante questo argomento, ero altrettanto sicura che saremmo finiti a parlare della parità tra i sessi. Stanca di osservarli ignorare con tono il mio entusiasmo femminile, mi alzai dal salotto e raggiunsi velocemente camera mia, dall’altra parte dell’appartamento in cui vivevo con la mia famiglia poco numerosa. Presi il mio computer dalla scrivania, camminando nel buio della stanza poiché non accesi la luce ed infine, mi rilassai sopra il mio letto attendendo che si accendesse. Digitai la password e attesi ancora, che arrivasse alla schermata dell’interfaccia grafica. Sapevo che dovevo scrivere. La prima cosa che apparse e che avevo lasciato vuota mesi prima, fu il documento word che mi ero ripromessa più volte di completare. Eppure, non ne fu scritta neanche una parola. Con la mente avevo ne avevo già intravisto la fine ma la realtà non ne aveva ancora letto neanche la prima lettera della prima parola. Indecisa se iniziare o meno, ne visitai una scena accompagnandola con la musica, mentalmente.

Non importava cosa avessero detto i nostri nuovi agenti della Modest! Management. Avrei sfidato le loro stupide regole a scopo di lucro e avrei detto senza scrupoli che io ero... Io sono omosessuale e che non vi è niente di sbagliato. Avrei anche aggiunto di amare l’unico per cui avessi mai provato qualcosa di reale. Ero già consapevole che all’inizio sarebbe stato complicato ma col passare dei giorni, saremmo stati accettati come un tormentone dalla mente umana.

«Ah! - mi maledii ritornando alla realtà ove non sarebbe mai successo - Vorrei proprio che succedesse, io li accetterei.» Misi ambedue le mani sul mio viso ambrato, sussurrando queste parole tra lacrime di ovvia tristezza. Pensare a loro portava a vari effetti negativi. Anche se io non appartenevo alla loro relazione dal punto di vista sentimentale e sessuale, percepivo il bisogno di supportarli. Sapevo che attraverso i loro tatuaggi, i loro sguardi lontani da quelli di due normali amici e parole contenenti doppisensi, cercavano di parlarci. Nessuno poteva impedire un grande amore ma questo divieto, rendeva la storia di questi due uomini ancor più interessante e veritiera. Respirai rumorosamente e una volta composta sul morbido materasso ove dormii per più di sette anni della mia giovane vita, presi il computer e lo misi sulle cosce. Qualcosa iniziò a colorare le mie cavità uditive scure quando misi gli auricolari in esse. Questo era un suono flebile e dolce, voci umane pronte a coccolarmi durante la mia scrittura.

 

La mattina dell’8 Giugno 2013, Città del Messico, hotel Four Seasons


Sul comodino quella fragranza sembrava volesse sfidarmi. Una sfera di vetro sfaccettato, chiusa da una corona d’argento che incastona un fiore rosa era anche il nuovo incubo dei nostri concerti poiché avevamo paura che quello fosse uno dei nuovi oggetti che avrebbero lanciato sul parco. Era destinata ad un pubblico femminile ma la notte scorsa, il mio amato fu tentato di provarla e stamane non odorava del suo solito profumo invitante. Dopotutto mi occupai io stesso di creare con le profumiere la fragranza costituita da note di pompelmo rosa, frutti di bosco e ribes rosso, un cuore di gelsomino, fresia e frangipani e la base di muschio cremoso e patchouli bianco. Strinsi il mio labbro inferiore con quello superiore, una volta arrivato alla conclusione di aver creato io stesso il mio nemico. La confezione sul pavimento della nostra stanza era di color rosa pallido, ritrovando l’immagine del viso della nostra band, con la scritta “Our Moment”. Pochi sarebbero arrivati a credere che quelle due parole si riferivano a qualcosa inerente alla nostra dichiarazione. Infatti, io ci scherzai sopra ma nessuno sembrò davvero entusiasta dell’uscita del profumo, così da rinviarla fino al 25 Agosto, sperando che non facessi pazzie. Un giorno sarei stato abbastanza coraggioso e l’avrei confessato man nella mano del mio amato ma fino a quando avrei avuto paura di cadere, sarebbe stato difficile. Si trattava di un’utopia e purtroppo non potevo farci niente, almeno per ora. Il mio usuale profumo ormai sconfitto dal nostro e dal sudore che avevo prodotto durante la notte passata, conteneva sfida e ribellione. Era anche ciò che diceva Frida Giannini, ovvero il direttore creativo di Gucci. Un afa dei migliori fiori orientali - lilla e patchouli - mischiati al pepe rosa e dell’ambra si univa a quelli di “Our Moment”. Ogni volta che inspiravo l’aria della stanza attraverso i capelli del mio amato anche i suoi ricci sapevano di una lontana mela. Adoravo godermi questi momenti di silenzio durante la mattina prima della monotonia della giornata di una persona con una fama da controllare. Nessun fotografo poteva documentare questi momenti. Erano personali e segreti. Il respiro notturno e mattiniero del mio amato mi apparteneva e nessuno, né in un film o alcun uomo, avrebbe saputo riprodurlo. Questa sera sarebbe cominciata la seconda parte del nostro viaggio per cantare alle nostre ragazze nel mondo, le canzoni che tanto parlavano al nostro posto assieme ai tatuaggi. Litigavo. Litigavo come ogni coppia ma i nostri litigi tanto inerenti al nostro sentimento non potevano essere esternati al di fuori della nostra vita privata. Solo chi osservava con attenzione avrebbe potuto capire. Un buon osservatore avrebbe potuto sentire il nostro odore nonostante ci vedesse a miglia di distanza, attraverso il suo computer. Era la mia mente a farmi svegliare qualche minuto prima che la sveglia suonasse. Voleva che questi momenti fossero di mia proprietà e non di muri e specchi di una lussuosa stanza di un hotel. Siamo legati da qualcosa di più forte del sentimento umano. Sarà proprio la speranza che un giorno ne avremmo al mondo intero che ci teneva uniti. Con il nostro coraggio avremmo potuto cambiare le sorti di qualche persona che ci sosteneva. Con il nostro coraggio ne avremmo impresso altro in persone che non ne avevano. A noi serviva coraggio da qualcun’altro. Ero sdraiato sul morbido letto della nostra stanza lussuosa. Nostra poiché il mio amato era adagiato col suo capo sul mio petto nudo. Era stata la sua culla durante le poche ore della notte che ci erano rimaste per dormire. La sveglia suonava per dirci che era ora di uscire allo scoperto sotto le vesti di altri uomini. Un nuovo giorno da buon attore. Un attore che lavora anche nella sua vita per nascondere qualcosa di già scoperto. Il mio sguardo basso osservava i primi passi della giornata del mio amato. Sgranò gli occhi tenendoli chiusi poi mosse lento le labbra e finì per sbadigliare sul mio petto già contratto. Il mio povero cuore assieme alle mie tentazioni sessuali, ogni giorno dovevano passare le atroci prove della resistenza. Il suo sorriso incontrava il Sole attraverso le tendine leggere che coprivano le finestre, insegnandoli come questo giorno avrebbe dovuto splendere. Le sue abili mani mi accarezzavano la pelle coprente le clavicole fino a scendere alla vita. Questo era il suo modo di iniziare la giornata per darmi la prova che alla fine di questa io sarei ancora stato di sua proprietà. «Buongiorno.» Sussurrò lasciandomi un bacio sul torso ancor più contratto, continuando a ripetere li stessi movimenti precedenti. Il suo respiro caldo e lento spazzava via via il profumo nemico di “Our Moments” assieme a tutte le mie preoccupazioni. «Buongiorno amore mio!» Risposi a mia volta, iniziando ad accarezzare i suoi ricci così unici.
  
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