Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Yoan Seiyryu    17/01/2014    6 recensioni
[Hans/Elsa]
Hans non è il cattivo della storia. Elsa è rinchiusa nelle Prigioni di Arendelle. Anna è ancora dispersa e non ha fatto ritorno. Al Principe delle Isole del Sud spetterà il compito di proteggere Elsa dalla Congiura che si sta attuando contro di lei, almeno finché Anna non ritornerà. Sarà in grado di sciogliere il cuore della Regina delle Nevi?
**
“Anche voi avete paura di me” sussurra Elsa lasciando che le sopracciglia trasformino l’espressione adirata in un moto più dolce simile al dispiacere.
“Io non ho paura di voi, mia Regina. Ma non mi date la possibilità di avvicinarmi e non fate che respingermi con il vostro orgoglio” confessa lui tenendo serrate le labbra in una smorfia.
Elsa corruga la fronte e decide di rivolgere gli occhi verso il pavimento di ghiaccio, non desidera sostenere il suo sguardo a lungo.
“Questo lo chiamate orgoglio, Principe Hans?"
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Hans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I

Ragione e Sentimento




 

 
Nascondersi fra così tante persone è difficile, quasi impossibile. Forse addirittura irrealistico. Tenti con tutta te stessa di non abbassare la guardia, di mostrarti sicura e non cedere al minimo movimento. Hai le mani fredde, gelide, contornate da guanti che non puoi togliere. Osservi di fronte a te volti felici, gioiosi, il giorno dell’incoronazione rappresenta proprio questo. Ma per te non è così, per te non c’è nulla che possa farti sentire meglio in quella sala colma di persone che farebbero meglio a starti lontana. Una Regina impassibile, dallo sguardo forte e serafico che in realtà trattiene dentro di sé tutta la debolezza covata in anni di solitudine. Elsa è così che si sente, ma nulla potrebbe renderla più lieta di vedere sua sorella volteggiare nella sala con impeccabili Cavalieri. Il sorriso di Anna è sincero, giocoso, pieno di vita. E’ per questo che le è rimasta distante così a lungo, proprio per evitarle qualunque sofferenza. L’amore rappresenta anche il sacrificio di sé.
Rimane in piedi ad osservare seraficamente il volgere della serata, di tanto in tanto si svolge qualche presentazione ordinaria a cui Elsa non può sottrarsi, denotata da sorrisi forzati a causa di una vicinanza che non può e non vuole permettersi di avere con nessuno. Ed è in quel momento che il mastro cerimoniere giunge ancora una volta fino a lei per poter interloquire con la sua voce alta e squillante.
“Vostra Maestà, vi presento il Principe Hans Delle Isole del Sud, ultimo di dodici fratelli”.
Elsa scocca un’occhiata rapida al giovane uomo che si prostra in un elegante inchino, accompagnato dalla ricerca della sua mano per potervi posare un bacio. Lei, senza mostrarsi sprezzante, la ritira con immediatezza prima ancora che il contatto avvenga e la tiene stretta al petto. Sembra essersi scottata, ma così non è, le dita diventano ancora più fredde.
“E’ un onore, Maestà. Sono qui in vece dei miei fratelli per portarvi omaggio in questo lieto giorno”.
Una voce soffice, simile al miele, si insinua nelle orecchie di lei. Calda e rassicurante, ma altrettanto ingenua e serena. C’è qualcosa nel giovane principe che le ricorda sua sorella, uno stato d’animo allegro e spensierato, può leggerglielo perfettamente negli occhi.
“Benvenuto ad Arendelle, Principe Hans. La vostra deve esser stata un’infanzia felice se trascorsa in compagnia di così tanti fratelli” .
Senza scomporsi rimane perennemente immobile a studiare il suo viso, non è interessata alla sua storia ma sa anche che non può permettersi nessuna scortesia verso i suoi ospiti. Arendelle ha bisogno di sostenitori, non di nemici e un approccio più umano sarebbe sicuramente utile.
“A dire il vero, Maestà, la mia è stata un’infanzia piuttosto turbolenta. Certamente ho trovato spesso motivo di sentirmi al culmine della gioia, ma altrettante volte ho subìto le angherie dei miei fratelli maggiori. D’altronde è questo che accade in famiglia, non è così?”.
La domanda suona in modo impertinente ma Elsa sa che in realtà  deriva dall’essere addolorata per aver tenuto le distanze da Anna per tutto quel tempo, senza poterle spiegare nulla, senza essere in grado di farle comprendere quanto tenesse a lei.
“Temo di avere soltanto una sorella, è molto diversa da me e non sempre riusciamo a comunicare come vorremmo” si limita a dire schiarendosi la voce per poi tornare composta.
Non riesce a leggere nulla negli occhi di Hans, nulla che non sia gentilezza ed onestà. I suoi occhi sono sinceri e compassionevoli, forse per questo inizia a sentirsene disturbata. Tra tutti, lui è quello che la guarda in modo diverso, che cerca di comprendere che cosa nasconda dietro quella maschera di ghiaccio. Tra tutti, è l’unico ad aver intuito che nel suo cuore ci sono ombre. Dunque le diventa insopportabile e quasi intollerabile, ma solo per timore di essere scoperta.
“Ho avuto il piacere di fare la sua conoscenza, una fanciulla a dir poco… naturale”.
Elsa inarca un sopracciglio, non è certo un complimento che è abituata a sentire ma tenta in ogni modo di non scomparsi, nemmeno nello sguardo.
“Che intendete dire?”
“Anna" immediatamente il Principe si corregge, un lieve rossore traspare sulle guance per denotare l’imbarazzo causato dall’errore  “La Principessa Anna ha un carattere molto aperto, disinvolto, schietto oserei dire. Non ha timore di mostrare i propri sentimenti, forse per questo credete di essere così diversa da lei”.
Le ginocchia per un attimo tremano sotto il lungo abito, si stanno per sciogliere ma è costretta a controllarsi con tutta se stessa. Che impudenza! La rabbia non ha mai fatto parte di sé, nonostante tutto il dolore e la sofferenza e la solitudine stessa non si è mai ritrovata nella situazione di perdere le staffe. Calma, serafica, posata, è questo ciò che le hanno insegnato ad essere. Ed ora, un principe sconosciuto, pretende di poter capire chi sia davvero?
“Avete esagerato Principe Hans, non sono questi argomenti che possono competervi. Potete ritirarvi e prendere parte alle danze”.
Parole fredde, di ghiaccio, che instillano nel giovane straniero il movimento di un passo indietro, come spaventato da quelle stalattiti che gli sono state appena lanciate. Gli occhi di Elsa sono impenetrabili così come l’espressione del viso, dura e intransigente.
Hans sembra aver compreso e se ne dispiace, china appena la testa e si inchina.
“Perdonatemi se vi ho arrecato offesa, Maestà, non era mia intenzione”
Scivola via come l’acqua di un fiume e si mescola tra la folla, Elsa non gli rivolgerà più alcuna attenzione. Si è innervosita ed ora teme di poter arrischiare chiunque e tutto per uno sciocco commento da parte di un giovane gentile, ma ingenuo. E’ così simile a sua sorella il parlare senza rendersi conto del peso che le parole hanno e dire esattamente ciò che si pensa. Elsa non ha mai avuto occasione di farlo e probabilmente non potrà mai concedersi un lusso simile. Ma nulla vale più della sicurezza del Regno e di Anna, dovesse anche sacrificarsi per tutta la durata della sua vita.
Le danze hanno inizio e di nuovo torna nel suo silenzio, la musica è leggera ma lei non riesce proprio ad ascoltarla.




 
 
 



Sentirsi in colpa non fa parte della sua natura. Certo, come suo solito si è lasciato andare ai pensieri consumati nella sua testa, ma allo stesso tempo avrebbe dovuto riflettere con più attenzione, più raziocinio. Lo hanno sempre rimproverato, i suoi fratelli, per avere un carattere spensierato. Sarebbe dovuto rimanere con i piedi per terra o non avrebbe mai fatto nulla della sua vita. Ed ora è riuscito a conquistarsi lo sguardo colmo di irritazione da parte della Regina di Arendelle. Di tanto in tanto, nel corso della serata, l’ha ricercata in quella confusione. Non si è mai allontanata dal suo scranno e non ha mai tentato nemmeno una volta di danzare, rifiutando qualunque invito o tentativo tale. Non riesce a smettere di sorridere all’idea di aver indovinato, è davvero sin troppo diversa da Anna, la quale invece è riuscita a rapirlo per tutta l’altra metà della serata. Usciti di nascosto da occhi indiscreti si sono intrufolati nei giardini del Palazzo per trascorrere tutto il tempo a discorrere di loro, a narrare le proprie storie e il futuro che avrebbero dovuto intraprendere.
“Quanto lontano è il per sempre?”
Le sue labbra, i suoi occhi sorridono. Si sono appena promessi amore eterno e lui, in fondo,  sente di essersi lasciato andare troppo in fretta. Ma nessuna donna fino a quel momento è mai riuscito a conquistarlo tanto facilmente. Anna possiede una natura così vivace e spontanea che non si potrebbe far altro che questo: caderne innamorato, per sempre.
“A volte, solo un secondo”.
Sì, è terribilmente diversa da sua sorella. Nel suo cuore c’è calore, le sue mani sono calde e la sua voce è impaziente, giovanile, a volte persino infantile ma non gli arreca alcun disturbo. Non si è mai sentito così vivo prima di quel momento.
Cosa direbbero i suoi fratelli? Probabilmente lo biasimerebbero, forse lo rinchiuderebbero nella sua stanza a riflettere. Lui è fatto così. Agisce, poi pensa.
“Elsa sarà così felice di sapere che ci sposeremo!”
Tutto questo entusiasmo però, per un attimo, lo frastorna. Allunga il sorriso ma l’allegria e l’euforia del momento si spengono all’unisono. Dover riaffrontare ancora una volta la Regina lo intimorisce appena e anzi vorrebbe evitare di comunicarle un simile avvenimento.
Da una parte corre il desiderio di dichiarare al mondo il suo amore per Anna, ma dall’altra ha timore di dover affrontare nuovamente la Regina.
“Come fai ad esserne certa?” le sorride ma lo fa più per tranquillizzare se stesso.
Le sfiora una mano e la conduce alle labbra per poi guardarla negli occhi per un tempo così lungo che lei si vede costretta ad arrossire, nascondere lo sguardo e ridacchiare in modo giocoso.
“Perché sono sua sorella, la conosco! Ed inoltre siamo innamorati, sarà felice per noi e forse così riusciremo anche a tornare amiche come una volta”.
Gli occhi traboccanti di sogni di Anna lo affascinano, è totalmente rapito da tutta questa sua speranza. Hans ogni tanto si lascia andare a qualche vena malinconica composta dalla piega delle labbra che formano una smorfia impercettibile.
“Certe volte non è così facile rimettere insieme i pezzi, Anna. Ma con l’ottimismo dalla tua parte non riesco a credere che potremmo fallire”.
Ed è proprio all’ottimismo che Hans pensa dopo esser rientrati nella sala dei festeggiamenti ed aver comunicato alla Regina la loro intenzione di sposarsi. Avverte su di sé lo sguardo colmo di rancore di Elsa per aver trascinato sua sorella in quella che le sembra una sciocchezza. Sposare uno sconosciuto. Lui, uno sconosciuto? Che sciocchezze!
Due persone possono trascorrere insieme sette anni e non conoscersi affatto, mentre ad altre possono bastare sette giorni [1]. Tra lui ed Anna c’è stato molto di più di semplice attrazione, non si è mai trovato così bene con qualcuno che non con lei, perché dovrebbero dubitare del loro amore?
Ogni pensiero svanisce con il seguire della rabbia di Anna che scaraventa addosso ad Elsa, tutto ciò che in quegli anni non ha osato dire si riversa su di lei come un fiume in piena, finché poi il fiume non straripa. Il ghiaccio, un pavimento di ghiaccio si rafferma al di sotto dei loro piedi e tutto inizia a tremare. Grida di spavento, grida di minaccia, ogni cosa diventa frenetica ed Hans non sa più che cosa aspettarsi. Dunque è questo ciò che la Regina ha sempre nascosto, ciò che guardandola non era riuscito a capire prima. Ora sa, ora comprende quell’ombra immobile nei suoi occhi chiari.
Prova una inspiegabile compassione che non fa in tempo a coltivare, trascinato via dall’impetuosità di Anna che non vuole far andare via sua sorella.
In meno di un istante Hans si ritrova con il Regno di Arendelle tra le mani, la sua futura sposa fuggita via in cerca della Regina dagli strani poteri magici e la neve che inizia a scivolare in modo incessante. Alza gli occhi e incontra i fiocchi morbidi che si depositano sul viso, lo rinfrescano, lo bruciano. Cosa dovrebbe fare, ora?



 

[1] Cit. liberamente tratta da  Sense and Sensibility 






NdA: 

Salve a tutti! 
Alla fine anche io ho deciso di cimentarmi in una storia riguardante questo film che mi è piaciuto tantissimo. Non so in quanti abbiano pensato alla possibilità della coppia Hans/Elsa, ma a me piace davvero molto. Ovviamente la vedo in modo diverso rispetto a come i personaggi sono stati presentati nel film. Elsa sarà sicuramente più restia, più 'incattivita' mentre Hans non ci riserverà brutte sorprese.
Ho optato per una raccolta di one-shot in cui ci saranno i momenti salienti tra i due anzichè una long. In questa prima non accade nulla di particolare e ho preferito evitare di riportare i dialoghi che già abbiamo sentito. 
Spero la storia vi piaccia, alla prossima! Grazie per chi leggerà.
(Immagine trovata su tumblr)
   
 
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