Era il
giorno del loro matrimonio, finalmente. I loro amici stappavano le
bottiglie di
spumante e si stavano recando alla sala ricevimenti per festeggiare
insieme a
loro. Sorridevano e si guardavano, non resistettero, dovevano
scambiarsi un
altro bacio.
Le labbra non fecero in tempo a sfiorarsi che un forte boato e un
terremoto che
squarciò la terra da sotto i loro piedi e
inghiottì tutti gli invitati. Una
voce dal tono profetico li fece trasalire.
“Mamoru se sposerai Usagi una serie di catastrofi si
abbatterà sulla Terra e la
tua amata morirà tragicamente... devi lasciarla se tieni
alla sua vita...”
Mentre Usagi cadeva in un baratro profondo chiamando il suo nome per
poi perire
e lasciarlo solo nella più completa oscurità.
Usagi
si svegliò di
soprassalto:
“Ma che razza di sogno...”
Si portò seduta sul letto, poggiandosi sullo schienale e
mise la testa tra le
mani.
“Cosa significa... e se Mamoru avesse fatto lo stesso incubo?
Forse significa
che in realtà mi ama e che mi ha lasciata per timore di
questi incubi? Devo
andare da lui... devo parlargli. Domani pomeriggio, dopo la scuola,
sarà la
prima cosa che farò!”
Poi si stese di nuovo e con Mamoru nella mente si
riaddormentò.
Il Supremo Fantasma era immerso nelle sue macabre riflessioni.
“L’ultima volta ho commesso diversi errori, ma
adesso nulla potrà fermarmi,
dovevo immaginare prima che sarebbe stato meglio rapire Sailor Moon e
non la
bambina.
Stavolta sarà tutto più facile, stavolta
vincerò io e tutti soccomberanno sotto
il mio potere!” – disse concludendo con una risata
malefica.
Erano diversi giorni che in città non si registravano
attacchi nemici, ma non
per questo le ragazze smisero di stare all’erta, in qualsiasi
momento avrebbero
potuto subire un attacco e non potevano assolutamente distrarsi.
A questa preoccupazione si aggiungeva quella per Usagi e per i suoi
strani
comportamenti, che dopo l’ultimo incontro con il nemico erano
peggiorati.
La loro amica non era più la stessa e la causa non era
soltanto la rottura con
Mamoru, fino a che non incontrasse quel principe misterioso Usagi era
sempre la
stessa.
Dal canto suo Mamoru si era chiuso molto di più in se
stesso, era angosciato di
giorno dalle visioni e la notte non riusciva a trovare riposo a causa
dei
continui incubi che lo tormentavano non appena riusciva a prendere
sonno.
Era una pezza, decise di dedicarsi allo studio per non pensare a tutto
quello
che stava accadendo ma non servì, era totalmente
deconcentrato, cosi pensò bene
di prepararsi un caffè.
Non aveva voglia di vestirsi e scendere per andare da Motoki, in
verità non
aveva voglia di andare perché sarebbe stato poi costretto a
parlare con lui e
non gli andava, in quel momento desiderava soltanto il silenzio attorno
a lui.
In cucina preparò la moka per preparare il suo espresso,
quando per prendere la
tazza ne scorse una, con un coniglietto disegnato, sorrise amaramente
mentre la
prendeva in mano.
“Usako... tu non sai quanto sto male... non immagini nemmeno
quanto io ti ami e
quanto mi manchi... Quando quel tizio ti ha toccata, l’avrei
ucciso. Ma ho
promesso che mi sarei fatto da parte, però se mai dovesse
farti del male io
sarò sempre li all’ombra a proteggerti... da
chiunque voglia nuocerti, che
siano nemici intergalattici o esseri umani.”
Pensò questo, mentre si rese conto che stava piangendo.
Si era ricordato di quando le aveva dato le ripetizioni di inglese per
superare
il compito e le aveva comprato la tazza con il coniglietto disegnato
per
prendere il caffè durante la pausa tra un esercizio e
l’altro.
In salotto c’era ancora la loro foto, scattata al parco un
giorno di primavera
in cui erano andati a fare un pic-nic con le altre.
“Mamo-chan dai, facciamo una foto!!!
Sarebbe la nostra prima foto assieme”
“Va bene Usako... dove ci mettiamo?”
“Ecco qui va bene... adesso abbracciami e sorridi mentre
Motoki ci immortala!”
“Sorrideteeeeeeeeeeeeeee”
Il suono del campanello lo riportò nel presente.
“Ma chi sarà?” pensò scocciato
Aprì la porta e davanti a se si ritrovò una bella
ragazza, di carnagione scura
e lunghi capelli.
Arrossì un po’, poi tossì e chiese:
“Prego?”
“Mamoru...”
“Si sono io...”
“Lo so che sei tu... sono venuta qui per parlare con
te”
“Ma chi sei” – le chiese mentre lei
entrava senza chiedere il permesso
“Il mio nome è Setsuna Meio e sono venuta qui
perché abbiamo un grosso problema
da risolvere”
Sapphir era arrivato in quel palazzo che un tempo era un nido di gioia
splendente e bellissimo.
Sorrise maligno e si diresse verso una stanza.
“Trovata”
“Cosa vuoi??? VATTENE!”
“Re Endimion... è un dispiacere vederti ancora
vivo. Hai sbagliato a mandare la
tua bambina nel passato, perché non risolveresti nulla, lo
sai?” – gli domandò
mentre dalla sua mano stava nascendo una sfera di energia che il re
guardò con
attenzione e terrore.
Seppur ferito si mise davanti la teca di cristallo dove la moglie
giaceva
addormentata e cacciò la spada.
“Non temere, a lei non sarà torto un solo capello,
sei tu che devo ammazzare.
Addio principe della Terra, io fratello sarà felice di
prendere il tuo posto.
Ormai lei è già nelle nostre mani...”
concluse poi ridendo lanciando la sfera
contro il bel re che cadde riverso al suolo.
In quel preciso istante Serenity sparì e le guerriere
caddero in terra prive di
sensi.
Lei arrivò a sentì le pulsazioni di tutte, per
fortuna erano vive, poi corse da
LUI, prese il polso e lo sfiorò con le labbra, calde lacrime
le bagnarono il
viso.
Lui aprì gli occhi e la guardò:
“Perché piangi?”
“Non sono stata capace di proteggervi...”
“Non è colpa tua...” mormorò
Endimion che a stento riusciva a parlare
“Ssh, non parlare. Ora ti porto via... ti
nasconderò e ti curerò.”
Endimion perse di nuovo i sensi; nel frattempo le guerriere si erano
risvegliate.
“Venite con me, aiutatemi a prenderlo. Dobbiamo
nasconderlo”
Le ragazze annirono.
Con il teletrasporto si ritrovarono in una stanza, molto elegante.
Allen
finestre erano poste delle tende rosse, al centro vi era un tavolino
con sopra
un vaso di fiori e due divani, uno di fronte l’altro.
C’era anche un letto matrimoniale sul quale posero il re
privo di sensi.
“Ora cosa facciamo?”
“Siete temporaneamente sollevate dai vostri incarichi...
scappate,
nascondetevi... o rischierete la vita. Siete ufficialmente dei
latitanti.”
“E il Re... la Regina???” le domando Sailor Venus
“Ora non possiamo far nulla... l’unica cosa da fare
è sperare che la piccola
Lady abbia trovato le guerriere del passato, ora solo loro potranno
aiutarci.
ADESSO ANDATEVENE!”
Venus annuì e sparì con le compagne che
salutarono la guerriera del Tempo con
un cenno della mano.
Il re dormiva, Pluto gli si avvicinò e gli
accarezzò il viso; strinse i pugni e
mormorò: “La salvereamo, ma adesso voglio godermi
questo piccolo e per me tanto
importante momento...”
Gli posò le labbra sulle sue e lo baciò.
In quel momento Setsuna lasciò cadere dalle mani la tazza di
caffè che Mamoru
le aveva offerto.
“Tutto bene?”
“Perdonami... pulisco tutto...”
“Stai tranquilla. Mi sembri sconvolta... cosa succede? Io non
ti conosco...
potrei capire cosa sei venuta a dirmi?”
“Mamoru, anzi principe Endimion... – le pupille del
moro si dilatarono – io sono
Sailor Pluto, sono la guerriera eterna, quella che è sempre
esistita ed anche
guardiana delle porte del tempo.”
“Mi sento confuso...” esclamò il giovane
lasciandosi cadere sul divano affianco
a lei che arrossì.
“Mi dispiace essere piombata qui, ma ho ricevuto un ordine da
te stesso... dal
futuro!”
“Fu... futro???”
“Si Mamoru... dal futuro... Tu in quel tempo lontano sei il
re del pianeta
terra affianco la principessa della luna...” -
“Serenity? Usagi???”
“Si... lei... Voi due nel futuro, siete, o meglio eravate i
sovrani del mondo
fino a quando non siamo stati attaccati dai nemici della clan della
Luna Nera e
dal principe Demando.”
“Ti riferisci ai nemici che stanno attaccando la terra in
questi giorni?”
Setsuna si limitò ad annuire.
“Non ci sto capendo più nulla... ti prego, dimmi
se i miei incubi hanno a che
fare con questa storia assurda...”
“Si... – rispose con lo sguardo triste –
in verità gli incubi ti erano stati
provocati da te stesso nel futuro, come prova del vostro amore. Se tu
l’avessi
amata e lei ti avesse continuato ad amare nonostante tu la trattassi
male,
allora il vostro amore era pronto per qualsiasi minaccia, ma abbiamo
fatto un
errore di calcolo, o meglio ci hanno preso in contropiede...”
“Spiegati, dannazione... ho bisogno di sapere cosa sta
accadendo... ho lasciato
l’unica persona che io abbia mai amato perché
rischiava la vita se fosse stata
al mio fianco... cosa sta succedendo???”
“In realtà tutto questo, un una vita parallela
è già accaduto, ma il nostro
nemico, approfittando di un cavillo spazio temporale è
riuscito ad uscire e a
ripararsi nel suo oscuro pianeta, da cui appunto proviene.
Voi avevate già ricevuto la visita di Chibiusa, avevate
già combattuto questa
battaglia, e avete anche sconfitto il nemico. Nemico che ora si
è ricomposto,
perché il pianete da cui proviene non è mai stato
distrutto. Lui ricorda che
questa battaglia è avvenuta già e
saprà giocare meglio le sue carte stavolta.
Ora siamo nei guai, perché il suo obiettivo è
proprio la principessa, ovvero
Serenity... la tua Usagi, Mamoru.
Mettendo fuori gioco lei, mette fuori gioco anche voi.”
“Usagi ultimamente si comporta in maniera molto strana e quel
principe la sta
corteggiando... “
“Demando... ah – sospirò- ... lui
è stato sempre innamorato di Serenity e ha
capito che l’unico modo per conquistarla era prenderla nel
passato. Per questo
è venuto fin qui, per portarla via con se, soggiogarla e
farla innamorare
approfittando della vostra rottura...”
“Devo fermarlo!” mugugnò stringendo i
pugni.
“Alt... stai calmo. Ormai dobbiamo seguire il corso degli
eventi. Raduna le
ragazze, oggi vi porto nel futuro: è ora che sappiate per
bene ogni cosa. Li
troverete Sapphire, il fratello minore di Demando, solo lui ci
porterà dal
principe.”
Si alzò e andò verso la porta: “Ci
vedremo a mezzanotte al santuario di Rei
Hino”
Aprì la porta e andò via senza dare a Mamoru la
possibilità di rispondere.
In quel momento avvertì un pericolo, non perse tempo, si
trasformò il Milord e
volò ad aiutare le guerriere.
La situazione sembrava essere tragica. Il combattimento era iniziato
già da un
po’ di tempo.
Milord però cercava Sailor Moon con lo sguardo.
Aveva sentito che era in pericolo, aveva capito che lei lo cercava.
Le quattro guerriere erano alle prese con le quattro donne misteriose
che aveva
visto l’ultima volta che avevano combattuto, poi scorse Usagi
che stava avendo
a che fare con un mostro con il suo scettro.
“Milord...” lo chiamò
“Usagi...” mormorò Mamoru che la
osservava da dietro la mascherina.
In quel momento arrivò Demando che gli si mise davanti,
impedendogli cosi di
intervenire.
“Ci ritroviamo” sibilò ridendo
“So chi sei... e cosa, o meglio CHI vuoi, ma non ti
sarà tanto facile
conquistarlo...”
“Sei sicuro? Sta a vedere...” rispose
scaraventandolo con il solo sguardo
contro un albero e immobilizzandolo.
“Maledetto! LIBERAMI...”
“Goditi lo spettacolo... Sorelle venite a me!”
ordinò poi alle quattro donne
che lasciarono le guerriere e si alzarono nel cielo
“Venite giù se ne avete il coraggio...”
urlò Sailor Mars
“Fuggite come conigli...”
continuò poi
la guerriera di giove
Demando con un gesto della mano fece comparire una sfera di energia con
la
quale fece fuori il mostro.
In quel momento la collanina che Usagi aveva al collo, quello stesso
ciondolo
che il malvagio principe della Luna Nera le aveva regalato, apparve sul
petto di
Sailor Moon e si illuminò.
Gli occhi della ragazza si spensero e come ipnotizzata, si
incamminò verso
Demando.
Lui le si avvicinò e le accarezzò il viso,
sfidando poi Milord con lo sguardo e
le sfiorò la guancia con le labbra.
Milord rimasto immobilizzato dovette stringere i pugni e osservare
tutta la
scena.
“Ora basta...mi sono stancata!!! Fulmine...”
- Non fece in tempo a completare la formula che una solo
occhiata del
principe fece
volare in alto Sailor
Jupiter per poi scaraventarla per terra.
La guerriera di giove si accarezzò la coscia ferita e
dolente.
Intanto Usagi era completamente sottomessa a lui, ipnotizzata dallo
sguardo
magnetico del principe della Luna Nera.
“Se solo vi avvicinate, ammazzo la bambina!” le
minacciò Petz che aveva preso
Chibiusa per i codini.
La bambina si dimenava e urlava dal dolore.
“Siete capaci di fare i gradassi solo con i deboli...
lasciate la bambina...”
urlò loro contro Sailor Mercury
“State ferme e la lasceremo libera... - questa volta a
parlare fu Calaveres che
fece comparire un pugnale – oppure ...” non
continuò, ma si limitò ad
avvicinare la punta della lama sul viso di Chibiusa che intanto aveva
iniziato
a piangere silenziosamente.
Demando guardò Sailor Moon negli occhi che si perse nel suo
sguardo, poi cercò
di avvicinarsi per baciarle le labbra ma si fermò non appena
la sentì
sussurrare: “Mamo-chan...”
Si allontanò e guardò Mamoru, poi
tornò con gli occhi fissi su di lei e con
il suo terzo occhi che in questi casi gli appariva sulla fronte,
lanciò un
raggio nero contro Usagi che svenne.
Prontamente la prese tra le braccia e si levò nel cielo; in
quel momento Mamoru
riuscì a muoversi, ma non poté fare
più nulla.
Demando era troppo lontano e rideva vittorioso.
“In questo momento annuncio che il futuro è
cambiato...” - poi si avvicinò alle
labbra della bell’addormentata e le baciò sparendo
poi nel nulla, lasciando
quest’ultima fastidiosa visione al povero Mamoru che cadde
sconfitto in
ginocchio.
“Usako!!!” Urlò con tutte le sue forze,
mentre le ragazze correvano incontro a
Chiubiusa per soccorrerla.
Erano tutti riuniti da Rei e Mamoru aveva appena finito di parlare del
misterioso incontro del pomeriggio.
Aveva raccontato loro di Setsuna, del futuro e dell’amore
morboso che Demando
provava per Serenity.
Rei e le altre lo ascoltarono con attenzione.
“Sei sicuro che possiamo fidarci di lei?” chiese Ami
“E se fosse una loro spia?” – aggiunse
Minako
“A che servirebbe ormai? Hanno preso Usagi... che a quanto
pare è la futura
regina Serenity, la donna di cui il nostro nemico, Demando è
innamorato...
scusa Mamoru...”
“Non ti preoccupare Makoto...- tossì poi
continuò – quegli incubi sembravano
cosi reali... mi hanno messo fuori gioco... non avrei dovuto dare
ascolto,
dovevo confidarmi con lei, magari assieme avremmo trovato una
soluzione...”
“Ora non pensare e soprattutto con colpevolizzarti. La volevi
proteggere, hai
fatto una cosa che avremmo fatto noi tutte – gli disse Rei
cercando di
rincuorarlo – “ Ora dobbiamo soltanto trovare una
soluzione... anzi è quasi
mezzanotte, quando dovrebbe arrivare quella ragazza
misteriosa?”
“Sono qui!”
Mamoru corse da lei urlando: “Quel maledetto... quel
maledetto ha rapito la mia
Usako...”
Setsuna abbassò il capo e rispose:
“Si... lo so... è ora che vi porti con me nel
futuro”
“Chi sei... prima dicci chi sei... “ Makoto le si
avvicinò minacciosa
“Pu!!!” la voce di Chibiusa che si era svegliata li
fece girare tutti
“Chibiusa, tu la conosci?” – le chiese Rei
“Si... lei è Pu... è la mia amica...
“
Minako la osservava con attenzione, le sembrava di averla
già vista.
“E sono anche io una guerriera come voi... sono Sailor
Pluto”
“Certo... mi ricordo di te. Sei stata tu che hai risvegliato
i miei ricordi!”
Setsuna annuì. “ Mamoru vi avrà
già parlato del nostro incontro, presumo”
Le ragazze annuirono.
“Ci sono molte cose che non sapete e che devo mostrarvi, vi
porterò nel mondo
del futuro.””
“Torniamo a casa?” squittì Chibiusa
“Si, ma non sarà un ritorno gioioso. Devo
preparare le guerriere a questa
guerra e per renderle forti devo mostrare loro a cosa stiamo andando
incontro.
Ormai il futuro è compromesso, come lo sei tu
piccola...”
“Cosa vuoi dire?” – sbraitò
Mamoru
“La piccola Chibiusa rischia di scomparire...”
mormorò triste Setsuna
“Cosa hai detto???” – urlarono in coro le
quattro ragazze
Setsuna si alzò
“E’ inutile stare qui a perdere tempo... dovete
venire con me nel futuro, solo
cosi capirete tutto. TRASFORMATEVI!”
Il viaggio verso il futuro non fu troppo insidioso, arrivarono
facilmente a
destinazione.
Chibiusa attivò la sua Chiave del Tempo e le ragazze dopo
aver formato un
cerchio assieme a Milord sparirono per poi trovarsi in
un’altra dimensione.
“Tenevi ben stretti, non staccatevi per nessun
motivo” – li ammonì Pluto
Si ritrovarono nella stessa camera dove Setsuna, in un futuro lontano
aveva
nascosto il re Endimion.
“Mamoru, qui si trova il futuro te stesso...”
Mamoru la guardava con aria interrogativa
“Ci sei tu... ma non potete assolutamente incontrarvi...
potreste rischiare la
vita... potresti...”
Mamoru seppur confuso stava iniziando a capire qualcosa.
“Dovete sapere, che ci fu una glaciazione, che ha congelato
l’intero pianeta
Terra. Questa era glaciale durò ben 900 anni e
finì soltanto quando la neo
incoronata regina Serenity svegliò il mondo con la sua
corona nel quale era conservato
il cristallo d’argento.”
“La neo incoronata... – mormorò Sailor
Mars
“REGINA SERENITY?” continuò poi Venus
Pluto annuì, poi continuò “Al termine
della glaciazione, i neo sposi Mamoru e
Usagi, sono stati incoronati Re e Regina della Terra e la loro piccola
bimba
divenne la principessina,la nostra piccola lady che noi tutte
promettemmo di
proteggere e difendere
Cosa che adesso non siamo riuscite più a fare”
“Pluto, chi è la piccola lady?” le
chiese Mercury
“E’ la figlia di Endimion e Serenity...
è Chibiusa!”
Le quattro ragazze restarono sbalordite, Mamoru arrossì e si
bloccò per un
momento
“Si Mamoru... tu e Usagi avreste fatto una
figlia...”
“Perché dici che avremmo fatto una
figlia...”
“Perché adesso, in questo futuro, la tua Usagi
è la moglie di Demando e sono i
regnanti di Nemesis e della Terra!”
“Come è potuto accadere?” –
urlò Venus
“E’ stata colpa mia!”
pronunciò una voce maschile che non era quella di Mamoru,
seppur sembrasse molto somigliante.
Gli altri si girarono. L’uomo misterioso rimase
nell’ombra.
“Stai fermo li Mamoru... non possiamo guardarci!”
“Allora tu sei...”
“Si... sono re Endimion... o almeno lo ero fin quando siamo
stati attaccati...”
“Si può sapere cosa sta accadendo qui?”
– sbraitò Jupiter
“E’ l’unica possibilità che
avete per riportare tutto alla normalità, Pluto vi
mostrerà com’è il mondo del
futuro” disse poi sparendo
“Papà... papà...!”
urlò Chibiusa che gli corse incontro.
Lui la prese in braccio e la strinse forte.
“Voi andate, lei resta qui con me”
Gli altri annuirono e Pluto li accompagnò fuori per poi
scortarli a Palazzo.
Si erano infiltrati in quella che una volta era la casa di Serenity ed
Endimion, alias Usagi e Mamoru.
Si ritrovarono in un largo atrio, quello stesso atrio che li vide o li
avrebbe
visti ballare abbracciati.
Mamoru era così confuso, non sapeva più cosa
pensare, cosa fare; l’unica cosa
che voleva era andare a riprendersi la sua Usagi che adesso era
prigioniera di
Demando.
“Benvenuti...” un’altra voce maschile li
sorprese
Si misero all’erta.
“Sapphire”
Tutte si girarono verso Pluto che aveva appena pronunciato quel nome
“Posso fare qualcosa per voi?” domandò
ironico l’uomo dai capelli blu come la
notte
“Si bell’imbusto... sloggiare e lasciarci in pace,
prima che ...”
“Prima che...” rispose lui alla guerriera di giove
avventandosi contro di lei e
avvicinando il viso al suo.
“Prima che te le suoni!” urlò lei
dandogli una ginocchiata in mezzo le gambe.
Sapphire urlò dal dolore e si massaggiò la parte
dolente.
“Maledetta guerriera...”
La catena dell’amore di Sailor Venus lo colse
all’improvviso e lo legò come un
salame, mentre Mercury offuscò i suoi sensi visivi grazie
alle bolle di nebbia.
Lo circondarono.
“Dicci cosa è successo...” questa volta
fu Milord, minaccioso a parlargli,
puntandogli il bastone in gola.
“Credo che tu lo sappia benissimo... mio fratello
è innamorato della tua donna
e l’ha rapita... qui non li troverete. Il vostro viaggio
è stato inutile!”
concluse tossendo
“Quindi tu sei il fratello del principe Demando...”
esclamò Venus
“Il mondo è cambiato e voi non potete fare
nulla...”
“Siamo sicuri? Io non direi...” disse Jupiter
“Io opto per ripagarlo con la stessa moneta.”
– continuò Mars
“Quindi tu adesso verrai con noi”
“Dove?”
“Nel passato!”
“Non vi seguirò mai! –
sbraitò lui. Poi fissò Pluto e le disse
– “ Tu poi
dovresti essere contenta della situazione... finalmente avrai
ciò che hai
sempre segretamente desiderato... mio fratello ti ha più
volte proposto...” –
Ma non finì la frase che Jupiter gli diede uno schiaffo di
rovescio sul muso.
“Sta zitto!” gli urlò contro
“Lo sappiamo che non ci seguirai, per questo noi ti
costringiamo!” – lo ammonì
Venus stringendo la sua spirale e facendolo urlare, non dando peso a
quello che
il nemico stava poi continuando a dire alla loro collega.
“Mio fratello vi farà fuori... TUTTE!”
“Non sai con chi hai a che fare allora... grazie Pluto per
averci portato da
lui! Adesso possiamo ricattare Demando!” –
esclamò Mercury trionfante
Pluto annuì sorridendo: “Adesso devo riportarvi
nel vostro tempo, io devo
difendere la terra da qui. Vi accompagno a prendere la
bambina.”
“Va bene!” – rispose Milord
“Si, ma credo sia meglio evitare problemi con lui”
“Cosa vuoi dire Makoto?” – le chiese Venus
“Questo!” rispose ridendo Jupiter dando un cazzotto
a Sapphire che svenne.
Le ragazze e Mamoru la guardarono allibiti, ma pensarono che ebbe
un’ottima
idea, cosi si incamminarono verso la sede in cui erano nascosti Pluto e
Endimion.
Quando tornarono lo videro in lacrime, disperato seduto per terra.
“Endimion! Cos’è accaduto...?
Dov’è la piccola Lady?” gli chiese Pluto
allarmata
Endimion non rispondeva, continuava a battere i pugni per terra
disperato.
“Rispondi!” continuò la guerriera
Endimion la guardò con gli occhi arrossati, colmi di
lacrime, dove si leggeva
la disperazione di un padre affettuoso e uomo innamorato che aveva
perso le
ragioni della sua vita.
“La bambina... è scomparsa!”
“Ma come è potuto accadere?” –
gli chiese Venus preoccupata e spaventata
“Stavamo giocando e all’improvviso il suo corpo ha
iniziato a scomparire. Si
stava facendo trasparente, lei era spaventata... e io...
io...”
Pluto gli si avvicinò e gli prese una mano; Venus
osservò attentamente questo
particolare, poi ripensò alle parole di Sapphire.
Le ragazze e Mamoru si guardarono tra di loro, incapaci di comprendere
come
fosse accaduto il tutto.
“Mamoru, fossi in te agirei prima che sia troppo
tardi”
“Cosa vuoi dire Pluto?”
“Se Chibiusa che figlia tua e di Usagi è scomparsa
nel nulla, vuol dire che nel
passato Usagi ha dimenticato il vostro amore e che Demando ha ottenuto
ciò che
voleva”
Mamoru restò spiazzato, il cuore prese a battergli forte e
iniziò a sudare
freddo.
Mars vedendolo in difficoltà gli si avvicinò e
gli mise una mano sulla spalla:
“Sta tranquillo, la salveremo. Ma devi essere in te, solo tu
puoi salvarla
dalle grinfie di quel mostro!”
Mamoru annuì.
Pluto si alzò in piedi e alzò il suo bastone e
con un fascio di luce aprì un
varco:
“Ora andate. Mi raccomando ragazzi, combattete e vincete,
siete la nostra unica
speranza!”
“Si” – risposero in coro, ma mentre
andavano via Venus e Pluto incrociarono i
loro sguardi, ma quest’ultima abbassò il suo, come
se fosse mortificata, poi
sparirono e si ritrovarono improvvisamente di nuovo in camera di Rei.
“Lui viene con me. Dopotutto voi vivete con le vostre
famiglie e temo che
sarebbe troppo difficile spiegare chi è e cosa ci fa...
soprattutto spiegare
perché ha questa luna capovolta sulla fronte”
Le ragazze annuirono.
“Lo rinchiuderò nel ripostiglio, domani verrete
cosi faremo quattro chiacchiere
con lui. Magari ci metterà in contatto con suo
fratello”
“Va bene Mamoru” – rispose Rei
“Ci vediamo domani ragazze, buonanotte!”
“Vuoi una mano per trasportarlo?” – gli
domandò Makoto
“No, grazie Makoto. I cazzotti li so tirare anche io!
– concluse - ridendo
“Ciao!”
Rimaste sole le ragazze si guardarono tra loro.
“Mamoru ha quindi lasciato Usagi a causa di incubi in qui la
vedeva morire?” –
esordì Ami
“Certo che è una questione molto
delicata!” – esclamò Rei
“Sapete ragazze...” – Minako si
guardò fuori dalla finestra osservando le prime
luci dell’alba – “ho come
l’impressione che Sailor Pluto abbia una cotta per
Endimion”
“Come???” gridarono le ragazze in coro
“Non sò, ma stavo riflettendo sulle parole di
Sapphire... ve le ricordate, vero?”
“Che il fratello ci farà fuori..???”
“No, Makoto... Mi riferivo a quando si è rivolto
verso Pluto e le ha
rinfacciato a quanto poteva essere felice ora che poteva avere
ciò che sempre
aveva desiderato... poi quando siamo tornati al loro rifugio, ha
stretto la
mano di Endimion... un po’ come farebbe una donna
innamorata.”
“Ci ho fatto caso anche io sai?” – fece
Rei
“E’ evidente che è innamorata di
lui...” – concluse Ami
Le ragazze si strinsero tra loro.
“Ora non pensiamo a lei, ma alla nostra amica e alla piccola
Chibiusa!” – disse
Ami
“Hai ragione Ami” – rispose poi Rei
“Le salveremo... riporteremo Usagi indietro e lei
farà la pace con Mamoru” –
continuò Makoto
“E torneremo a vivere le nostre vite, con la nostra
amica!” concluse Minako con
gli occhi lucidi.
Usagi si trovava sospesa in aria. Attorno a lei c’era la pace
e la più completa
oscurità.
Aveva gli occhi chiusi, i capelli sciolti che scendevano giù
diritti.
Era nuda sotto un velo che le copriva il seno e le parti intime, e
sospeso
accanto a lei c’era il supremo fantasma che le stava facendo
il lavaggio del
cervello.
“Il tuo Mamoru non ti ama, non ti ha
mai
amato.
Le tue amiche ti hanno abbandonata, non ti hanno mai voluto bene.
Sei sola... hai solo il principe Demando. Tu ami Demando.
Sei sottomessa al mio potere cara Usagi e quando i risveglierai tu
ricorderai
essere soltanto la principessa
Serenity e di essere pazzamente innamorata del tuo principe e signore
Demando”
Erano ore che le ripeteva queste parole, e all’improvviso
sulla fronte della ragazza
si formò una mezzaluna capovolta di colore nero, mentre il
ciondolo che portava
al collo si illuminò.
“Dimmi Grande Saggio!”
“La ragazza è pronta... al suo risveglio
sarà sottomessa completamente al tuo
potere, la troverai innamorata di te. Questa collanina le
servirò per
trasformarsi in una guerriera, la guerriera della Luna Nera che
combatterà per
te”
Demando rise, poi le prese in braccio e sparì.
“Ridi stolto, ridi adesso. Perché tra poco
piangerai tu e tutta la tua stupida
famiglia. Presto il potere del Cristallo d’Argento
sarà sostituito dal potere
del Cristallo Nero e io vi ucciderò tutti e sarò
l’unico e incontrastato
padrone dell’universo!
Demando portò Usagi in una lussuosa stanza.
Era enorme con diverse finestre, decorate da tende bianche con orli
dorati. Il
letto a baldacchino era alto con un copriletto bianco perla di seta.
Petali di rose decoravano poi il giaciglio dove il principe pose Usagi
che dopo
averla baciata sulla bocca la lasciò dormire sola.
“Desidero ardentemente farti mia, ma non posso commettere
azioni avventate, mia
dolce principessa.
Forse ho sbagliato i modi, ma sappi che io ti amo tanto e ti
renderò felice.
Regneremo insieme e non ti mancherà nulla. Dopotutto non
sono cosi cattivo.
Buonanotte amore mio” – concluse premendo ancora le
labbra sulle sue.
Ed ecco che ho terminato
questo quarto capitolo.
Allora, adesso vi spiego qualcosa con ordine: anche Usagi ha fatto il
famoso
incubo che tormenta Mamoru ogni notte da quando fa coppia fissa con Usa.
Lei inizia a capire che ci sia di sotto qualcosa di grosso e decide di
parlarne
con Mamoru, ma essendo notte fonda pensa bene di andare da lui la
mattina
successiva.
Purtroppo il giorno dopo vengono attaccate e lei spera tanto che Milord
venga
in suo soccorso per parlargli, ma Demando avvertendo grazie al ciondolo
che lei
sta pensando a Mamoru interviene e la rapisce a seduta stante.
Per quanto riguarda Setsuna, beh si lei è cotta di Mamoru ma
anche se potrebbe
approfittare della situazione non lo fa, decide di godersi quel piccolo
momento
che ricorderà solo lei, ma sa bene che le cose devono
tornare al posto loro.
Ultima cosa: magari sarete un po’ confuse, ma adesso vi
spiego per bene: ho
creato una sorta di mondo parellelo. Se avete capito cosa ho scritto
nel
capitolo, vedrete che Setsuna dice a Mamoru che loro hanno gia
combattuto
quella battaglia; infatti mi riferisco proprio alla seconda serie
dell’anime.
Diciamo che nella mia storia ci sarà una svolta... come se
il Grande Saggio si
fosse riformato e avesse ricordato cosa era successo e volesse cambiare
il
corso degli eventi, memore di quanto era già accaduto.
Chiacchiere a parte, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi
abbia
deluso.
Grazie a tutte voi che mi seguite, vi abbraccio e vi do
l’appuntamento al
prossimo capitolo.
Valentina.